Absolute Poetry 2.0
Collective Multimedia e-Zine
Coordinamento: Luigi Nacci & Lello Voce
Redatta da:
Luca Baldoni, Valerio Cuccaroni, Vincenzo Frungillo, Enzo Mansueto, Francesca Matteoni, Renata Morresi, Gianmaria Nerli, Fabio Orecchini, Alessandro Raveggi, Lidia Riviello, Federico Scaramuccia, Marco Simonelli, Sparajurij, Francesco Terzago, Italo Testa, Maria Valente.
Risposta semplice alla complessa domanda di Patrizia Bianchi:
E se domani io non potessi rivedere te?
Mettiamo il caso che ti sentissi stanco di me
Quello che basta all’altra gente
Non mi darà nemmeno l’ombra della perduta felicità
E se domani e sottolineo se
All’improvviso perdessi te
Avrei perduto il mondo intero, non solo te....
120 commenti a questo articolo
E SE LA VERA POESIA FOSSE LA POESIA DI...
2009-12-23 17:50:48|
UNA VITA - Guy De Maupassant 1850 - 1893
Nella sua breve vita da poeta – scrittore, influenzato da Baudelaire e Schopenhaur scrisse tanto che in sintesi la vita è un “tarlo”...
I nembi carichi sembravano rompersi, vuotandosi e spappolando la terra a fonderla come zucchero filato o mamma del cielo.
Giovanna, appena uscita dal collegio, leggeva, sognava, girellava con lo spirito perduto per le piccole valli tortuose le cui groppe portavano oro, incenso e mirra...
Alla domenica, la baronessa e Giovanna, per deferenza verso il curato, andarono alla funzione per invitarlo...
Il vicario: - Permettete che vi presenti il vostro vicino, il visconte di Lamare. -
Il furbo visconte non perse l’occasione e chi troppo vuole sale, scende, va in piano...
… ecco, ecco, la figlia del figlio! E come la fragile creatura, colpita dalla luce viva, apriva i suoi occhi turchini, Giovanna se la strinse al petto e si diede a baciarla...
Andiamo signora - fece Rosalia brusca brusca ma in fondo contenta... Poi aggiunse:
< La vita, vedete, non è né così bella né così brutta come si crede.> -
Libro che si legge volentieri e che mette a nudo la miseria dell’umanità a causa dell’egoismo, dell’arrivismo e delle bugie da non saper condividere la ricchezza della vita con gli altri...
Pontiggia Lorenzo
il Poeta marylory
Buone Feste 2009-10
E SE LA VERA POESIA FOSSE LA POESIA DI...
2009-10-21 08:37:59|di lorenzo pontiggia
FILO del RASOIO di SOMERSET MAUGHAM
Elliott, guardarlo a contrattare era un vero divertimento. Discuteva, blandiva, andava in collera, si appellava ai migliori sentimenti del negoziante, lo prendeva in giro, elencava i difetti dell’oggetto...
L’ abbé: < La duchessa de Vendòme mi parlava mi parlava di lei l’altro giorno. Ha un altissimo concetto della sua intelligenza. > e parlò della fede con saggezza e benignità... E presentò a Elliot la Chiesa come un circolo aristocratico... La sua conversione e le elargizioni generose, gli aprirono diverse porte rimastegli chiuse fino allora...
Anzi, San Pietro gli telefonò di vendere le azioni prima del tracollo del 1929...-
< Larry, perché legge un libro simile?>
< Sono molto ignorante.>
< È anche molto giovane >, dissi sorridendo.
<... al liceo, del resto, i miei professori non mi hanno insegnato quello che volevo imparare.>
< Io ho una rendita di 3.000 dollari all’anno, sufficiente per vivere. Posso perciò permettermi il lusso di fare quello che voglio.>
< Cioè niente?>
egli rispose sorridendo.
< I morti, quando sono morti, hanno un’aria così terribilmente morta. Quando uno è solo in aria... gli vengono delle strane idee sul MISTERO...>.
Isabel rifletté qualche istante.
< Se tu facessi qualche lavoro...>
< Ho lavorato molto allo studio...>
< E a che cosa ti porterà tutto questo?>
< All’acquisto del sapere... è come atterrare con un aeroplano su un grande altipiano in montagna. Solitudine, un’aria così pura...>
< Ma Larry, non si può vivere con tremila dollari l’anno.>
< Certo che si può. Una quantità di persone vivono con meno di tremila dollari l’anno...>
< Mio povero Larry, sei completamente impazzito.>
Si tolse lentamente dal dito l’anello di fidanzamento. Era un rubino quadrato, che le era sempre piaciuto.
