Nato a Momostenango nel 1952, è un poeta guatemalteco divenuto famoso grazie alla sua originale poesia scritta e cantata nella lingua maya k’iche’, scelta particolarmente significativa all’interno della storia e della letteratura latinoamericana abituate a ignorare se non distruggere la cultura materiale e immateriale delle civiltà indigene. La lingua k’iche’ gli permette di sperimentare una poesia che incontra la suggestione ancestrale delle cose della natura proprio attraverso la loro voce, sviluppandosi in un linguaggio poetico gutturale e ricco di onomatopee.
Senza rinunciare alla scelta di scrivere poesia in lingua k’iche’, tra il 1990 e il 2005 ha pubblicato numerose antologie bilingui (k’iche’ - spagnolo): Ajyuq’ El animalero (1990), Guardián de la caída del agua (1993), Hojas del árbol pajarero (1995), Lluvia de luna en la cipresalada (1996), Retoño salvaje (1997), Desnuda como la primera vez (1999), Gaviota y sueno (2000), Arder sobre la hoja (2000), Con los ojos después del mar (2000), Ovillo de seda (2001), Ajkem Tzij Tejedor de palabras (2001), Aqajtzij Palabramiel (2001), Corazón de toro (2002), Kamoyoyik (2002), El llanto del jaguar (2005).
Le sue opere sono state tradotte in francese, tedesco, portoghese, danese e italiano (Tessitore di parole, Le Lettere, 1998).
Ha ricevuto importanti riconoscimenti quali il Premio Quetzal de Oro 1993 dall’associazione guatemalteca di giornalismo; il Premio Continental Canto de America 1998, per scrittori di lingua indigena (Messico) e il Premio Internazionale di Poesia Pier Paolo Pasolini nel 2004.
Con le prime luci dell’alba
la voce dell’uccellino nero
chiama al lavoro:
tz’ukulik
tz’ukulik
tz’ukulik...
il seminatore
La lettura di Humberto Ak’Abal è organizzata grazie all’amichevole collaborazione della CASA DELLA POESIA DI BARONISSI (Salerno) thanks to SERGIO IAGULLI
I VIDEO DI HUMBERTO AK’ABAL
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