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30 LUGLIO 2006

Alle vittime della Strage di Cana, Libano

Articolo postato lunedì 31 luglio 2006
da Erminia Passannanti

In collina mandiamo i bambini
bisognosi di ginnastica
e diletto.

Oppure mandiamoli al mare,
fa lo stesso.
L’aria salmastra gioverà ai loro bronchi,
così, la sabbia calda
ai ginocchi.

Procuriamo loro
secchiello e paletta
e mandiamoli al parco
a svagarsi.
Facciamoli giocare
lontano dagli scoppi.

Chiniamo ora
il nostro sguardo a terra:
Già: la guerra è la guerra.

Ma non chiediamo ai bambini
di trasformarsi in martiri.

[Erminia Passannanti, 30 luglio 2006.]

24 commenti a questo articolo

> 30 LUGLIO 2006
2006-08-08 10:14:27|di maria

Giacomo, detesto essere petulante, ma mi costringe lei: molti ebrei, al contrario di quanto dice, considerano offensivo dal punto di vista teologico il termine olocausto, perché un intero popolo non può costituire un’offerta sacrificale a Dio, oltre che inesatto perché non tutto il popolo è stato bruciato, e allora i sopravvissuti, secondo questa teoria, non sarebbero puri. Gli ebrei parlano di Shoah, cioè semplicemente "distruzione", "desolazione", "calamità" senza allusioni al carattere sacrificale.

Detto questo, lei potrà rifiutare quanto vuole ogni accusa di antisemitismo, ma la sua ricostruzione del conflitto che si riduce tutta al desiderio di acquisizione "di zone geopoliticamente ed economicamente strategiche, seguendo logiche imperialistiche americane, mascherate da un monoteismo riletto a proprio uso e consumo" assomiglia molto a un complottismo da protocollo dei savi di Sion. Non troverà nessun ebreo che giustifichi la violenza in nome della sua religione, se mai solo in nome della legittima difesa, e lo dimostra già solo l’appello per il cessate il fuoco di Grossman, Yehoshua e Oz pubblicato ieri su Repubblica.
Mentre, al contrario troverà molti islamici pronti a giurare che Allah ha ordinato di sterminare gli infedeli, anche se non sta scritto da nessuna parte. Io non ho la presunzione di sapere la verità, di fornire la spiegazione risolutoria del conflitto, ho sempre detto che la questione è tra le più complesse, che tanti sono i fattori che s’intrecciano, ma ho sempre ribadito che non c’è un solo responsabile e non mi sembra vero che per un’affermazione del genere, tra le più stupide e banali ma alla mia portata, io sia stata ripetutamente costretta a prendere posizione a favore degli ebrei, dal momento che tutti li accusano. Questo per me è già antisemitismo. Ridicola l’affermazione che ad Israele tutto sia concesso in nome del suo Dio, ma tanto più ridicola a confronto col suo interlocutore che adopera questi mezzi e queste espressioni, e basti pensare soltanto al fatto che l’Islam abbia dovuto crearsi una propria Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo, perché non riconosce tutela alla persona umana, perché già solo Islam vuol dire "sottomissione" e obbedienza. Questi sono i pilastri dell’Islamismo e non dei gruppi integralisti o fondamentalisti. Il che mi pare molto lontano ancora da una definizione di civiltà. Che poi le nostre forme di civiltà siano discutibilissime nella sostanza, siamo tutti d’accordo.


