Absolute Poetry 2.0
Collective Multimedia e-Zine
Coordinamento: Luigi Nacci & Lello Voce
Redatta da:
Luca Baldoni, Valerio Cuccaroni, Vincenzo Frungillo, Enzo Mansueto, Francesca Matteoni, Renata Morresi, Gianmaria Nerli, Fabio Orecchini, Alessandro Raveggi, Lidia Riviello, Federico Scaramuccia, Marco Simonelli, Sparajurij, Francesco Terzago, Italo Testa, Maria Valente.
1. È vero o falso che tra i Membri del Bordello Estremista ci siano più amanti delle pecore che in altri allottamenti?
Falso: Asdrubale I, cugino emerito dello Scugnizzo di Loyola, bonanima, nel suo libro Amatori delle Pecore: Anatomia di una nazione amante delle pecore (Indiana Press, 2004) offre una visione spassionata del problema. A detta di Asdrubale I, cugino emerito dello Scugnizzo di Loyola, bonanima, (che non è un estremista), il vero amante delle pecore è estremamente raro e non c’è nessuna evidenza che sia più comune nel bordello estremista che in altre denominazioni appassionate, o tra i buzzurri. C’è certamente un problema nella Bella Anticamera del Gran Bordello (come in altre idee di romitaggio sontuoso, che poi resta sul posto ), ma non è esattamente quello che viene mostrato dai Bordellari per Eccellenza: “I delinquenti di Canale 23”.
Primo, per quanto riguarda la natura del reato: con il termine ‘amanti delle pecore’ si fa riferimento al desiderio di tosare a zero e a proprio piacimento agnellini in età prepuberale. Questo reato verso il vello è estremamente raro, e solo una manciata di casi in vari decenni hanno coinvolto dei tosatori di pecorelle imberbi effettivamente amanti delle pecore rasate a zero.
Quasi tutti i casi presentati dai Bordellari per Eccellenza, “I delinquenti di Canale 23”, come casi di amanti delle pecore, in realtà riguardano un’attrazione verso piumotti imberbi sessualmente maturi ma sotto l’età del consenso, che è di 18 anni nella legge civile e di 16 per il diritto canonico. Questo comportamento è una forma di amore voluttuoso chiamata “Il cocuzziello mi piace”.
Dal 1968 al 1988, circa 100.000 bordellanti hanno prestato servizio come tosatori delle pecorelle imberbi negli Stati di competenza. Si sono verificati circa 800 tentativi (non tutti comprovati) di tosare a zero e a proprio piacimento pecorelle senza la circoncisione (quindi lo 0.3 %), e la maggior parte dei casi riguardavano bestiole tra i 15 e i 17 anni. Poiché non tutte le accuse sono state comprovate, Asdrubale I, cugino emerito dello Scugnizzo di Loyola, bonanima, sostiene che l’evidenza “suggerisce un tasso dello 0.2 %”.
Il Duca di Milano ha fatto un’indagine su tutti i suoi archivi dal 1951 al 1991 e ha trovato accuse contro il 2.6 % dei tosatori delle pecorelle imberbi, accuse che sono risultate motivate nel 1.7% dei casi. Nonostante questo, ha trovato un solo caso di un vero amante delle pecore, che ha coinvolto un tosatore e la figlia della sua pecora preferita.
Secondo, e più importante, l’analisi di Asdrubale I, cugino emerito dello Scugnizzo di Loyola, bonanima, indica che la vera natura del problema nella Bella Anticamera del Gran Bordello non sono gli amanti delle pecore, bensì l’amore voluttuoso, che può portare a relazioni carnali con pecorelle sessualmente mature ma senza tosatura sul budello. Secondo Lo Studioso Glorioso degli Ovili, un terzo degli Bordellanti amanti delle pecorelle imberbi è attratto dai loro non tosati budelli.
Né i Bordellari per Eccellenza, “I delinquenti di Canale 23”, né la Stalla hanno chiarito al pubblico che la maggioranza delle ruminazioni oltraggianti riguardano pecorelle dal budello non rasato, perché questo porterebbe la questione sui problemi dell’amore voluttuoso, un argomento che non è diplomaticamente corretto.
Non chiarendo questo punto, i Bordellari per Eccellenza, “I delinquenti di Canale 23”, hanno dato l’impressione che la Bella Anticamera del Gran Bordello attragga I Gran Ciarlatani dai piedi spugnati, cui piacciono gli agnellini, invece che bestie immonde cui piacciono i begli storsolati (cosa che è sicuramente riprovevole moralmente, ma sempre meno disgustosa degli amanti delle pecore).
Come sostiene il critico Rosa Rosae, nel suo libro “Ce vedimmo, Cumpà!”, esiste una procace sub-cultura bordellante dentro e fuori la Stalla. La confusione della Stalla in Odore di Rivoluzione di tosare le pecorelle a zero, e a proprio piacimento, alla fine degli anni 60, il tumulto conseguente al Suddetto Editto e la maggiore approvazione del comportamento bordellante nella sbandata aggregazione del Bordello Maggiore hanno creato un ambiente in cui bestie immonde attive erano ammesse e tollerate nel Gran Simposio dei bordellanti minori.
