Absolute Poetry 2.0
Collective Multimedia e-Zine
Coordinamento: Luigi Nacci & Lello Voce
Redatta da:
Luca Baldoni, Valerio Cuccaroni, Vincenzo Frungillo, Enzo Mansueto, Francesca Matteoni, Renata Morresi, Gianmaria Nerli, Fabio Orecchini, Alessandro Raveggi, Lidia Riviello, Federico Scaramuccia, Marco Simonelli, Sparajurij, Francesco Terzago, Italo Testa, Maria Valente.
Franca Rovigatti per vent’anni ha lavorato alla Treccani. Nel 1997 ha fondato il festival romapoesia, curandolo per diverse edizioni. Nello
stesso anno ha pubblicato il romanzo fantalinguistico Afàsia
(Sottotraccia).
Sue poesie e racconti sono usciti in antologie e riviste ("Poesia
femminista italiana", "Nuovi Argomenti", "Tèchne", ecc.). Come artista
visiva ha esposto in Italia e all’estero.
Da I fogli della figlia di Franca Rovigatti - 2010
uno
li picchiava li batteva
li spingeva sgridava gli gridava
STATE BUONI!
li infilzava con spilloni
soffocava dei suoi baci
li abbracciava – zitti taci
imbracciava acutissimo il violino
trafiggeva con i suoni
di qua di là sbatteva i suoi bambini
(aveva fatto quattro figli
e non sapeva cosa farci)
(prima figlia di tale
avariata madre
a rimanere lì sarebbe diventata
matta insana alienata
sotto i rari sguardi congelati
del padre amato
– che si sarebbe caso mai stupito
neanche addolorato)
scappata / alla sua furia scampata
venne altrove ibernata
unta di grasso addormentata
una piccola brutta addormentata
fra i rovi di se stessa abbandonata
*
due (nelle due case allora)
un mondo serio e austero
dove è proibito ridere
vero spazio severo
immobile respiro
immerso in blocco nero
non nomina piacere
calibrando sorrisi
educati precisi
nessuno qui può ridere di me
perché nessuno ride
tutto fermo ordinato
nessuno niente stride
i miei pensieri ansanti
frenano macchine pesanti
immoti corpi contundenti
là invece è persino troppo aperto
spifferi l’aria entra dappertutto
e confonde le cose e le persone
là si sente ridere e si piange
c’è sempre molta confusione
là tutti ridono di me
là io non capisco niente
e la notte piango nel lettino
desiderando un mondo bambino
*
tre
forse con TROPPA attenzione mi guardarono
forse quell’attenzione non era naturale
ma io mi abituai, ne dipendevo
senza quell’attenzione esagerata
sono persa, abbandonata, desolata
*
quattro
masochismo forma di santità cristiana
è questo che mi hanno insegnato
porgere in continuazione altre guance
non chiedere: se chiedi non avrai
non sperare: se speri non si avvera
ma se sei stata buona poi verrai premiata
eccomi bella che confezionata!
*
cinque
ogni giorno non riconobbe la sua vita
che pure ogni giorno le arrivava
non voleva vederla / non voleva sentirla
lei non capì che era sua / la rinnegava
diceva – non è questa / non è questa!
e ogni notte la dimenticava
*
sei
tutto è molto molto più complesso
di come apparve / appare
di nulla si può essere sicuri
anche se siamo stati molto buoni
anche se l’avevamo detto
(e nessuno mi aveva mai creduto)
noi esperti di sussurro
siamo una specie infelice
corretta educata / ma infelice
e neppure alla fine della vita
sommersi dal senso del ridicolo
troviamo il fiato per dire la nostra
*
sette
chissà questa loro pigrizia
e la mollezza
questa loro atonia del vivere
che per vivere deve essere eccitata
chissà da quali regioni della mente
quali modificazioni del codice genetico
quali carenze di serotonina
quali imprecise connessioni di sinapsi
quale lentezza di fiacco linfatico
quali blocchi energetici / a quali chakra
quali traumi fondanti / in quali infanzie
proprie di proprie madri proprie nonne
***
(in allegato le sette opere di Rovigatti corrispondenti ai sette testi qui pubblicati)
Franca Rovigatti: I fogli della figlia
2011-10-05 12:41:41|di Giorgia
"Aria da bambinaccia dallo sguardo timido, parlata dal ritmo pigro e di sostanza velocissima, intelligenza riservata ed elegante, è una presenza finissima del nostro scenario espressivo." Una grande personalità del nostro tempo, bellissime poesie. Giorgia, da men’s skinny jeans guide.