Absolute Poetry 2.0
Collective Multimedia e-Zine

Coordinamento: Luigi Nacci & Lello Voce

Redatta da:

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Blu Corporale

installazione audio-video per la rassegna Flussi, workshop Diverse Nature, Perugia - settembre 2007

Articolo postato giovedì 25 ottobre 2007
da Maria Valente

In occasione della manifestazione Flussi. Le Arti in città ideata e diretta da Moreno Barboni, a Perugia, 22 settembre/6 ottobre 2007, tra le varie iniziative che hanno visto numerosi artisti esibirsi e collaborare con gli studenti, organizzando workshop o dialogare con la città attraverso installazioni, ambienti sensibili, paesaggi urbani: dalla mostra multimediale Crossing/ canto di Giovanni Sollima e Antonio Di Mino, alla performance audio- video di Murcof (musicista messicano) e Saul Saguatti (visuals), alla mostra Anatomia dell’irrequietezza o Umane Energie etc.,
è stato ospitato il workshop Diverse Nature, progetto di Isabella Bordoni su quattro orizzonti tematici: Poesia/ Paesaggio/ Infanzia / Tempo e quattro livelli di ricerca: Immagine/ Voci-Suono/ Poesia –Drammaturgia poetica/ Spazio – Scena.
La realizzazione finale ha dato luogo ad un’installazione in loop audio-visiva, nei sotterranei della Rocca Paolina, elaborata, progettata e montata dai partecipanti al workshop, mentre contemporaneamente nella zona scale- mobili veniva proiettata l’installazione Bordoni che prevedeva montaggio di Lì dove L’ombra appare con interferenze della registrazione di un’intervista di John Cage del 1992, a Perugia; nonché una performance live della stessa Bordoni con violoncellista Ulrike Brand di fronte al Grande Nero di Burri.
L’installazione dei partecipanti al workshop, creata grazie all’ausilio della stessa Bordoni e dei suoi collaboratori: Angelo Benedetti per l’elaborazione sonora e Luca Berardi/ Iperbarica per l’elaborazione –video, è stata effettuata su due teli di tulle di 10 metri, nero su bianco, sistemati in due corridoi bui e paralleli, su cui scorrevano in maniera speculare le immagini del video proiettore.

Quello che riporto in allegato è esclusivamente il file – audio, del mio testo poetico (con numerose citazioni di Vollmann, Volponi, Reta, Benjamin) con la mia voce e quella di:
Francesco Scarponi, [Master in Digital Entertainment - a.a. 2004-05] Character animator per la serie TV Potlach, prodotta da Ellipsanime (Parigi), con France 3 e RaiFiction. La serie è stata trasmessa in TV su France 3. Character animator e background and props painter per il promo per la TV Bird’Band, prodotta da Toposodo (Pisa) con RaiFiction e Ellipsanime. Regista con Alessandro Tinelli del video clip "Soli" dei Massakritica (Altre Frequenze, Tubercords 019). Sito web: www.cahsa.net) ha collaborato anche al settore video, oltre a risultare vincitore anche della sezione Germinazioni, altro evento della rassegna Flussi, che prevedeva l’allestimento delle vetrine del centro con video – installazioni)
Tiziana Fabiani,
Maria Elena Santagati,
Romina Muñoz
(attrice per teatro di figura)
Giulia Lepri (ballerina)

Mentre la parte video è stata curata da:
Alessio Chierico
Davide Corradi,
Daniela Innocenzi,
Eleonora Orsini
.

Si ringraziano tutti i ragazzi per la gentile collaborazione e un ringraziamento particolare ad:

Isabella Bordoni

Angelo Benedetti

Luca Berardi

e Moreno Barboni.

