Absolute Poetry 2.0
Collective Multimedia e-Zine
Coordinamento: Luigi Nacci & Lello Voce
Redatta da:
Luca Baldoni, Valerio Cuccaroni, Vincenzo Frungillo, Enzo Mansueto, Francesca Matteoni, Renata Morresi, Gianmaria Nerli, Fabio Orecchini, Alessandro Raveggi, Lidia Riviello, Federico Scaramuccia, Marco Simonelli, Sparajurij, Francesco Terzago, Italo Testa, Maria Valente.
Gianpaolo G. Mastropasqua, medico e maestro di musica, vive migrante tra la Porta del Mediterraneo, L’Alta Murgia e l’Andalusia. Ha esordito venticinquenne con Silenzio con variazioni (2005)e pubblicato Andante dei frammenti perduti (2008) entrambi per l’Editore LietoColle. Ha ideato e diretto il "LietoColle Sud Tour" e curato con Anna Toscano e Mary B. Tolusso l’antologia Taggo e ritraggo. Ha 30 anni.
7 inediti da "Adagio Limbico" del VIAGGIO SELVATICO INCOMPIUTO
(la stanza selvatica)
La stanza selvatica ha il corpo di guerriero
e sulla fronte una medusa di nuvole fisse
negli angoli assoluti si rincorrono bambini
il sogno da latte finisce la primavera,
nelle arcate serpeggiano sillabe, i trofei
intermittenti, per la deglutizione delle prede
l’indigeno catturasogni ha la vista più lunga
dell’uccello che è stato, eppure è cieco
e canto resterà lì a contare le stelle…
chi vince può cibarsi sull’altalena del buio
o spingere il pianeta in un ciuffo meraviglia
sul carro che supera la finzione del cielo
e dondola nella crepa silenziosa di una culla
nel Dio che accarezzando l’umana miccia
saltò in aria per coprirci la testa dagli occhi.
(la spiaggia)
Si abbandonò in capovolta di clessidra
sul fianco più estraneo del cielo
sorvolò tre volte il capo danzante
e si distese nel pensiero delle nubi,
virò nella morsa dove il fiato cede
nel giro nuvolare degli spiriti attinti
fino al sudore centrale dei pianeti
sparsi in briciole sul tavolo dell’azzardo;
e vidi sfilare l’indicibile, le spose perenni
il destino nudo nella cartapesta degli anni
e dimenticai il mio nome selvatico, l’indirizzo
delle vertebre, la sillaba immobile e ridente
le generazioni fonetiche, le finzioni alsaziane
e il pedale rampicante delle macchine umane.
(la seduttrice)
Si ciba di polvere e di tarli
di vecchie caldaie di organici affanni
va per mostri di carta e dimora
la soffitta che nidifica ha più segreti
dei suoi abitanti, li studia a volte
pesa cellula per cella, giudica la fine
misura la violenza e il genio, il gesto
il fallo proteso nel cielo oracolare
le mani da ultima suonatrice di silenzi
dove per conquiste senili e glutee
o fiati di versi per antri temporali
s’involano le prede nel corpo sonoro
la somma millenarie delle età sospese
nell’atto che vita e morte sommerge.
(piazza degli eroi)
Ci trovammo nella piazza imbandita della sera
nel nucleo di una tavola meccanica
come tante posate volanti, come macchine scolpite
nel capodanno preistorico della fame: cigolavano
le moire dell’equilibrio, le muse strepitose
del ferro, come lance definitive, come teoremi
a orologeria, prima dell’ultimo canto nuziale
vagavano a folle i mulini a vento, le imprese ruotanti
di una storia che da un futuro voleva essere
raccolta, raccontata, come una bimba! E scoppiava
in lacrime d’argento, fiorivano i tarli argentini
sfinivano nell’estasi come il diavolo del passo
e smarrimmo l’alfabeto nella folgore cenerina
ma la tecnica non bastò a disarmare il sogno
la festa è un passaggio fossile, un furto della polvere
un ronzino che acceca la corsa, una morte accesa.
