Absolute Poetry 2.0
Collective Multimedia e-Zine
Coordinamento: Luigi Nacci & Lello Voce
Redatta da:
Luca Baldoni, Valerio Cuccaroni, Vincenzo Frungillo, Enzo Mansueto, Francesca Matteoni, Renata Morresi, Gianmaria Nerli, Fabio Orecchini, Alessandro Raveggi, Lidia Riviello, Federico Scaramuccia, Marco Simonelli, Sparajurij, Francesco Terzago, Italo Testa, Maria Valente.
AREAMAG è un progetto cantautoriale formato da Gabriele Ortenzi (voci, piano ed altre "cianfrusaglie") e Gianluca Alessi (chitarre elettriche, elaborate e mandolino). Il progetto nasce a Roma nel 2001 e, in questi anni, acquisisce forme sempre diverse, vagando da un genere all’altro: progressive, cantautorato, teatro-canzone, folk, elettronica, ricerca di fenomeni elettroacustici. Nel 2003 sono finalisti Premio Città di Recanati e ottengono il Premio della Critica Spazio Giovani, nel 2004 sono finalisti ad Arezzo Wave, nel 2006 finalisti al Premio De Andrè e di nuovo ad Arezzo Wave. Il loro nuovo lavoro, da cui sono tratti i brani che seguono, si intitola L’Omino ed Altre Storie.
www.areamag.com
www.myspace.com/areamag
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post precedenti:
I - Luca De Nuzzo
II - Debora Petrina
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(tutti i testi e le musiche sono di Gabriele Ortenzi)
TOMBINO
Tombino, chiamato così fin da ragazzino,
da quando lo gettarono nel buio,
da quando lo rinchiusero per sbaglio
nei loschi bassi fondi di Dublino,
anzi Berlino:
Roma, Vienna, Mosca, Londra, Madrid, Torino…
La geografia non è mai stata la mia forza.
Per forza! Non ho mai visitato neanche un prato,
non sono stato a scuola, non ho mai lavorato,
non sono divertente o inconcludente o poco diligente,
nessuno mi ha mai detto niente.
Da quando sono nato, mi hanno condannato a questa gogna:
Vivo in una fogna!
Tombino.
Il mondo, visto da una grata, mi lascia i segni in bella vista,
una riga sul viso, un solco, una ruga da bambino,
il torcicollo permanente, sperando che alla gente
cada qualche soldo per la strada…e poi se ne vada,
senza dire niente, non reclami il suo denaro,
non denunci la mia condizione,
a un poliziotto, alla stampa, alla pubblica opinione,
di un bambino dodicenne mendicante tra la folla,
indifferente se si incolla regolarmente il naso in un vaso,
sniffando la mia cena,
per sopportare meglio il fato, il destino, il caso
e non lanciare l’S.O.S,
non dire in giro che forse ho l’AIDS.
Non dirlo soprattutto a chi ha pagato,
a chi mi sta vicino per essere appagato,
è così da quando sono nato e mi ci sono abituato,
per questo sarò muto come un tombino!
TOMBINO la vita è un girotondo, vedrai che girerà…
Se caschi per terra, noi tutti giù per terra e finirà.
Tombino la vita è un girotondo, fermare non si può
Se caschi per terra, noi tutti giù per terra e finirà nel tombino, con tombino!
Tombino
Le scarpe sempre strette o sempre larghe,
le scarpe sempre rotte e sempre sporche, la suola che si apre, che si leva,
le scarpe che non sono mai come le voleva.
Non sono quelle viste al calciatore, non sono quelle della televisione:
sono le scarpe di un signore, di uno che mi guarda spesso
che spesso quando guarda muore,
che quando guarda vede il figlio e si sente senza cuore,
per un errore l’ha venduto allo stato
insieme al pane, all’auto, la casa, la vita,
“è stato quel che è stato”.
