Absolute Poetry 2.0
Collective Multimedia e-Zine
Coordinamento: Luigi Nacci & Lello Voce
Redatta da:
Luca Baldoni, Valerio Cuccaroni, Vincenzo Frungillo, Enzo Mansueto, Francesca Matteoni, Renata Morresi, Gianmaria Nerli, Fabio Orecchini, Alessandro Raveggi, Lidia Riviello, Federico Scaramuccia, Marco Simonelli, Sparajurij, Francesco Terzago, Italo Testa, Maria Valente.
Christian Sinicco (CS): Parlaci dei siti e dei blog dove operi, delle loro caratteristiche, dei problemi inerenti alla fruibilità e delle statistiche, del tuo "programmarti" il lavoro. Se lo spazio che utilizzi è una tua creazione, o se è frutto di una tua idea o di un’idea condivisa con altre persone, parlaci delle tappe che hanno portato alla sua nascita e della forma che hanno preso le successive collaborazioni con altri artisti o critici.
Alessandro Ansuini (AA): Chiariamo subito una cosa, non mi fido affatto delle dinamiche internettiane. Sono totalmente imprevedibili e insensate, come qualcos’altro che conosciamo bene. Chiariamo subito un’altra cosa: uso il mezzo internet quanto più mi è possibile, dunque il fatto che io non mi fidi delle sue dinamiche, e che prenda abbastanza alla leggera quel che vi accade dentro è altro dal ponte che internet riesce a collegare con un numero di persone impensabile prima del suo avvento. Il mio comportamento è quindi presenzialista ma non particolarmente interattivo. Non partecipo a newsgroup né a forum. Ho un blog per la casa editrice clandestina (www.smithandlaforgue.splinder.com), un mio blog personale (www.zeroola.splinder.com), un blog assieme a Silvia Molesini (ww.zeropetry.splinder.com) dove estrapolo poesie dalla rete, e un sito di fotografia mi ospita con una pagina personale.(www.alessandroansuini.devian...) Partecipo e sono fondatore ad un network aggregativo e indipendente nato tre anni fa dal nome Karpòs (www.karpos.org) dove si possono trovare il calendario degli eventi degli appartenenti del gruppo, pubblicare testo, critica, video, audio: da qualche mese è anche possibile scaricare la nostra E-zine aperiodica, gratuitamente, o farsela spedire da lulu (www.lulu.it) in formato cartaceo. Insomma, un perno centrale molto simile all’aggregatore di blog di cui si parla tanto adesso. Noi il blog ring lo avevamo tre anni fa. Sono felice di vedere che anche altri si sono spostati o si stanno spostando in questa direzione. Poi rileggiti i link che ho messo, ci sono almeno tre modi di pubblicare senza spendere una lira.
CS: Hai mai fatto un’inferenza sui visitatori del tuo sito? Chi credi siano, che tipologie di utenti? In che rapporti sei con i tuoi utenti? Quali argomenti maggiormente li interessano? Quali, in sostanza, le correlazioni tra la rinascita della poesia e la diffusione dell’informazione su internet?
AA: Nei miei blog lascio assolutamente libero spazio.Il mio non interagire a priori, o il farlo pochissimo, scoraggiano i molestatori che non trovano terreno fertile. Credo che mi vengano a vedere persone che gravitano attorno alla letteratura e alla poesia, con un occhio prevalentemente rivolto alle autoproduzioni, ai collettivi autonomi, a tutto ciò che è underground e condivisione d’intenti comuni. Open sources e copyleft. Far circolare le informazioni nella maniera più agile possibile.
CS: Parlaci dei siti che visiti di più, e dei blog sia collettivi che individuali. Quali i migliori secondo te e perché? Quale critica o pensiero, metodi di lavoro, emergono dall’impegno dei redattori degli altri spazi? Ti sei scambiato delle informazioni utili per il tuo lavoro? Hai collaborato con altri redattori? (Se sì spiegaci come, e se hai interesse in futuro a collaborare con altri redattori ipotizza quello che andresti a proporre e come lo realizzeresti).