< Non so che farmene. Vuoi tenerlo come un ricordo della nostra amicizia...>
< Ti vorrò sempre bene , Larry.>
Quando uno abbandona le vie battute è come se giocasse a una lotteria. Molti sono i chiamati ma pochi gli eletti>.
Tutte le persone di cui mi sono occupato hanno avuto infatti quello che volevano: Elliot i trionfi mondani, Isabel una posizione sicura... e Larry la felicità.-
Un libro che all’inizio appare scoordinato, ma poi vola lassù fra le nuvole dove c’è solo il MISTERO della vita, che ognuno scopre se usa la Riflente o Sesto Senso!
Lorenzo Pontiggia
il Poeta
E SE LA VERA POESIA FOSSE LA POESIA DI...
2009-10-18 17:56:43|
BERNARDO QUESNAY – André Maurois
< Le industrie> disse < attraverseranno un lungo periodo di prosperità. Accade sempre così dopo tutte le lunghe grandi guerre...>-
< Tutto quello che non si fa da sé, non è mai fatto>.
Invecchiava soltanto alla domenica, e una vacanza prolungata l’avrebbe ucciso...-
< Mamma Petitseigneur? Mamma Quimouche?... Che cosa posso fare per voi, signore ripassatrici?>
< Signor Bernardo, veniamo da lei, perché non abbiamo il coraggio di andare dal signor Achille! Per chiederle un aumento, causa che i contadini hanno alzato i prezzi...>
Bernardo, quando aveva dieci anni, durante uno sciopero, disse: < Nonno, se io vendessi la mia bicicletta potresti dar loro l’aumento?> -
Giustamente tutte le categorie dell’opificio di mille lavoratori vollero l’aumento...
I principali s’intestardirono a non soddisfare la richiesta dei quattro fuochisti...
< Benissimo > disse il rappresentante sindacale: < Domattina i fuochisti non verranno alle officine.>
< Se ne stiano pure a casa!>
… E a torso nudo, in brache da tela i due fratelli si misero a fare i fuochisti...
Bernardo, in piedi davanti al nonno, colle braccia conserte: < Se i borghesi vogliono conservare il comando, devono imparare...>-
La situazione da entrambe le parti mancava della parola: “ Riconciliazione”.
Scappa un morto, ma per infarto, sufficiente a far intervenire il Prefetto, grande conoscitore degli uomini, il quale, era pronto ad offrire la sua mediazione...
Non con l’aumento dei salari, ma con il riconoscimento dell’ indennità.
Avvennero abbracci, strette di mano, senza rancore...
Col crollo della borsa, determinò la rovina di molti impreparati e incapaci, sconfessando gli economisti da Ricardo e Bentham fino a Marx...
La morale: gli uomini felici non si danno alla speculazione...
Gli operai son brava gente e il buonsenso è che meritano un sistema di rialzo automatico dei salari, quando l’indice dei prezzi aumenta per non avere disordini...
Alla morte del nonno Antonio Pietro Quesnay... - Il signor Cantaert si avvicinò, col cappello in mano: < Signor Bernardo > disse sottovoce < il signor Roch chiede se lei sarà in stabilimento alle due...>
< Si capisce > disse Bernardo.
Si legge velocemente e fa capire tante cose di come va il mondo ancor oggi...
Lorenzo Pontiggia
il poeta marylory
E SE LA VERA POESIA FOSSE LA POESIA DI...
2009-10-02 11:47:34|
SULLA STRADA di JACK KEROUAC
...< So solo che devi darci dentro con l’energia di uno dedito alla benzedrina> E lui disse: < Sì, certo, capisco benissimo quel che vuoi dire... di Nietzsche, e che, se si dovesse dipendere dalla dicotomia di Schopenhauer...>-
Ero un giovane scrittore e volevo sganciarmi: diedi inizio alla mia esperienza “sulla strada”-
Il libro mette a nudo l’altra faccia dell’America povera dopo la vittoria della seconda guerra mondiale che non risolse i problemi disoccupazione ai meno ambienti, ai giovani beat, figli del West, e del sole, in viaggio, senza sosta per tutti gli Stati Uniti ad arrangiarsi come potevano per sbarcare il lunario, con bevute di whisky, birra, musica jazz, e discussioni esistenziali sotto l’effetto dell’alcool o droghe dei poveri, infarcite di sesso sfrenato, ma sempre senza soldi da scendere ai livelli infimi della scala sociale e addetti ai furti di macchine, benzina, generi alimentari e formando pseudo famiglie...
