Absolute Poetry 2.0
Collective Multimedia e-Zine
Coordinamento: Luigi Nacci & Lello Voce
Redatta da:
Luca Baldoni, Valerio Cuccaroni, Vincenzo Frungillo, Enzo Mansueto, Francesca Matteoni, Renata Morresi, Gianmaria Nerli, Fabio Orecchini, Alessandro Raveggi, Lidia Riviello, Federico Scaramuccia, Marco Simonelli, Sparajurij, Francesco Terzago, Italo Testa, Maria Valente.
Dopo le prose allucinate, postate qualche tempo fa qui, pubblico volentieri questi trenta componimenti inediti che dalla Norvegia mi ha inviato il poeta fermano Luigi Di Ruscio, già segnalato altre volte su ab (ad esempio, qui).
Prima di lasciarvi alla lettura vorrei però indicarvi quali sono i versi che mi hanno stregato: “l’universo spasimava/ per potersi vedere/ alla fine è riuscito a creare l’occhio umano/ ed è con il nostro occhio/ che alla fine l’universo è riuscito/ a guardarsi” (16).
Perché? Perché mi hanno ricordato gli ultimi strabilianti Vers dorés di Nerval: “Souvent dans l’être obscur habite un Dieu caché;/ Et comme un oeuil naissant couvert par ses paupières,/ Un pur esprit s’accroît sous l’écorce des pierres!” (traducibili, più o meno, così: “Spesso nell’essere oscuro abita un Dio nascosto;/ E come un occhio che nasce coperto dalle palpebre,/ Un puro spirito cresce sotto la scorza delle pietre!”).
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IL SORRISO
30 poesie inedite di Luigi Di Ruscio
1
mi sentivo pieno
del sorriso d’iddio
nel pieno della smorfia di dio
che non avrà certo deciso di creare uomini
per empire un inferno
che dalla creazione era rimasto vuoto ed inutile
come tutte le stufe accese
in una casa destinata ad rimanere vuota per sempre
2
passare sulla neve nuova
dove nessuno è mai passato
bere l’acqua che mai è stata bevuta
un pensiero che ancora non è stato pensato
un verso che ancora non è stato scritto
le prime parole di un nuovo nato
l’ultimo respiro della nostra morte
3
"sta zitto scemo" e mi arriva all’improvviso
uno schiaffo di mai madre
però insisto con le buffonate
evito un ulteriore schiaffo
li ricordo tutti gli schiaffi sonanti
che mi somministrava mia madre
tutte le scempiaggini erano inutilmente punite
tutto quello che facevo doveva essere punito
resistere ad ogni costo
spuzziamo tutto
reclamare con insistenza una borsa qualsiasi
affogare i cani!
nascondiamoci tutti!
4
rincorro il tempo con le lettere
che precipitano sulla carta immacolata
alla velocità dei secondi
poi con calma mi rileggo
tutto il nostro imbecillismo
essendo mia madre morta da tanti anni
e alla fine dovrò prendermi
a schiaffi da solo
5
certe volte riuscivo ad evitare
gli schiaffi di mia madre
la mano di mamma volava
come volesse ghermire l’aria
6
fu solo il fanatico anticomunismo di Hitler
a far arrivare le armate rosse sino a Berlino
una fatica infinita per distruggere tutto
l’ansia non è sempre negativa
e per evitarla sconsiglio
di precipitare dalla finestra
rompiamo la nostra solitudine
abbracciamoci tutti!
7
tutto ad un tratto ho capito
che iddio non è altro
che l’idealizzazione del padrone
anche i cani hanno un padrone
e il credere in dio
non ci distinguerebbe dai cani
finiti i padroni
scompare anche iddio dietro la curva
e ci distingueremo finalmente dai cani
8
notte difficile
la visibilità tanto scarsa
che si scorgono solo le fiamme dei forni crematori
per un certo tempo continuai a vivere come fossi morto
notai che potevo muovere le gambe
l’accendino riusciva ad accendersi
varcavo piazzette sovrapposte come fossero deserte
i natali divennero tutti mistici
e venne una estate
con il cielo diventato uno specchio ustorio
dove noi riflessi bruciavamo
9
mi accorgevo sempre di più
di parlare di me stesso
come se parlassi di un estraneo
non riuscivo a capire dove si fosse cacciata
l’identità sottoscritta
che sia annegata
in una pozzanghera di gioia?
11
come un angelo svolazzavo
incolume tra i traffici terrorizzati
i camionisti mi lasciano spazi sufficienti
per continuare a vivere tra voi
con l’atroce in agguato da tutte le parti
e mai mi sono sentito tanto vivo
come quando ero vicinissimo
alla morte
12
la poesia comunica e scomunica
tiene giudizio sopra di voi
i versi sono particelle mentali
che superando la velocità della luce
si scaraventano sulla vostra immobilità
(non fare l’addormentata, svegliati!)
