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Cari critici, ecco il meglio della poesia giovane italiana

("Con ammirevole coraggio e spavaldo sprezzo del pericolo...")

Articolo postato lunedì 2 giugno 2008
da Luigi Nacci

Cari critici, ecco il meglio della poesia giovane italiana

Con ammirevole coraggio e spavaldo sprezzo del pericolo, l’editrice Città Nuova ha inaugurato una collana di poesia che si chiama Versus ed è diretta da Daniele Piccini, il quale ha affidato a Davide Brullo la cura di Stella polare. Poeti italiani dei tempi ’ultimi’, un’antologia che non vuol essere solo un’antologia, ma comunque è un’antologia, selezionando nove poeti trentenni come il curatore ( pagine 176, euro 12).
Si tratta, lo diciamo subito, del meglio che l’affollato mercato della ’ poesia giovane’ offre oggi, e i nove poeti (dieci con il curatore) provengono, direttamente o per convergenza, dalla fucina di "Atelier!, e quindi sia resa lode alla pazienza di Giuliano Ladolfi che di quel cenacolo, con annessa rivista trimestrale, è mai stanco e non sempre gratificato animatore.
Brullo ha redatto un’ampia introduzione e quasi una monografia per ciascuno dei nove colleghi, risalendo a Paolo Uccello e a Sylvia Plath per Maria Grazia Calandrone (1964), a William B. Yeats per Francesca Serragnoli (1972), a Mandelštam per Simone Cattaneo (1974), a Auden per Federico Italiano (1976), a Gottfried Benn per Isacco Turina (1976), alla lirica greca per Isabella Leardini (1978), agganci e riferimenti che la dicono più lunga sui gusti e le letture di Brullo che non sulla fisionomia dei presentati. Di Pierluigi Cappello (1967) non dico nulla perché versa il suo talento nel ditale del dialetto friulano, che riguarda i soli friulani. E se il lavoro di Riccardo Ielmini (1973) viene derivato da Vittorio Sereni (che è poeta epigonigo, e un epigono non può diventare caposcuola), avremo della lirica lacustre, mentre il pretenzioso lettore di poesia vuole afrore di salsedine.
Brullo è ben consapevole di avere tra le mani il meglio, ma non l’ottimo. Scrive, infatti: «Questa è una generazione ricca di personalità complete e differenti; non sono emersi ancora, di prepotenza, quei due o tre, quei cinque o sei nomi di riferimento, di guida, che trainino gli altri nel magma della storia» .
Come mai? Senza accorgersene la ragione l’ha data lui stesso nella prima riga dell’introduzione: « La poesia afferma la nostra mortalità » . Orbene, che siamo mortali lo sappiamo da sempre e da soli: alla poesia si chiede di oltrepassare il tempo attraverso la parola.
Diciamolo con l’aulica esattezza di Mario Luzi (poeta che peraltro non amo): « La poesia, immersa nel tempo, lavora a sottrarre alle immagini del tempo la loro temporalità » . È il coraggio di sfidare il tempo ciò che manca ( con l’eccezione che diremo) ai poeti antologizzati: e pertanto la mortalità muore sulla pagina, senza attraversarla.
Quando Montale (citiamo a caso) scrive: « Arremba su la strinata proda le navi di cartone » , oltre a traslare il verbo « arrembare » inventa quella « strinata » proda, aggettivo non sostituibile, e così attraversa il tempo, rende immortale la mortalità. Se invece ( citiamo ancora a caso), a « La lunga vita dei morti / cadrà nella gioia spuria dei nostri anni » , della Calandrone, sostituiamo ’ la breve vita’, o ’ l’opaca vita’ di morti, la poesia funziona ancora, ma muore in pagina.
Talché, dall’antologia, finisce per emergere Alessandro Rivali (1977) con le sue storie di guerre e di sangue, perché, se di mortalità si deve trattare, almeno si muoia per una nobile causa, e quindi ecco il poemetto per i martiri di Otranto, e il poema in fieri sulla caduta di Bisanzio, dopo il ricordo di oscuri eroi della Resistenza genovese, immergendo l’autobiografia nel flusso di una tradizione che riassorbe il tempo per rilanciarlo. Rivali sceglie di mettere in lirica la Storia (Brullo), e nella riassunzione attualizzata del passato s’infutura.

