Absolute Poetry 2.0
Collective Multimedia e-Zine
Coordinamento: Luigi Nacci & Lello Voce
Redatta da:
Luca Baldoni, Valerio Cuccaroni, Vincenzo Frungillo, Enzo Mansueto, Francesca Matteoni, Renata Morresi, Gianmaria Nerli, Fabio Orecchini, Alessandro Raveggi, Lidia Riviello, Federico Scaramuccia, Marco Simonelli, Sparajurij, Francesco Terzago, Italo Testa, Maria Valente.
Se mi chiedete
Di dare la caccia a un ragazzo
A 150 metri di distanza
Con un fucile a cannocchiale,
Se mi chiedete di sedermi in un tank e
Dalle altezze della moralita’ ebraica,
Fare penetrare un obice
Nella finestra di una casa,
Mi togliero’ gli occhiali
E borbottero’ cortesemente:
’No, signori!
Rifiuto di spogliarmi
Per sguazzare con voi
In un bagno di sangue’.
Se mi chiedete
Di tendere le orecchie
Perche’ voi ci caghiate dentro,
Scusandomi, diro’:
’no, grazie!
Le vostre parole puzzano,
Preferisco sedermi
Sull’asse del mio cesso!’
Meglio dunque che la smettiate,
Perche’ se vi ostinate,
Se continuate a insistere
Che io mi unisca alla vostra muta,
Per grugnire insieme,
Perche’ insieme ci rotoliamo
E ci facciamo tutti crescere addosso
Setole di porco,
E insieme affondiamo
Le nostre narici di lupi
Nella carne cruda,
Perdero’ la pazienza
E rispondero’ con fermezza:
’Signor Primo Ministro,
Onorevole Generale,
Sua Eccellenza Deputato..
Sua Santita’ il Rabbino,
Baciatemi il culo!’
videopoesia prodotta da nuoviautori.org, regia Andrea Galli, voce Nevio Gàmbula, musica Giuseppe Verdi, fotografia tratta da una pubblicità della playstation.
Andrea Galli
nato nel1968 a Mendrisio
ex fisico nucleare, passato ai servizi segreti per finire nell’arte.
è l’ideatore del progetto wiki-poesia (e il movimento annesso “wikismo”) che sfrutta la tecnica di collaborazione distribuita per generare dell’arte.
URL: http://nuoviautori.wikispaces.com
Aharon Shabtai
Nato nel 1939 è uno dei maggiori poeti israeliani contemporanei. Ha studiato Greco e Filosofia alla Hebrew University, alla Sorbona e a Cambridge. Insegna letteratura ebraica all’Università di Tel Aviv. Shabtai, il più accreditato traduttore di drammi greci in ebraico, ha ricevuto nel 1993 il premio del Primo Ministro per la Traduzione. Dal suo primo volume di versi apparso nel 1966, Shabtaï ha pubblicato più di sedici libri di poesia. Influenzato da fonti diverse, come William Carlos Williams e la mitologia greca, è un poeta che ha spesso mescolato reale e irreale. Egli prende ispirazione dalla filosofia, dagli eroi e dall’immaginario erotico greco per esprimere uno dei suoi temi ricorrenti: l’esaltazione e la totalità sono raggiunti attraverso la morte e la profanazione. Traduzioni dei suoi lavori in inglese sono apparsi in numerose riviste, incluse la “American Poetry Review”, la “London Review of Books”, e “Parnassus in Review”; un’ampia selezione delle sue poesie, Love and Other Poems, è stata pubblicata in lingua inglese nel 1997 da Sheep Meadow Press. Nel 2003, per le edizioni New Directions, è uscita la traduzione inglese del volume intitolato J’Accuse, vincitore del premio del PEN American Center. Molte delle poesie contenute in J’Accuse sono state pubblicate precedentemente nel supplemento letterario settimanale del quotidiano israeliano Ha’aretz e hanno provocato lettere di sdegno all’editore e minacce di cancellazione degli abbonamenti. Richiamandosi alla famosa lettera in cui Emile Zola denunciava l’antisemitismo del governo francese durante l’affare Dreyfus, in J’Accuse Shabtai accusa il suo Paese di crimini contro l’umanità, rifiutando di abbandonare la sua fede nei valori morali della società Israeliana e di tacere di fronte agli atti di barbarie. Pur essendo uno dei quaranta scrittori israeliani invitati alla Fiera del libro di Parigi nel 2008, Shabtaï si è rifiutato di essere presente. In un’intervista concessa a Silvia Cattori e pubblicata sul sito francese Free Palestine, Shabtaï afferma: “Questo salone del libro, così come ogni altro tipo di manifestazioni dove lo Stato d’Israele è invitato, non è un mezzo per promuovere la pace in Medio Oriente, né un mezzo per portare la giustizia ai Palestinesi. Si tratta solamente di propaganda, che mira a dare di Israele un’immagine di paese liberale e democratico”. Non è la prima volta che il poeta boicotta una manifestazione culturale israeliana per ragioni politiche. Atteggiamento simile ebbe anche nel 2006, quando rifiutò di partecipare al Poetry International Festival, che si tenne a Gerusalemme. In quell’occasione scrisse pubblicamente: “Io mi oppongo a un festival internazionale di poesia in una città dove gli abitanti arabi sono sistematicamente e brutalmente oppressi”.
