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La Coda

da Cervantes, Melville, Meli

Articolo postato venerdì 27 giugno 2008
da Lorenzo Carlucci

Al Teatro dell’Orologio di Roma (27 giugno - 6 luglio) ‘La Coda’ uno spettacolo diretto da Michele Branca, con Luca Bondioli e Claudio Losavio. Lo spettacolo è ispirato a Moby Dick e a Don Chisciotte, e alla rilettura di quest’ultimo scritta da Giovanni Meli nel ‘700 in dialetto siciliano.

E’ una commistione tra storie di mare e storie di terra nelle quali convergono lingue ed idiomi differenti come nella ciurma del Pequod troviamo marinai di estrazioni geografiche tra le più disparate. In tutto ciò, a testimonianza di una lingua ed una cultura obliate, si inserisce il siciliano in versi di fine settecento di Giovanni Meli che recupera la mitologia del grande pesce di Giona e getta Don Chisciotte “dintra la gula di la gran balena”.

*

"E allora pensai che il destino individuale dell’uomo è rettilineo. Pensai che per seguire il proprio destino, l’uomo deve sfuggire alla rotazione, a qualunque rotazione, alla rotazione della giostra, alla rotazione della terra, alla rotazione universale, la quale vuole chiuderlo nel suo giro e implicarlo nel destino comune. Pensai che anche l’ordine morale è rappresentato da una retta che contrasta al cerchio. [...] Pensai che nostro dovere è di rinunciare alla seduzione del cerchio, è di salvarci dal cerchio e da qualunque movimento, al cuore dell’immoto: alla nostra eternità."

Così Alberto Savinio in La nuova enciclopedia sembra suggerire ai protagonisti della pièce una via di fuga, una possibile alternativa all’isolamento nel quale sono costretti a muoversi. Un vento impetuoso, marino, si è abbattuto sulla giostra, ha lacerato il tendone e la nuova rotta del viaggio è adesso scritta in frammenti sparsi, scartati. Cornici di lingue in cerca del proprio quadro di riferimento.

Appendici liminari tra l’uomo classico e l’uomo romantico, tra anima latina e anima germanica. Parole comete che inseguono in un pulviscolo sonoro le loro chiome di senso. Parole schiacciate, senza prolungamento delle cose. Prive di ricordo delle cose. Corpi legati da desideri meccanici, giocano; strumenti musicali imperfetti, felici di essere compiuti. In sella, pronti per una nuova avventura - inutile - senza secondi fini; in coda, l’ombra anatomica di quel probabile Adamo che voleva sfuggire alla folla.

Michele Branca (Ass. culturale cinquequarti).

**

‘La Coda’ da Cervantes, Melville, Meli regia Michele Branca con Luca Bondioli e Claudio Losavio aiuto regia Flaminia Caroli macchine di scena Benito Gianfranceschi luci Michelangelo Vitullo audio edit Temple of noise

Teatro dell’Orologio, sala Orfeo Via dei Filippini 17a - Roma Dal 27 giugno al 6 luglio 2008, Orario spettacoli: ore 21.00, domenica ore 17.30

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