Gliel’hanno trascinato in una buca
e nella buca resta
nella Buca resta
nella Buca resta
nella Buca resta
nella Buca resta…
per poi chiudere tutto con un TOMBINO.
TOMBINO la vita è un girotondo, vedrai che girerà…
Se caschi per terra, noi tutti giù per terra e finirà.
Tombino la vita è un girotondo, fermarla non si può
Se caschi per terra, noi tutti giù per terra e finirà…nel tombino, con tombino!
TOMBINO prepara la buca, vedrai che servirà
Per mettere un albero, un fiore, qualcosa crescerà
TOMBINO la vita è un girotondo, vedrai che girerà…
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TANA LIBERA TUTTE
Tana tredici anni gioca a nascondino
Nel giardino di una scuola e più vicino
Lo stabilimento industriale adibito
Al ritrovo bisettimanale
di signori loschi e omini biechi
Intenti a litigar d’affari per quattro denari
Che non si daranno perché alcuni moriranno
E gli altri scapperanno per gli spari
Tana bella, bionda, pelle chiara,
magra e snella, come una modella di certe reclami
dieci, venti, trenta…
Apre il cofano di un’auto, sale, chiude
e inizia ad aspettare.
“Questa è la mia auto” dice il più molesto della camarilla
con la cicca spenta ancora appiccicata fra le labbra tese, fine,
i denti stretti come a digrignare, che l’ha vista entrare,
mentre lei lamenta l’incoscienza nel suo batticuore
ma un signore buono si fa avanti,
prende le difese contro il manigoldo,
le accarezza la paura se la piglia, le sorride e se ne prende cura…
Tana libera tutte
Quando ritorna
Sente la mano che affonda
la vita che torna e fa
TANA LIBERA…
Delinquenti, poveracci, mascalzoni, ignoranti, PADRI DI FAMIGLIA
benestanti, con bambini, buoni, caldi, tredicenni, ignari, già dormienti in camerette
multi-accessoriate, immacolate, straviziate di televisione accesa, porte
aperte e mamma che controlla, mamma che non dorme, mamma che riaccende sul secondo
dove
parlano di queste ragazzine maltrattate, degradate, si commuove,
che potrebbe essere la figlia o un’amica della figlia, se non figlia della figlia.
Tana parte per lo stivale
Con il sorriso di certe reclami
Con le premesse di ghiotte promesse
Lavoro sicuro all’aperto a contatto
Con resse di gente automunite
Che illuminano strade con tane di Tane
Prese a pedate dallo stivale
Sotto certe reclami stradali
Tana libera tutte
Quando ritorna
Sente la mano che affonda
la vita che torna e fa
TANA LIBERA TUTTE
Quando ripensa
Non sente più la distanza
fra il gioco ed il vero
fra il buio e il sincero
fra tutte le cose più scure e più nere cadute dal cielo.
*
CATTIVO
Se mi lasci solo
Io sarò cattivo
Se mi lasci solo
Io sarò cattivo
Se mi lasci solo
A giocare al buio
A guardare il vuoto
Io sarò cattivo
Se mi lasci solo
Contro tutto e tutti
Io sarò cattivo
Contro tutto e tutti
e mi farò grande
costruirò dei mostri
per gridare al mondo
“io sarò cattivo”
Ma che storia è questa
Ma che storia è questa
Ma che storia è questa qua
Se mi lasci solo
Io mi mangio vivo, di me
Non resta niente
Se mi lasci solo
Giocherò alla guerra
E non avrò paura
Se mi lasci solo
Tremerà la terra
Se mi lasci solo
Tu che sei la cura
Non lasciarmi solo
O sarò cattivo
Ma che storia è questa
Ma che storia è questa
Ma che storia è questa qua
Se mi lasci solo
Tu che sei la cura
Non lasciarmi solo
O sarò cattivo
(a lato si possono ascoltare le tre canzoni in formato mp3)
AREAMAG: Tana libera tutte
2008-05-02 10:40:56|di rosa
bel progetto,complimenti!