Absolute Poetry 2.0
Collective Multimedia e-Zine
Coordinamento: Luigi Nacci & Lello Voce
Redatta da:
Luca Baldoni, Valerio Cuccaroni, Vincenzo Frungillo, Enzo Mansueto, Francesca Matteoni, Renata Morresi, Gianmaria Nerli, Fabio Orecchini, Alessandro Raveggi, Lidia Riviello, Federico Scaramuccia, Marco Simonelli, Sparajurij, Francesco Terzago, Italo Testa, Maria Valente.
Luca Faggella è nato a Livorno nel 1964. Nel 1997 mette in scena Faggella Canta Ciampi, una scelta di canzoni del poeta Piero Ciampi. Nel 2003 vince il Premio Tenco/SIAE come “miglior autore emergente”. Partecipa all’iniziativa "Salaam Baghdad" a Bakuba e Baghdad, organizzata dall’associazione "Artisti contro la guerra", con Goran Kuzminac, Max Gazzè, Il Parto delle Nuvole Pesanti, ed altri, da cui viene tratto il film Sotto il cielo di Baghdad (prodotto da Lunarossa cinematografica). Suona con I Situazionisti, gruppo formato da Luke Cirillo, Massimiliano Giovenco, Simone Quarantini e Manolo Capitani, e collabora tra gli altri con Mauro Sabbione, Mauro Ermanno Giovanardi, Marco Lenzi, i Klezroym. Come attore teatrale interpreta la parte di Jimmy (Mahagonny Songspiel, Brecht-Weill), del Principe Venceslao (Ubu Re, Jarry), Nagg (Finale di partita, Beckett), diversi personaggi ne La biblioteca di Babele di Borges (diretti da Michelangelo Ricci) e un alter ego di Piero Ciampi e Luciano Bianciardi nello spettacolo di Massimo Luconi Luciano Bianciardi da Grosseto a Milano.
http://www.lucafaggella.com/
http://www.myspace.com/faggella
http://lucafaggella.splinder.com/
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post precedenti:
I - Luca De Nuzzo
II- Debora Petrina
III- Areamag
IV - Alessio Lega
V - Peppe Voltarelli
MARE ADRIATICO
Gommoni adriatici e carri carovani
Vengono dappertutto sulle coste
Coi torpedoni ai valichi autocarri profughi
In automobili d’epoca
È grande e filantropica la politica etica
Cibo a gatti, cani, canarini e pesci tropicali
Tutto sugli scaffali, gli scaffali dei supermercati
E QUESTO IMPEGNO GRANDE DELLE NAZIONI ATLANTI
AFFONDATE LA NAVE! LA CARRETTA DEI NOSTRI CLANDESTINI
CIBO A PESCI FUTURE FRITTURE
SULLA TAVOLA COMUNE
ARGINEREMO L’ONDA SERIO DISSE IL MINISTRO
MINISTRO MINOTAURO DEGLI INTERNI
I LABIRINTI A LUI, I GIOVANI E ANCHE I VECCHI
GLI ADULTI CON LE DONNE E I BIMBETTI
(musica di Luca Venitucci, testo di Luca Faggella, edizioni musicali "Gruppo Elettrogeno", 2002, album: Tredici canti - Rockatta/Storie di note 2002)
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DRESDA
ECCO I FIORI SUI BALCONI
ECCO IL FUOCO DEI CANNONI
I TRATTORI SENZA FIATO
CHE SI SPENGONO SUL PRATO
Ecco il tempo per pensare
non si può più lavorare
a chi tocca non lamenti
le valigie sempre pronte
non erano fiori
queste schegge per la via
bel visino
invaligia le tue cose
porterai
al confine
fretta e furia
passaporti e libertà
non erano fiori
questi petali aviatori
i pompieri sono pronti
scava scava negl’incendi
scavan carne dalla fossa
contro corpo di sommossa
(musica di Luca Venitucci, testo di Luca Faggella, edizioni musicali "Gruppo Elettrogeno", 2002, album: Tredici canti - Rockatta/Storie di note 2002)
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LEOPARDI
Volgiti agli avi tuoi, guasto legnaggio;
Mira queste ruine
E le carte e le tele e i marmi e i templi;
Pensa qual terra premi; e se destarti
Non può la luce di cotanti esempli,
Che stai? levati e parti.
Non si conviene a sì corrotta usanza
Questa d’animi eccelsi altrice e scola:
Se di codardi è stanza,
Meglio l’è rimaner vedova e sola.
