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I kamikaze di Annovi in edizione bilingue

di Alessandro Raveggi

Articolo postato giovedì 8 luglio 2010

I kamikaze di Annovi in edizione bilingue
di Alessandro Raveggi

E’ uscito, per la collana Inaudita di Transeuropa edizioni, il libro bilingue Kamikaze (e altre persone) di Gian Maria Annovi, con cd allegato del performer e cantante Joseph Keckler. Pubblico qui alcuni testi, oltre ad un video dell’artista, preceduti da un estratto dell’introduzione, presente nel libro, di Antonella Anedda.

“Con Kamikaze e altre persone, Gian Maria Annovi si conferma uno degli autori più interessanti e originali degli ultimi anni. Ciò che del suo lavoro mi colpisce [...] è il contrasto tra un tono basso, mai gridato, e la nudità abbagliante delle immagini, tra un’esattezza chirurgica e un abbandono che trapela dalle grate del linguaggio. Il processo è una composizione, proprio come si compongono un corpo morto e il suo corteo di oggetti. Squame, cartilagini, unghie, ossa, sono presenze che condividiamo come la paura, il desiderio, l’attesa della notte.” (Antonella Anedda)




uomini che precipitano
(così inizia un secolo)


brilla corpo-kamikaze:
stella avariata
spunta le dita dei passanti
le falangi per aria
in un volo armato di
colombe
(tutto il mondo è bombato)
che nel balzo ti inclina
la schiena
che ti sbalza la pelle
di costole / di vertebre
che piombi acceso sul selciato


falling men
(a century begins this way)

kamikaze-body: blasting
damaged star
blunt the fingers
of the passers-by:
tips in the air
flight armed with doves
(the whole mind is mined)
your back gets bent
bones and names
emboss your skin
as you smash on asphalt
(aflame)


stride il verso registrato
nelle sale di attesa del mondo
(ti chiama a testimone)
persona che atterra
e atterrisce
tu: personal belonging
mai smetterai di attenderti
morti
di contare feriti


there’s a screeching recorded cry
in the waiting areas of the world
(it demands to testify)
throwing and frightening
being
you: personal belonging
you won’t stop to await
the dead
to count wounded men


lo dico a te
in questa lingua che non riconosci
lo dico facendo segnali di luce
con la tapparella e il riflesso
delle posate
lo dico a parola che non risponde
alle pressanti richieste di cibo
del mondo
tu taci sventrato dal silenzio
(il buco della bocca spalancato)

I tell this to you
in a language you don’t recognize
making a few signals of
light
with shuttering or reflection
of knives
I’m telling this to a word
not responding to the world’s
need for food
gutted by cracked silence
your voice doesn’t act
(the hole of your mouth agape)



Gian Maria Annovi è nato nel 1978. Ha pubblicato Denkmal (l’Obliquo, 1998), Terza persona cortese (d’if, 2007) vincitore del Premio Mazzacurati-Russo e Self-eaters (Mazzoli, 2007) finalista al Premio Antonio Delfini. I suoi testi sono comparsi su diverse riviste e antologie. Vive a New York e si occupa di letteratura italiana.

Joseph Keckler è un performer, cantante e scrittore americano. Definito dal Village Voice come l’incontro tra “David Sedaris e Diamanda Galas”, i suoi spettacoli includono monologhi e brani musicali originali. Nel 2008, Human Jukebox ha debuttato al Dublin Fringe Festival ottenendo poi successo di pubblico e di critica al teatro La MaMa ETC di New York, mentre Featured Creatures è stato presentato a The New Museum nell’estate del 2009.

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