Absolute Poetry 2.0
Collective Multimedia e-Zine

Coordinamento: Luigi Nacci & Lello Voce

Redatta da:

Luca Baldoni, Valerio Cuccaroni, Vincenzo Frungillo, Enzo Mansueto, Francesca Matteoni, Renata Morresi, Gianmaria Nerli, Fabio Orecchini, Alessandro Raveggi, Lidia Riviello, Federico Scaramuccia, Marco Simonelli, Sparajurij, Francesco Terzago, Italo Testa, Maria Valente.

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Andrea Marcellino: STRABILIATURA

“Figli degli anni 80”, n. 4 - di Valerio Cuccaroni

Articolo postato sabato 2 aprile 2011

La quarta uscita della Collana “Figli degli anni 80” è dedicata a un discepolo della Patafisica, a un amico delle sedie, a un leccatore di mattonelle. Sarebbe ridicolo fingere distanza critica parlando di quest’anima gemella, con la quale ingurgitammo decine di aperitivi notturni, dialogando in bilico nella stanza sghemba. Lui il quadrato, io il cerchio, nei mondi paralleli di Flatlandia, in quel di Bologna.
Carla Benedetti invoca giustamente Disumane lettere per comprendere questo nostro mondo in via di estinzione e trasformarlo rinominandolo, prima che sia troppo tardi. E che nella stanza sghemba si sia stati disumani non c’è dubbio: ricordavamo il nostro passato-futuro di sedie, ascoltavamo rumori invece di suoni, comunicavamo con le tapparelle, vedevamo nei mobili residui dei boschi e nelle nostre case caverne squadrate.
Mentre si comunica con questa materia parlante i circuiti cerebrali si surriscaldano e si effondo le aureole elettriche attorno al cranio: si sente la terra che ruota facendoci ruotare assieme a lei, a testa in giù, nello spazio. Tutti si sintonizzano al tutto, in tutto e per tutto, del tutto. Così si celebrano i riti di una nuova religlione, che lega tutti noi.
Venga il Tuttismo, dunque, e in suo onore si indossino gli occhiali della Strabiliatura: con diligente masserizia si lucidino le pupille e si spolverino le cose mute dai loro nomi polverosi. Ci si stupefaccia sentendo raccontare la sua atomica storia millenaria dalla plastica del computer, la sua risalita dagli inferi: petrolio, coaugulo del sangue marcio della terra, divinità della materia.

«Andrea Marcellino è nato a Bolzano nel 1981. D’agosto. Mentre tutti erano in vacanza. Approfittando della distrazione si è laureato in filosofia morale all’Università di Bologna. Nel 2027 pubblicherà l’audiolibro Favole della nottataccia. Redattore della rivista "Argo", nel tempo libero lavora come fotografo per Pagine Gialle, immortalando attività commerciali della sua provincia. Ogni mattina, per la stessa area geografica, cura il portale "Cultura in Alto Adige"


POESIA SURGELATA

Scrivere per vivere bene.
Genere di conforto riposto per chi abiterà il futuro.

Controllo dell’efficacia.
La prova sta nella qualità della vita.

Ripongo parole nel congelatore dove la pappa dura di più.

Vivande che sono piani d’esistenza compressi
cibi più affamati di chi li mangerà.

Cibi che son parole e parole che son belve.

* * *

Da Poesie per venerdì

HAI UN SANGUE, UN RESPIRO (C. PAVESE - REMIX)

Hai un sangue, un respiro.
Sei fatta di carne
di capelli di sguardi
anche tu. Cemento e automobili,
sprazzi di cielo, luce opaca,
transitano e ti somigliano –
il tuo riso e il tuo passo
come supermotard che impennano –
la tua ruga fra gli occhi
come traffico a un incrocio –
il tuo tenero corpo
asfalto nel sole.

Hai un sangue, un respiro.
Vivi su questo cemento.
Ne conosci le emissioni
le bizzarrie del clima,
hai giocato nell’effetto serra
hai parlato con noi.
Acqua depurata, falsa
primavera, cubetti di porfido,
musica commerciale,
tu hai giocato bambina
sotto un cielo opaco,
ne hai gli occhi arrossati,
un fumo, che sgorga
come cesso intasato.
Ora ti fai seria e collassi
sotto questo casino.
Scatoletta di simmenthal che vivi
sotto il cielo opaco,
che respiri e vivi
questo nostro smog,
nel tuo chiuso silenzio
è la tua debolezza. Come
sigarette spente sul marciapiede
rabbrividisci e ridi,
ma tu, tu sei cemento.
Sei sampietrino feroce.
Sei una piazza lastricata di cubetti.

*

ANCHE TU SEI COLLINA (C. PAVESE - REMIX)

Anche tu sei condominio
e strada asfaltata
e gioco nei parcheggi,
e conosci la spina
che di notte spilla.
Tu non stai in silenzio.

C’è un cemento che parla
E non è cemento tuo.
C’è un rumore che dura
sulle aiuole e nei condomini.
Ci sono tombini e città.
Sei un continuo spillare
che non cede, sei labbra
e occhi sfavillanti. Sei la spina.

È un cemento che non aspetta
e parla sempre.
Sono passati giorni
sotto cieli opachi.
Tu hai giocato allo smog.
È un cemento buono –
la tua fronte lo sa.
Anche questo è la spina.

Ritroverai lo smog
e il parcheggio, e i silenzi
come luce di riflettori.
Ritroverai silenzi
oltre la vita lunga
e notturna dei giochi,
oltre l’infanzia costretta.
Sarà dolce parlare.
Sei cemento e la spina.
Un leggero rumore
brucerà la città
come gli inceneritori in periferia.

*

LO SFACELO

La superbia scompare con due Negroni,
qualche birra e torni nel presente animale.
L’aperitivo prepara l’Io a ricevere le sensazioni,
in seguito le vivi però ci vedi male.

C’è una fase intermedia e vale la bevuta
quando sei molto ricettivo e non ancora sfuocato
ma ci vuole esperienza per averla veduta.

Inizialmente chi festeggia è un tuo pari
e non serve altro per essere amici.

Ma quando l’Io suicidato non può che sbiascicare
ormai è indifferente la festa o il lutto
per stare sulla stessa barca basta bere e pagare.

Chi si è arreso ti racconta di esser persona forte
tu ci credi e lui se ne convince.

Puoi trovare un nuovo stimolo o puoi abituarti a fallire.
Quando hai finito di vomitare
a volte si ricostruisce meglio a volte ci si aiuta a morire.

*

TEMPO DELL’UOMO

Per narrare il movimento del mondo
trasformarlo, renderlo diverso.

Per meglio vedere in origine cos’era
parole morte applicate sullo sfondo.

E appare il tempo
mentre s’allontana.

Hanno i bordi arrugginiti le cose che non guardano in faccia.
E in questa mancanza indietreggiando avanza.

* * *

Da Il filo del discorso. Pensierini

CONOSCERE IL MALE

Leggera pioggia nel buio serale
suono di foglie mosse dal vento autunnale.

Vivere bene e conoscere il Male.

1 commenti a questo articolo

Andrea Marcellino: STRABILIATURA
2011-04-06 21:52:09|di rossella

Ottimo. Grande il nostro Andrea: Tempo dell’uomo e Conoscere il male, le mie preferite ;)


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