Absolute Poetry 2.0
Collective Multimedia e-Zine

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Ana Paula Tavares

da Cerimonia di passaggio

Articolo postato sabato 28 aprile 2007
da Maria Valente

Ana Paula Tavares




è nata in Angola(1953) attualmente vive in Portogallo. Le sue raccolte poetiche: Ritos de passagem(1985), O Lago da Luna (1999), Dizes-me Coisas Amargas como os Frutos (2001), e Ex-votos (2003), già tradotte in Francia, Germania, Spagna, vengono proposte al pubblico italiano per la prima volta.



E’ per gentile concessione della Casa Editrice Heimat che riporto alcuni testi dal volume Cerimonia di passaggio


Mi hai disossata
premurosamente
iscrivendomi
nel tuo universo
come una ferita
una protesi perfetta
maledetta necessaria
hai condotto tutte le mie vene
perché prosciughino
nelle tue
senza rimedio
mezzo polmone respira in te
l’altro, che io sappia, esiste appena

Oggi mi sono alzata presto
ho dipinto con tacula e acqua fredda
il corpo acceso
non sbatto il burro
né metto la cintura
VADO
al sud a saltare oltre il recinto.

*

Quella donna che straccia la notte
con il suo canto d’attesa
non canta
Apre la bocca
e libera gli uccelli
che le popolano la gola


*

“la massambala cresce a occhio nudo”

Vennero in molti
alla ricerca del pascolo
avevano occhi rasi di polvere e di sete
e il gregge perso.

Vennero in molti
alla promessa del pascolo
d’erba grassa
delle acque tranquille del lago.
Vennero con le mani vuote
ma occhi di sete
e sandali consumati
dalla ricerca del pascolo.

Rimasero poco tempo
ma tutto il pascolo si consumò nella sete
mentre la massambala cresceva
a occhio nudo.

Partirono con occhi rasi di pascolo
puliti di polvere
portarono via il gregge grasso e le ragazze.


*

Il mio amato arriva e mentre toglie i sandali di cuoio
marca con il suo profumo le frontiere della mia stanza.
Libera la mano e crea navi senza destino nel mio corpo.
Pianta alberi di linfa e foglie.
Dorme sulla stanchezza
cullato dal breve momento della speranza.
Mi porta delle arance. Divide con megli intervalli della vita
Poi parte.
……………………………………………………………….
Lasci dispersi come un sogno i bei sandali di cuoio.


*

Il latte

Il mio seno
seccò del suo latte
alla settima luna
non posso bagnare il suolo
i bambini
nemmeno l’erba.

La catana che hai lasciato senza filo
è rimasta viva nelle mie mani

si è fatta guaina
nella pelle del mio petto
dalla parte del cuore.


Note: Tacula: albero dalla cui cortecciaè estratto un inchiostro rosso utilizzato in riti che indicano l’ingresso della bambina nella fase della pubertà.
Massambala: tipo di mais con cui si prepara la farina di polenta.
Catana: arma da taglio, simile a un grosso coltello o una spada.

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