Absolute Poetry 2.0
Collective Multimedia e-Zine

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LAURELINE KUNTZ: Dsilessica, sono dsilessica dalla nascita, ragazza con emblemi, caustisca, tossisca

(poesia straniera - numero XVII)

Articolo postato venerdì 26 dicembre 2008
da Luigi Nacci



Dsilessica


Laurelyne - Dislexique
Caricato da slamcontest



Dsilessica, sono dsilessica dalla nascita, ragazza con emblemi, caustisca, tossisca
Nella perla di Babbo Natale i miei regali erano una mischia di parole con un difetto di pornonuncia e il mio pullover di molar malva che mi smetto sempre

Sapevo che avrei fatto tazzepperia nei ritrovi di quelle VIPere, sapevo che sarei rimasta una zuppa tra gli zoppi
I miei genitori mi imbottivano indecessi: «correggi il tuo cabolario, fai dei dentativi, altrimenti nessuno si fidanglierà con te e tutti ti deriglieranno!»

A forza di sentirmi dirìcula, ho insociato che ero diversa non avversa, ma non volevo rendere la pelle [dell’orso prima di averlo conciso
Meglio un uovo oggi che una tacchina domani, ho insistato, non ho sperso la peranza

Per cambiare la tomsfera, ho fatto ridere gli alcoliti adoliscianti del mio liceo, bellicità delibitante
Il mio pullover di molar malva si è tutto sbracato, scossato quando quegli intellignenti hanno riso di me e delle mie inventivazioni, così è e basta!

Un giorno un tipo mi ha esfiorato le guance aspergenti e mi ha trubato l’anima, ero tutta emotivata
Ho parlato, così, tutto d’un polpo, ero ancora fuori testo: quello è spaccato via a tutta mirra

Allora mi sono scocciata di tutto anche del mio orfotonista e me la sono sfilata,
ho preso i miei ticchi alzando i tacchi
Ho preso il coraggio in una mano e una lanima sfilacciata nell’altra, mi son sudiciata, ho deflorato le stelle lucciglianti, sono stata nel paradiso dei dsilessici

Ho messo il mio pullover di molar malva per assopire il sangue che fioriusciva, contenta di me, maritevole, ho smesso il respiro, in annea,
Mi ero scocciata della desirione, il mio pullover di molar malva e io abbiamo tegliato la corda, via da questo mondo crupido, siamo stappati.

*

La ragazza crostacea

Ciac, ciac, ciac i marinai, l’amianto, la risacca
Ciac, ciac i gabbiani, la risacca
Lo aspetta da tanto
Ciac, ciac la risacca
Il suo marinaio
Sul molo con il brutto tempo, con la burrasca e gli spruzzi
La ragazza del porto è in attesa del suo marinaio

«Oh l’abbraccio violento zuccherato salato
Oh mio marinaio vieni a spettinarmi con il vento dispettoso
Oh mio marinaio d’acqua di mare ritorna!»

Basta con i pivelli, la donna sogna il suo bel maschio che odora di pesce, di sale e di sudore acre

«Voglio un marinaio zuccherato salato!»

E dai che ti ciac, ciac, ciac i marinai, l’amianto, la risacca
Ciac, ciac i gabbiani, la risacca

«Sono la ragazza crostacea, patetica, strabiliata, arenata sopra uno scoglio con le balene, sempre più grassa, sempre più inutile»

E nella vecchia carcassa squarciata dall’alto in basso, il gabbiano acconsente
«ark, ark, ark»
E ciac, ciac i gabbiani, la risacca

«Oh mio marinaio, tesoro, quando ritorni?»

Cuore a lutto, corda al collo
Sono perse nel mare per sempre le forti braccia dei marinai sognatori
Senti il clicchettio degli ormeggi?
Ciac, ciac, ciac… i marinai, l’amianto, la risacca
Perse nel mare
L’amianto è in agguato e il pesce guizza

«Oh sì, le forti braccia salate dei marinai, il mio mondo!
Tatuate con l’inchiostro e con i miei sospiri!»

Gli spettri dei marinai sognatori vagano per sempre sul molo

«Aspetto da tanto tempo il mio marinaio che odora di corned beef e di frittura
Ho il mal di mare, il cuore a lutto, la corda al collo, rughe e zampe di gallina, tatuaggi dei miei sospiri
Sono invecchiata, una statua di sale segnata dalla disperazione
Sono diventata tanto vecchia
Una sirena fossilizzata sugli scogli
Attendo da mille anni il ritorno dell’amiantato»

Ciac, ciac, ciac i marinai, l’amianto, la risacca
Ciac, ciac i gabbiani, la risacca
Lo aspetta da tanto
Ciac, ciac la risacca
Il suo marinaio
Sul molo con il brutto tempo, con la burrasca e gli spruzzi
La ragazza del porto è in attesa del suo marinaio


(traduzione dal francese di Manuela Raccanello; si tratta dei due testi portati da Kuntz a The Big Boat Poetry Slam, all’interno della terza edizione del Festival Absolute Poetry)


http://www.myspace.com/laureline75
http://www.dixlesic.fr/

**

post precedenti:
I - János Pilinszky (Ungheria)
II - Viktor Kubati (Albania)
III - Slavko Mihalić (Croazia)
IV - Mircea Dinescu (Romania)
V - Rade Šerbedžija (Croazia)
VI - Alfred Lichtenstein (Germania)
VII - Marcello Potocco (Slovenia)
VIII - Stanka Hrastelj (Slovenia)
IX - Pablo García Casado (Spagna)
X - Gonzalo Escarpa (Spagna)
XI - Juan Carlos Abril (Spagna)
XII - Ana Brnardić (Croazia)
XIII - Natalia Menéndez (Spagna)
XIV - Alberto Santamaría (Spagna)
XV - Arben Dedja (Albania)
XVI - Yolanda Castaño (Spagna)

3 commenti a questo articolo

LAURELINE KUNTZ: Dsilessica, sono dsilessica dalla nascita, ragazza con emblemi, caustisca, tossisca
2009-01-08 18:22:51|di molesini

e la terza parte della "lettura" dislessica è veramente inarrivabile. geliane Laurenile


LAURELINE KUNTZ: Dsilessica, sono dsilessica dalla nascita, ragazza con emblemi, caustisca, tossisca
2008-12-29 13:33:14|

complimenti alla traduttrice,

f.


LAURELINE KUNTZ: Dsilessica, sono dsilessica dalla nascita, ragazza con emblemi, caustisca, tossisca
2008-12-27 03:32:41|di molesini

Urca! La puissance de ces femmes, urca l’urca, caustisca, tossiscsa.


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