IMG/mp3/Installazione.mp3

10 commenti a questo articolo

Blu Corporale
2007-11-02 12:03:55|di maria (v)

ah, scusate, ma devo correggere un paio di link

Isabella Bordoni

http://www.ib-arts.org

e

Alessio Chierico

http://chierico.altervista.org


Blu Corporale
2007-11-02 11:47:33|di maria (v)

scusate se rispondo a così grande distanza, (meglio per me che vedo intorno tante nuove da leggere, ascoltare etc)

prima di tutto torno a ringraziare la Molesini per la sua profonda sensibilità.

poi ne approfitto per dire ad Alessio che mi fa molto piacere che sia intervenuto nella discussione, che sono d’accordo con gran parte del suo discorso, e cioé che TUTTI e ci tengo a precisare TUTTI i ragazzi che hanno partecipato al workshop avevano specifiche competenze artistiche, proprie, individuali che, probabilmente per ragioni di tempo, non è stato possibile far emergere a pieno. Io sono stata molto fortunata, ho avuto forse una possibilità un più di esprimermi, più spazio o solo un raggio d’azione più ampio e l’ho sfruttato tutto, completamente, rischiando di più, forse, coinvolgendo molti nel rischio, ma ci tengo a precisare che NON mi sono sentita asolutamente in dovere di fare quello che ho fatto. Che io credo nelle capacità di ciscuno di voi, assolutamente indipendenti dal risultato ottenuto, dal lavoro collettivo che ne è venuto fuori etc, ma sono altrettanto fermamente convinta della bellezza di questo lavoro collettivo a dispetto di tutte le critiche, (che ho comunque ascoltato),assolutamente convinta della diversità, della non prevedibilità di questo risultato, della sua capacità di spiazzamento, della sua indiscussa superiorità rispetto ad una mia lettura monotona, monocorde, canonica e da copione.

In obbligo sì, nei vostri confronti, per avermi dato questa possibilità di migliorarmi, per aver reso me partecipe delle vostre "diverse nature". Perciò, ancora una volta, Grazie.


Blu Corporale
2007-10-30 01:58:04|di Alessio

Ciao Maria,
mi piacerebbe tornare nel discorso "critica", perchè capisco quello che intendi ed è sicuramente di grande valore, ma secondo me andrebbero precisate alcune cose.
La collettività del lavoro era data dal fatto che ognuno partecipava con la propria "esperienza", e con esperienza intendo il vissuto nel suo insieme. Le nostre fotografie da piccoli penso che abbiano indicato anche questo. Non era indispensabile inserire elementi "concreti" nella produzione che rappresentassero ognuno dei partecipanti. Di tutti si è cercato di inserire "produzioni" personali per rendere la cosa collettiva, ma non impersonale. Il frammento del mio video, il ballo di Giulia, la tua poesia ecc. ... e non dovevi sentirti in dovere (se di questo si è trattato) di rendere partecipi quante più persone nell’"interpretazione" del tuo testo. Ragionando sotto un altra ottica, capisco sia il livello "concettuale" di far interpretare la tua poesia, sia quello "pratico" per te come esperienza , sfida, occasione di crescita. Ma SE ... e ripeto... SE, questo rischia di far perdere una valenza estetica, bisogna valutare o altre soluzioni o tornare a quella originaria. La soluzione che si è scelta si è caricata di grandi significati, ma A MIO AVVISO ha perso un pò di quell’estetica, forse monotona, almeno come la sentivi tu, ma comunque ottima. Ma tendo a precisare che questo sarebbe stato quello che il mio senso percettivo/estetico avrebbe preferito.

Il lavoro è comunque riuscito bene a mio avviso, e credo che riguardo solo la registrazione della poesia il tuo parere e livello di soddisfazione conti più di tutti.


Blu Corporale
2007-10-28 16:56:28|di molesini

Cè da dire che sei stata bella esaustiva. Si vede che ami quello che fai, e secondo me è il migliore tra gli strumenti.