(Giacomo Leopardi, Sopra il monumento di Dante che si preparava in Firenze; registrato a Bruxelles, St Marie Studio, 1991; voce, suoni e musica di Luca Faggella - licenza creative commons/copy left)
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TENTO TANTO
Tento ogni giorno di andare,
camminare, lavorare, di studiare,
di pensare, di nutrirmi e di fare,
ma non sono mai, mai, mai.
Tento ogni giorno di riflettere e di capire,
di guardare e di osservare,
di passeggiare e di non morire
ma non sono mai, mai, mai.
Ma tento, tento, tento ogni giorno,
cosi vado nei giardini e mi guardano stupiti
a loro dico, va così.
Tento, tento, tento, tanto tanto tanto tento,
perché no.
Tento, tento, tanto tento
io sono condannato a morte come te giovanotta.
Tento, tento, tento, tanto tanto tanto tento
e non sono mai, mai, mai.
Tento, tento, tento, tanto tanto tanto tento,
la morte mi fa ridere.
Tento, tento, tento, tanto tanto tanto tento,
ma la morte mi fa ridere, la vita no.
(Piero Ciampi, Tento tanto; la cover è tratta da Luca Faggella canta Piero Ciampi, i dischi di lucignolo / distr. wide, 1998)
(a lato si possono ascoltare i quattro brani in formato mp3)
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Dichiarazione di poetica
La poesia, si diceva, nasce come canto. Forse io sono un fossile vivente per davvero. Infatti le poesie che ho scritto nascono quasi tutte come melodie, semplici. Questa cosa del linguaggio musicale-poetico che adopero, un linguaggio "primitivo", essenziale, è importante. Da proletario, cosciente, non ho simpatie per certe forme linguistiche-musicali complicate, elitarie, che pongono ostacoli alla comprensione. Anche per quello i miei autori preferiti sono per lo più terra-terra nel senso che sparano a altezza "fisicamente" umana: Brel, Ian Curtis,
Piero Ciampi, Caproni, Pasolini, Campana...A volte mi hanno accusato di essere "retorico". La stessa recensione diceva che i miei testi sono "troppo semplici". Per dire, c’è da mettersi d’accordo. Non ho una grande idea di quello che faccio, non so se resterà e dirà qualcosa dei miei tempi, delle persone e dei loro rapporti, se darà sensazioni o emozioni quello che scrivo. So, per via degli spettacoli, che dal vivo ne dà, ora come ora. Il nuovo album con i Situazionisti si intitola UN GIORNO.
Perché dopo una lunga composizione è stato registratto in diretta in un giorno e perché inizia da un dormiveglia all’alba e finisce dopo 24 ore. Sono 37 minuti di musica, testi poetici cantati o quasi "detti" senza recitazione o canto, come monodia, come sillabe. UN GIORNO credo rappresenti bene la mia poetica: quello che più mi interessa è COSA FANNO le poesie, cosa succede intorno, quali eventi situazioni affetti muovono e FANNO. Le emozioni. Le sensazioni. La poesia è fare e nonostante la distanza politica immensa, capisco i gesti dannunziani (l’aereoplano, la pubblicità, la politica) più della pargoletta mano e altre simili agitazioni intime piccolo borghesi (mi viene in mente "underware" di Ferlinghetti...). Io intendo fare musica - con o senza parole - prima di
tutto. E scrivo brevi testi poetici. Le due cose vanno spesso insieme. Sono sicuro che non mi interessano (attualmente) espressioni stereotipate e troppo vecchie nella loro staticità per dire qualsiasi verità su qualsiasi cosa. Non mi interessano molto quindi le canzoni, (quelle scritte dagli anni ’80 in poi per essere un po’ grossolani ma chiari). Sono più interessato a cose magari crude (come THE DRIFT di Scott Walker) che a un album pop o cantautoriale. O a canzoni "sghembe" e destrutturate, che mostrano non una canzone ma le sensazioni, il corpo, la carne di questo tempo e di tutti i tempi.
3 commenti a questo articolo
LUCA FAGGELLA: canzoni sghembe che mostrano la carne di questo tempo
2009-12-06 09:32:30|di Wolvermim
Complimenti per "tento tanto" ci siamo cimentati anche noi con questo straordinario provino di Ciampi (per i curiosi www.favonio.it)
LUCA FAGGELLA: canzoni sghembe che mostrano la carne di questo tempo
2008-05-21 15:13:52|di Christian
non erano fiori questi petali aviatori... non è il tipo di musica che ascolto ma se emoziona è il genere giusto!
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LUCA FAGGELLA: canzoni sghembe che mostrano la carne di questo tempo
2009-12-07 19:10:05|di molesini
Mi piaci, a testo, e anche tanto i tuoi referenti. Adesso ascolto.
Per quanto la mia opinione non conti un ceppo, ma si sa, la vità...