AA: Oltre ai posti virtuali indicati prima, se voglio leggere qualche poeta contemporaneo che magari non conosco vado su Liberinversi di Massimo Orgiazzi, se voglio postare qualcosa e farlo leggere a milioni di persone posto su tre distinti siti di scrittura amatoriali, liberodiscrivere, scritturafresca e scrivi.com. Molti mi dicono: ma tu che hai pubblicato tre libri perché posti nei siti di scrittura? Perché mi piace sentire quello che pensano le persone, chiunque esse siano. Poi vado su siti di scrittori o artisti che conosco a vedere cosa combinano, a interagire se vedo che c’è opportunità di collaborazione fisica oltre che virtuale.
CS: Che importanza riveste il dibattito culturale, anche in rete, o il pensiero critico sulla contemporaneità nella tua realtà di artista e di operatore culturale? Quali i temi che hai affrontato o i problemi che hai contribuito a risolvere? Quali le tue linee guida oggi, e le tematiche che affronteresti con urgenza?
AA: Lo smantellamento vero e proprio dell’industria editoriale così come la ricordavamo una volta: fra breve sarà possibile stamparsi i propri libri pagandoli pochissimo, e venderli non nelle librerie, decadenti rimasugli di un metodo di far circolare la letteratura sorpassato, ma dentro alle reti spontanee (fatte di situazionismo nel creare eventi nei posti più impensati, ma a contatto con la gente) dapprima territoriali, anche cittadini, quindi successivamente regionali, che riusciranno a collaborare attivamente e capillarmente con altre reti che appoggiano idee e progetti affini. I canali si apriranno da soli, all’inizio ci saranno macrocategorie, poi le idee si chiariranno, il grande formicaio orizzontale di internet avrà le sue ascisse e le sue coordinate, dove poter identificare aree affini al proprio modo di pensare. Tutto questo sta accadendo ma secondo me non vivremo abbastanza per vederne i risultati. Siamo l’innesco della bomba.
CS: Si parla spesso di migliorare la qualità dell’informazione, la comunicazione o il dibattito della poesia in rete, ma i siti non sono molto attrezzati dal punto di vista della multimedialità e sui blog - anche se ciò non accade solo su internet - prevalgono spesso linee oltranziste, si configurano lobby o gruppi di interesse. Quali i problemi della riconoscibilità sociale del poeta in internet? E, dal punto di vista sociale o sociologico, quali a tuo avviso vantaggi
e svantaggi che il web ha portato alla poesia e ai poeti? Cosa infine è stato di supporto alla tua attività, anche per ciò che concerne l’autopromozione?
AA: I vantaggi sono sotto gli occhi di tutti: maggiore visibilità, maggiore possibilità d’interazione, aggiornamento continuo, confronto. Le difficoltà odierne sono: come si argina questo mare? Una moltitudine non equivale a nessuno? Io non credo, cari i miei lobbysti. Sembra di sentir parlare i tassisti. Il lavoro paga sempre, la continuità, la serietà, l’onestà. Certo che se inviti sempre i tuoi tre amici, stai tranquillo che rimarrete in tre a dirvi bravi, salvo poi scoprirvi temibili mangiatori di unghie. Poi magari scopriremo che la cultura italiana è talmente appiattita che i grandi numeri li faranno poeti con strofe semplicissime, quelli di sole/cuore/amore che già trionfano nella musica e nella prosa, per intenderci. Io non mi soprenderei, se “tre metri sopra il cielo” diventasse un best seller e Pippo Baudo presentasse il prossimo festival di San Remo: in Italia ci si può aspettare di tutto. In sostanza, questo mare, non si argina, ma troverà i suoi spazi da solo, creerà canali. Bisogna cominciarli a pensarli orizzontali però, non verticali.
CS: Che importanza riveste su internet il lavoro di "mappatura" delle esperienze poetiche? E’ possibile tracciare un primo bilancio, critico e di autori, e quali le sue eventuali implicazioni a 360°? Quali gli autori interessanti che hai potuto leggere in rete e che ti sentiresti di promuovere anche in altri contesti, alzando la qualità della poesia nelle sue manifestazioni? (Indica i contesti - reading, performance, dibattiti, spettacoli, happening, installazioni... -, indica gli autori e motiva le tue scelte).
