Absolute Poetry 2.0
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"I sepolti" di Sergio La Chiusa

(Lietocolle 2005)

Articolo postato mercoledì 6 settembre 2006

Ho conosciuto la poesia di Sergio La Chiusa (1968) poco più di due anni fa, quando ricevetti via email, senza preannuncio e senza preliminare conoscenza, alcune sue poesie che apprezzai e segnalai alle redazioni e agli amici con cui collaboro. Pochi mesi dopo mi ritrovai tra le mani il suo libro d’esordio, I sepolti (Lietocolle, Faloppio 2005), frutto di una forzata selezione entro una mole molto superiore di materiale. In effetti il libro è sottilissimo e comprende soltanto quindici poesie, ma di notevole densità. La sua è una intonazione profondamente etica che miscela lirica, narratività e riflessione. Nella sezione nel museo delle belle arti il poeta ci accompagna in un ideale museo in cui, se da una parte siamo attratti dalle tele che ci sono davanti, dall’altra si odono gli echi dei terribili eventi che accadono fuori. La bellezza delle opere non contraddice il loro legame col mondo e con la sua dolorosa verità, non sta lì a significare un valore solamente estetico. Anzi, proprio nel linguaggio dell’arte trova strada una possibile riflessione e presa di coscienza, il monito a una costante e vigile presenza del pensiero. Così, con pochi versi, La Chiusa manda in frantumi tutta una visione dell’arte che mira a “incellophanare” il senso dell’opera (ma anche quello della storia) in un discorso tecnico, critico o comunque già neutralizzato in una presa di distanza. Le crocifissioni, le guerre, le esecuzioni, le distruzioni, i soggetti sacri e profani dei quadri di Grünewald, Goya, Rembrandt, Antonello da Messina, ecc. vengono letti con sguardo terribilmente presente, non estetizzante. L’osservazione di ciò che è rappresentato dall’arte come realtà, e non come semplice opera creativa, è un’apertura a una irresistibile comunione di senso tra opera e mondo. Non c’è spazio per una contemplazione (per quanto intelligente), se allo stesso tempo non è una contemplazione che genera interrogativi, risvegliando una inevitabile responsabilità di ogni gesto artistico e di ogni interpretazione. Fuori da questa responsabilità, siamo semplici copisti dell’arte o sonnambuli della realtà. Nella seconda sezione del libro, l’occhio della gazza, si irrompe dentro l’opera, per la precisione dentro cinque tele di Pietre Bruegel il vecchio; il che è un po’ come dire che si scende dentro l’inferno degli umani. E infatti questa è un po’ la direzione del libro di La Chiusa: l’inferno non si racconta da fuori e l’arte non serve a risalire dentro di esso verso una salvezza. L’inferno (quello degli uomini, non quello metafisico), va esplorato attraverso l’arte fino in fondo, non in risalita ma in discesa, senza un’ideologia della salvezza o della comprensione a portata di mano. Tantomeno l’ideologia dell’arte come bellezza. La salvezza è, se può esserci, nel rifiuto di ogni soluzione consolatoria, nella costante attenzione e nella responsabilità di ognuno.

6 commenti a questo articolo

> "I sepolti" di Sergio La Chiusa
2006-09-08 16:26:07|di Martino Baldi

Luigi... se mi sbilancio pure io... :-)


> "I sepolti" di Sergio La Chiusa
2006-09-08 11:42:28|

Luigi, ti consiglio di procurartelo. Spesso utilizziamo determinati aggettivi quasi per toglierci d’impaccio, come in una sorta di rituale che, per quanto sincero e motivato, finisce, nella sua genericità, per non rendere "giustizia" a delle vere gemme, quando ci capita di imbatterci in esse. Io ho un solo aggettivo per questo libro: "prezioso": e ti assicuro che non lo uso molto spesso.

fm


> "I sepolti" di Sergio La Chiusa
2006-09-08 10:44:14|di luigi

ps:

segnalo anche IL SUPERFLUO, e-book di La Chiusa edito da Cepollaro, qui:

http://www.cepollaro.it/poesiaitali...


> "I sepolti" di Sergio La Chiusa
2006-09-08 10:39:59|di luigi

mi associo: non ho letto tutto il libro, ma i testi qui presentati mi hanno colpito molto...


> "I sepolti" di Sergio La Chiusa
2006-09-07 21:39:31|di Martino Baldi

Francesco, puoi contattarmi in privato? Grazie. Martino


> "I sepolti" di Sergio La Chiusa
2006-09-07 19:32:31|

Concordo in pieno: "I sepolti" è davvero un piccolo grande libro.

fm


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