ADRIANO PADUA
(Italia)
Siamo in presenza di una poesia scandita e di una poetica e un’ideologia esposte a chiare lettere. Un verso immediatamente riconoscibile, dal carattere acido e antilirico. La parola (partorita come cellula mancante, monca) prende corpo nel ritmo martellante e ossessivo, nell’iterazione di sequenze foniche che si rincorrono, e sgorga da un ammasso di rottami e ingranaggi, cercando lo scarto, il cortocircuito ritmico-semantico, la protesta.
Adriano Padua è nato a Ragusa il 6 luglio 1978, dove vive. Laureato in Scienze della Comunicazione presso l’Università di Siena, si occupa di mezzi di comunicazione di massa, pubblicità, informazione e organizzazione di eventi culturali. È co-gestore del blog collettivo www.absolutepoetry.org e ha collaborato con numerosi quotidiani e riviste, nazionali e locali. Ha pubblicato Scansione (meccanica) della notte (in Poesia del dissenso 2, Joker, 2006), Romanzo (in Specchio poetico, Fara, 2006), Frazioni (GAMMM e-books, 2008), Le parole cadute (d’if, 2008), Alfabeto provvisorio delle cose (Arcipelago, 2009) e una plaquette bilingue fuori commercio per le ed. della libreria italo-francese Voyelles di Torino insieme al poeta e performer francese Catel Tomo. In uscita La presenza del vedere (ed. Polimata). È stato tradotto in inglese, francese e sloveno.
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