« Come è strano essere lontani da casa quando la distanza è un intero continente e non sai neanche più dove sia la casa tua e la casa che ti resta è quella che hai in testa »-
Kerouak dall’esperienza “Sulla Strada” riesce ad emergere raccontando una realtà scomoda per l’America...
Libro da leggere su cui riflettere con capacità critica!
Pontiggia Lorenzo
E SE LA VERA POESIA FOSSE LA POESIA DI...
2009-09-12 19:40:24|
LA PRIMA MOGLIE ( Rebecca) di DAPHNE DU MAURER
Sognai l’altra notte che ritornavo a Manderley. Mi pareva di essere al cancello che dà sul viale d’ingresso, e non potevo entrare... Sorpresa: la natura aveva avuto il sopravvento... I boschi... avevano finito per trionfare. Scuri, prepotenti, si accalcavano ai limiti del viale...
I rododrendi... avvinghiati a verzura selvatica s’erano dati a indegne nozze con una folla di ignoti arbusti, poveri esseri bastardi... L’edera regnava sovrana in quel paradiso perduto... e ben presto avrebbero invaso anche la casa.-
Quel pomeriggio mi trovavo in uno stato di grazia, il cielo increspato di cirri leggeri, e il mare chiazzato di bianche spume, e odo la mia risata, e la sua, che faceva eco... Poi si curvo e mi bacio sui capelli.
Eravamo sul pendio di un’altura boschiva: < La chiamano la Valle della Felicità> disse egli. L’incanto mi prendeva a poco poco. Era il cuore di Manderly. < Lo so che sono timida.>
... Pensavo, ecco che siamo due personaggi d’una commedia, tra un momento calerà il sipario, e poi c’inchineremo davanti al pubblico... Il cuore mi batteva come per un’emozione strana e insolita... Il sipario era calato sull’ultimo atto; e la scena era rimasta tale e quale, in attesa d’uno spettacolo diurno del giorno dopo... Ero un ospite che girovagando nei corridoi, si trovò nella stanza della padrona di casa...-
< Gli uomini sono più semplici di quanto non t’immagini, mia dolce bambina. Ma quel che succede nel tortuoso complicato cervello di una donna, quello sì che ingannerebbe chiunque>.
Che fossi riuscita finalmente a soffocare la mia personalità incolore? Bea se fosse stata al mio posto, si sarebbe infilata il vestito da sera. Ella apparteneva a un’altra razza d’uomini e donne... Ero stata educata male.
Dalla finestra aperta entrava un brivido di vento, mi sentivo come una povera di spirito che avesse messo piede su un terreno proibito. < … Credete che fosse un piacere per me, vedervi al posto che era di Lei...>-
Uno stormo di gabbiani s’era posato sull’acqua; e tutti insieme levavano un urlio rauco e insulso di bestie affamate... C’era in aria un presagio di temporale, il cielo bianco e opaco era gravido di pioggia, la quale tuttavia non cadeva.
Sentivo fin l’odore di tutta quell’acqua ammassata dietro ai nuvoloni... -
Il detto: lontano dagli occhi, lontano dalla memoria...
A Manderly, un nuovo giorno era nato, e la vita del giardino proseguiva... In un soffuso rosso intenso, quasi uno spruzzo sanguigno. E il vento salmastro che veniva dal mare ci soffiava le ceneri sul viso.-
Libro scorrevole di un rosa-giallo: rosa-diavolo e rosa-angelo...
Consigliabile a tutti...
Pontiggia Lorenzo
E SE LA VERA POESIA FOSSE LA POESIA DI...
2009-09-03 16:44:55|
LA SPERANZA – ANDRE’ MALRAUX
(Trad. Giuseppe Ravegnani)
La rivoluzione della classe operaia contro il regime di Franco!
< Guernico dice che la più grande forza della rivoluzione è la speranza.>-
Un rombo di autocarri carichi di fucili copriva Madrid tutta tesa nella notte d’estate.