13
ha nevicato per tutta la notte
ora il sole
è a capofitto sulla neve nuova
le cime degli abeti
sembrano le punte di pietre preziose
tutto l’universo
diventa un diamante splendente
basta poco per cancellare tutto
14
i voli strani sconclusionati
degli uccelli ai primi voli
si gettano a precipizio dai nidi
appena sfiorano il suolo si rialzano
uno sale altissimo
e come colpito da improvvisa vertigine
di nuovo precipita
e il poeta dalla finestra scruta
i tuoi spasimi
15
per un inverno intero
una vespa
fu il nostro unico animale domestico
per nutrirla bastò
una goccia di acqua e zucchero alla settimana
con la primavera sparì per sempre
per abbeverarsi in uno zuccherificio infinito
ed oggi per passare dalla zona d’ombra
alla luce oggi è bastato
un passo solo
16
l’universo spasimava
per potersi vedere
alla fine è riuscito a creare l’occhio umano
ed è con il nostro occhio
che alla fine l’universo è riuscito
a guardarsi
17
vengono alla superficie pensieri neri tenebrosi
volare dalla finestra
inabissarmi in quell’albero di ciliege
che nasce sotto casa
splendente
luminoso nelle primavere
improvvisamente senza un segnale fiorisce
grappoli di vita felice
inizia così la stagione dove nessuno immagina
di poter morire
18
con la fine degli umani i grattacieli
si copriranno improvvisamente di licheni spumosi
gli asfalti inizieranno fioriture
che richiameranno gli insetti più luminosi
nessun gatto
rischierà di venire castrato
e nell’universo rimarrà lo spendente ricordo
di essersi visto con l’occhio umano
19
senza l’irresponsabilità sottoscritta
la poesia muore
la tengo in vita sino a sfiatarmi con un bocca a bocca
agito gli ultimi disperatamente brandelli
m’incollo l’ultima disperata fatica
20
essendo il tutto scaturito
dal ventre d’iddio
alla fine dei tempi
il tutto ritornerà nel suo ventre
niente andrà perduto
tutto
sarà gioiosamente salvato
21
avendo detto Cristo di amare
i propri nemici
essendo nemico d’iddio
dall’iddio sono molto amato
22
tutto ad un tratto il sottoscritto
riesce a scorgere il sorriso d’iddio
la pietà di dio
poi ancora la gioia di dio
mettendomi a ridere come un matto
ritrovandomi intero dentro la grazia di dio
godere in pace la sua gioia
essendo noi uomini i creatori del dio
e ognuno di noi ha il dio che si merita
23
il sottoscritto sorpassa tutto
feticismi e necrofilie
svolando con la massima impudenza
le cento scale proclamate
preferendo le donne grasse che sono più allegre
meno lugubri meno disperate delle secche
dovendo attraversare tutta una vita ridendo
essendo nel pieno del sorriso d’iddio
nel pieno della smorfia di dio
24
una ilarità sino alle lagrime
ed improvvisamente tutto si è spento
vado subito a dormire
intanto questa poesia dove la metto?
a chi la faccio leggere?
dove la stampo?
a chi la mando?
come mi salvo dalle punizioni
come riuscirò ad evitare le botte?
25
normalmente sono ateo
ma certe volte al dio ci credo
altre volte sento un universo
privo dell’esistenza di dio
e la felicità è estrema
ed è perfino lo stesso
iddio a godere di non esistere
26
mia moglie questa mattina ha detto
che prima di nascere
eravamo tutti nel pensiero d’iddio
certi invece nascono dal delirio d’iddio
27
improvvisamente vidi lo splendore
di un particolare mai visto prima
un ciuffo d’erba murana
illuminata da un improvviso raggio di sole
solo quel ciuffo illuminato tra tutte le cose nell’ombra
poi vidi uno svolio di rondini con le ali illuminate
riuscire a cogliere tutti gli attimi della nostra gioia
prima di finire per sempre
28
carissimo non pensate all’immortalità,
ed è già una grande fortuna
essere riusciti a nascere
il miracolo è essere vivi
come le meravigliose bolle di sapone
un istante prima di sparire
è l’estrema provvisorietà della nostra vita
28
carissimo non pensate all’immortalità,
ed è già una grande fortuna
essere riusciti a nascere
il miracolo è essere vivi
come le meravigliose bolle di sapone
un istante prima di sparire
è l’estrema provvisorietà della nostra vita
che dà carattere sacro al nostro esistere
il miracolo c’è stato
non sarà più ripetuto.
PER MARIO BIANCONI
fu nel momento più fulgido della mia giovinezza
che io e Bianconi poeta fermano
facemmo cagnare per un verso sbagliato
io velocissimo a saltare le fratte per non farmi cogliere
e tu sessanta anni dopo mi venivi incontro
in un vicolo reso splendente
da un sole che a raggi dorati tramontava
tu eri una perfetta ombra
che mi veniva incontro dallo splendore
e più che un riconoscerti eri una rivelazione
rividi in un lampo tutto lo splendore delle nostre cagnare
meravigliati di rivederci improvvisamente vivi
e con le braccia intatte per abbracciarci
MANIFESTO
più degli assolutismi preferisco i miei relativismi
più di tutto il credere amo il mio dubitare
più delle crocifissione d’iddio amo la resurrezione
più delle concentrazioni amo le mie distrazioni
al papa mitrato preferisco un Pippo scappellato
più della ritualità amo la creatività
più del sonno preferisco la veglia
più delle radici preferisco il radicalismo
all’occupazione preferisco la liberazione
degli occupanti preferisco chi lotta contro l’occupazione
non pregate
iddio conosce tutto quello di cui abbiamo bisogno
e tutto ci sarà dato e ci è stato dato
senza chiedere niente
2 commenti a questo articolo
Il sorriso di Luigi Di Ruscio
2008-06-12 19:03:37|di Stefano Lorefice
ottima persona, ottimo poeta
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Il sorriso di Luigi Di Ruscio
2008-06-13 19:02:28|
di una semplice bellezza disarmante, Viola