di Giacomo Verde
Il video-cellulare crea una nuova dimensione della ripresa video: l’immagine quotidiana e personale diventa facilmente documentabile e condivisibile svelando in maniera evidente quello che dovremmo sapere da sempre:il personale è solo un aspetto del collettivo.
Ma per cogliere il valore condivisibile di quello che potrebbe essere una semplice ripresa personale risulta necessario dichiararlo. Così arriva la parola a dare titolo, contesto, indicazione di lettura e svelamento. Meglio ancora se è una parola che suona come "poetica" e che quindi apre a diverse possibilità di lettura. Una "parola" che dà senso alla sequenza video che allo stesso tempo l’ha generata e resa necessaria. Un incontro tra video-cellulare e testo scritto che ne riconfiguri le reciproche necessità: questo è l’intento del progetto Poetry Video Cell.
Un video al mese cercherà di seguire questa traccia.
Giacomo Verde si occupa di teatro e arti visive dagli anni 70. Dagli anni 80 realizza oper’azioni collegate all’utilizzo creativo di tecnologia "povera": videoarte, tecno-performances, spettacoli teatrali, installazioni, laboratori didattici. E’ l’inventore del "tele-racconto" - tecnica utilizzata anche per video-fondali-live in concerti e recital di poesia. E’ tra i primi italiani a realizzare opere di arte interattiva e net-art. Ha collaborato con diverse formazioni artistiche come autore, attore, performer, musicista, video-scenografo o regista. Riflettere sperimentando ludicamente sulle mutazioni “tecno-antropo-logiche” in atto e creare connessioni tra i diversi generi artistici e’ la sua costante.
Ha recentemente pubblicato "ARTIVISMO TECNOLOGICO. Scritti e interviste su arte, politica, teatro e tecnologie". Prefazione di Antonio Caronia. Edizioni BFS, Pisa.