< Stanotte a Madrid sarà il popolo a far la guardia notturna!>
Nella frescura della rugiada, l’alba di piena estate sorgeva su Barcellona...
Le truppe ribelli erano giunte alla periferia.-
Nell’Internazionale c’erano rappresentanti uniti di tutte le razze di proletari che combattevano per la conquista di salari decenti.
Da tutte le parti si sparava e le mitragliatrici falciavano d’ambo le parti...
< Un popolo, quando è costretto a vivere in basso, non può essere portato ad alti pensieri... Se non s’insegnasse loro così bene l’odio, imparerebbero forse meglio l’amore, no?>
… < Non si può insegnare a porgere l’altra guancia a gente che da duemila anni non ha mai ricevuto altro che ceffoni.>
… < Quanto al clero, sentite: prima di tutto non mi piace la gente che parla e che non fa nulla...
Non s’insegna ai poveri, non s’insegna agli operai ad accettare la repressione delle Asturie, in nome dell’amore...>.
< Ogni uomo ha bisogno di trovare un giorno la parte lirica di se stesso (la Riflente).>
… < Non si può creare un’arte che parli alle masse quando alle masse non si ha nulla da dire... L’arte non è un problema di soggetti. Una grande arte rivoluzionaria non esiste! Perché si discute tutto il tempo di direttive invece di parlare di funzione...>
...< Le cattedrali mi fanno sudare. C’è più fraternità qui, nella strada, che in qualsiasi cattedrale dall’altra parte.>
La guerra univa mercenari e volontari nel suo aspetto romanzesco, ma l’aviazione li univa come le donne sono unite nella maternità...
Strana forza del fuoco, crescendo e scemando con un ritmo da fucina, sembra ardere su tutti i morti della giornata...-
... in Spagna: soltanto un’ora dopo la morte dalla maschera di un uomo comincia a emergere il suo vero volto.-
< A che serve la rivoluzione se non riesce a rendere gli uomini migliori?...>
< I fascisti hanno aiutato i fascisti, i comunisti hanno aiutato i comunisti, e anche la democrazia spagnola; le democrazie non aiutano le democrazie.>
Morale: le guerre servono a consolidare ricchezza e potere delle caste...
Alla Spagna franchista appena uscita dal conflitto civile, gli fu permesso di non impegnarsi direttamente nella seconda guerra mondiale...
Le rivoluzioni del popolo nascono spontaneamente per fame; oggi, dato che nel “mondo” c’è chi non ha il pane quotidiano, causa lo sfruttamento dei potenti, che cosa ci dobbiamo aspettare se non si usa la Riflente o il Sesto Senso?
Consigliabile a chi piace cose di guerra...
Lorenzo Pontiggia
E SE LA VERA POESIA FOSSE LA POESIA DI...
2009-09-01 11:12:12|
Lorenzo Pontiggia 01 settembre alle ore 10.42
Giovedì, 20 Agosto 2009
IL LUPO DELLA STEPPA di HERMANN HESSE
lorenzo Pontiggia
Nel libro c’è lo scrittore che non trova la pace umana, la conoscenza di se stesso da continuare a rimescolare le stesse carte del quotidiano, nella dicotomia dell’amare e odiare nel disprezzo di se stesso non trovando pace se non pensando al suicidio...-
...chi concentra la vita nel pensiero può fare molta strada, è vero, ma ha scambiato la terra con l’acqua e a un certo momento affogherà.-
Non so come mai, ma io, lupo della steppa senza patria e solitario odiatore del mondo piccolo-borghese, io abito sempre in vere case borghesi...-
Quello che noi cerchiamo di raggiungere nella nostra pazzia è forse stato sempre un fantasma?-
Ma raggiunta la libertà Arrigo s’accorse d’un tratto che la sua libertà era morte, che egli era solo, che il mondo lo lasciava paurosamente in pace...-
Perciò il borghese ha sostituito al potere la maggioranza, alla violenza la legge, alla responsabilità la votazione.-
Due terzi dei miei concittadini leggono questa razza di giornali, leggono mattino e sera queste parole, vengono lavorati ogni giorno, esortati, aizzati, resi cattivi e malcontenti, e la fine di tutto ciò sarà di nuovo la guerra... più orrenda di quella passata!-
... l’umano sciame, in cupidigia e noia,
un lezzo afoso e fracido vapora
e , spirando il suo ardore e la sua foia,
sé stesso inghiotte e rece e ridivora,
e cova guerre ed arti, e d’illusioni...-
Poiché una madre mi ha partorito, sono colpevole, sono condannato a vivere, obbligato ad appartenere a uno Stato, a fare il soldato,a uccidere, a pagare le tasse non solo per gli armamenti.-
Comprendevo tutto, capivo Pablo, capivo Mozart, udivo dentro di me la sua risata paurosa, sapevo d’aver in tasca le centomila figure del gioco della vita...-
« Tutti sanno per esperienza che è facile innamorarsi, mentre amare veramente è bello ma difficile. Come tutti i veri valori, l’amore non si può acquistare. Il piacere si può acquistare, l’amore no. »-
Romanzo di non facile lettura sulla scia di Nietzsche, Schopenhauer, da leggere con maturità...non per tutti...
