Absolute Poetry 2.0
Collective Multimedia e-Zine
Coordinamento: Luigi Nacci & Lello Voce
Redatta da:
Luca Baldoni, Valerio Cuccaroni, Vincenzo Frungillo, Enzo Mansueto, Francesca Matteoni, Renata Morresi, Gianmaria Nerli, Fabio Orecchini, Alessandro Raveggi, Lidia Riviello, Federico Scaramuccia, Marco Simonelli, Sparajurij, Francesco Terzago, Italo Testa, Maria Valente.
Christian Sinicco (CS): Parlaci dei siti e dei blog dove operi, delle loro caratteristiche, dei problemi inerenti alla fruibilità e delle statistiche, del tuo "programmarti" il lavoro. Se lo spazio che utilizzi è una tua creazione, o se è frutto di una tua idea o di un’idea condivisa con altre persone, parlaci delle tappe che hanno portato alla sua nascita e della forma che hanno preso le successive collaborazioni con altri artisti o critici.
Massimo Orgiazzi (MO): Opero attualmente in tre siti/spazi. Il primo, di mia creazione e frutto di una mia idea, è LiberInVersi (http://www.liberinversi.splinder.com/) che si occupa di divulgare e discutere la produzione poetica italiana contemporanea, attraverso il dialogo tra il pubblico e gli autori. Questa formula ha dato ottimi risultati e sono stati per così dire "mappati", conosciuti più di 80 autori e discussi diversi aspetti delle forme e dei contenuti dell’odierna poesia italiana. Dallo scorso giugno poi, lo spazio/blog si è allargato a più redattori con l’idea di estendere la ricerca e la divulgazione anche nei confronti della poesia straniera, cosa che è cominciata sotto il segno di quella sudamericana, olandese, catalana, francese e tedesca, attraverso le traduzioni dei collaboratori di liberinversi e con la partecipazione ai commenti di chi, per ora, come autore, parla l’italiano. La tappa intermedia che ha trasformato LiberInVersi in un "collective blog" ha preso le mosse dal tentativo di ridurre la dispersione, l’apertura continua di nuovi spazi che, secondo me, senz’altro può dare opportunità al lettore, ma d’altro lato rischia di creare sempre più aree chiuse e "autoisolanti". La programmazione del lavoro è più che altro basata per me sulla lettura dei testi di autori: cosa che, sento, costituisce il punto forte dello spazio/blog, perché con tutti i suoi limiti, tende a riempire gli spazi vuoti creati dalla proliferazione continua, non letta e in generale priva di attenzione. Ho inoltre fondato nell’agosto scorso, insieme ad altri sette amici, la rivista on line L’Attenzione (www.lattenzione.com), progetto orientato alla creazione di un dialogo/spazio che liberi letteratura e poesia dall’autoisolamento e dell’autoreferenzialità attraverso una sempre maggiore trasversalità delle aree creative letterarie con l’attualità, la realtà e altre forme d’arte. Ovviamente L’Attenzione è un progetto con un orientamento etico e politico abbastanza marcato e si propone come voce di un recupero di valori: pone un particolare accento sulla tradizione intellettuale, culturale e religiosa europea, nel tentativo di diffondere l’idea, la possibilità di una civiltà consapevole che dalle lettere si espanda a completare l’umanità dell’uomo, in questi tempi dimenticata a favore di automatismi sempre più potenti, incontrollabili. Lo stesso nome richiama il valore di un’intenzionalità e di una forza che stanno nell’individuo per porsi contro la continua frantumazione, la dispersione, la perenne distrazione/divertisment odierno che sta superando ogni soglia a nostro avviso fisiologica per l’umanità. Collaboro al collective site "La Poesia e lo Spirito" di Fabrizio Centofanti con una rubrica sulle "Ultime dalla Poesia". La programmazione del lavoro per questi spazi è regolare e segue scadenze fisse, con uscite bisettimanali per LiberInVersi e mensili per L’Attenzione. La collaborazione a "La Poesia e lo Spirito" è di carattere invece più libero ed irregolare.
CS: Hai mai fatto un’inferenza sui visitatori del tuo sito? Chi credi siano, che tipologie di utenti? In che rapporti sei con i tuoi utenti? Quali argomenti maggiormente li interessano? Quali, in sostanza, le correlazioni tra la rinascita della poesia e la diffusione dell’informazione su internet?