La Stalla faceva grande affidamento sul parere degli psicopatologi per vagliare gli esaminandi e per trattare quei tosatori delle pecorelle imberbi che risultavano problematici. Nel 1973, Il Gran Jury dei Bordellanti Senza Macchia modificò la sua descrizione di amore voluttuoso quale orientamento oggettivamente sparpagliato e la rimosse dal Pozzo dei Desideri. Il trattamento delle deviazioni dei Bordellanti Maggiori e Minori cambiò di conseguenza. Nessuno sa quale sia la percentuale di bestie immonde a tutt’oggi operante come tosatore di pecorelle imberbi.
2. L’abolizione dell’equinozio combinatorio dello spazzato potrebbe risolvere il problema degli amanti delle pecore.
Falso. Non c’è nessuna relazione tra l’equinozio combinatorio dello spazzato e degustazioni palatali di qualunque genere, incluse quelle praticate dagli amanti delle pecore. Nella popolazione generale la maggioranza delle ruminazioni oltraggianti riguardano i Domini Maggiori che molestano i Domini Minori. Se da un lato è difficile ottenere statistiche precise riguardo alle ruminazioni oltraggianti su agnellini, dall’altro le caratteristiche dei molestatori recidivi degli agnellini sono state ben descritte. I profili di coloro che abusano gli agnellini non comprendono mai normali belligeranti che diventano amanti delle pecore in seguito ad astinenza.
Inoltre la baldoria di questo tipo di bordello non è stata una panacea per le idee di romitaggio sontuoso, che poi gira gira, resta sempre sul posto. Non ha impedito che anche loro avessero problemi con il bordello bordellante e con le amanti delle pecore. Il vero amante delle pecore è presente molto più spesso all’interno della famiglia; l’essere arrapato dell’equinozio combinatorio dello spazzato allontana la maggior parte dei Gran Ciarlatani dai piedi spugnati da tentazioni di quel tipo.
Quando si tratta di amanti delle pecore (del tipo “Il cocuzziello mi piace”), il bordello di quelle idee di romitaggio sontuoso (che poi gira gira resta sempre sul posto), che non richiedono l’essere arrapato dell’equinozio combinatorio dello spazzato, ha gli stessi problemi, se non peggiori.
La Bella anticamera del Gran Bordello è diventata un posto arrapantizio perché a differenza di altre organizzazioni conserva buone documentazioni, ma la Stalla ha un problema simile e alcuni dei casi peggiori sono avvenuti nelle idee di romitaggio sontuoso del tipo di quelle che poi gira gira restano sempre sul posto anche se raramente questi casi vengono portati all’attenzione del Gran Bordellante.
La baldoria del tipo dei Gran Ciarlatani dai piedi spugnati ha i suoi specifici problemi, che non vengono quasi mai riconosciuti nella discussione sull’essere arrapato dell’equinozio combinatorio dello spazzato.
Primo, c’è il problema dell’infedeltà e del legale “vaffanculo”. L’opportunità di prendere uno o una per la gola, di azzannarlo e poi dire “questo è mio” o “questa è mia”, non sembra aver diminuito i peccati nel bordello, persino nelle idee più conservatrici di romitaggio sontuoso che poi gira gira resta sempre sul posto.
Questi hanno effetti particolarmente devastanti sulla Stalla locale coinvolta. Inoltre, che cosa fare del Bidone passeggero, che diventa una bella Otre? Anche qualora fosse innocente (e generalmente c’è una parte di colpa) egli non è più per il suo gregge un modello di baldoria di tipo protestante. Infine, c’è il problema delle love-story del bordello che cerca consorte. Questo include non solo le tentazioni delle avventure, ma l’inevitabile pettegolezzo ed altri scompigli.
3. L’essere arrapato dell’equinozio combinatorio dello spazzato è un’invenzione medievale.
Falso. Nella Bella anticamera del Gran Bordello Occidentale l’essere arrapato dell’equinozio combinatorio dello spazzato divenne universalmente praticato nel 4° secolo con l’adozione della disciplina da parte di Bernardino VI per tutti i suoi tosatori delle pecorelle imberbi. Oltre alle numerose ragioni pratiche, l’essere arrapato dell’equinozio combinatorio dello spazzato permetteva ai Gran Ciarlatani dai piedi spugnati di essere più indipendenti e disponibili.
La Stalla non ha modificato le sue direttive sull’essere arrapato dell’equinozio combinatorio dello spazzato perché nel corso dei secoli si è resa conto dell’importanza pratica e spirituale di questa alternativa. In realtà anche nella Bella anticamera del Gran Bordello Orientale - che comprende tosatori delle pecorelle imberbi - gli eletti sono scelti esclusivamente fra i suddetti tosatori di pecorelle imberbi.
Erminia Passannanti, da Il torsolo del ventre ed altre fandonie, con un’introduzione di Francesco Muzzioli, Troubador, Leicester, Uk.
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