Absolute Poetry 2.0
Collective Multimedia e-Zine
Coordinamento: Luigi Nacci & Lello Voce
Redatta da:
Luca Baldoni, Valerio Cuccaroni, Vincenzo Frungillo, Enzo Mansueto, Francesca Matteoni, Renata Morresi, Gianmaria Nerli, Fabio Orecchini, Alessandro Raveggi, Lidia Riviello, Federico Scaramuccia, Marco Simonelli, Sparajurij, Francesco Terzago, Italo Testa, Maria Valente.
CS: Parlaci dei siti e dei blog dove operi, delle loro caratteristiche, dei problemi inerenti alla fruibilità e delle statistiche, del tuo "programmarti" il lavoro. Se lo spazio che utilizzi è una tua creazione, o se è frutto di una tua idea o di un’idea condivisa con altre persone, parlaci delle tappe che hanno portato alla sua nascita e della forma che hanno preso le successive collaborazioni con altri artisti o critici.
CB: Premetto che mi ritengo un’abusiva del blog, piuttosto al di fuori delle sue logiche. Ho aperto “La cugina Argia” (www.lacuginaargia.splinder.com) - lo chiamo blog perché questo è il suo nome tecnico, ma per come lo uso e per come lo intendo è un mero spazio personale dedicato alle mie attività letterarie - nel marzo di quest’anno. L’ho aperto dopo essermi trasferita all’estero (in Inghilterra dove vivo e lavoro al momento), semplicemente per sopperire alla distanza fisica, per rimanere in contatto con le persone con cui condivido la passione per la poesia, ma soprattutto per avere uno spazio dove riunire gli scritti a cui tengo maggiormente. In parole povere, per avere una bacheca personale dove affiggere gli “eventi” letterari passati e presenti che mi riguardano, dove inserire miei testi poetici, narrativi e critici. A volte ospito anche, se me lo chiedono, scritti di altre persone interessate ad arricchire questo spazio. Aggiorno il blog con assoluta discontinuità, a seconda di quello che scrivo o non scrivo, di quello che leggo e che trovo meritevole di attenzione.
CS: Hai mai fatto un’inferenza sui visitatori del tuo sito? Chi credi siano, che tipologie di utenti? In che rapporti sei con i tuoi utenti? Quali argomenti maggiormente li interessano? Quali, in sostanza, le correlazioni tra la rinascita della poesia e la diffusione dell’informazione su internet?
CB: Non ho mai tentato di decifrare la tipologia di persone che accedono al blog (chiamarli “utenti” mi sembra davvero eccessivo, nel mio caso): al momento la cosa mi sembra, se non presuntuosa, quantomeno prematura. Comunque, oltre alle persone mie amiche e agli altri blogger con cui sono in contatto quasi quotidiano, dai messaggi che mi arrivano presumo che i visitatori più o meno occasionali siano sicuramente persone interessate (a diverso titolo e a diverso livello) alla poesia, e alla letteratura, ma anche all’arte visiva (sono queste le categorie principali su cui vertono gli scritti che inserisco nel blog), che approdano magari per caso nel mio spazio e che poi, trovandolo di loro gradimento, continuano a visitarlo. Il passaparola è, a mio avviso, lo strumento di “marketing” più forte dei blog. E’ in questo modo che la conoscenza e la frequentazione dei blog letterari di qualità si diffondono e crescono. Credo del resto che l’interesse per la poesia sia cresciuto in questi ultimi anni anche grazie all’enorme circolazione di idee, dibattiti e contenuti che i siti e i blog letterari hanno contribuito a creare. Penso inoltre che lo strumento internet si sia rivelato particolarmente adatto alla diffusione di questi contenuti, data la difficoltà ad accedere, come nuovi redattori, alle riviste letterarie (le cui possibilità di collaborazione sono spesso “blindate”, se non si rientra in determinati gruppi o circoli di conoscenze - processo che in Italia non riguarda solo l’ambiente letterario, ahimé), oltre ovviamente alle sedimentate difficoltà legate alla pubblicazione di opere poetiche (specie per gli esordienti, ma non solo per loro): mi riferisco ovviamente all’editoria a pagamento, su cui ultimamente si è spesso dibattuto. La rete, sia che si usi un sito o un blog, offre sotto questo aspetto l’enorme vantaggio di essere un canale comunicativo assolutamente aperto, liberamente gestibile e facilmente accessibile a chiunque, con tutti i vantaggi e svantaggi che ciò comporta.
