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I poeti e gli artisti del Festival - Enzo Jannacci

24 Marzo - ore 20,45 - Teatro Comunale

Articolo postato sabato 24 marzo 2007
da Lello Voce

ENZO JANNACCI
(Italia)

The Best

Stefano Bagnoli, Roberto Gualdi, Flaviano Cuffari
batteria e percussioni
Marco Ricci
basso e contrabbasso
Sergio Farina
chitarre acustiche ed elettriche
Daniele Moretto
tromba e flicorno
Michele Monestiroli
sax

Lo spettacolo The Best è un viaggio in 35 tappe attraverso la musica ed il teatro di Enzo Jannacci, un’antologia di canzoni, storie, personaggi, immagini ed emozioni in cui rivive il suo mondo, surreale e sempre attuale.

Raccolte senza alcun intento celebrativo o puramente riepilogativo, le canzoni di Jannacci ci restituiscono, indipendentemente dal tempo trascorso, tutta la loro disarmante verità.
Dalla surreale Vengo anch’io alla tenera Giovanni telegrafista, dalla poesia post-industriale di Vincenzina all’energia blues di E la vita: le sue canzoni e i personaggi che le animano (esagerati, alternativi, pazzi, sempre, ostinatamente, fuori moda) risultano ancora carichi di dignità, specie se confrontati con il degrado etico dei tempi attuali.

Fra incursioni teatrali e recitativi che arricchiscono l’architettura dello spettacolo, esplodono canzoni come Quelli che, manifesto dell’esistenzialismo assurdo, l’attualissima La costruzione, orazione civile frutto della collaborazione con Chico Buarque de Hollanda, eterni successi quali Bartali e El purtava i scarp del tennis.

BIOGRAFIA

Enzo Jannacci, classe 1935, con una produzione discografica di 22 album e una miriade di 45 giri (il primo, L’ombrello di mio fratello, è del 1959) si afferma come una presenza fra le più significative nel panorama della canzone d’autore italiana.
Pianista e jazzista, sconfina presto dagli ambienti puramente musicali per avvicinarsi all’avanspettacolo e al teatro di cabaret. È proprio al celebre Derby di Milano, dove mette in evidenza le sue doti di intrattenitore, che lo nota Dario Fo, che lo introduce al teatro.
Nasce così 22 canzoni, il recital che apre la strada a molti successi discografici (Vengo anch’io, no tu no, Giovanni telegrafista, ecc.) e lancia alcuni brani cardine della cultura canzonettistica italiana (L’Armando o Veronica, per citare soltanto i più noti). Nel 1989 partecipa per la prima volta al Festival di Sanremo con Se me lo dicevi prima, brano che affronta il difficile tema della droga e, nello stesso anno, registra l’album doppio “dal vivo” Trent’anni senza andare fuori tempo. Nel 1991 torna a Sanremo, in coppia con Ute Lemper, con la canzone La fotografia e riceve il Premio della Critica Musicale; contemporaneamente realizza un nuovo LP dal titolo Guarda la fotografia. Nel 1994 si ripresenta al Festival in coppia con Paolo Rossi con la canzone I soliti accordi, brano che dà il titolo anche al nuovo LP.
Dopo aver affiancato, nel 1996, Piero Chiambretti nella trasmissione Il laureato realizza, insieme al figlio Paolo, Quando un musicista ride (1998) che, attraverso un percorso temporale fitto e rigoroso, svela molti segreti della sua ormai quarantennale carriera.
È del 2001 il suo ultimo lavoro di studio, Come gli aeroplani, contenente 17 brani inediti di grande impatto emotivo; il CD, dedicato al padre, è diventato una sorta di pietra miliare della discografia italiana anche grazie all’incomparabile canzone Lettera da lontano, fra i brani più significativi della sua creatività e sensibilità. Nel 2003 esce L’uomo a metà, co-prodotto dal figlio Paolo e da Mauro Pagani, un album solare e pirotecnico, testimone di una emozionante evoluzione poetica, che coniuga denuncia sociale e ritrovata vena umoristica, pungente critica e colta comicità.
Nel 2004 esce il CD Milano, 3-6-2005, un disco totalmente inedito che contiene 16 ca polavori in dialetto milanese completamente riarrangiati mentre nel novembre 2006 esce il doppio CD The Best, la più completa raccolta dei suoi successi, del passato e del presente, comprendente anche alcuni brani inediti.

Vincenzina hai guardato la fabbrica, come se non c’è
altro che fabbrica e hai
sentito anche odor di
pulito e la fatica è dentro là...

www.enzojannacci.it

Portfolio

1 commenti a questo articolo

I poeti e gli artisti del Festival - Enzo Jannacci
2007-02-26 11:21:14|di Luigi

COME GLI AEROPLANI

Testo & musica di Enzo Jannacci

Come lacrime abbandonate dopo un falso perdono / che si sciolgono nella pioggia / come lacrime come fiori profumati / cui tocca d’inchinarsi a qualsiasi alito di vento / come fiori, come lacrime come guide sfortunate / cui tocca di cadere per la scemenza /
di un ricco incompetente, come gatti isolani / che non conoscono tutti gli odori marci del continente. / Come persone riunite in piccoli gruppi /
che guardano su nel cielo trapuntato di stelle / anzi di bombe intelligenti, / come persone, come persone riunite in piccoli gruppi /
che non hanno più nessuno a cui rivolgersi /a meno di un Dio che fu anche degli eserciti, / così poco coerente, / come gli aeroplani che si parlano tra di loro /
e discutono e non si dicono mai niente / come gli aeroplani, / come gli aeroplani che son sempre rimasti al suolo / perché non li hanno mai aggiustati decentemente. / Come te che fai schifo e non lo sai / mentre inneschi il mercato globale / al posto dell’altruismo / per l’umiliazione della mia gente / come te che fai schifo perché non hai mai provato /
nè odio nè amore personalmente, / come te che sei nato morto e vivi vicino a me / e non assomigli neanche ad un aborto abortito capricciosamente / come te che ti riempi di borotalco /
ma si capisce che fai schifo / perchè quando passi si sente l’ odore di marcio che ti porti dentro / Oh eccone un altro che fa schifo / e gli fan comandare una rete televisiva / e lo fa da prepotente come te che sei arrogante / e se rispondi lo fai sempre malvagiamente, / sgarbatamente perchè in tasca hai la pistola /
ma al posto del cervello hai solo merda / hai solo merda che non puzza nemmeno curiosamente.


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