Absolute Poetry 2.0
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Anila Hanxhari: BRINDISI DEGLI ANGELI

poesia straniera, numero XXVII - di Luigi Nacci

Articolo postato giovedì 10 giugno 2010

Anila Hanxhari è nata nel 1974 a Durazzo (Albania), vive a Chieti. Ha al suo attivo per la poesia le raccolte Io tu e l’anima, Assopita erba dell’est, Cicatrici d’acqua (prefazione di Giuseppe Conte), Brinidisi degli angeli (in uscita); è presente nell’antologia Nuovissima poesia italiana (a cura di M. Cucchi e A. Riccardi, Mondadori, 2005); sue poesie sono apparse su "Lo Specchio" de "La Stampa". Ha vinto premi (tra cui il Premio Camaiore-Proposta 2002 e il concorso RAI Miss Poesia 2006), è stata invitata in diverse manifestazioni letterarie (tra cui il Festival Internazionale di Poesia di San Benedetto del Tronto 2004 e il Festival di Mantova 2006). E’ Presidente dell’Associazione Culturale “Italfida”, con cui ha ideato e curato molte rassegne di letteratura e arte. E’ anche pittrice presente in diverse mostre collettive e narratrice (in via di pubblicazione il romanzo Maria delle caramelle).


Vorrei che mi amassi

Quando sono l’amore che si riempie di neve
E amo mentendo ciò che non ho
E do oltre il possibile
Vorrei che mi amassi quando naufrago
E sono la carnefice e la vergine
Come il sangue guadagno maltempo e non cresco
Vorrei che mi amassi quando nessun confine
Trattiene e vende i miei anni
Perché non sono ancora un corpo
Vorrei che mi amassi quando sono sola
E mi rifaccio il cuore con la paura l’ovatta e una rosa
Tu mi vuoi bene perché hai memoria di ciò che conosci
Dio fammi foglia che si dà all’aria
E non può fare male all’altra foglia
Con il tintinnio assopito dell’ospite
Vorrei che mi amassi quando m’imbroglio
Come la ferita e il prurito
Perché se ti manco non invecchi amore
E il corpo non è altro che il ritiro della sete
In cui trascini la bocca

*

Quando rimbalza l’anima per darle il seguito che basta

Vorrei che mi amassi quando non ho memoria
M’incurvo come un muro e un granchio
E non nasco ma m’invento
Da un bagaglio di polline e una farfalla
Vorrei che mi amassi quando dormo
In un fiore di gomma sul comodino
Con la polvere sulla bocca
Quando i miei seni tremano come dighe
Con il latte prosciugato nella pelle di daino
Quando invecchio e mi pongo il pianto
Rumoreggio come la cicala
E sono la fodera della durata
Non si lacera l’anima ma lo strappo
Basta un barlume per avere della veduta il rogo
Vorrei che mi amassi quando sono madre
E cedo il figlio nell’età dell’angelo
L’infilascarpe che usa la luce

Vorrei che mi amassi per la vanità
Che non ha specchi ma il resoconto della maschera
Per la mia vita stropicciata senza cane
Mi si chiede come donna di avere pazienza e patos
Di trovare soluzioni alle albe
Pulire le rive con i capelli
E dire che i disastri hanno strettoie
Mi ripudiano perché non rimbocco coperte
Ma curo le braccia perché abbiano la forza per farlo

*

Io sono dentro al tuo corpo e drappeggio
Perdo l’addio prima dell’ostia
Con la testa verso il cielo come i cigni e i precipizi
Che non osano a salvare il volo
Ma un ammasso di rocce di cottone
Imbevuti di ali rancori e lo snodo dell’occhio
Non si può fermare l’assenza
Amo cose impossibili che hanno breve sosta
E non mi allontano mai più di tanto da non raggiungermi
Funziono sotterrata dalla testa
E sto ferma come un pistillo
Con i gabbiani mi potano l’allungamento dell’occhio
Non ho i requisiti dell’amore
Ho una scorta di gomma da masticare
Di trambusti d’angeli imbevuti di pupazzi di neve
Io non invecchio so che poco a poco mi cancello
Da chi mi sorveglia l’amore
Diventerò una lunga ruga e un seno setacciato da Dio
Non morirò mai come muoiono i geni
I maledetti i bastardi i senzatetto
Morirò quando il profilo della placenta
Che attende il corpo della tenerezza
O solo l’occhio della civetta
È l’amore

*

Mi fido della pelle che marcia il pupazzo di neve
Del circolo della vita
Che si conclude mano nella mano
Dell’amore che si secca sulla lingua
Come un ostia
E benedice il rospo
Dell’amore clonato nell’abitudine
Che crepa gli orsetti con l’acqua dolce tra i denti
Mi fido dell’amore che non chiede nulla
E sa essere vigliacco
Si abitua all’assenza
E taglia con la lingua una stretta di mano
Mi fido dell’amore che è più dell’abitudine
Del bene che muore
E non chiede più come stai
Del mio essere svuotato dal seno
Mi fido dell’amore ricamato su pozzanghere
Sotto gli alberi senza radici
Della formica che nasce dal crollo dell’alba
Amore mio aspettami mi dici
Ma tu non credi nella parola “amore”
Che cresce con l’addio
Riconosco il suolo della tua scarpa
I tuoi occhi quando grandinano
Tu ami in me la libertà che potrei darti
E sei cosi ingenuo
Che anche i fiori si congedano dall’albero
Per esserti in dono
Ma la libertà è come i fiori
Mente per renderti felice


(testi tratti da Brindisi degli angeli)