CS: Parlaci dei siti che visiti di più, e dei blog sia collettivi che individuali. Quali i migliori secondo te e perché? Quale critica o pensiero, metodi di lavoro, emergono dall’impegno dei redattori degli altri spazi? Ti sei scambiato delle informazioni utili per il tuo lavoro? Hai collaborato con altri redattori? (Se sì spiegaci come, e se hai interesse in futuro a collaborare con altri redattori ipotizza quello che andresti a proporre e come lo realizzeresti).
CB: I siti e i blog che leggo più frequentemente sono: “Absolute Poetry”, “Atelier”, “Argo” “Fara” di Alessandro Ramberti, “L’Attenzione”, “Nabanassar”, “Microcritica” e “Sequenze” di Massimo Sannelli, “Oltre il tempo” di Gian Ruggero Manzoni, “La costruzione del verso” di Gianfranco Fabbri, “Poesia e Spirito” di Fabrizio Centofanti (trasformatosi di recente da blog a sito), “Poesia da fare” di Biagio Cepollaro, “Radici delle isole” di Sebastiano Aglieco, “Vocativo” di Luigi Metropoli, “Tagli di scavo” di Stefano Salvi (oltre al più recente spazio che porta il suo nome), “Blanc de ta nuque” di Stefano Guglielmin, “Vertigine” di Rossano Astremo, “Liberinversi” di Massimo Orgiazzi. Ritengo questi alcuni tra i siti più validi (ma potrei ben averne tralasciati altri) per la competenza dei loro curatori, per la qualità letteraria di commenti e dei testi proposti, per l’originalità dell’impostazione, per la profondità delle note critiche. Ad alcuni dei siti e dei blog citati sopra ho collaborato con recensioni (come “Fara”, “Poesia e Spirito”, “Argo”), altri hanno ospitato miei testi poetici (“Absolute Poetry”, “La costruzione del verso”, “Oltre il Tempo”, “Vocativo”).
CS: Che importanza riveste il dibattito culturale, anche in rete, o il pensiero critico sulla contemporaneità nella tua realtà di artista e di operatore culturale? Quali i temi che hai affrontato o i problemi che hai contribuito a risolvere? Quali le tue linee guida oggi, e le tematiche che affronteresti con urgenza?
CB: Il dibattito è cosa buona e giusta, senza dubbio, se è condotto con civiltà e cognizione di causa. Troppo spesso però i dibattiti che si svolgono sui blog sfociano in polemiche personali sterili e offensive, prive di oggettività e lucidità e perciò, a mio avviso, davvero poco interessanti. Per questo rifuggo le discussioni spesso infinite che fioriscono sui blog, e per questo ho pensato il mio sito in modo tale da non ospitarle. Mi ritengo una lettrice abbastanza assidua dei blog che ho citato sopra, ma assai raramente partecipo pubblicamente con commenti personali (preferisco semmai dire la mia opinione in conversazioni private), e se lo faccio, è sempre in relazione a un argomento o a un testo che trovo interessante e su cui ho voglia di dire qualcosa, mai per partecipare a discussioni o polemiche.
CS: Si parla spesso di migliorare la qualità dell’informazione, la comunicazione o il dibattito della poesia in rete, ma i siti non sono molto attrezzati dal punto di vista della multimedialità e sui blog - anche se ciò non accade solo su internet - prevalgono spesso linee oltranziste, si configurano lobby o gruppi di interesse.
Quali i problemi della riconoscibilità sociale del poeta in internet? E, dal punto di vista sociale o sociologico, quali a tuo avviso vantaggi e svantaggi che il web ha portato alla poesia e ai poeti? Cosa infine è stato di supporto alla tua attività, anche per ciò che concerne l’autopromozione?
CB: Riallacciandomi a quanto ho accennato circa il carattere assolutamente aperto e facilmente gestibile e accessibile del blog e in generale della Rete, è evidente che tale specificità, se da un lato facilita chiaramente la diffusione e la circolazione di materiali letterari e lo scambio di idee e opinioni, d’altro canto pone in essere la questione della “qualità” rispetto alla quantità dei materiali pubblicati in Rete (anche questo tema oggetto di dibattiti feroci, ultimamente, sui blog). Anche se personalmente credo che alla fine si possa trovare cattiva e buona poesia in libreria così come in internet: è l’apertura e la capacità di ricerca individuale del lettore che fa la differenza. La rete ha solo accentuato un “fenomeno” sempre esistito, lo ha reso più evidente.