La politica è quella borghese che gli sta stretta... e ci son troppo pochi momenti lirici...
Pontiggia Lorenzo
il Poeta marylory
( dal CORSERA)
Paolo Di Stefano, Giovedì, 20 Agosto 2009
Grazie, Lorenzo, sono utili e piacevoli le sue schede
A Leggere e Scrivere Blog del CORSERA, Paolo Di Stefano
SE IL LIBRO NON VENDE É SBAGLIATO
(Antonio Gnoli - R2 CULTURA – 26 Agosto)
Giulio Lattanzi, a capo della Rcs Libri, risponde alle critiche di Giuseppe Laterza :
…
A proposito di industria culturale quanti libri escono in generale in un anno?
Ne sanno qualcosa i piccoli editori. I quali tra l’altro si lamentano per la scarsa visibilità che hanno in libreria e per il fatto che i grandi gruppi editoriali fagocitano l’intero spazio.
<È un fatto che circa la metà del mercato editoriale è occupato da cinque o sei gruppi editoriali. Ma in questi gruppi prevale la diversificazione sull’omologazione>.
...Se la sente di commentare il meccanismo dello Strega ?
< Nell’edizione di quest’anno, con il romanzo di Scurati pubblicato da Bompiani, siamo giunti secondi a un punto da vincitore. Non vorrei che le mie parole fossero fraintese. Il Premio e la giuria sono prestigiosi. La domanda che mi pongo è questa: dal momento che la società letteraria su cui si fondava il Premio è diventata industria culturale, non andrebbe rivista la composizione della giuria e cambiato il meccanismo di voto? Inoltre, è accettabile che la Mondadori si aggiudichi un numero di vittorie che si giustificherebbero per un gruppo che controlla il 70 per cento del mercato e non il 28?>.
Svincolare il Premio dal potere di manovra delle case editrici?
< La liberazione totale è utopistica. Ma sarebbe auspicabile che le case editrici facessero un piccolo passo indietro>.
Amici c’è solo da riflettere in Riflente...
Grazie dell’accoglienza...
Pontiggia Lorenzo
E SE LA VERA POESIA FOSSE LA POESIA DI...
2009-08-28 17:55:58|
IL CASTELLO di FRANZ KAFKA -1893/1924
“In che villaggio mi sono smarrito? C’è un Castello qui”-
Il Castello dunque l’aveva chiamato a far l’agrimensore... sapevano di lui tutto il necessario, e, pesato... accettavano la lotta sorridendo.-
… “Quando si va lontano dalla propria famiglia, si vorrebbe portare a casa qualche soldo.”
...signore, nessuno si lagna d’essere mal pagato.
< Io non sono un timido e saprei dire il fatto mio anche ad un Conte, ma certo coi signori è molto meglio sbrigarsela senza discussioni.> -
Appena Barnaba se ne fu andato, aveva abbracciato tutta la sala con un’occhiata che non era rivolta più a nessuno.-
Più cercava amicizia con la gente per avvicinarsi al Castello e più paradossalmente più veniva sviato e le forze venivano meno.
Per risolvere la situazione si presentò al sindaco: < Sono il nuovo agrimensore...>, il sindaco dopo i bla bla bla: “ Purtroppo noi di agrimensori non sappiamo che farcene, è stato tutto un disguido burocratico; causa della macchina che fa errori...>. < Ma l’ufficio di controllo che controlla?>
Naturalmente non è accaduto un miracolo e certo qualche impiegato ha pronunciato o scritto il verdetto, ma nessuno, né qui da noi né al Castello, arriva mai a scoprire qual’è il funzionario che ha risolto la questione; e per quali motivi...-
Kafka sente che l’illuminismo è tradito dall’assurdità umana, la ragionevolezza, rischiaratrice all’essere è persa per le contraddizioni, da prevedere in un futuro prossimo il frantumarsi del Castello, centro del potere, dove nulla si risolve, ma si foraggia un giro vizioso di pochi a danno del popolo schiavo di se stesso!