(una forma di murgia)
L’antico ragazzo fiutò la piazza per correre
incanalò il palo di folla e impallidì
tutti erano rimasti indietro accecati:
cominciò a muovere i pedali come petali
ora a folle, ora dosando il gas con mestiere
quando superò le case e afferrò l’arrivederci
capì di aver cancellato il paese dalla nascita
fu felice di andare dove attraversano le greggi
o qualche vacca di nebbia dai segnali arrossati
come le tempie quando incontrano un’uscita
di murgia, quando cadono nelle rete
degli alberi palafitte, quando avvistano
il castello terragno appostato a mezz’aria,
in dolce attesa, da noi un passo.
(il vaso)
Mondo è questa voce che toglie un fiato
più dello spazio logico è il seme
che scompare piantando la realtà nel suo vaso
una rosa senza spine può piegarsi ai fatti
il sangue punge sempre verso il basso
l’ubriaco è già bagnato sull’orlo della sera.
Escono come aghi dalla pelle punta
girano i tacchi e rubano le scarpe al tempo
le parole vanno vengono a carica lenta
ci ridono pagliacci dalle stupide colonie
ci fingono attori immensi come insetti
le coppie si agganciano nei circuiti amorosi
come quando non c’è più corrente
e ci si muove appena, come nascosti
nel rumore accecante di un labiale
un atto di bruciante fissità
dove ci si muore, per poco.
(la bevuta)
Quest’utile che corre come una lama
scandita sulla parola in amore
come la smorfia dei padri in vendita
nelle vetrine altolocate della morte.
Questa gloria filiale del macero
che scardina gli avamposti delle cosce
fino alla lacrima, fino all’ultima foce
dove beve ogni conquista, ogni sangue civile.
Quest’ombra che a giorno fatto si accompagna
guardinga come un abisso epidermico, immota
fino al giudizio della cellula, allo stato
delle giunture urlanti, fino all’acrilico
di una libertà impazzita, una zanzara, punto.
13 commenti a questo articolo
Gianpaolo G. Mastropasqua: 7 inediti da "Adagio Limbico" del VIAGGIO SELVATICO INCOMPIUTO
2010-06-16 19:43:12|di fabio o
Gianpaolo non devi ringraziare me. leggerti per me è una rincorsa continua verso la vita, la corsa perdifiato di bambino nell’erba alta..
i lettori di absolute sanno apprezzare la poesia..
Gianpaolo G. Mastropasqua: 7 inediti da "Adagio Limbico" del VIAGGIO SELVATICO INCOMPIUTO
2010-06-15 15:08:35|
Ringrazio Pierdamiano M. Mazza per l’attenzione e il commento, sulla "tecnica" direi che è qualcosa di epidermico, che rientra in quel "farsi strumento",in quel tra-durre ("procedere, macinare il primo germe del futuro")posso attendere mesi, stagioni, anni senza scrivere nulla...dipede dal "silenzio con variazioni" che fonda l’arsi e la tesi della parola, del suo primo di-battersi. "Viaggio selvatico incompiuto" (di cui questi testi sono una piccolissima parte di uno dei 5 movimenti) è il distillato di 10 anni di silenzio vivo. Ringrazio il poeta e artista Alfonso Lentini, è un onore,le sue "scritture sfuse" le considero tra le cose più interessanti che abbia letto negli ultimi periodi!
http://poetrydream.splinder.com/pos...
p.s. "Piazza degli eroi" è nell’Antologia "Puglia in versi" (sono l’autore più giovane), curato anche dall’Archivio storico della Poesia Pugliese,ritrovarmi al fianco di Carrieri, Comi e Bodini,per citarne i massimi, mette davvero i brividi e riempie di responsabilità sul passato e sul futuro!
http://www.fondazionemarinopiazzoll...
Gianpaolo G. Mastropasqua: 7 inediti da "Adagio Limbico" del VIAGGIO SELVATICO INCOMPIUTO
2010-06-15 13:29:39|di Pierdamiano M. Mazza - "Il Pozzo e l’Arancio"
Testi pregevoli, stilisticamente non scontati. Merita attenzione il modo di utilizzo della punteggiatura. A mio parere dagli inediti sopra proposti viene fuori una buona padronanza della tecnica poetica.