Del resto, col fenomeno dell’editoria a pagamento, qualsiasi autore, anche il più scadente, può pubblicare la sua opera (e con ciò non intendo certo che tutta l’editoria a pagamento sia scadente, tutt’altro, anche perché spesso contribuire alla pubblicazione è l’unico modo possibile, per un autore, di vedere i suoi testi editati). Non credo del resto che la Rete influisca più di tanto sull’identità sociale del poeta. I buoni poeti sono e restano buoni dentro e fuori la rete, e i loro risultati sono facilmente rintracciabili e “valutabili”. La rete è solo un ulteriore canale di comunicazione con cui diffondere i loro contenuti (non a caso in Rete si trovano poeti già affermati e valenti, con numerose pubblicazioni alle spalle e collaboratori di riviste anche molto prestigiose, insieme ad esordienti di speranze più o meno belle) , di scambiarsi idee, di instaurare e consolidare contatti e opportunità. Per la mia personale esperienza, ad esempio, aprire il blog ha significato un aumento notevole della visibilità per i miei scritti poetici e critici (già pubblicati in precedenza e riproposti, oppure inediti), e l’instaurazione di nuovi contatti con poeti che non conoscevo personalmente e che ben difficilmente avrei potuto incontrare, vivendo al momento all’estero. Con i nuovi contatti, poi, sono di conseguenza aumentate anche le occasioni di collaborazione, e quindi le possibilità di diffondere la conoscenza della mia attività letteraria.
CS: Che importanza riveste su internet il lavoro di "mappatura" delle esperienze poetiche? E’ possibile tracciare un primo bilancio, critico e di autori, e quali le sue eventuali implicazioni a 360°? Quali gli autori interessanti che hai potuto leggere in rete e che ti sentiresti di promuovere anche in altri contesti, alzando la qualità della poesia nelle sue manifestazioni? (Indica i contesti - reading, performance, dibattiti, spettacoli, happening, installazioni... -, indica gli autori e motiva le tue scelte).
CB: Le “mappature” sono sempre utili, purché adottino il criterio dell’obiettività e dell’approccio critico, e non si limitino a mere “recinzioni d’orto”, a pure legittimazioni individuali e di gruppo. Io credo che attualmente siano attivi in Italia molti buoni poeti e critici, più o meno affermati, la maggior parte dei quali giovani, ma non soltanto. Il dato anagrafico non è discriminante, ovviamente, ma credo che una tale densità di giovani e valenti autori sia il segno più evidente della nuova attenzione e del nuovo valore che il fare poesia ha assunto negli ultimi anni, e trovo che la cosa sia senza dubbio positiva. Per quanto mi riguarda, grazie all’esperienza del blog sono entrata in contatto, tra gli altri, con l’opera di poeti e/o critici di sicuro spessore e interesse (sia a livello di personalità poetiche e intellettuali, sia per i loro prodotti critici e letterari) come Stefano Guglielmin, Sebastiano Aglieco, Biagio Cepollaro, Gian Ruggero Manzoni, Fabrizio Centofanti, Christian Sinicco, Gianfranco Fabbri, Andrea D’Urso. Mi limito qui a citare (senza alcuna pretesa esaustiva) soltanto gli autori avvicinati in Rete che mi hanno colpito di più, e non quelli - e sono molti, e alcuni validissimi, due tra tutti Massimo Sannelli e Marco Giovenale, per intenderci, ma la lista sarebbe davvero lunga - che conoscevo già prima, e neanche quelli, di indiscusso valore, che hanno scelto di non aprire spazi in Rete (tra gli altri Giovanni Tuzet, Alessandro Seri, Igor De Marchi).
La Macchia Nera n.01. Massimo Sannelli
La Macchia Nera n.02. Sebastiano Aglieco
La Macchia Nera n.03. Tommaso Lisa
La Macchia Nera n.04. Massimo Gezzi
La Macchia Nera n.05. Matteo Fantuzzi
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