notizia tratta da qui
Le immagini provengono da un’opera dello street artist inglese “Banksy” sul muro d’Israele e dell’artista francese Georges Mathieu.
5 commenti a questo articolo
Aharon Shabtai : se mi chiedete
2008-05-13 22:30:45|di ugo
Se mi chiedete
Di mandare un ragazzo
A 150 metri di distanza
A squartare un autobus,
Se mi chiedete di sedermi in un tank e
Dalle altezze della moralita’ sciita,
Fare penetrare un razzo
Nella finestra di una casa,
Mi togliero’ gli occhiali
E borbottero’ cortesemente:
’No, signori!
Rifiuto di spogliarmi
Per sguazzare con voi
In un bagno di sangue’.
Se mi chiedete
Di tendere le orecchie
Perche’ voi ci caghiate dentro,
Scusandomi, diro’:
’no, grazie!
Le vostre parole puzzano,
Preferisco sedermi
Sull’asse del mio cesso!’
Meglio dunque che la smettiate,
Perche’ se vi ostinate,
Se continuate a insistere
Che io mi unisca alla vostra muta,
Per grugnire insieme,
Perche’ insieme ci rotoliamo
E ci facciamo tutti crescere addosso
Setole di porco,
E insieme affondiamo
Le nostre narici di lupi
Nella carne cruda,
Perdero’ la pazienza
E rispondero’ con fermezza:
’Signor Primo Ministro,
Onorevole Generale,
Sua Eccellenza Deputato..
Sua Santita’ il Muftì,
Baciatemi il culo!’
Aharon Shabtai : se mi chiedete
2008-04-12 01:22:22|di Chiara Daino
Chi non è più capace di fermarsi a considerare con meraviglia e venerazione è come morto: i suoi occhi sono chiusi.
[Albert Einstein]
APPLAUSO A SCENA APERTA! L’unione è messa in ATTO che Opera - per forme e riforme - la DENUNCIA.
Bellezza elevata a potenza - per la pubblica Polis. Tutta.
Grazie
Chiara
Aharon Shabtai : se mi chiedete
2008-04-06 11:53:18|
a proposito di Israele, hanno arrestato Jeff Halper.
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Aharon Shabtai : se mi chiedete
2008-05-13 23:26:07|di nevious
La versione di Ugo l’avevo già letta su Nazione Indiana, sempre a commento della poesia di Shabtai. E già allora la trovai gratuitamente provocatoria, e per altro non funzionante poeticamente. E alla fine perdente per la stessa causa che vorrebbe perorare.
Intanto, il ricorso all’aggettivo “minorato” lo distanzia, in negativo, dall’originale del tutto privo di aggettivazione; per non dire poi della differenza abissale, in quanto a forza politica della parola, tra la locuzione originale “di dare la caccia a un ragazzo” e quella proposta in correzione “di mandare un ragazzo”; il ricorso al termine “muftì”, infine, non regge ritmicamente con le tre sillabe dell’originale …
Ma basti per spiegare la mia avversione totale all’adattamento di Ugo basti davvero ciò: Ugo (o l’autore della riscrittura) non è “sunnita”, mentre Shabtai è ebreo e israeliano … Perché è ovvio che se un sunnita dicesse una frase del tipo “gli ebrei si sono comportati come nazisti” sarebbe tacciato come minimo di essere un provocatore e la stessa frase si ritorcerebbe contro. Se invece fosse detta da un israeliano avrebbe un effetto dirompente e decisamente più efficace dal punto di vista comunicativo.
ng
PS: la frase originale è: “Adesso anche gli ebrei si sono comportati come nazisti e tutta la mia anima ne è scossa. Ovviamente dobbiamo nascondere al pubblico questi fatti. Ma devono essere indagati”, pronunciata nel 1948 da Aharon Cizling, ministro dell’agricoltura, dopo alcuni massacri compiuti da soldati israeliani in villaggi arabi.