Cesare Cavalleri, "Avvenire", 28 maggio 2008

12 commenti a questo articolo

Cari critici, ecco il meglio della poesia giovane italiana
2008-09-05 01:03:46|di jacopo

Cari amici,
sto anch’io preparando una nuova antologia dedicata agli otto migliori poeti italiani dell’ultima generazione. Essa comprende: 1) La mia fidanzata; 2) Mio cugino; 3) Mio zio; 4)il mio vicino di pianerottolo; 5) Il salumiere sotto casa; 6) il fratello del salumiere sotto casa; 7) il mio portiere; 8) mia sorella (che ha scritto anche la postfazione).
La prefazione, invece, è scritta dal fratello del mio vicino di pianerottolo. Edizioni MafiaPress. Peccato che non possa partecipare come Superprefatore anche il grandissimo e stimatissimo Lello Voce! Glielo daranno il Nobel, quest’anno?


Cari critici, ecco il meglio della poesia giovane italiana
2008-09-03 23:12:55|di dedalus

Come al solito, Brullo ha piazzato nell’antologia i suoi amici personali, quelli del gruppo di Atelier... Alla faccia dell’obiettività! Eh sì, la Mafia è proprio la grande passione degli italiani (e in particolare dei "poeti"...)


Cari critici, ecco il meglio della poesia giovane italiana
2008-09-03 23:06:04|di dedalus

Come al solito, Brullo ha inserito i suoi amici personali, quelli del gruppo di "Atelier" ... Alla faccia dell’obiettività!
Eh sì, la Mafia è proprio la grande passione degli italiani (e in particolare dei "poeti": e sottolineo le virgolette)...


Cari critici, ecco il meglio della poesia giovane italiana
2008-07-28 14:43:21|di Christian Sinicco

Il fatto che escano queste antologie, non è un problema. Per quanto mi riguarda, credo di apprezzare le antologie che scrutano, ricercano, in un ambito: vedi quelle a cura della Passannanti Poesia del dissenso sui temi politici e sociali, o il volo del Calabrone sull’aspetto dell’oralità. Poi ci sono ottimi lavori come quelli di Nodo sottile, a cura di Biagini e Sirotti, che nel corso del tempo hanno mappato una serie di giovani (e meno giovani ormai) interessanti. Lo stesso vale per i quaderni di Buffoni. Io credo ci siano casi e casi, e non mi dà nemmeno fastidio questa antologia, sinceramente, in cui ci sono dei poeti interessanti, anche se il cammino della poesia è lungo. Ciò che sinceramente non capisco, è come una persona come Anna De Simone, che cura le antologie di letteratura per le nostre scuole (se è lei), può parlare della scrittura di Cappello come innovativa, e spero sempre mi risponda (proprio perché internet è pericoloso).


Cari critici, ecco il meglio della poesia giovane italiana
2008-07-27 19:30:42|di Capsaicina

Ogni anno escono almeno 5 antologie che si presentano come depositarie del meglio che offre la poesia italiana nelle sue due versioni di "contemporanea" e "giovane". Attualmente, stando alle suddette raccolte e limitandoci ad un’approssimazione, in italia dovrebbero esserci fra le 1000 e le 2000 penne poetiche di qualità certificata (ammetto un sorriso sull’immagine prepotente di una coscia di poeta con marchio di qualità).
Ora direi che tutte queste raccolte sono opere oneste e mosse dalle migliori intenzioni ma che seguono la più umana delle caratteristiche: la soggettività. Ergo, signori poeti e lettori, prendetele come un segno di stima del curatore nei confronti di taluni e passate alla prossima.


http://lellovoce.altervista.org/spi...

Cari critici, ecco il meglio della poesia giovane italiana
2008-07-27 14:56:50|di Christian Sinicco

Gentile Anna De Simone, lei afferma che "Cappello è uno dei più originali e innovativi (sul serio) poeti italiani contemporanei". Mi interessa sapere qual è il motivo (spero che ce ne siano diversi) che la porta a fare questa affermazione. Glielo chiedo perché diversamente da lei penso che la scrittura di Cappello non apporti innovazioni, soprattutto sul piano funzionale; a livello tematico, mi pare spesso intellettualistica, dove non intimista. Le scrivo queste note esclusivamente per delimitare l’ambito del lavoro di Cappello, che non mi pare sperimenti novità.


