Absolute Poetry 2.0
Collective Multimedia e-Zine

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Redatta da:

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Cristina Benussi: LA FORMA DELLE FORME

esce un nuovo saggio della studiosa triestina

Articolo postato martedì 18 dicembre 2007
da Luigi Nacci

Giovedì 20 dicembre
ore 17
Trieste, CaféRossetti - Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia
Viale XX Settembre, 45

Antonio Calenda e Giuseppe O. Longo presentano:

CRISTINA BENUSSI

LA FORMA DELLE FORME. IL TEATRO DI ITALO SVEVO

(Eut Edizioni Università di Trieste)

Il teatro, "la forma delle forme", è il genere cui Svevo avrebbe voluto affidare la sua fama. Non è andata così, ma intanto l’analisi di quei testi rivela un altro modo di impostare il conflitto sveviano tra illusione e realtà: prende corpo un personaggio che esprime desideri e progetti di rivalsa intellettuale e sociale, affiancandosi, in pagine rimaste a lungo inedite, ai tipi che ben conosciamo. Sullo sfondo di altre prove di scrittura, quali articoli, saggi, racconti e favole, proprio nel periodo di apparente silenzio, Svevo prepara il protagonista del suo terzo e del suo quarto, incompiuto, romanzo. E, involontariamente, svela qualcosa sulla genesi di Una vita e Senilità.

***

Cristina Benussi insegna Letteratura italiana contemporanea all’Università di Trieste. Si è occupata prevalentemente di problemi relativi alla cultura novecentesca, sia per quanto riguarda gli aspetti storico-sociali (L’età del fascismo, Palumbo, 1978; L’età del neorealismo, ivi, 1989; Il carteggio Benco - D’Annunzio, Lint, 1998) che di epistemologia narrativa (Il punto su Moravia, Laterza 1987; Introduzione a Calvino, ivi, 1986 e 1996; cura dell’edizione "i classici Feltrinelli" di Senilità, 1991 e 92 e della Coscienza di Zeno, ivi, 1993-94). Se da una parte é sempre stato forte l’interesse per l’aspetto filosofico delle elaborazioni poetiche (Negazione e integrazione nella dialettica di Carlo Michelstaedter, Ateneo e Bizzarri, 1980 e L’esistenzialismo nella cultura italiana tra le due guerre, in "Lingua e Letteratura", 1993), dall’altra è stato anche considerato, come testimoniano numerosi interventi, il problema della ricezione del testo nella società di massa. In bilico tra questi due momenti si è posto il lavoro, scritto in collaborazione con Giulio Lughi, Il romanzo d’esordio tra immaginario e mercato, Marsilio 1986. Da alcuni anni sono prevalenti gli interessi di natura antropologica, applicata all’esame delle diverse tipologie e strategie narrative: Scrittori di terra, di mare, di città. Romanzi di mare tra storia e mito (Pratiche, 1998) è ilo volume in cui è sfociata una ricerca impegnata ora sul riuso del mito classico nella letteratura italiana. In collaborazione con Giuseppe Zaccaria ha scritto una guida Per studiare la letteratura italiana, Paravia 1999. Collabora a numerose riviste, nazionali ed internazionali. Sta ora occupandosi di cultura del territorio, con studi specifici sui testi dell’esodo e delle minorities, nonché sulla letteratura di genere. Ricopre la carica di Direttore del Dipartimento di Letterature Straniere, Comparatistica e Studi Culturali dell’Università di Trieste ed è Vice Presidente del Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia "Rossetti".

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