AA: Non credo sia importante adesso fare mappature. Ci sono i motori di ricerca per quello, indicizzati, che si nutrono direttamente di click. I poeti si stanno annusando e aggregando ancora, si stanno scegliendo i propri spazi, li stanno creando. Si va verso la forma collettiva, verso gli aggregatori, ma ci vuole del tempo. Dire sedici nomi del gruppo che frequenti tu o io, non serve a nessuno. Ci sono centinaia di piccole reti come le nostre, che ancora non abbiamo avuto modo di incrociare, magari. Sull’aspetto della promozione della poesia in termini fisici, ossia con il poeta su un palco a veicolare la propria poesia supportato da qualsiasi cosa gli venga in mente: musica, immagini, cori, gospel, basi, dance, hardcore, teatro... io mi sto dando un gran da fare, ovviamente nella mia piccola zona di competenza, quella afferente agli spazi citati all’inizio... Cene d’autore all’albergo alla rocca (con presentazione di libri) e Afa Reading Festival, che lo scorso anno vide la partecipazione di Wuming2 e Morozzi. Integrazione fra le arti. Integrazione fra poeti e/o scrittori affermati e altri meno conosciuti. Non si conquista un nome con una critica, non siamo nell’800, ma prova dopo prova, anno dopo anno. I Milo De Angelis, per dire, inadeguati a mio modo di vedere al tipo di spettacolo che vorrei offrire io, non faranno parte di questo circo. E sicuramente non vogliono nemmeno farne parte. Sia chiaro, nulla in contrario con i poeti che leggono poesie in maniera classica, o addirittura non le leggono per niente, ma le chiacchiere sono finite, abbiamo bisogno che alcuni poeti alzino i culetti dalle
sedie e si tolgano il plaid dalle gambe per venire a portare la poesia alle persone. Almeno provarci. E questo sistema è meritocratico. Sei bravo? Vieni a farcelo vedere, sicuramente troverai contatti e ti verranno offerte altre occasioni. Io sono di quelli che vuole spostare la montagna e portarla a maometto mentre mangia i gamberoni al ristorante, e vedere che effetto fa. Quest’anno, per allargare la cerchia delle collaborazioni, all’Afa Reading Festival (www.caucaso.info), che si svolge in quattro contesti differenti della mia piccola cittadina d’adozione (piazza, castello, cantina sociale, parco) vorrei invitare il gruppoH5N1 di Pavia (http://gruppoh5n1.splinder.com/) per esempio, che affigge poesie nei posti che infesta, letteralmente, rispettando i monumenti e dedicandosi agli angoli morti delle città, il gruppo Lobodilattice di Milano (http://www.lobodilattice.com/0.1/), pittori, fotografi, poeti e scrittori che interagiscono e agiscono, Gli Ammutinati (http://www.ammutinati.com) e la scena croata, Lello Voce, i Savoltans di Udine, Gianruggiero Manzoni che non riuscì a venire l’anno scorso. Senza dimenticare quelli che ho conosciuto fino ad adesso, grazie alla rete, e con cui ho collaborato in eventi o manifestazioni: Figlibelli di Roma, Editrice Clandestina, Asscultpress, Editrice Indipendente, Gianni Cossu e Mousiké, da Nuoro, i Treni all’alba da Torino, Matteo Fantuzzi e la rivista Tabard di Cangiano.
Sicuramente mi dimentico qualcuno ma non è molto importante, perchè il tutto è appena cominciato. Non c’è uno scontro poesia contro internet, c’è internet che è un trampolino, e il nuotatore poesia che ci sta saltellando sopra. E la giuria è totalmente nuova e composta da milioni di persone.
La Macchia Nera n.01. Massimo Sannelli
La Macchia Nera n.02. Sebastiano Aglieco
La Macchia Nera n.03. Tommaso Lisa
La Macchia Nera n.04. Massimo Gezzi
La Macchia Nera n.05. Matteo Fantuzzi
La Macchia Nera n.06. Cristina Babino
> La Macchia Nera n°07
2006-12-12 18:58:38|di Silvia Molesini
L’accordo con Alessandro è quasi totale. In quello che può sembrare una sorta di vitalismo utopistico, agli occhi del mondo disilluso che non trova motivi al reinventarsi, io vedo invece la sacrosanta intransigenza di chi dice: " chi ha detto, chi dice che il mondo è questo? Il mondo è altro (e l’elenco delle cose non viste solitamente potrebbe continuare)e, soprattutto, il mondo me l’invento io ".
Il codazzo di chi ha già visto sembra però essere infinito. Mi chiedo cos’abbiano già visto se le voci che attingono all’anima vengono continuamente rimandate, da questo folletto maledettamente illuso, ad un mistero inconcluso.
Silvia