> 30 LUGLIO 2006
2006-08-07 13:58:54|di giacomo

mi scuso per l’abbaglio dei fratelli mussulmani ma mi ero fatto prendere la mano...grazie a christian per la precisione. detto questo...
lo stato di israele è composto dall’ebreo ultraortodosso con i boccoli alle basette, in una mano il talmud e nell’altra il kalashnikov; è composto dall’ebreo riservista che si rifiuta di andare a radere al suolo case palestinesi e per questo ogni anno si fa diverse settimane di carcere; è composto da arabi, da cristiani,da mussulmani. pertanto, chi continua a sostenere l’equazione "stato di israele" uguale "ebrei" è vittima della stessa ideologia perversa che ha portato alla formazione del primo, in merito alla quale mi permetto una piccola digressione. sapete bene che olocausto significa "tutto bruciato". esso è un termine tecnico del linguaggio religioso ebraico e sta a indicare la parte migliore del raccolto o della cacciagione che solitamente veniva sacrificata a dio. questo dono non era però disinteressato: dio infatti era obbligato a ricambiare la generosità umana in termini di benessere e abbondanza di vita. ora, ci sono diversi teorici che secondo questa logica riconoscono lo stato di israele come voluto da dio in restituzione dell’offerta sacrificale dei milioni di ebrei ammazzati sappiamo bene dove. israele dunque è puro perchè è stato lavato col sangue, è un dono di dio e quindi è intoccabile. ecco milioni di innocenti strumentalizzati. l’equazione "stato di israele"-"ebrei" , oltre a non rispecchiare la realtà dei fatti, aderisce alla logica perversa secondo cui israele è divino, dunque israele non si può toccare, quindi israele può fare quello che gli pare. è questa la strada verso un nuovo genocidio che potrebbe avere proporzioni ben più ampie di quello nazista o stalinista, visto che il nucleare sta tornando così in auge.
detto questo...rifiuto categoricamente qualsiasi insinuazione di antisemitismo (che, detto tra noi, mi aspettavo in quanto bersaglio troppo facile e popolare per non essere centrato). non riconoscere lo stato di israele sarebbe un’idiozia bella e buona, non condividere nè approvare ciò che propone è un’altra cosa. non condivido nè approvo che, per esempio, non abbia nemmeno lontanamente provato a dialogare con il partito a capo del governo palestinese legittimamente eletto, oppure che costringa il popolo palestinese a vivere in delle riserve che sta recintando con il cemento armato, oppure che non riconosca al popolo palestinese i più elementari diritti di autodeterminazione. per quanto riguarda le reazioni armate degli integralisti islamici, ribadisco quanto detto nel precedente post: non le condivido nè le giustifico, ma credo di comprenderne la ragione.

per finire quiz: avete visto la risoluzione proposta dall’onu...come mai solo a israele è riconosciuto il diritto a reagire se attaccato?
grazie a erminia per la dritta su tom paulin..non lo conosco proprio, vedrò di rimediare.
state bene


> 30 LUGLIO 2006
2006-08-07 08:26:00|di Christian Sinicco

Giacomo, i fratelli musulmani nascono nel 28, e non "all’insegna della stella di david".


> 30 LUGLIO 2006
2006-08-06 19:00:14|di maria

Giacomo, concordo con lei su molti punti, ma se mi permette di dissentire su alcune sue affermazioni, le chiedo: come può dire che bisogna lottare affinché israeliani e palestinesi abbiano uguali diritti, quando ha appena detto di essere contro lo stato di Israele?
E questo, sia nel caso lei intenda dire che Israele non ha diritto ad avere uno stato e i palestinesi sì;
sia che è contro i crimini commessi dallo stato di Israele, e io le ripeto: perché allora non è contro i crimini degli integralisti islamici?

Niente da fare, quando si parla di Israele non c’è mai la parità che presumete, è questa la cosa che più mi spaventa. E’ vero che nonostante tutti lo neghino lo spettro dell’antisemitismo è sempre in agguato.

Un tempo abbiamo fatto un giuramento: "che Auschwitz non si ripeta" e mi sembrate tutti talmente sicuri di essere fuori pericolo che non riuscite a vedere quello che vi sta davanti. Pur con tutte le sue ragioni, c’è un popolo che grida: "Israele deve morire" e che si sta armando per dare attuazione a quell’imperativo e l’occidente, quello stesso occidente che aveva giurato "che Auschwitz non si ripeta", si sta schierando con quel popolo perché preso da un attacco di buonismo, sta pensando al povero popolo di pastori e lanciatori di pietre che lotta dipseratamente per la sopravvivenza, o non piuttosto per assecondare inconsciamente un pregiudizio innato, un tabù, un crimine che tutti credono estinto e che giace insepolto al fondo delle coscienze pronto ad esplodere al primo prestesto?

Ripeto: io ho ammesso che Israele ha le sue colpe, ma voi non fate che ripetere che sono "solo sue" le colpe, ed è in questo il pericolo, la vostra è una faziosità innata che voi, escludendola a priori, non fate che rafforzare.

Rileggendo Adorno:"Il genocidio affonda le sue radici in quella resurrezione del nazionalismo che dalla fine del XIX secolo ha avuto luogo in molti paesi. Non è inoltre possibile evitare di riflettere sul fatto che l’invenzione della BOMBA ATOMICA rientri nel medesimo contesto storico del genocidio"

So che la situazione è molto più complessa di quanto sto descrivendo, ma io vi domando, non siamo di nuovo a quel punto? Un nazionalismo, quello islamico, che stenta a trovare coesione nella miriade di fazioni in cui è disperso, ma che ha perciò bisogno di un nemico comune: ancora una volta il popolo ebraico, solo che stavolta si chiama "stato di Israele", e che si sta dotando del nucleare. Ma non ci sono tutti gli elementi perché il genocidio si ripeta? e voi continuate a dire che no, nessun pericolo, è solo che è colpa di Israele!

Ma spero vivamente di sbagliarmi, lo spero!


