Absolute Poetry 2.0
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Anila Hanxhari, poetessa brava quanto irreperibile

(3 testi da NUOVISSIMA POESIA ITALIANA)

Articolo postato sabato 22 dicembre 2007
da Luigi Nacci

Da qualche anno vado alla ricerca di Anila Hanxhari.
La lessi per la prima volta su Nuovissima poesia italiana, l’antologia mondadoriana a cura di Maurizio Cucchi e Antonio Riccardi edita nel 2004. L’antologia era criticabile, sia per la scelta degli autori che per la scarna e superficiale introduzione (cito uno dei passaggi a vuoto: "semplificando si potrebbe affermare che il loro bisogno [dei nuovissimi poeti] è molto semplicemente e molto essenzialmente quello di raccontare la loro esperienza del mondo dentro la parola e dentro la forma varia della poesia, consapevoli che ben poche altre forme possano garantire un uguale spessore di testimonianza"; un altro passaggio degno di nota è quello in cui si vuole far passare l’idea che i poeti nati negli anni ’70 non posseggano "alcuna tensione sperimentale"), ma la scoperta della poetessa albanese mi rincuorò sul fatto di non aver buttato alle ortiche 8,40 euro. Così chiesi all’amico Ricciardi (uno degli antologizzati) se aveva un suo recapito: non ce l’aveva. Chiesi a diversi altri poeti, ma la risposta fu la stessa. Volevo rintracciarla semplicemente per invitarla a una lettura. Mi rivolsi a Stefano Guglielmin, che aveva pubblicato sul suo blog - blanc de ta nuque - alcune sue poesie: niente da fare, anche lì non vi era ombra dell’autrice né di qualcuno che potesse dare una dritta (qualche tempo dopo, però, mi spedì una mail un anonimo per dirmi che la Hanxari mi ringraziava per i miei commenti positivi alla sua poesia). Scrissi all’editore Noubs (con cui ha pubblicato Assopita erba dell’est e Cicatrici d’acqua) per ordinare un suo libro: non mi rispose nessuno. Insomma, questa poetessa è tanto brava quanto misteriosa (una thomas pynchon nostrana?). Visto che si avvicina il Natale, colgo l’occasione per tornare all’arrembaggio: cara Anila, se leggi questo post, dai un cenno, manifestati!

(ti saluto permettendomi di riportare tre tuoi testi dalla citata antologia, in attesa di leggerne di nuovi, e di sentirti leggere dal vivo)



DISTANZA CHE UMILIA IL LUTTO

se Dio è una lirica selvaggia
che ispira le mie ceneri
e quest’arca di corredo da Durazzo
che è una grotta di forme e piume
perché la mia anima
la fece corvo bianco dal vangelo
che mi rese il volo
se Dio mi saziasse a morsi
e rimboccasse il dolore fino al brivido
perenne
il mio rito sarebbe piovere vivendo
nella distanza che umilia il lutto
e dirada il palpito del fuoriscena


INFIAMMANDO LE SEMBIANZE
PER MOSTRARE LE STELLE

ci sono lingue che non si dimenticano
quando le parole non bastano
e ogni pezzo aggiunto sa del mare ingombro
se occorre cambiare la verità
con piatti di sassonia e l’anemia dei crocifissi
simulando cuori e malincuori
per ostriche gusci facciate
caricate in vagoni merce
e se la ruggine evolvesse in segnature della chiave
aprendo fondamenta di bambina
sarei sismografa delle apparenze rinnegate dalla bilancia
e poco più di una corda di chitarra
tra i pregiudizi del mio cuore nero
che sa la lingua della terra cotta
e la marcia nuziale da euronews
ho visto bruciare Siracusa dentro me
dagli specchi d’Arkimede
con una lente ho ingrandito la neve
prendendola sul serio come un iceberg represso
per una fiaba un sorriso un abbraccio in qualsiasi lingua
origliando il fuoco sono un sacco di cose di paglia
e mi ungo di cuori bagnati che trovo sotto la lingua
per la prima luce che gela sotto al giornale
con l’ultime previsione del tempo
... la polvere sa l’amaro in una mollica di neve


L’ABBRACCIO (AMEN)

chissà perché ho porte
che non si chiudono
mi portano con la nebbia (dai buchi)
le briciole che fanno i padri
quando non mangiano
sono buchi di occhi tunnel
chiusi da calci
nella corsa ci crescono le scarpe
il lutto a piedi nudi
si muove sempre per casa
c’è chi conta le nebbie cadute
che i vetri sparsi
quando l’abbraccio è esodo fermaglio
il patriarca deve riscattare il sangue
e va a caccia di pance fertili
quando le campane applaudono
dalla mattina a sera a morto
per chi non si fece mai né vecchio né zingaro
io sposo il sangue
per avere un portacenere non un utero


