Absolute Poetry 2.0
Collective Multimedia e-Zine
Coordinamento: Luigi Nacci & Lello Voce
Redatta da:
Luca Baldoni, Valerio Cuccaroni, Vincenzo Frungillo, Enzo Mansueto, Francesca Matteoni, Renata Morresi, Gianmaria Nerli, Fabio Orecchini, Alessandro Raveggi, Lidia Riviello, Federico Scaramuccia, Marco Simonelli, Sparajurij, Francesco Terzago, Italo Testa, Maria Valente.
“Un letteratura minore o rivoluzionaria comincia con l’enunciare,
e vede e concepisce solo dopo”
G.Deleuze, F. Guattari.
Questa sedicente sezione volge il proprio sguardo all’est che si fonde con l’ovest, che muove i primi passi dal gulag al trash, perché è qui e ora che il sole tramonta ad est e ri-tramonta ad ovest, penzolando da un buio all’altro in tilt, appeso alla corda giugulare del cielo.
Questa sedicente sezione è dedicata ai poeti russi che vivono in america e scrivono contagiando e contagiandosi.
I poeti bilingui infatti nella loro impossibilità di completarsi all’interno di un solo codice linguistico si situano in una condizione di perenne rivoluzione della lingua; agiscono sulla linea di confine incessantemente in fuga o incontro a entrambe le direzioni. Miscelano i suoni, combinano stringhe sintattiche e introducono lapsus lessicali restituendo ad entrambe le lingue nuove possibilità. Ma cosa si intende per poeta bilingue? E come sopravvivono ancora oggi in America i figli dell’emigrazione sovietica e la loro singolarità di poeti russi d’America?
(Talvolta gli autori bilingui prediligono dedicarsi ad una o all’altra lingua, alternandole nel corso delle loro sperimentazioni poetiche. In altri casi eleggono un’unica lingua poetica e altre volte, come il raro e singolare caso del ceco Ivan Platny, si realizza un’opera multilingue.)
Ad oggi, un vero e proprio movimento di americani russi non esiste, ma ciascuno di essi, all’interno di una manifesta varietà stilistica, si confronta con il modello di provenienza sino a venirne segnato in favore di un ampliamento delle potenzialità dello spettro linguistico. Nonostante ci sia il tentativo di respingere la facile etichetta di russicità della loro poetica, è possibile analizzare l’innesto della tradizione russa in quella americana ed osservare come la provenienza straniera influisca nella percezione della lingua inglese e del suo immaginario.
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