Absolute Poetry 2.0
Collective Multimedia e-Zine
Coordinamento: Luigi Nacci & Lello Voce
Redatta da:
Luca Baldoni, Valerio Cuccaroni, Vincenzo Frungillo, Enzo Mansueto, Francesca Matteoni, Renata Morresi, Gianmaria Nerli, Fabio Orecchini, Alessandro Raveggi, Lidia Riviello, Federico Scaramuccia, Marco Simonelli, Sparajurij, Francesco Terzago, Italo Testa, Maria Valente.
Giovedì 20 dicembre
ore 17
Trieste, CaféRossetti - Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia
Viale XX Settembre, 45
Antonio Calenda e Giuseppe O. Longo presentano:
CRISTINA BENUSSI
LA FORMA DELLE FORME. IL TEATRO DI ITALO SVEVO
(Eut Edizioni Università di Trieste)
Il teatro, "la forma delle forme", è il genere cui Svevo avrebbe voluto affidare la sua fama. Non è andata così, ma intanto l’analisi di quei testi rivela un altro modo di impostare il conflitto sveviano tra illusione e realtà: prende corpo un personaggio che esprime desideri e progetti di rivalsa intellettuale e sociale, affiancandosi, in pagine rimaste a lungo inedite, ai tipi che ben conosciamo. Sullo sfondo di altre prove di scrittura, quali articoli, saggi, racconti e favole, proprio nel periodo di apparente silenzio, Svevo prepara il protagonista del suo terzo e del suo quarto, incompiuto, romanzo. E, involontariamente, svela qualcosa sulla genesi di Una vita e Senilità.
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Cristina Benussi insegna Letteratura italiana contemporanea all’Università di Trieste. Si è occupata prevalentemente di problemi relativi alla cultura novecentesca, sia per quanto riguarda gli aspetti storico-sociali (L’età del fascismo, Palumbo, 1978; L’età del neorealismo, ivi, 1989; Il carteggio Benco - D’Annunzio, Lint, 1998) che di epistemologia narrativa (Il punto su Moravia, Laterza 1987; Introduzione a Calvino, ivi, 1986 e 1996; cura dell’edizione "i classici Feltrinelli" di Senilità, 1991 e 92 e della Coscienza di Zeno, ivi, 1993-94). Se da una parte é sempre stato forte l’interesse per l’aspetto filosofico delle elaborazioni poetiche (Negazione e integrazione nella dialettica di Carlo Michelstaedter, Ateneo e Bizzarri, 1980 e L’esistenzialismo nella cultura italiana tra le due guerre, in "Lingua e Letteratura", 1993), dall’altra è stato anche considerato, come testimoniano numerosi interventi, il problema della ricezione del testo nella società di massa. In bilico tra questi due momenti si è posto il lavoro, scritto in collaborazione con Giulio Lughi, Il romanzo d’esordio tra immaginario e mercato, Marsilio 1986. Da alcuni anni sono prevalenti gli interessi di natura antropologica, applicata all’esame delle diverse tipologie e strategie narrative: Scrittori di terra, di mare, di città. Romanzi di mare tra storia e mito (Pratiche, 1998) è ilo volume in cui è sfociata una ricerca impegnata ora sul riuso del mito classico nella letteratura italiana. In collaborazione con Giuseppe Zaccaria ha scritto una guida Per studiare la letteratura italiana, Paravia 1999. Collabora a numerose riviste, nazionali ed internazionali. Sta ora occupandosi di cultura del territorio, con studi specifici sui testi dell’esodo e delle minorities, nonché sulla letteratura di genere. Ricopre la carica di Direttore del Dipartimento di Letterature Straniere, Comparatistica e Studi Culturali dell’Università di Trieste ed è Vice Presidente del Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia "Rossetti".
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