Absolute Poetry 2.0
Collective Multimedia e-Zine
Coordinamento: Luigi Nacci & Lello Voce
Redatta da:
Luca Baldoni, Valerio Cuccaroni, Vincenzo Frungillo, Enzo Mansueto, Francesca Matteoni, Renata Morresi, Gianmaria Nerli, Fabio Orecchini, Alessandro Raveggi, Lidia Riviello, Federico Scaramuccia, Marco Simonelli, Sparajurij, Francesco Terzago, Italo Testa, Maria Valente.
Nata a Bari nel 1972, laureata in Lingue e Letterature Straniere con una tesi comparata su Jorge Louis Borges e Italo Calvino, addottoratasi in Italianistica presso la Facoltà di Lettere dell’Università di Napoli Federico II, con una tesi su Edoardo Cacciatore, una cui sezione è confluita nella postfazione alla raccolta antologica Tutte le poesie di Edoardo Cacciatore, Manni, 2003. Attualmente collabora all’Università di Bari.
Suoi testi poetici sono apparsi in Lessico Novecentesco, Bari, Laterza, 2000; Ákusma, Fossombrone, Metauro, 2000; Sololimoni, Milano, Shake, 2001 e su varie riviste come “il verri”, “l’immaginazione”, “Poetiche”, “Nuovi Argomenti”, “Allegoria”.
Suoi testi sono stati tradotti in francese e pubblicati nell’antologia Action Poétique, 2004.
Ha pubblicato linee, Editrice Zona 2001; Il libro delle madonne scure, Mazzoli 2003, vincitore del Premio Delfini. Sul sito di Bigio Cepollaro
è presenteLinee , con note di lettura dello stesso Cepollaro sul numero Tre di Poesia da Fare, mentre Thérèse è apparsa su Gamm.
E’ presente nell’antologia Parola Plurale, Sossella Editore, 2005; Il cielo è sempre più blu da un’idea di Aldo Nove e Lello Voce e nell’antologia a cura di Sara Zanghì
Fuori dal cielo, Empiria Edizioni, 2006.
Ha tradotto Alejandra Pizarnik e attualmente sta scrivendo una monografia su Amelia Rosselli.
Data la particolare disposizione dei versi della Fusco, per evitare problemi tecnici, ho preferito presentarli in allegato. Trattasi di una sezione de il libro delle madonne scure, pubblicata in pochissimi esemplari da Mazzoli Editore, nel 2003, libro d’arte con disegni di Luigi Ontani, ma che sarà ripubblicato a Giugno in una più ampia raccolta, presso Oedipus Editore.
4 commenti a questo articolo
Florinda Fusco
2007-04-16 09:08:29|di maria
Sì, Christian, anch’io avevo già letto l’opera nell’antologia Premio Antonio Delfini Poesie dell’inizio del mondo, Sossella Editore,Roma, 2003 - ma, come dici tu, non so se sia ancora disponibile.
Florinda Fusco
2007-04-16 00:48:19|di Christian Sinicco
Maria, se non erro, l’intero testo di Florinda si può trovare nell’antologia del Premio Delfini edita da Sossella. Però bisognerebbe vedere se non sia esaurita pure quell’antologia, poiché a Roma quando l’ho comprata a dicembre alla fiera del libro, mi è stato detto che era l’ultima copia:-)
Florinda Fusco
2007-04-15 16:46:57|di maria
L’immagine che ho scelto rappresenta, a mio parere, la traduzione visiva della scrittura poetica della Fusco. Finora, nei testi che ho cercato di comprendere e d’interpretare, facevo ancora affidamento a quanto diceva Blanchot «il critico, come indica approssimativamente il suo nome – criticare significa separare, disgiungere – è un distruttore. Egli separa necessariamente l’opera. La distrugge […] ma rendendola visibile a se stessa, ponendola un po’ indietro, spostandola, affinché essa si scorga, conservando in lei un esile vuoto che è il suo senso momentaneamente fissato ».
Ma come interpretare un’opera già ridotta in pezzi? Un’opera che si offre già sventrata, che non si pretenderà ingenuamente di collazionare sostituendo un corpo con un altro... perché, come nei dipinti di Frida Kahlo, un corpo a pezzi rimane pur sempre un corpo, anche se dissolto, disperso, irreversibilmente alterato o come immerso in formaldeide, conservato in uno stato fluido,o ancora meglio meccanico dove i tratti somatici s’intrecciano e sono ridisegnati dalle protesi, modificandone le normali funzioni primarie, così che solo apparentemente ci troviamo di fronte ad organi senza un corpo, perché è piuttosto di un corpo appena uscito dalla tavola anatomica artaudiana che si tratta, cioè di un corpo che si è liberato dagli automatismi fisiologici, comprese le articolazioni del linguaggio e della versificazione e che è riuscito a rifarsi da capo corpo, a rinascere, come un Orfeo che approda alle rive, dopo lo sparagmòs e vi approda cantando. Ed è un canto disperso e frantumato, di voci spezzate ma ancora un canto quello della Fusco, tanto che a volte, compare addirittura il coro come negli stasimi. Le tonalità sono tragiche, atmosfere cupe, ma senza svolgimento, non c’è un dramma che si riproduca ripercorrendo gli episodi, non ci sono trame ricostruibili, nessuna ricucitura, nessuna rapsodia che tenga, ogni frammento è un suono a sé, irripetibile. Residui fossili. Se la tecnica del taglio e del montaggio ha il suo immediato antecedente in Balestrini, tra l’uno e l’altra a me sembra frapporsi la stessa distanza che, se è lecito il paragone, separa dada e i surrealisti, non c’è solo il taglio/ritaglio che demistifica l’idea di ispirazione, liberando dalle false pretese del realismo e dalle sue altrettanto arbitrarie convenzioni, contribuendo a vivificare uno strumento ormai sclerotizzato, mostrando con inediti accostamenti che esso è invece ancora in grado di stupirsi e dire…ma in Fusco io sento che l’inconscio conserva un certo peso, ha ancora un ruolo da svolgere, forse perché cerca ancora la sua rivincita sul principio di realtà e di non contraddizione, attraverso il disorientamento, la sua bellezza convulsa, facendo però maggiore affidamento sull’isolamento di un’illuminazione improvvisa e di intensità inversamente proporzionale alla durata, come il dolore, un dolore detto in brevi, brevissime unità, pausato, interrotto a più riprese e reso sopportabile e proseguito senza soluzione di continuità, ma con continuità di soluzioni, in ciascuna delle rispettive raccolte. Come se la Fusco volesse dirci che, in fondo, ciascuno di noi è in grado di sopportare molto più dolore di quanto abbia mai potuto immaginare. Come la Kahlo.
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Florinda Fusco
2009-10-06 12:58:10|
Ciao Florinda, abbiamo musicato una parte di "Linee"
puoi ascoltare qui:
www.myspace.com/cordeemartello
il breno "Sale da tè"
un abbraccio
claudio
340.2207778
p.s. purtroppo non un tuo recapito tel.