Absolute Poetry 2.0
Collective Multimedia e-Zine
Coordinamento: Luigi Nacci & Lello Voce
Redatta da:
Luca Baldoni, Valerio Cuccaroni, Vincenzo Frungillo, Enzo Mansueto, Francesca Matteoni, Renata Morresi, Gianmaria Nerli, Fabio Orecchini, Alessandro Raveggi, Lidia Riviello, Federico Scaramuccia, Marco Simonelli, Sparajurij, Francesco Terzago, Italo Testa, Maria Valente.
[…] È strano, è una specie di vendetta della storia, ma quando nel 1960 alcuni addetti dell’industria discografica (Ennio Melis, Vincenzo Micocci) alla Rca Italiana inventarono il termine “cantautore”, probabilmente quello che volevano era il contrario di ciò che avvenne: cercavano di sottrarre quella figura relativamente nuova per la nostra discografia alle connotazioni intellettuali (“di sinistra”) implicite nei personaggi che allora si affacciavano sulla scena internazionale: poeti anarcoidi come Brassens, cultori di eleganza anticonformista come Jobim e De Moraes […]. Ma le parole e i significati sfuggono al controllo, e nel giro di pochi mesi quell’invenzione divenne il nome con cui identificare altri anarcoidi, esteti, intellettuali, che forse come chansonniers sarebbero rimasti nell’ombra: cantautori – appunto – come Paoli, Tenco, Endrigo, Gaber, e più tardi De André, Guccini e così via. Quindi l’idea di Melis e Micocci funzionò, sebbene forse in modo imprevisto. Non del tutto: sotto altri aspetti, dobbiamo a quel termine, e all’uso che se ne fece soprattutto nei primi anni, la relativa emarginazione degli autori e cantanti di canzoni soprattutto politiche come Giovanna Marini, Paolo Pietrangeli, Ivan Della Mea, Gualtiero Bertelli, Fausto Amodei, che non avevano rapporti con l’industria discografica (neppure nel modo dialettico di Tenco o di De André) e per i quali sembrava inappropriato e che sempre rifiutarono. […] Ma chi sa spiegare in cosa è diverso il lavoro di Bertelli o della Marini quando scrivono e cantano una propria canzone? Ecco, quindi, a cosa è servito – beninteso, senza che ce ne fosse l’intenzione esplicita – dare quel nome ai cantautori: a creare un mondo diverso, contrapponibile al commercialismo della “musica leggera” ma al tempo stesso radicato nell’industria, differente (e qualche volta anche contrapponibile) rispetto alla canzone impegnata, di protesta, legata per vocazione alle tradizioni popolari. “Cantautore”, insomma, è un termine ideologico: sotto l’apparenza tecnica nasconde – nel suo piccolo – una visione del mondo. […]
Franco Fabbri, L’ascolto tabù, Il Saggiatore
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Altre canzoni, e altre visioni del mondo:
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E a parziale conclusione, e per evitare che qualcuno la prenda troppo seriamente, ci tengo a rammentare che cantare in coro è meglio dei piagnistei cantautorali:
11 commenti a questo articolo
CONTRO I CANTAUTORI
2010-10-18 14:22:46|di mogol_gr
La tauromachia di Jacque Brell (nessuno escluso)..
Epitaffio per Giuliano Manacorda
2010-08-27 21:05:21|di mogol_gr
Il poetichese straziante kitsch sermonico e brutta sdolcinatura da supermarket tipo De Gregori o Lucio Battisti.
Totò la cui anima gentile viene rigenerata con orribili film da una stupida intelligenza. Suoi spunti simbolici ma altamente poetici.
CONTRO I CANTAUTORI
2009-09-17 15:56:58|di mogol_gr
17-09-09
Bene Umberto Tozzi a TGCOM. a Toscolano un vivaio di depressi.
CONTRO I CANTAUTORI
2009-06-05 14:59:13|di mogol_gr
5-6-09
Cantautori registi stilisti. Sei mesi fa,
oggi il processo a Berlusconi (innocente
i suoi figli rubano)il tono lo stesso
intrigante accelerante per scoprire
impostare giudicare. Francamente
relativo sentire leggere fra le righe
per acquisire non per far acquisire.
Un poeta da pagina. http://mogol_gr.ilcannocchiale.it/
CONTRO I CANTAUTORI
2008-12-08 15:00:34|di Valerio
Non se ne parlerà mai abbastanza di questa realtà a metà fra merce in via di putrefazione, sublime espressione del genio poetico e neo-trobadorismo. Lode a Nevio che l’ha riproposta in modo originale! Parliamone.
CONTRO I CANTAUTORI
2008-12-05 12:28:59|di ng
Un post a metà tra il serio e il faceto, lo ammetto. E forse provocatorio oltre ogni decenza.
È scaturito da una discussione tra amici, dove c’erano alcuni che consideravano il non-plus-ultra della “forma canzone” quella proposta dai cantautori (De André, Guccini e De Gregori su tutti); che è poi una posizione molto condivisa e direi ormai senso comune. Io dissentivo e dissento; gli esempi audio postati dimostrano, almeno al sottoscritto, che di canzoni ne hanno scritte di belle – e anzi, di decisamente più belle – musicisti che nulla hanno a che fare con quella definizione.
Resta poi quanto espresso, in merito alle esclusioni e alle inclusioni del mercato discografico, da Franco Fabbri, che tra l’altro era (lo dico per i distratti) membro degli Stormy Six.
In un altro libro dello stesso Fabbri (“Il suono in cui viviamo. Saggio sulla popular music”, Il Saggiatore) c’è, anche se appena accennata, una analisi dei cambiamenti che l’industria musicale ha imposto alla voce di De André …
Nessuno degli esempi qui postati (nell’ordine: Stormy Six, Robert Wyatt, Frank Zappa, Captain Beefheart, Diamanda Galas, Giovanna Marini, con finale della mitica Curva Maratona), nessuno di costoro, dicevo, ha mai accettato compromessi al ribasso … Prosit
ng
CONTRO I CANTAUTORI
2008-12-05 00:50:02|di molesini
messo tra virgolette, doveva servire l’aspetto metaforico
CONTRO I CANTAUTORI
2008-12-04 09:58:23|
oddio, guerra tra poveri?
sai quanto guadagnano i cantautori solo di diritti d’autore? sono una delle voci più ricche della SIAE, con il cantautore Lucio Dalla in testa a tutti ...
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X Jannacci
2011-02-13 02:59:39|di mogol_gr
Quelli che se spegnessero internet si suiciderebbero.