> 30 LUGLIO 2006
2006-08-05 22:41:40|

Giacomo, ti ringrazio per essere intervenuto con questa posizione coraggiosa, chiara e forte. Sì, i poeti hanno il dovere non di schierare la propria opera, che sarebbe riduttivo, ma di chiarire il proprio pensiero, come persone e cittadini del mondo. A questo proposito, le tue idee, esattamente queste che hai espresso qui, in questa sede, sono quelle che hanno causato grandi critiche al poeta anglo-irlandese del nord, Tom Paulin, dei cui saggi letterari e politici ti consiglio vivamente la lettura se ancora non lo conosci.(erminia)


> 30 LUGLIO 2006
2006-08-05 17:01:10|di giacomo

volevo solo aggiungere che...non mi risulta che esistessero movimenti integralisti islamici votati alla guerriglia prima dello scempio sociale politico e culturale che è stato la formazione dello stato di israele; hamas, hezbollah, i fratelli mussulmani, la guerra santa, sono frutto della stella di davide che ha voluto e vuole esercitare il proprio potere senza averne il diritto, seguendo soltanto le logiche imperialistiche statunitensi legate alla volontà di controllo di zone geopoliticamente e economicamente strategiche; il tutto mascherato da un monoteismo riletto a proprio uso e consumo. il fatto di essere poeti non ci esime dal prendere una posizione forte e decisa, anzi.
sono contro lo stato di israele -attenzione: ho detto "stato di israele" e non "popolo ebraico" - e la politica intollerante e repressiva che porta avanti da sessantanni. questo non vuol dire che io sia filo-integralista. non condivido e non giustifico l’uso della guerriglia, ma ho la presunzione di credere di comprendere la reazione, anche armata, di un popolo scacciato ingiustamente dalla terra in cui abita da sempre.
detto questo, credo che schierarsi sia doveroso e necessario. cercare di fare pressione per quello che è possibile a noi cittadini occidentali sull’onu, sulla comunità europea, sugli organismi internazionali affinchè si pronuncino una volta per tutte in maniera forte contro la politica di aggressione israeliana, affinchè ci siano pari diritti tra israeliani e palestinesi, affinchè uno stato palestinese abbia finalmente la possibilità di esistere e di evolversi. è giusto fare in modo che i poteri forti si schierino, non a favore di israele, non a favore dei palestinesi, ma a favore dei più elementari e naturali valori umani che non accettano compromessi. dello scempio che accade ormai da troppo tempo in quelle terre credo che dovremmo sentirci responsabili se mai ciò verrà realizzato.


> 30 LUGLIO 2006
2006-08-03 13:22:45|di Christian

Io mica son schierato Maria... speriamo bene!


> 30 LUGLIO 2006
2006-08-03 11:35:28|

Sì, Christain, vero..., si sapeva che sarebbe riaffiorata la mina vagante e, hai ragione, riaffiorerà tra 20 anni quando la situazione Iran sarà ingestibile, se non con mezzi equivalenti a quelli che stanno approntando. (erminia)


> 30 LUGLIO 2006
2006-08-03 11:34:32|di maria

sentite ragazzi, non ce la faccio più, per me è veramente penoso continuare con questa discussione...vi dico soltanto: "NON SCHIERATEVI. OGNI COLPEVOLE LA’ IN MEZZO E’ STATO PRIMA UNA VITTIMA. NON SCHIERATEVI SE NON PER LA PACE E PER IL CESSATE IL FUOCO. PER TUTTO IL RESTO NON SCHIERATEVI"


> 30 LUGLIO 2006
2006-08-03 10:58:09|di Christian

Erminia,
non può esserci un cessate il fuoco senza l’accordo in linea di massima delle diplomazie, che sono su posizioni distanti. L’UE non sa che pesci prendere e quindi prende tempo (la Francia lo dimostra), gli States non pensavano che Hezbollah fosse così armato. La tregua ci sarà ma non risolverà un fico secco. Questa sciocchezza del cessate il fuoco è solo per nascondere l’incapacità di intervento degli stati. Secondo me bisognerebbe prepararsi a mandare d’urgenza tutte le navi e soldati possibili e immaginabili sia verso gaza che verso il libano (con una risoluzione ue che faccia capire che siamo pronti ad intervenire e frapporci tra i contendenti: figurati se Israele lo permette per Gaza, ma così almeno l’UE farebbe finalmente sul serio; l’onu è una farsa mondiale), perché se tra 10 giorni siamo ancora qui a discutere, il conflitto deborda, e buona notte. La cosa che mi fa ridere è che appena tra una settimana l’onu dovrebbe votare la risoluzione. Stanno cincischiando alla grande, e il problema di gaza e palestina, dei confini, rimarrà anche dopo la tregua. O si risolve tutto in un solo colpo, o non si risolve nulla, e tra dieci vent’anni il problema si ripresenta, ancora più duramente però, perché l’iran sarà diventato una potenza nucleare, con o senza sanzioni.


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