***

post precedenti:
I - János Pilinszky (Ungheria)
II - Viktor Kubati (Albania)
III - Slavko Mihalić (Croazia)
IV - Mircea Dinescu (Romania)
V - Rade Šerbedžija (Croazia)
VI - Alfred Lichtenstein (Germania)
VII - Marcello Potocco (Slovenia)
VIII - Stanka Hrastelj (Slovenia)
IX - Pablo García Casado (Spagna)
X - Gonzalo Escarpa (Spagna)
XI - Juan Carlos Abril (Spagna)
XII - Ana Brnardić (Croazia)
XIII - Natalia Menéndez (Spagna)
XIV - Alberto Santamaría (Spagna)
XV - Arben Dedja (Albania)
XVI - Yolanda Castaño (Spagna)
XVII - Laureline Kuntz (Francia)
XVIII - Matjaž Pikalo (Slovenia)
XIX - Sookee (Germania)
XX - Leire Bilbao (Paesi Baschi)
XXI - Christian Teissl (Austria)
XXII - Jure Jakob (Slovenia)
XXIII - Hedoi Etxarte (Paesi Baschi)
XXIV - Harkaitz Cano (Paesi Baschi)
XXV - Inua Ellams (Nigeria / Regno Unito)
XXVI - Sonja Harter (Austria)

10 commenti a questo articolo

Anila Hanxhari: BRINDISI DEGLI ANGELI
2010-06-17 19:23:42|di ANILA HANXHARI

Ciao a tutti. Devo ringraziare il geniale Luigi Nacci per la sua ricerca sulla poesia straniera, grazie che sai leggere gli ochi della poesia con il dono del precipizio e dell’equilibrio in cui fa appiglio l’anima.
Grazie francesco, per il tuo commento lusinghiero. Arriva un consapevole momento del pensiero in cui si è più vecchi del silenzio.
Un particolare grazie va ai ragazzi della terza "Mazzini", Lanciano che hanno lasciato dei commenti,(allora ai ragazzi piacciono le poesie! Siamo noi che ci meravigliamo...) Grazie Aghila, l’artefice di tutto, e sai che a me non piace FB
Grazie Angelo.La libertà non sconvolge il sortilegio del vento,naturalmente se hai il vento dalla tua parte...


Anila Hanxhari: BRINDISI DEGLI ANGELI
2010-06-16 15:41:02|di Lorenzo

sono rimasto estasiato!! complimenti!


Anila Hanxhari: BRINDISI DEGLI ANGELI
2010-06-16 15:27:47|di Antonio...

:D QUESTE SONO POESIE MERAVIGLIOSE, DEVO DIRE CHE LEI SCRIVE IN UNA MANIERA CHE NON HO MAI VISTO SCRIVERE NESSUN ALTRO.
MOLTI COMPLIMENTI...


Anila Hanxhari: BRINDISI DEGLI ANGELI
2010-06-16 15:25:17|di checco

grandissima poetessa, bellissime queste poesie,
complimenti...


Anila Hanxhari: BRINDISI DEGLI ANGELI
2010-06-16 15:23:59|di Loris

Sono poesie meravigliose.
complimenti alla poetessa.


Anila Hanxhari: BRINDISI DEGLI ANGELI
2010-06-16 15:21:46|di Crazy Sara

Ciao Ho appena letto queste poesie...
devo dire che sn bellissime... mi hanno stupito...
complimenti alla poetessa Anila...


Anila Hanxhari: BRINDISI DEGLI ANGELI
2010-06-14 12:19:53|di Eugenio

bellissime queste poesie... riempiono il cuore di immenso.
straordinaria questa poetessa.


Anila Hanxhari: BRINDISI DEGLI ANGELI
2010-06-13 20:35:05|di LARA

bravissimo francesco di rocco, un gran poeta!!


Anila Hanxhari: BRINDISI DEGLI ANGELI
2010-06-12 11:21:53|di francesco di rocco

c’è molto lontano un maniero misterioso e inaccessibile, dove solo poche anime possono vestirsi con l’abito della festa, per partecipare al banchetto reale e sedersi accanto al trono del re, e brindare al più sublime dei peccati di sempre:amore. Ma è l’amore infinito che abita negli uomini, è il vorticoso palpitare dela vita. E’ questa la vibrazione meravigliosa universale delle poesie di Anila, autentica "belva della poesia", ha sempre fatto del suo scrivere, un flusso irrefrenabile di lirismo, ma la sua preparazione, il suo vissuto hanno fatto di lei una voce autentica e cristallina, che con la sola forza del ritmo raggiunge abissi siderali oltre i limiti indicibili del cosmo;cattura luce e tenebre e ne fa dono a noi mortali. E’ un versificare che genera calore di lettera in lettera, ogni volta più forte, come se fossero esplosioni siderali. Scrittura certamente innovativa, atipica - ma, questa è la colonna portante dell’ars poetica di Anila Hanxhari, lo stadio della massima perfezione della scrittura. Uno scrivere maturo, un fluido virtuoso gravido di passione, un unicum travolgente in perenne movimento. E l’amore, quello che indossa il frac nella serate di gala, che dunque portato sulla terra, assume sembianze umane, e guidato sapientemente dalla mano di Anila, si mostra in tutto il suo splendore alla mensa degli uomini, e fattosi angelo brinda alla vita per scacciare il male.


Anila Hanxhari: BRINDISI DEGLI ANGELI
2010-06-10 20:41:02|di IL LIBERTARIO

SONO POESIE MERAVIGLIOSE CHE TI FANNO VOLARE E TI FANNO CAPIRE ANCHE CHE CHI LE HA SCRITTE E’ UNA PERSONA STRAORDIANAMENTE DOLCE, ANZI DIREI DOLCISSIMA E NELLO STESSO TEMPO FORTE, ANZI TOSTA.


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