Absolute Poetry 2.0
Collective Multimedia e-Zine
Coordinamento: Luigi Nacci & Lello Voce
Redatta da:
Luca Baldoni, Valerio Cuccaroni, Vincenzo Frungillo, Enzo Mansueto, Francesca Matteoni, Renata Morresi, Gianmaria Nerli, Fabio Orecchini, Alessandro Raveggi, Lidia Riviello, Federico Scaramuccia, Marco Simonelli, Sparajurij, Francesco Terzago, Italo Testa, Maria Valente.
estratto da una conversazione con Luigi Nacci, a casa sua. Agosto 2006. fa parte di una serie di incontri con poeti filmati durante l’estate 2006 da Francesca Sallusti, Jacopo Ricciardi e Lorenzo Carlucci. questi spezzoni sono montaggi provvisori e quasi en impromptu. manterrò un archivio dei video anche qui. A.M.D.G. enjoy!
24 commenti a questo articolo
L’après-midi d’un poète.
pars I, Luigi Nacci
2008-01-09 14:45:28|di lorenzo
la discussione mondochiuso/mondoaperto era più interessante...
lorenzo
L’après-midi d’un poète.
pars I, Luigi Nacci
2008-01-09 11:02:26|di Luigi Nacci
cara erminia, quando scrivi "parli di standard e di modi che sono francamente sorpassati, e quando avevi i boccoli, beh.. quello influiva positivamente sulla tua immagine di poeta, appunto di questa discarica che tu hai citato", credi che possa risponderti? preferisco essere, come dici tu, anacronistico e senza voce ...
sull’aspetto delle lodi sei cascata male. non mi sottraggo mai alle critiche, a differenza di altri colleghi che sul web non intervengono per paura di sporcarsi le mani o di farsele sporcare da anonimi commentatori con (pensano) la quinta elementare. basta che vai a rileggerti - giusto per fare un esempio recente - il thread su dirottiamo aeroplani di carta nei giorni di vento: discussione accesa, accesissima - mi sono forse defilato? a me piace discutere, altrimenti non perderei il mio tempo sul blog. una volta andavo a discutere all’università, nei corridoi, o nelle aule; ora che a ts la facoltà di lettere è in un declino irrimediabile, e che le migliori menti triestine della mia generazione sono state ottenebrate dai lavori precari, non mi resta che provare a dialogare via mail, o sui blog, o al telefono. ma se dobbiamo parlare dei boccoli, o devo sorbirmi le tue boutade (dandy? mah), sinceramente preferisco parlare con i miei studenti, che non sanno cosa sia il "postmoderno", ma quando leggo loro un brano o dei versi (di altri, si intende), non mi chiedono se il poeta aveva i capelli lunghi. mi dicono semmai che la poesia o il racconto "fa schifo", e poi lo motivano, a modo loro, con poche parole, ma spesso centrano il punto. riassumendo: abbasso la posa (tua), viva la genuinità (loro)... adieu
ps: e quali sarebbero invece le tue fondamentali e note elaborazioni critico-teoriche, scritte per le centinaia di convegni a cui partecipi? te lo chiedo perché non fai altro che rimarcare la tua posizione "accademica" (sai, per campare faccio l’insegnante, e poi solo per sfizio faccio il cultore della materia a lettere&filosofia, mica un ricercatore a tutti gli effetti, mi sa che non son degno di affrontare una conversazione con te, urca, me tapino!)
L’après-midi d’un poète.
pars I, Luigi Nacci
2008-01-09 09:52:33|
non so chi sia carlucci dei due: dico solo che per quanto mi concerne nutro maggiore fiducia e simpatia per gli uomini con i capelli lunghi e l’aspetto da gesù cristo come era quando se ne andava in giro libero, a fare interviste.
L’après-midi d’un poète.
pars I, Luigi Nacci
2008-01-09 09:43:34|di erminia
caro luigi, sei tu che parli della ‘discarica del postmoderno’, e dunque devi renderti tu conto che la critica (l’atto critico,militante o meno, storicista o meno, insomma il pensiero che si rapporta all’altro pensiero),come la poesia, si adegua alle tendenze.
se poi, caro, ti aspetti che dinanzi ad un testo ci si ponga tutti ancora cn la prospettiva che hanno avuto luperini e sangineti, allora anche in questo hai delle attese anacronistiche.
parli di standard e di modi che sono francamente sorpassati, e quando avevi i boccoli, beh….. quello influiva positivamente sulla tua immagine di poeta, appunto di questa discarica che tu hai citato, ricordandone l’impatto enorme sulle forme artistiche, nel loro parteciparvi.
Tu quando fai critica e/o ai autocitica non sei da meno, sul piano delle manipolazini delle parole e delle azioni culturali altrui,
da cui la mia definizione di delirio.
O forse credi che nella tua per quanto amabile e in buona fede intervista, tu abbia avuto minori vezzi critici verso le voci autorevoli che dici di citare minori, intendo, dei miei verso di te?
io non capisco le tue recenti operazioni e schieramenti. E ho il diritto di penderti con le dovute pinze prima di fidarmi ciecamente di quello che sistemi a parole sul fronte teorico (mi fido certo di pìu’ di quello che componi sul fronte poetico.)
nemmeno il citare, in quanto tale, è obbligatoriamente garanzia di logica.
Dico che hai delirato perché l’ansia di spiegare e giustificare quello che intendi fare con i tuoi versi veniva fori in modo troppo preponderante e caotico rispetto a quello che effettivamente fai.
Proprio tu che sei tanto appassionato dell’innesto critica-poesia dovresti mostrare interesse verso il modo in cui ti si percepisce in modo da cambiare, modificare la performance sia sul palco sia dinanzi a vino e formaggio.
Che tu ti risentissi di questo mio commento È quello che non intendevo accadesse. Poi mi dico: peccato, se un evento è pubblicato, sollecita critiche non solo lodi.
Dinanzi alla mia lode in passato non ti sei ritirato. La lode si riceve a braccia aperte.
L’après-midi d’un poète.
pars I, Luigi Nacci
2008-01-09 00:54:33|di Luigi Nacci
cara erminia, avrei voluto buttare giù qualche noterella seria o semiseria... but: m’è passata la voglia.
perché a uno che cerca (come può, con la lingua, le lingue che si ritrova) di spiegarsi, e affianca le (ricche) parole di altri alle (povere) sue, per tentare di essere meno oscuro e il più nitido possibile, a quel tipo lì, chiunque sia, non gli si può rispondere parlando di delirio & ridondanza solipsistica & boccoli (e questa sarebbe "critica"? ohibò, come cambiano i tempi!). per cui.. passo e chiudo (senza offesa, come dici tu), ’notte
L’après-midi d’un poète.
pars I, Luigi Nacci
2008-01-08 18:20:43|
lorenz, tu chi sei di questi due intervistatori? quello con il codino o quello con i capelli lunghi e sciolti sulle spalle?
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L’après-midi d’un poète.
pars I, Luigi Nacci
2008-01-09 15:35:01|di lorenzo
anyway, io sono quello di fronte, alla sin. del nacci. quello che si gratta il braccio insomma.
lorenzo