Cari critici, ecco il meglio della poesia giovane italiana
2008-07-27 14:16:20|di giusto misiano

se si continua a mettere su piedistalli il primo il secondo o il terzo per non farli scendere dalle torri d’avorio non avremo edificazioni e mai possibile che il costruttore di bianche torri non abbia pensato alle latrine nella limitazione del piccolo potere trovato il mosaico da ricostruire i minori veri vengono dileggiati ed i maggiori scoperti dopo la fine .Questa è poesia la musica delle parole è nel silenzio nell’AOM dello Spazio Ora mi chiedo se la poesia esiste attraverso i codici del glossare suoni ,pizzicando le corde della gola un emozione cambia colore ed armonia e non è importante come esprimerla i giovani poeti lo sanno ma il potere editoriale per farli conoscere chiede sempre denaro .E qui si perde il sogno.


Il meglio della poesia giovane italiana
2008-07-27 13:14:13|di Anna D. S.

Vorrei fare un intervento a proposito di quanto scrive Cesare Cavalleri su Pierluigi Cappello, uno dei nove poeti selezionati da Davide Brullo in La stella polare: "non dico nulla perché versa il suo talento nel ditale del dialetto friulano, che riguarda i soli friulani". Testuali parole. In realtà, anche solo sfogliando l’ottima antologia di Brullo, si potrà notare come Pierluigi Cappello scriva poesie sia in friulano che in italiano. Anzi ormai scrive esclusivamente in italiano da diversi anni e chi ne ha seguito il percorso lo sa bene. Splendide le liriche in friulano e splendide per forza, tensione etica, sapienza compositiva, le liriche in italiano, e se il professor Cavalleri avesse la pazienza di leggerle sine ira et studio, scoprirebbe che Cappello è uno dei più originali e innovativi (sul serio) poeti italiani contemporanei, e che il suo libro Assetto di volo (Crocetti editore 2006), che tra parentesi ha ottenuto importanti riconoscimenti a livello nazionale (Montale 2004, Bagutta Opera Prima 2007, supervincitore al San Pellegrino 2007), è uno dei più bei libri di poesia uscito negli ultimi anni.
Spiace vedere che anche studiosi sapienti, acuti e dotti come il direttore di Studi Cattolici, a cui peraltro va tutta la mia stima, cadano nel tranello dei pregiudizi, e saltino a priori e a piè pari poesie di indiscusso spessore. Esistono le traduzioni per le liriche in friulano come per le liriche in francese o in qualsiasi altra lingua. Ma a me dispiace, ripeto, che si eviti la lettura di testi poetici di tanto valore solo perché alcuni di essi sono stati scritti in dialetto.E sono bellissimi.Così come bellissime sono le liriche in italiano. E Brullo ha scelto tre perle(Assetto di volo, Mandate a dire all’imperatore, Isola).
Con grande stima e altrettanto rincrescimento per quanto letto e anche per essermi sentita quasi costretta a intervenire qui per amor di verità, pur conoscendo i limiti e i pericoli di interventi online, quasi sempre volutamente fraintesi, ho sentito il dovere di farlo perché amo la poesia autentica e perché avendo avuto il piacere e il privilegio di curare il volume Assetto di volo e lo conosco molto bene.

Distinti saluti

Anna De Simone


Cari critici, ecco il meglio della poesia giovane italiana
2008-06-05 18:08:13|di molesini

questo mi piace di absolute, quel filo di criptico...


Cari critici, ecco il meglio della poesia giovane italiana
2008-06-04 15:15:40|di Mart

Lorenzo, credo che tu abbia sbagliato. Volevi dire forse A.M.A.R.G.?

Cosa c’entra con tutto questo "Totus"? Te lo chiedo perché ho apprezzato molto il link, in particolare per avermi fatto scoprire retroscena impensabili della storia della cultura italiana, come nell’articolo: Esclusivo - La confessione del cantante Bobby Solo: “Avevo perso la voce e i medici non mi avevano dato speranze. Ma andai in pellegrinaggio a Lourdes e sono miracolosamente guarito”


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