Absolute Poetry 2.0
Collective Multimedia e-Zine
Coordinamento: Luigi Nacci & Lello Voce
Redatta da:
Luca Baldoni, Valerio Cuccaroni, Vincenzo Frungillo, Enzo Mansueto, Francesca Matteoni, Renata Morresi, Gianmaria Nerli, Fabio Orecchini, Alessandro Raveggi, Lidia Riviello, Federico Scaramuccia, Marco Simonelli, Sparajurij, Francesco Terzago, Italo Testa, Maria Valente.
“Il padrone assoluto” di Gianni Toti, pubblicato da Feltrinelli nel 1977, è un non-romanzo maestoso, la cui cifra stilistica predominante è l’eccedenza. Tutto è esagerato in Toti, tutte le sue operazioni poetiche tracimano oltre gli spazi limitati dei generi. Il padrone che viene nominato in quest’opera è la morte, è il capitale, è la legge, è la narrabilità, ed è tutto quanto potrebbe essere definito omologazione. Nel retro di copertina lo stesso autore scrive: “Riconosciuta la crisi del soggetto antropologico, il testo diventa un ordito che l’autore (e il lettore sulle sue piste) tesse e ritesse all’infinito, un cifrario che si autocancella nel momento stesso in cui si pronuncia”. Questo non-romanzo è un divertimento linguistico, ma non è solo un divertimento. Nato dalla penna di un grande militante-scrittore, e puntando tutto sulla parodia e sul frammento, su toni ironici e su invenzioni linguistiche ardite, si presenta come un esperimento di scrittura e di pensiero critico: “qui il linguaggio, protagonista sovrano, scoraggia la padronanza assoluta cui aspira ogni interpretazione”.
Presento alla lettura il primo capitolo del non-romanzo (file pdf, 1.85 MB). In questa porzione di testo è comunque percepibile lo spirito eretico di Gianni Toti: “un caso radicale di anticarisma letterario e di scrittura materica”.
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