Absolute Poetry 2.0
Collective Multimedia e-Zine
Coordinamento: Luigi Nacci & Lello Voce
Redatta da:
Luca Baldoni, Valerio Cuccaroni, Vincenzo Frungillo, Enzo Mansueto, Francesca Matteoni, Renata Morresi, Gianmaria Nerli, Fabio Orecchini, Alessandro Raveggi, Lidia Riviello, Federico Scaramuccia, Marco Simonelli, Sparajurij, Francesco Terzago, Italo Testa, Maria Valente.
Il centro culturale
LA CAMERA VERDE
presenta
IL VERSO NECESSARIO
Leggere e scrivere poesia
Corso trimestrale di introduzione alla lettura, all’ascolto e alla scrittura
a cura di GIULIANO MESA
Secondo statistiche recenti, in Italia vi sarebbero ben 2 milioni di “poeti”, ovvero di versificatori che fanno stampare i loro versi. Poiché sicuramente ve ne saranno molti che preferiscono non finire tra le grinfie degli editori a pagamento, si può supporre che i “poeti” italiani basterebbero da soli a popolare una città come Roma. Eppure un libro di poesia, anche se pubblicato da un editore rinomato e ben distribuito, anche se di autore noto e canonizzato, raramente riesce a varcare la soglia delle 1.000 copie vendute. I conti non tornano.
Perché si scrive tanto e si legge così poco? Perché la brama di farsi ascoltare prevale tanto sul desiderio di ascoltare? Se fosse, questo, il realizzarsi di una ormai antica aspirazione – che la poesia sia fatta da tutti, che scompaia la figura del poeta-specialista – potremmo esserne lieti. Ma quell’aspirazione aspirava, insieme, a una società senza divisioni: di classe, di casta, di istruzione. Ne siamo ben lungi, anzi, andiamo sempre più allontanandoci dalle aspirazioni egualitarie dei secoli appena trascorsi. La proliferazione di sedicenti poeti sembra piuttosto un esito, fra i tanti, di quella patologia sempre più diffusa, comunemente definita narcisismo, che rende tanto sordi quanto logorroici. Eppure, ciò che un aspirante poeta dovrebbe fare prima d’ogni altra cosa è leggere: leggere per conoscere ciò che altri, tanti, nel corso dei millenni, hanno scritto. Per un semplice, anche se forse non più spontaneo, moto di curiosità, e di solidarietà umana verso chi, prima di noi, ha cercato di conoscere ed esprimere la nostra condizione. Anche per un altrettanto semplice principio di reciprocità: se si pretende, pubblicando, di essere letti, si deve leggere ciò altri hanno scritto e scrivono.
Occorre dunque partire dalla lettura, dall’ascolto della poesia. Cercando di capire se ancora dalla poesia può venirci conoscenza, se ancora della poesia vi è necessità. Non la necessità egocentrica dello “sfogo” o, peggio, dell’esibizione di sé. Una necessità, accomunante, di conoscenza ed espressione.
Come? Non verrà offerta una ricetta tecnica, un ennesimo “come far versi”, bensì suggerimenti per l’interazione, il dialogo, tra ciò che è stato scritto e ciò che si vorrebbe scrivere. Nell’interazione tra lettura, ascolto e scrittura si può cercare di comprendere che cosa possa essere la conoscenza e l’espressione in poesia, e se e che cosa, in poesia, si vorrebbe e si potrebbe conoscere ed esprimere. Così, il ruolo del “docente” non sarà imposizione di un metodo ma disposizione al dialogo, condivisione di conoscenze. E sarà suo compito specifico introdurre: alla poesia italiana contemporanea e ad alcuni testi “classici”, antichi e moderni, italiani e stranieri; alla metrica e alle forme; alle estetiche ed etiche della scrittura.
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»IL VERSO NECESSARIO«
Leggere e scrivere poesia
Corso trimestrale di introduzione alla lettura, all’ascolto e alla scrittura
aprile/giugno e settembre/novembre 2007
per informazioni rivolgersi al
Centro Culturale LA CAMERA VERDE
Libreria dell’immagine
Spazio espositivo e proiezione video
Via Giovanni Miani, 20, 20/a, 20/b - 00154 Roma
[tutti i giorni dopo le 18]
oppure scrivere a:
lacameraverde@tiscali.it
5 commenti a questo articolo
Il verso necessario, a cura di Giuliano Mesa
2007-03-01 23:38:04|di Christian
perché, son cose segrete?
Il verso necessario, a cura di Giuliano Mesa
2007-03-01 23:12:49|
scrivere all’indirizzo email per chiedere conferma e fonti
Il verso necessario, a cura di Giuliano Mesa
2007-03-01 22:40:14|di Christian
Ovviamente secondo me questa statistica è improbabile.
Il verso necessario, a cura di Giuliano Mesa
2007-03-01 19:32:59|di Christian
Non è chiaro: 2 milioni di poeti, ancora in vita, che hanno pubblicato almeno un libro? Qual è la fonte di questa statistica? Perché da quanto sta scritto qui ci dovrebbe essere un poeta che ha pubblicato almeno un libro ogni 29 abitanti, aspetto straordinario. Cioè, io potrei mettere un annuncio in un condominio qualsiasi e trovare un poeta, o più di uno - la distribuzione non è detto sia regolare!
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Il verso necessario, a cura di Giuliano Mesa
2007-03-02 17:47:50|
Christian, il tuo "stupore" è il mio, ma sono notizie che anch’io ho letto sui "consuntivi" dei grandi quotidiani nazionali alla fine dello scorso anno: due milioni rappresentano proprio il numero delle persone che, in Italia, avrebbero pubblicato almeno un libro di poesia, foraggiando, tra l’altro, tra le quattro e le cinquemila (sic!) piccole case editrici, alcune delle quali veramente "fantasma", nel senso che intascano e non pubblicano nemmeno. Te lo confermerebbe qualsiasi addetto ai lavori.
Come vedi, c’è "lavoro" (?!?) in abbondanza, per chiunque voglia azzardare anche solo una mappatura di questa immensa, sconosciuta palude...
Un cordiale saluto.
fm