Gianpaolo G. Mastropasqua: 7 inediti da "Adagio Limbico" del VIAGGIO SELVATICO INCOMPIUTO
2010-06-14 19:15:09|di Alfonso Lentini
Poesie molto intense. Ogni parola genera la successiva in un libero ma fortemente semantico proliferare di suoni, immagini, graffi. Mi hanno colpito tutte, ma specialmente "Piazza degli eroi". Complimenti!
Alfonso
Gianpaolo G. Mastropasqua: 7 inediti da "Adagio Limbico" del VIAGGIO SELVATICO INCOMPIUTO
2010-06-14 11:58:41|di Gianpaolo G. MASTROPASQUA
Ringrazio innanzitutto e soprattutto Fabio Orecchini per il coraggio militante nello scegliere un "Outsider", Absolute Poetry per l’ospitalità e lo sguardo presente. Mai come in questo tempo subdolo urge cantare Bellezza (il progetto della bellezza) nelle piazze del sonno,nelle strade del rumore dominante in sottofondo che sempre più sigilla di cerume mass-sedante gli inconsapevoli pre-morituri passanti! Sono davvero sorpreso per le innumerevoli preferenze e per i commenti così entusiasti che non certo rilassano ma spingono a superarsi sempre più, verso un ulteriore oltre-passo. Ringrazio e abbraccio gli stimati Vitagliano, Mastropirro, Delacroix, Simonetti,Dellerma e Pierpaolo e Lara per gli interventi. Al grande poeta che si "cela" nello pseudonimo "Dellerma" dico che il giorno degli assiomi, delle analisi, delle diagnosi e delle prose certamente verrà, ma ora è necessario “essere” in Poesia, bruciare tutto lo zodiaco della giovinezza, s-finirmi di a-dole-sc(i)enze, farmi strumento sonoro, corporeo e traducente di ciò che sfuggendo attraversa la Realtà... inoltre di non preoccuparsi, ho tutti gli antidoti ipervivi per resistere nonostante!
Sempre Vostro,GGM
Gianpaolo G. Mastropasqua: 7 inediti da "Adagio Limbico" del VIAGGIO SELVATICO INCOMPIUTO
2010-06-13 20:32:38|di LARA
"la spiaggia" e "la seduttrice" mi hanno fatto vibrare!! Grande grande poeta!
Gianpaolo G. Mastropasqua: 7 inediti da "Adagio Limbico" del VIAGGIO SELVATICO INCOMPIUTO
2010-06-13 18:59:52|di Stefano Delacroix
Notevoli Paco!
Gianpaolo G. Mastropasqua: 7 inediti da "Adagio Limbico" del VIAGGIO SELVATICO INCOMPIUTO
2010-06-13 16:08:08|
Cielo! ogni volta che ti leggo mi affatico perchè mi lasci senza fiato..Ti inseguo nelle tue immagini improbabili, rincorro le tue parole che rotolano come palline di cristallo sulla mia anima e non so poi dove ritrovarle.Per questo mi affanno nel capirti e ricomincio da capo.Alla fine mi sento sconfitto ma chissà perchè anche molto appagato.Ho vissuto un attimo di follia .Grazie
Pierpaolo
Gianpaolo G. Mastropasqua: 7 inediti da "Adagio Limbico" del VIAGGIO SELVATICO INCOMPIUTO
2010-06-12 14:32:51|di Vincenzo Mastropirro
lette e apprezzate in anteprima. Giampaolo Mastropasqua è bravo!!!!
ciao vincenzo
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Gianpaolo G. Mastropasqua: 7 inediti da "Adagio Limbico" del VIAGGIO SELVATICO INCOMPIUTO
2011-02-25 20:10:28|di Giuseppina Di Leo
La libertà di pensiero si esprime nello sguardo laterale di Gianpaolo G. Mastropasqua nei confronti della vita, come sua cifra stilistica. Poesia imbevuta di vita.
giuseppina di leo