Blu Corporale
2007-10-28 08:38:29|di maria

io non so perché, ma quando commento e poi mi rileggo, mi trovo sempre aggressiva, anche se non era nelle intenzioni.

hai ragione tu, mi son lasciata prendere la mano, in realtà ho approfittato del tuo intervento per rispondere una volta per sempre a tutti quelli che mi hanno detto:

ma se l’hai scritta tu, perché non l’hai letta tu?

e dovevo limitarmi a rispondere:
perché io faccio sempre delle nenie tutte uguali, perché io non so fare i giochi di voce che fanno i "grandi", perché mi annoio a riascoltarmi...e questa è la prima volta che non mi sono annoiata ;-)

tutto qua, poi come ho detto, è un esperimento, una cosa che non sarà più possibile ripetere, almeno per il momento, come procederò da qui in avanti non ne ho idea. tutto qui. sperando che il tono del commento sia mite, come vorrei...e, altro che attaccarti, ti ringrazio, l’avevo già detto, della grandissima attenzione che hai prestato nell’ascolto, e anzi perdonami se ho approfittato della tua osservazione sulle varie voci per fare quello che a rileggermi, hai ragione, mi sembra proprio un pistolotto ;-)


Blu Corporale
2007-10-28 01:30:14|di molesini

Tutto quello che dici si percepisce nel risultato finale. Il lavoro comune, l’apertura, la dimensione del porgere l’altro. Io ti parlo da fruitrice, una seduta qui che ascolta.
Non ho grandi pretese, ti dico solo quello che mi ha fatta entrare nel "testo".
Sono solo un elemento, l’ennesimo, che interagisce e non sa se vuole essere educato a qualcosa. Ma tutto quello che hai messo in moto, e il movimento che stai dando alla tua/loro poesia non ha nessun motivo di sentirsi attaccato da una posizione così mite, e totalmente anarchica.


