Absolute Poetry 2.0
Collective Multimedia e-Zine

Coordinamento: Luigi Nacci & Lello Voce

Redatta da:

Luca Baldoni, Valerio Cuccaroni, Vincenzo Frungillo, Enzo Mansueto, Francesca Matteoni, Renata Morresi, Gianmaria Nerli, Fabio Orecchini, Alessandro Raveggi, Lidia Riviello, Federico Scaramuccia, Marco Simonelli, Sparajurij, Francesco Terzago, Italo Testa, Maria Valente.

pubblicato martedì 19 novembre 2013
Blare Out presenta: Andata e Ritorno Festival Invernale di Musica digitale e Poesia orale Galleria A plus A Centro Espositivo Sloveno (...)
pubblicato domenica 14 luglio 2013
Siamo a maggio. È primavera, la stagione del risveglio. Un perfetto scrittore progressista del XXI secolo lancia le sue sfide. La prima è che la (...)
pubblicato domenica 14 luglio 2013
Io Boris l’ho conosciuto di sfuggita, giusto il tempo di un caffè, ad una Lucca Comics & Games di qualche anno fa. Non che non lo conoscessi (...)
 
Home page > e-Zine > Jànos Pilinszky: 2 testi

Jànos Pilinszky: 2 testi

(poesia straniera - numero I)

Articolo postato martedì 26 dicembre 2006
da Luigi Nacci

Così come per la poesia triestina, vorrei periodicamente dar conto di alcuni poeti stranieri contemporanei (in particolare del Centro e Est Europa).

Ho deciso di iniziare da una delle voci più originali della poesia ungherese: János Pilinszky (1912-1981). La sua visione del mondo (è stato da molti inserito nel filone della poesia esistenzialista del suo paese) deve molto alla tragica esperienza fatta nel campo di Mauthausen (a quell’evento è legata una sua nota opera). Cattolico, redattore della rivista “L’Uomo Nuovo”, influenzato dal pensiero - tra gli altri - di Simone Weil, è stato inviso al regime comunista ungherese. Ha pubblicato 13 libri (più 3 postumi).

In italiano: Poesie, a cura di E. Molteni, Bologna, CSEO, 1983.

In francese: Poemes choisis, traduzione di Lorand Gaspar con la collaborazione di Sarah Clair, Paris, Gallimard, 1982; Kz-oratorio et autres pieces, traduzione di Lorand Gaspar con la collaborazione di Sarah Clair, Paris, Obsidiane, 1983.

In inglese 4 poesie qui.

In spagnolo 6 poesie qui.

Mentre qui una (fugace) comparazione tra Pilinszky e Montale.

***

Propongo due testi. Le traduzioni dall’ungherese sono mie.

IL DESERTO DELL’AMORE (A szerelem sivataga)

Un ponte, una strada bollente
col sole si svuota le tasche,
tutto quanto mette in vetrina.
Nel tramonto catatonico, sei, solo.

Il paesaggio, fondo crespo di fossa;
cicatrici roventi nella tenebra, abbagliante.
Tramonta. Agghiaccia il brillio,
acceca il sole. Non scorderò mai, siamo in estate.

Siamo in estate e il caldo sfolgora.
Fissi stanno gli uccelli, lo so, nemmeno un’ala sbatte,
come cherubini, ardenti,
nelle gabbie, scheggiate.

Ricordi ancora? Per primo fu il vento;
poi la terra; la gabbia.
Fuoco e sterco. A volte
un paio di battiti d’ali, un paio di vuoti, riflessi.

Sete. Allora chiesi da bere.
Sento ancora i sorsi febbrili,
sopporto impotente, come la pietra,
spengo i bagliori.

Passano gli anni, la speranza -
come gavetta, tra la paglia.

***

QUARTINA (Négysoros)

Assopiti chiodi in sabbia gelida.
Notti fradicie in solitudine da poster.
Hai lasciato in corridoio la luce accesa.
Oggi spando il mio sangue.

Commenta questo articolo


moderato a priori

Questo forum è moderato a priori: il tuo contributo apparirà solo dopo essere stato approvato da un amministratore del sito.

Un messaggio, un commento?
  • (Per creare dei paragrafi indipendenti, lasciare fra loro delle righe vuote.)

Chi sei? (opzionale)