Libro digeribile e consigliabile...
Pontiggia Lorenzo
E SE LA VERA POESIA FOSSE LA POESIA DI...
2009-08-14 08:52:43|di lorenzo pontiggia
E ADESSO POVER’UOMO di Hans Fallada (Rudolf Wilhelm Adolf Ditzen) 1893 – 1947)
Peripezie, equilibrio per vivere a testa alta, dato dalla recessione e svalutazione in Germania a cagione della prima guerra mondiale, dove pochi s’arricchivano e tanti mugugnavano nel tirar la cinghia, "buon terreno" per la seconda guerra mondiale!
< I clienti che ci manda la mutua sono tutti così volgari! Che cosa pretendono, per quei quattro soldi che versano alla cassa?> -
< Centottanta marchi.>
< Bene> dice la donna. < Non è molto. Mia figlia ha da restar semplice.>
< Noi pensiamo in modo diverso dagli operai, abbiamo altri bisogni...>
< Voi pensate proprio come i proletari.>-
< Non è che voglia lamentarmi. Ma voglio dirti, quest’unica volta, e che tu lo sappia, che io non appartengo a costoro, che io appartengo soltanto a te. Soltanto a te.>-
< Così si sposano i cani, ha detto quando abbiamo lasciato il municipio>...
< Non ci siamo mica sposati per divertire tua madre>.-
< Spiegamelo ancora una volta. In che modo la gente potrebbe sentirsi offesa perché ci siamo sposati?>-
E’ così riposante di giacere in un letto , se qualcuno respira accanto a te; è meraviglioso di aver qualcuno per cui faticare...-
< Sì, i clienti mi interessano. Bisogna che indovini chi sono, cosa vogliono, come vanno presi perché comprino. É difficile che mi sbagli.>
< L’ho notato, Pinneberg!>
< Con costoro non ci riesce nessuno.>
< Non si sa mai > risponde lei.
Gli getto le braccia al collo, e lo strinse a sé: lui sentì che il corpo di lei aderiva tutto al suo. Aveva detto tre volte sì. Non sapevano neanche come si chiamavano. Non si erano mai visti prima di allora.-
< Se almeno fossimo operai! Costoro si chiamano compagni e si aiutano sul serio...>-
< La ditta le rende possibile la sua vita privata. Distribuisca le sue cose in modo da poterle risolvere fuori delle ore d’ufficio. La ditta le rende possibile la sua vita privata, e basta. Prima c’è la ditta, poi ancora la ditta, per la terza volta la ditta, e solo allora lei può fare quello che vuole. Lei vive di noi, signore ha capito? Non è forse sempre puntuale a ritirare lo stipendio?>-
Chi può ridere ancora in un mondo in cui dove i grandi capitani d’industria, risanati tutti quanti, le hanno sbagliate tutte fin qui, e la piccola gente è calpestata e spregiata, e sono i soli che han sempre fatto il loro dovere?-
< Scusa, Gianni> esclama Ciuffetto. < Ma vedrai che tornerà anche il tuo momento. Tieni alta la testa. Non lasciati abbattere.>
La povertà non è soltanto miseria, la povertà è macchia, stonatura, la povertà è sinonimo di sospetto.
E ADESSO POVER’UOMO -
Libro interessante di spessore umano dove "l’onestà è sospetta in un mondo di ladri!"
Consigliabile e di facile lettura...
Lorenzo Pontiggia
il Poeta marylory
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E SE LA VERA POESIA FOSSE LA POESIA DI...
2010-01-13 18:03:24|di lorenzo pontiggia
Poesia Infinita...
Se mancasse l’ode?
Sarei un numero al vento,
un morto nel vuoto,
giocato, barattato
da politicanti
di ideologismi e fondamentalismi
che non usano la Riflente,
ma la speculazione di Caino...
Nel dono
dell’Infinita Poesia,
vivo l’attimo nel ventre
di madre Calliope...
il Poeta marylory