Absolute Poetry 2.0
Collective Multimedia e-Zine
Coordinamento: Luigi Nacci & Lello Voce
Redatta da:
Luca Baldoni, Valerio Cuccaroni, Vincenzo Frungillo, Enzo Mansueto, Francesca Matteoni, Renata Morresi, Gianmaria Nerli, Fabio Orecchini, Alessandro Raveggi, Lidia Riviello, Federico Scaramuccia, Marco Simonelli, Sparajurij, Francesco Terzago, Italo Testa, Maria Valente.
Gianmarco Fusari è nato ad Orvieto il 4 febbraio 1980. Dal 1999 è il bassista degli "Altrocanto - La Tribù Acustica", gruppo orvietano che propone un folk d’autore, tra brani originali, tradizione popolare e musica d’autore italiana. Dal 2005 è il chitarrista dei "Lolli-pop Incosciente Quartet", che reinterpretano il repertorio del cantautore bolognese Claudio Lolli. Dal 2006 è chitarrista e pianista de “Gli Sprassolati”, duo orvietano che si propone di valorizzare le perle nascoste della musica d’autore italiana. Nello stesso anno è cantante e pianista dei “Blu Mocambo”, tributo appassionato alla musica di Paolo Conte. Come cantautore ha vinto il premio per il “Miglior testo” al primo “Festival della canzone d’autore di Albanella” con il brano La scatola di soldatini morti (agosto 2006). L’anno seguente è vincitore assoluto del Premio nazionale di Musica d’autore "Cantautori Bitontosuite”. Nel giugno 2007 vince il premio per il “Miglior testo” al concorso per musica d’autore “Palco in Piazza” di Due Carrare (PD) e il primo premio ex aequo al concorso per musica acustica “Risonanze Unplugged” di Limena (PD).
www.myspace.com/gianmarcofusari
www.myspace.com/blumocambo (sito del tributo a Paolo Conte)
www.myspace.com/sprassolati (sito del duo “Gli sprassolati”)
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post precedenti:
I - Luca De Nuzzo
II- Debora Petrina
III- Areamag
IV - Alessio Lega
V - Peppe Voltarelli
VI - Luca Faggella
(testi e musiche di Gianmarco Fusari)
BOLERO NERO
Su di una dama impigliata nel contegno dell’abito nuovo
sopra un marito ingrassato un po’ troppo per esser devoto
su di un’orchestra costretta dentro a un bolero nero
ogni sei stecche qualche sorriso e un cero
c’è un funerale lì sotto l’imbarazzo fa rider di poco
ma ballano tutti tra l’estintore e il fuoco
chi al folle ubriaco ha lodato, chi al gesto puerile ha concesso
chi ha sentito sfumare il bolero, chi ha voglia di un tango adesso
ma che malagrazia quel vecchio che tocca il sedere alla notte
che batte il tempo in ritardo scalando i minuti alla morte
di scender le scale per primo paura ne avrei anch’io
nessuno l’ ha mai raccontato nessuno lo giura su Dio
la formalità del rito l’imparzialità del dito
il giudice costituito a due metri d’altezza da terra
le fiamme col grasso che cola, lo zerbino di chiodi all’ingresso
il gospel di anime nere e un tango adesso
su di una dama impigliata nel contegno dell’abito nero
sopra un marito ingrassato un po’ troppo per esser sincero
su di un’orchestra costretta tra l’estintore e il fuoco
altre sei stecche come se fosse un gioco
ma che malagrazia quel vecchio che al gesto puerile ha concesso
nessuno che gli ha raccontato zerbini di chiodi all’ingresso
né fiamme col grasso che cola, ma c’è un funerale lo stesso
e un bolero di precarietà, “Chi ha voglia di un tango adesso?”
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LA SCATOLA DI SOLDATINI MORTI
Il Generale fu ferito
fu ferito ad una gamba
i vermi, d’alcool, inebrierà
disinfettando di pietà
l’ingrata terra
ed il Sergente: -Meglio di niente-
tirava sassi nell’acqua scura
contro la noia, un dì, gridò
Dobbiamo spingerci più a nord!-
Fuoco alle nuvole!-
girò la ruota, pescò la morte, contro una manica di cittadini insorti
ed un soldato semplice come
un cuore a muro, un albergo a ore
fiore di un campo senza età
già bombardato per metà
dalla monotonia
provò a spiegare il suo dolore ad un esercito di manichini sordi
suona l’allarme, ogni mattina,
rilasso il cuore, è solo un’altra esercitazione
vedi i bagliori? Quello più smorto è la realtà
l’ho barattata, questo Natale, per una scatola di soldatini morti
domani parto, invado il nord e un qualche senso lo avrà
(a lato si possono ascoltare i due brani in formato mp3)
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