Blu Corporale
2007-10-27 15:59:01|di maria

Cara Silvia, ti sono molto grata per l’ascolto attento, per avere espresso il tuo parere, sottolineando quelli che sono, dal tuo punto di vita, i pregi e i difetti, l’analisi minuziosa dei miei "attacchi"...ma, da una parte, non ti nascondo, che mi dispiace dovere constatare che tutte le critiche sono state unanimi. quasi nessuno ha appoggiato l’esito finale di questo lavoro, la Bordoni in primis.
Di solito, anche se non sembra ;-) sono pronta a mettermi sempre in discussione, prendo le critiche in gran considerazione, sono la prima a chiedere il parere di "giudici severi" che non fanno sconti- amicizia, che scrivono anche molto diversamente da me, etc
però, in tutta sincerità, ti confesso che questa è forse stata l’unica occasione in cui ho difeso il mio progetto contro tutti e sono ancora convinta di farlo.
Il workshop è stata un’occasione unica e irripetibile, sotto molteplici punti di vista: tu pensa avere a disposizione, gratuitamente, anche se per pochissimi giorni, strumenti, competenze, artisti, tecnici, collaboratori... e pensa quali possibilità di scambio di conoscenza tra le persone, a quanta ricchezza umana, pensa di trovarti improvvisamente in classe con una decina di sconosciuti e dover condividere una settimana dalle 9 del mattino alle 2 di notte, visitare la città palmo a palmo, registrare i rumori di strada, condividere l’acqua, la fame, la stanchezza, conoscersi, osservare.
E’ vero che il testo scelto è stato scritto da me e doveva per forza di cose risultarmi più naturale degli altri leggerlo, ma quando si è pensato ad un progetto polifonico, ad un’operazione collettiva anche sul testo, nessuno è stato obbligato. Non mi sono messa in regia a dirigere, tirare i fili, fare il burattinaio. I due gruppi audio- video si sono formati quasi spontaneamente e io ho visto i ragazzi entusiasmarsi, divertirsi, addirittura scegliersi le parti, mettersi da soli a tradurre pezzi, senza neanche il supporto di un dizionario, scervellarsi su una parola, o discutere ore su un gong se ci stava o non ci stava, e come ci stava, imbarazzarsi, sfinirsi, rimanerci male per le critiche almeno quanto me.
Il progetto iniziale faceva perno su una forte senso identitario: un testo scritto da me, letto da me...
infine è diventato un progetto comunitario, orizzontale e io sono "soddisfattissima" di questa che si è dimostrata essere un’occasione unica. Non si tratta del narcisismo di ascoltarsi a più voci, ma della scoperta di altre voci in un testo che da solo non avrebbe mai potuto averne. Io stessa all’inizio, ho subito un forte impatto, mi sentivo disorientata, non ho mai preteso che mi imitassero, non ho letto appositamente davanti a loro, ma mi veniva di correggerne l’intonazione, il fraseggio...poi ho capito che ero io che dovevo aprirmi ad altre possibilità, che dovevano spuntarmi nuove orecchie, che dovevo abituarmi al fatto che il testo non fosse più mio, che la mia voce fosse solo una tra tante e credo che sia stato uno dei più grandi insegnamenti che ho ricevuto.
A me è sempre piaciuta la poesia performativa, l’oralità...ma già quasi cominciava a stancarmi, c’è il rischio di non fare che replicarsi, di ripiegarsi su se stessi, ma come? facciamo tante storie per aprire la scrittura, per distruggere l’io su carta, fare buchi dappertutto, prendere in prestito le voci degli altri, con citazioni, cut up etc...e poi vanifichiamo tutto, ci spalmiamo sopra una bella fetta di ceralacca con tanto di timbro e stampino prima di imbucarla? I bravi poeti performativi sanno rimodularsi, moltiplicarsi, variarsi, ricombinarsi...ma a parte il fatto che non è così semplice per chi, come me, non ha studiato teatro,recitazione, nemmeno dizione, e anche così, si rischia di restare nel monologo.
Ti dirò che non soltanto è stato il testo ad arricchirsi delle loro voci, ma io stessa ho adesso modificato il mio modo d’interpretare quello stesso testo, assumendo altre sfumature che da sola non sarei mai riuscita ad avere, ho preso a mia volta in prestito le loro voci.
Sono contenta e sono convinta che la ricchezza venga solo dall’apertura, da fuori, dagli altri, dallo scambio reciproco.
Ho capito che non mi piace fare il poeta -solitario, anche se mi piace molto vivere in solitudine, ma che vorrei fare il "poeta comunitario" ;-), ma non nel senso di portavoce, veggente o leader carismatico, fare il poeta come uno dei tanti, uno qualunque, uno di quelli che non ci capisce mai niente, uno che dice pure un sacco di stronzate, uno "tra" tanti.


Blu Corporale
2007-10-27 06:32:18|

che, del resto, è l’alba, c’è da dire


Blu Corporale
2007-10-27 06:27:18|di molesini

"A volte ricordava un’alba grigio azzura..."
questa la parte che ho preferito, con la sua voce densa e pregnante. E anche dopo " ...per abitare zone di confine, e passages, che sono..." "obbedire con zelo alle tappezzerie..." "Ma che ne è stato di tutto quell’ammasso sbriciolare...come fare bambini, o defecare"" E invece respirare, o essere nell’aria, come un’altra maniera di circolare.""Una confidenza coi luoghi carnale...anche la pelle si raduna all’usura, ma da che parte?"

Interessante, bella, Maria; forse la mancanza della parte video rende l’audio orfanello di qualcosa. Il testo si dipana e riempie, non tutte le voci arrivano a restituirlo.
Ma ottimissimo lavoro, comunque visto da qui.


Blu Corporale
2007-10-25 19:13:58|di maria

Ah, ho dimenticato di dire che la traduzione in francese (e la voce) è di Maria Elena Santagati; quella in spagnolo è una collaborazione tra me e Romina Muñoz; io sono la voce sugli archi e gli effetti sonori sono di Angelo Benedetti.
Buon ascolto!


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