Parole in versi. Parolieri diversi

di Massimo Arcangeli

Massimo Arcangeli è linguista e sociologo, critico letterario (militante) e scrittore.
Coordina numerose imprese editoriali, dirige varie riviste accademiche (oltre a un Osservatorio della Lingua Italiana per l’editore Zanichelli), è titolare di rubriche giornalistiche, radiofoniche, televisive.
Il suo ultimo libro è il pamphlet Il Medioevo alle porte, pubblicato da Liberilibri (Macerata 2009).

 
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Articolo postato martedì 30 agosto 2011
Eran trecento, eran giovani e forti, e sono morti! Carlo Pisacane Macché giovane e bello: basso, grasso pieno di boria tra il furbo e lo scemo quando racconta che ha molto vissuto Giovanni Giudici L’ardimento dell’azione. La viltà dell’attesa? Qualche anno fa è uscito un bel libro di un teologo, Piergiuseppe Bernardi: Il coraggio dell’attesa. Per anni è stato questo il mio motto (aspettare pazienti è (...)
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Articolo postato giovedì 6 gennaio 2011
Le donne, i cavallier, l’arme, gli amori, le cortesie, l’audaci imprese io canto, che furo al tempo che passaro i Mori d’Africa il mare, e in Francia nocquer tanto, seguendo l’ire e i giovenil furori d’Agramante lor re, che si diè vanto di vendicar la morte di Troiano sopra re Carlo imperator romano. Ludovico Ariosto Canto le fate, i mostri, i cavalieri, le armi e le cortesie, le spade e i fiori, le picche e i cuori, i bastoni e gli alfieri, le coppe, i fanti, i paggi, gli ori e (...)
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Articolo postato domenica 31 ottobre 2010
O cameretta che già fosti un porto a le gravi tempeste mie diürne, fonte se’or di lagrime nocturne, che ’l dì celate per vergogna porto. Francesco Petrarca In una buia aureola di petrolio la cameretta è un nido riscaldato da depositi organici, da roghi, da liquami. Valerio Magrelli Alimento di liquido puro imploso. Liquido impuro di alimenti espulso. Le lacrime, un tempo versate dentro ma trattenute fuori, sono oggi (...)
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Articolo postato lunedì 13 settembre 2010
né dolcezza di figlio, né la pieta del vecchio padre, né ’l debito amore lo qual dovea Penelopè far lieta, vincer potero dentro a me l’ardore ch’i’ ebbi a divenir del mondo esperto e de li vizi umani e del valore; ma misi me per l’alto mare aperto sol con un legno e con quella compagna picciola da la qual non fui diserto. Dante Alighieri E se quella notte speravo in una notte più calma e di risentire il mare non era per predare, non era per gettare il capo in un bianco fuoco, ma era (...)
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Articolo postato martedì 20 luglio 2010
Sirene Così di ben amar porto tormento, et del peccato altrui chieggo perdono: anzi del mio, che devea torcer li occhi dal troppo lume, et di sirene al suono chiuder li orecchi; et anchor non me ’n pento, che di dolce veleno il cor trabocchi Francesco Petrarca Le bambine rimaste molto da sole da grandi sono donne irresistibili. Così sono le sirene. Si vedono la sera a certe latitudini nuotare nell’acqua fluorescente la pelle dolce, d’incanto e sotto di rame (...)
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