Absolute Poetry 2.0
Collective Multimedia e-Zine
Coordinamento: Luigi Nacci & Lello Voce
Redatta da:
Luca Baldoni, Valerio Cuccaroni, Vincenzo Frungillo, Enzo Mansueto, Francesca Matteoni, Renata Morresi, Gianmaria Nerli, Fabio Orecchini, Alessandro Raveggi, Lidia Riviello, Federico Scaramuccia, Marco Simonelli, Sparajurij, Francesco Terzago, Italo Testa, Maria Valente.
Non tradire mai la tua distanza dalle cose,
impara a riconoscerla nei suoi segni più lievi:
l’ammucchiarsi delle foglie ai lati della strada,
la fuliggine nei sobborghi,
l’aprirsi di un fiore bianco in piena notte,
i miei vestiti disordinati,
l’odio di dover comunque andare.
Flavio Toccafondi nasce in via dell’Annunziatella, nel 1974. Morirà nel 2019, dopo aver partecipato a una cena alla quale non si sarà divertito. Ci lascerà:
POESIA PER IL MIO EDITORE (e per conoscenza a Sandra Mondaini)
Caro editore,
non posso dire davvero nulla sulla serata di letture di poesie,
di libri fatti con le copertine chiare.
Non posso dire nulla se non che non l’ho sentita mia
e che per “mia” intendo la personale distanza
dal modo di concepirla,
la poesia.
La poesia non è certo portarsi dietro la claque,
la poesia non è certo affermare,
senza scoppiare a ridere davanti a cento persone,
che “il romanzo come potete notare è scritto in seconda persona”.
Poesia non è certo firmare autografi
con le maniche della camicia
bianche.
Vedi, mio caro editore,
amo divertirmi
e soprattutto non sopporto questo tipo di persone
come tu,
del resto,
non sopporti quelli come me.
Ma non è un dramma,
credimi,
sai che ti stimo
e la cosa, almeno a me, basta.
Sei un editore e fai i tuoi interessi,
devi vendere libri.
Io faccio il poeta
e devo occuparmi di dar da mangiare ai merli.
Sono due condizioni diverse
e non offenderò la tua intelligenza
spiegandotele.
Faccio il poeta e scrivo
e invento biscotti di cera
seduto di spalle
in un tavolo di legno massacrato dalle tarme,
dal mio ticchettare nervoso
ombre con le dita.
Vivo di orli.
Vivo asserendo che ogni poesia,
per essere definita quantomeno bella,
deve costare almeno due euro e ottanta.
Vivo di ansie,
di mutismi leggeri.
Vivo
cercando la zona erogena dei gabbiani
e dipingo di parole tutto quel che arrugginisce.
Vivo di attese,
di fiati sul collo
e come una malattia
sono spirito e carne,
come ogni approdo
sono un nome inciso
come diamante.
E non venirmi a dire
di inceppare il mitra,
di chiedere scusa,
perché un poeta non ha scuse.
Con stima.
Flavio Toccafondi
Brahms fece il pianista in un bordello, uscito nel 2006 per i tipi di Liberodiscrivere, è qui rintracciabile e comprabile anche dovunque vada Ansuini, il suo pusher.
Flavio Toccafondi - Brahms fece il pianista in un bordello
2007-07-21 00:14:36|di molesini
e ne accadono di cose strane...