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Eric Suchère / Un altro mese

TRADUZIONE DI MASSIMO SANNELLI

Articolo postato sabato 13 gennaio 2007
da Adriano Padua

Éric Suchère, Un altro mese
[traduzione di Massimo Sannelli]

108 (settembre 2006): Annuncia la fine
Ad un getto d’acqua e il suo rumore, ad un castello d’acqua, al palazzo in costruzione, all’assemblaggio dei mattoni, alla barriera del cantiere, alla botte da cui l’acqua cola, dal bordo, al manto, canniccio intrecciato per proteggere, alle barre che ne spuntano, al vento che agita la superficie, agli alberi agitati dal vento, alla geometria tubolare di ponteggi, alle linee tracciate contro il cielo, all’ombra degli alberi sul bitume, alla luce sul bitume, alle ombre su una palizzata, alle strisce bianche dei pedoni che vanno al palazzo in costruzione, alla corteccia striata, alla via deserta, ai riverberi, agli alberi del bordo, al picco di legno che ondeggia e un foglio di carta, all’acqua che cola sulla terra, nelle faglie del bitume, al ruscello che ne viene, al rumore dell’acqua che ne cola, alle gocce in sospensione, al getto d’acqua rotativo, alle gocce d’acqua sulle foglie e rami di un arbusto, ad un palo, ad un albero, al profilo angoloso di un palazzo moderno, al taglio dei balconi al cielo, a una serie di cessazioni, di linee dentate, ad una via alberata, ad una gru, al cielo, al sole che tramonta dietro nuvole grandi, a un riverbero spento sul cielo nero che si accende, ad una via, ai riverberi accesi, all’alone mimetico di un sole, annuncia la fine, una rivelazione, sovrappone: fine, nero, fermo.

109 (ottobre 2006): La traiettoria
Perdo tempo, perdo tempo e io devo, vedo e vado, vado, il tempo di niente come un andare senza convinzione, un calcolo cattivo nella progressione, e figure che arrivano, si presentano, figure intraviste, cose che cominciano, la noia, la pretesa, il disinteresse, la causa delle azioni, l’indipendenza sociale, lo snervamento, il ridicolo, l’ingenuità, una dispersione, condividere i punti di vista, una grande confusione di mente, di questa io non riesco a liberarmi, il disastro malgrado il corpo: rendersene conto, andare fino in fondo o accorciare, il freddo controllato no, i tremori, e quello che si sente nella voce, senso anche che ne arriva: l’assenza di gesti, di interventi, lo snervamento, i rumori, la perdita di tempo, mancanza di volere, le attività connesse, la velocità, la mancanza di, lo snervamento, la perdita di tempo, la perdita di tempo, il mutismo, gli errori, l’accecamento, il pericolo, l’insuccesso, la stanchezza, l’assenza di soluzioni, le prove, il tempo andato, le notizie, lo snervamento, l’impassibilità, l’agitazione, andare, la vista, una spesa, il rumore, un problema, lo snervamento, il dolore, il sentimento, l’imperfezione permanente delle cose, il suo arrivo, intuisci la perfezione in faccia, prendi, solleva, leggerezza, giravolta - il rumore - certamente le immagini. Io penso alla questione della traiettoria. Io sprofondo.

110 (novembre 2006): Se non le immagini
Io so che io, non smetto di, la stupidità della cosa, una prostrazione, un’estenuazione, il luogo, la stupidità, loro, la stanchezza, il peso, il brutto tempo, il percorso, la pioggia, la stima delle distanze, il tempo di, il tempo di completare, il tempo della musica, la pioggia, la pioggia, la stima delle distanze, le conversazioni animate, la sosta, la gioia, le situazioni di affetto e sentimento, lui che appare in televisione, lo snervamento, la perdita di tempo, il lascia perdere, la perdita di tempo, il cattivo umore, le pelli morte, lo snervamento, la tranquillità, il tono, il freddo, lo snervamento, l’incertezza, i vomiti per terra, l’acqua che si espande, guardare vagamente, rispondere estenuato, mi tocco, un sentimento di, un’impressione di, un’impressione che, tutta perdita di tempo, nessun tempo tranne il tempo di, e passo il tempo a, e credo che, non ricordo, non conviene, non vuol dire che, passo gran tempo a, senza molto, in piedi, avanzo su, non so più ma si deve, so che perdo, mi ricordo di avere, non riesco a, cambio modo, decido la preparazione a, mi taglio, cancello, nessun ricordo di, caduto, non comprendo il legame, la relazione, tutta l’idiozia tranne gesti e grida, non capisco, niente, male al cuore a forza di: gli archivi, le selezioni, se non le immagini, la distanza, il percorso fino a, il momento della mia scomparsa.

***

Éric Suchère è nato il 25 ottobre 1967. Il progetto di Un autre mois - cartoline in 30 copie, inviate ad altrettanti destinatari, con un’immagine al recto e una prosa al verso - è iniziato nell’ottobre 1997, e si concluderà nel 2028, in occasione del sessantesimo compleanno dell’autore e del trecentosessantacinquesimo testo. I primi 60 testi (1997-2002) di Un autre mois sono stati raccolti in Lent (Le bleu du ciel, Bordeaux 2003). Nel 2006 il Savannah College of Art and Design di Lacoste ha realizzato un cofanetto antologico, in tiratura limitata a 500 esemplari, in occasione della mostra tenuta dal 5 maggio al 9 giugno 2006. Di Suchère, Massimo Sannelli ha tradotto Fissa, desola in inverno (Cantarena, Genova 2006) e alcune prose (tra le quali i testi 80 e 87 di Un autre mois) su «Nuovi Argomenti», 32 (2005).

4 commenti a questo articolo

Eric Suchère / Un altro mese
2007-01-20 14:49:59|di gugl

grazie Massimo. sono andato a leggerlo, sì: un progetto da opera unica; da francese, direi, pensando a flaubert

un abbraccio a te


Eric Suchère / Un altro mese
2007-01-19 13:06:14|di massimo sannelli

caro Stefano... No, gli a capo sono legati alla formattazione del sito (ma non me ne sono occupato io). I testi di Suchère sono (formalmente) in prosa (e in realtà con molta frammentazione dell’alessandrino e molte anafore). nel sito che Marco ha indicato sopra troverai l’intero progetto di Un autre mois. e ti abbraccio, ciao
massimo


Eric Suchère / Un altro mese
2007-01-18 10:09:43|di gugl

gli a-capo sono originali o coincidono con la fine della pagina?

se sono originali, mi pare un ottimo esempio di verso lungo.


> Eric Suchère / Un altro mese
2007-01-13 10:57:15|di Marco ::: sf

ottimo post, Adriano. e: grazie, Massimo. qui segnalo il sito di E.S., con molti materiali sia in francese sia tradotti in italiano e in inglese.


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