Absolute Poetry 2.0
Collective Multimedia e-Zine
Coordinamento: Luigi Nacci & Lello Voce
Redatta da:
Luca Baldoni, Valerio Cuccaroni, Vincenzo Frungillo, Enzo Mansueto, Francesca Matteoni, Renata Morresi, Gianmaria Nerli, Fabio Orecchini, Alessandro Raveggi, Lidia Riviello, Federico Scaramuccia, Marco Simonelli, Sparajurij, Francesco Terzago, Italo Testa, Maria Valente.
Horrormovie è il primo di un gruppo di testi sui quali sto lavorando da un po’ di tempo e che pensavo di proporvi qui, a spezzoni. Più o meno, con le somiglianze, le differenze, le assonanze e consonanze varie, si incentrano sul tema della costruzione dell’identità – femminile, nel mio caso.
Per quanto riguarda me, sono nata nel 1971 e vivo a Siena, dove lavoro. Finora ho sempre praticato la poesia come un’attività sotterranea; ho pubblicato solo Venti lucenti unghie (d’if, 2009, insieme a Monica Matticoli, un montaggio di testi scritti in precedenza da ognuna di noi)e alcune poesie sull’ “immaginazione”, una decina di anni fa.
V.T.
HORRORMOVIE
Act I, Mama Krueger
Le madri e vicemadri urlano nelle teste dicono
riattacca le braccia alla Venere di Milo
trovale rose macchiate di luce.
Le madri e vicemadri abitano nelle fessure
dei pori dentro i nèi e i buchi.
Non sono mostri sanguinari ma un incredibile numero
di api perfide e rosate.
Le madri e vicemadri spuntano dai cassetti
e pigolano. Vedi teneri zampetti
uccellini smarriti bocche d’oro
vermi e rotanti ali di rasoio.
L’intestino è una trappola di serpenti chiusi.
Noi Lacoonti en travesti coviamo
carezzevoli uova plastificate e mute.
Act II, Zombify yourself (three steps to)
Uccidi la bambina della sera,
uccidila col cuore del melograno uccidila
col bordo della foglia luminosa.
Alle quattro del mattino, quando la notte gira,
la bambina della sera si addormenta
Lentamente si muta il telaio della finestra.
Schermata elettronica dai buchi espandibili
ogni mattina riscrivo l’accesso
a me, a quel mondo di parole morbide.
La bambina della sera scopa a volo d’uccello,
con rapidità e precisione.
Signore, fammi entrare nella caverna del tuo odore!
Fra il collo e l’orecchio c’è una tigre in attesa
e sotto ogni ascella c’è un fiore di vetro
e dentro ogni occhio un serpente macchiato.
Quando ti abbraccio le ginocchia ancora sento
che bucano gli odori come punte di cacciavite.
Entrano dal naso scoperchiano acutamente
frizzando solvono il gommoso retaggio
del giorno, come un tiepido sudicio di viaggio.
Reclamano attenzione. A notte gemmano
da quella prima mai lebbrosa pelle.
Dentro le mura tacciono. Non un minuscolo rumore eccelle.
I due uomini mi conducono per le paludi salate.
Sangue in pelle del ghiaccio, lividore, purpurale alba sotto ghiaccio.
Battono con lo stivalone, due volte pestano. Niente eco intorno.
Torniamo lenti a casa dentro le mura dell’attesa profuma un petit canard au sidre
che attende e bolle e schiuma nel suo grasso.
Act III, Vamps revenge!
In famiglia con l’hobby della pesca
e la ricerca delle esche di carne.
Così i grandi insegnavano ai piccini
il lieto gioco del Mostro Mangione.
Io sempre sveglia nella fredda
aria piumosa di un letto invernale
tentavo la consuetudine alla pietra
ammonacando i ragni e le zanzare.
Finsero di cascarci, ed ecco. Dopo
rincantucciata dentro me ho dormito
per lunghi anni incistata sopra il fianco destro.
Horrormovie
2011-02-02 17:00:17|
Complimenti Valentina!
Rita-