Absolute Poetry 2.0
Collective Multimedia e-Zine
Coordinamento: Luigi Nacci & Lello Voce
Redatta da:
Luca Baldoni, Valerio Cuccaroni, Vincenzo Frungillo, Enzo Mansueto, Francesca Matteoni, Renata Morresi, Gianmaria Nerli, Fabio Orecchini, Alessandro Raveggi, Lidia Riviello, Federico Scaramuccia, Marco Simonelli, Sparajurij, Francesco Terzago, Italo Testa, Maria Valente.
Sta per uscire nelle librerie La casa di Olgiate (Mondadori), volume curato da Renzo Cremante (Direttore del Centro manoscritti dell’Università di Pavia) che raccoglie un corpus di 50 poesie di Montale rimaste fino ad oggi inedite.
Il "Corriere della Sera" ha anticipato (venerdì 8 settembre, in un articolo intitolato Montale la quinta stagione firmato da Dario Fertilio) tre testi che riporto integralmente qui sotto.
Cremanti parla di un Montale oramai non più preoccupato della perfezione formale, che, proprio grazie a questa rinnovata "libertà", riesce a far ritorno ai suoi "privati fantasmi del passato", tornando ad essere "antico e più che mai fedele a se stesso".
Ma la domanda che mi pongo e che porgo è: se Ossi di seppia, Occasioni, Bufera e Satura possono essere considerate le sue grandi quattro stagioni, questa che ci si prospetta può, potrà essere assunta come la quinta?
Come un sigaro avana
la terra si fuma da sé
ma sul piattino resta la cenere.
Per ora la cenere siamo noi
ma la seconda legge della termodinamica
ci assicura
che non è mai troppo presto
per farsi vedere
non è mai troppo tardi
per congedarsi
***
Si parla e straparla
dei buchi neri.
Io credo che il più nero
sia abitato da noi
e forse qualcuno di fuori
si chiede se dentro ci siano
bestie a due gambe o a quattro
o nessuna e nemmeno si parli
di piante e fiori
***
La tempesta s’annunzia
con radi goccioloni.
Sto davanti alla radio
in questa camera d’affitto.
Apro il Corriere pieno di morti
sono spese bene 250 lire.
Lampi e tuoni di fuori.
Domani leggeremo
l’entità del disastro.
Tutto quanto mai accade
appartiene al dominio
del verosimile.
Ma esiste davvero
il vero?
Qualcuno come un dio con la barba
tenta di farcelo credere.
Ma il dio senza barba è
ben altro affare.
Non come appare a guardarlo
lo intendiamo
3 commenti a questo articolo
> LA QUINTA STAGIONE DI MONTALE?
2006-09-11 14:50:18|di Martino Baldi
Citando un geniale proverbio pisano: "i discorsi li porta via il vento, le biciclette i livornesi". In questo caso il vento porta via anche i Diari, che siano del ’71, del ’72, postumi, profumati, riveduti, corretti, impagliati, sottospirito o in salamoia...? A contarle tutte, si perderebbe il conto delle stagioni di Montale.
A parte gli scherzi, con il beneplacito di Dio - per chi ci crede, bònperlùi - o di ciò che sovraintende al fluire delle cose, se c’è un’altra stagione ancora in Montale è quella che lo accomuna a tutti gli altri umani. E per la quale noi stessi presto o tardi gli saremo comunque accomunati. Che lui stesso - con tracotanza che si oppone alla falsa sordina delle sue ultime stagioni - abbia provato a inventarsi una dimensione ulteriore, ci può anche stare, del resto "ci sono più cose in cielo e in terra...". Però noi lo sappiamo che tutte quelle cose sono a termine e se ce n’è una che è più a termine degli altri è la vita. Anche quella dei poeti. Quanto ancora avremo a che fare con critici( o medium) che vogliono farci fare i conti anche con la volontà (e la velleitarietà) dei morti?
Per dirla alla Johnny Palomba "mio cuggino è un artista importante. c’ha due quaderni pieni di disegnini di cazzi, tette e culi che faceva in quinta elementare. ho scoperto dove li tiene. haivistomài... dovesse morire da un momento all’altro, io li rivendo e di faccio i soldi"
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> LA QUINTA STAGIONE DI MONTALE?
2006-10-05 16:13:17|di johnny palomba
perdirlacomecchi?