20 commenti a questo articolo

Anila Hanxhari, poetessa brava quanto irreperibile
2010-06-05 15:38:53|di homopoeticus

oggi 4 giugno 2010.
Per caso leggo alcuni commenti su Anila Hanxhari.Tanti positivi e lusinghieri,Altri non molto...
Anila sarà il prossimo Premio Nobel per la poesia Detto da chi l’Ama perdutamene.

homopoeticus


Anila Hanxhari, poetessa brava quanto irreperibile
2009-08-23 16:28:36|di angelo

adoro la poetessa Anila Hanxhari, straordinaria, grazie della scelta


Anila Hanxhari, poetessa brava quanto irreperibile
2009-07-25 23:53:36|

Questa sera ho conosciuto una Poetessa Albanese il cui Nome à Anila.
Sono stato fortunato...
GiovanniFortunato


Anila Hanxhari, poetessa brava quanto irreperibile
2008-01-01 14:38:59|

Grazie Anila. Mi manderesti il video via mail? Se puoi, qui: luigi_nacci@yahoo.it
buon anno a te e a tutti,
Luigi


Anila Hanxhari, poetessa brava quanto irreperibile
2007-12-31 18:17:01|

Chiedo scusa di aver impostato le poesie senza spazzi, ma penso comunque che la poesia deve arrivare al cuore prima ancora di averla capita. La poesia è come una lingua straniera, non basta dire buongiorno e buonanotte per saper parlare e capire la lingua, nemmeno conoscere i versi di qualche canzonetta, ci vuole impegno, conoscenza e allenamento di lettura per essere in grado di riconoscere la poesia. Non ci sono poeti bravi e poeti scarsi. I poeti sono pochi, i tanti sono versificatori. Solo i pochi meritano il nome del poeta. Essere poeta è una cosa seria.
Ciao Luigi, ti ringrazio un’altra volta, penso di avere qualche video. Come vedi mi riesce difficile rispondere alle polemiche, perchè sono abituata a rispondere in faccia a chi le fa, in tal modo non ci sono incomprensioni e malintesi. Ti mando un altro testo con i spazzi alla fine del verso.

piantatemi su un cielo speso in rose/
nelle serenate sui buchi delle travi/nei diari delle sonnambule/
tra gli autunni modellati al tornio/
su una foto di famiglia/
o in un rullino da sviluppare/
contatemi le crepe inginocchiate tra i muri/
negli eccessi nostalgici dei clown/
nel dolore sotto lo smalto/
invetrinato color lavanda/
tra gli stagni a scorsi/
con incisioni floreali di carta/
e non evaderò dalle rocce/
anche se ho ponti di bambù crepato/
e il cuore in ciotole etrusche.
Ciao da Anila H.


Anila Hanxhari, poetessa brava quanto irreperibile
2007-12-29 16:22:52|di Luigi

caro anonimo al commento 14,

fai il serio tu e

1) proponi una critica seria ai testi

oppure

2) vai su qualche altro blog a spargere la tua inutilità,

cordialità

e

adieu


Anila Hanxhari, poetessa brava quanto irreperibile
2007-12-29 02:11:07|

ma che è sta roba? germoglierò con una risata occhio per occhio rallentando l’erba ai lati buii? la sordità del goloso abbasserà la guardia non avrò paura di essere tagliata dalla risata delle mani dal sibilare del vento che m’incurva a passo delle lucertole??? ma per favore fate i seri qualche volta


Anila Hanxhari, poetessa brava quanto irreperibile
2007-12-28 11:10:17|di Luigi

Cara Anilia, grazie di essere passata!
Hai forse dei files audio o audio/video di qualche tua lettura?


Anila Hanxhari, poetessa brava quanto irreperibile
2007-12-27 17:50:53|

Ciao Luigi, sono Anila Hanxhari, ti ringrazio per i tuoi commenti positivi sulla mia poesia. ti mando due testi pubblicati su " CICATRICI D’ACQUA"

nell’incognito mi decifreranno il passaporto
e la mia indole secreta di sopportazione
io che sono nata dal drink di due calici
e dalla risata muta dei ragni
da quando mia madre
gli stava alle calcagna
ho compreso gli artigli sui muri
e una toppa sui naufraghi
a furia di arredare fiamme
non ci sono più nascondili
tutto si gioca
facendo finta di calarsi dai volti

germoglierò con una risata
occhio per occhio
rallentando l’erba ai lati buii
la sordità del goloso
abbasserà la guardia
non avrò paura di essere tagliata
dalla risata delle mani
dal sibilare del vento che m’incurva
a passo delle lucertole
mi celeranno l’umido con le narici
mi spezzeranno dall’odore
con filo spinato
credere nell’equilibrio
sarà nascondere lo sboccio
e il vermiglio
mentre tutto appassisce
io germoglio alle calcagna del verde

Buone feste.


Anila Hanxhari, poetessa brava quanto irreperibile
2007-12-27 10:36:02|

Atessa non è in Svizzera, ve lo garantisco (da neo-elevetico)!
Fabiano


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