MO: Penso di poter affermare con un certo grado di accuratezza (non elevatissima, credo) che la tipologia di utenti di LiberInVersi ha un’età media di 35 anni: è spazio frequentato da giovani dai 20 anni in su, fino a lettori con 50 anni e più, diciamo. I rapporti con gli utenti sono epistolari ed aperti, oppure sono mantenuti direttamente sulla "piazza" del blog, che è comunque attiva, sempre frequentata, con una media di 35-40 commenti per post (settembre 2006). Gli argomenti che più interessano i lettori (dal numero di commenti) sono senz’altro i testi poetici di autori italiani che conoscono, la poesia più recente, inedita: questo stimola la curiosità del lettore intorno alla novità delle letture, all’eventuale originalità della ricerca letteraria di cui gli autori si fanno portatori. C’è molto meno interesse per le traduzioni, i saggi, le recensioni o gli articoli di approfondimento, che vengono accolti con attenzione, seppure con minore coinvolgimento ed enstusiasmo. Da questo, credo, si desume che la correlazione tra la diffusione di informazione via internet e una certa rinascita della poesia, sta proprio nel potere divulgativo e nella nascita di nuove aree di "attenzione", interesse, entusiasmo. La qual cosa permette di liberare la forma d’arte dalla sua autoreferenzialità basata finora su scambi più difficili, in generale basati sull’uscita editoriale, percorso quasi sempre one way autore/lettore. Con l’aumentato potere di divulgare, far conoscere, ma anche distribuire i propri contenuti come mai prima era stato possibile, di discuterli in modo serio, concentrato e focalizzato, Internet, credo, concede a poesia ed autori strumenti nuovi per coordinare contatti, organizzare eventi, sviluppare innovazioni che nascono direttamente in questo spazio.
CS: Parlaci dei siti che visiti di più, e dei blog sia collettivi che individuali. Quali i migliori secondo te e perché? Quale critica o pensiero, metodi di lavoro, emergono dall’impegno dei redattori degli altri spazi? Ti sei scambiato delle informazioni utili per il tuo lavoro? Hai collaborato con altri redattori? (Se sì spiegaci come, e se hai interesse in futuro a collaborare con altri redattori ipotizza quello che andresti a proporre e come lo realizzeresti).
MO: Visito spesso e comunque con maggiore frequenza siti/aggregatori che mi permettono di visionare sinotticamente le ultime uscite, in particolare www.poecast, recente creazione di Vincenzo Della Mea: l’utilità sta nel non perdersi nel magma di offerta che comunque sta cominciando a diventare difficile da gestire nel normale tempo libero a disposizione. E’ quindi importante riflettere su questi nuovi strumenti, feed, trackback, per un continuo miglioramento e collaborazione. Tra i blog/siti che frequento sono affezionato a La Poesia e lo Spirito, curato da Fabrizio Centofanti, Nazione Indiana, Absolute Poetry, Dissidenze di Giampiero Marano, SlowForward di Marco Giovenale e UniversoPoesia di Matteo Fantuzzi, dal quale ho cominciato le mie riflessioni sulla poesia in rete. Tra questi spazi/siti e quelli che gestisco ci sono stati spesso scambi e interazioni utili e funzionali: senza questi scambi sarebbe stato impossibile condurre come si conduce (o almeno si tenta) una condivisione continua, una lettura più o meno comune sulla poesia in Italia oggi sotto molteplici sfaccettature. Io credo che la qualità di uno spazio/blog che si occupa di letteratura o di poesia, sia determinata principalmente dalla visione e dal progetto di chi lo guida. Senz’altro senza la preparazione del realizzatore questa qualità scadrebbe molto, anche per la pura e semplice informazione. Quindi quando parlo di spazi cui sono affezionato e frequento, parlo in generale di aree dove c’è una certa chiarezza d’intenti e molta lettura e preparazione.
CS: Che importanza riveste il dibattito culturale, anche in rete, o il pensiero critico sulla contemporaneità nella tua realtà di artista e di operatore culturale? Quali i temi che hai affrontato o i problemi che hai contribuito a risolvere? Quali le tue linee guida oggi, e le tematiche che affronteresti con urgenza?
MO: L’importanza del dibattito culturale, anche in rete, o del pensiero critico sulla contemporaneità nella mia realtà di artista e di operatore culturale è molto impattante ed elevata. Ho scarsa attività in questo senso sul territorio, ma dove c’è stata ha preso le mosse e ha attinto risorse dal dibattito in rete. Anche per settori e aree che meno riguardano la letteratura in senso stretto, come il cinema, di cui mi occupo come organizzatore di eventi/rassegne d’essai e cineforum. Senz’altro il dibattito culturale necessita di un allargamento: necessita soprattutto una base salda e una riscoperta che lo rimetta, somma come dovrebbe essere di confronto cartaceo e "virtuale", al centro degli equilibri che governano le politiche e orientano le società. Penso, come "operatore culturale" di non aver contribuito a risolvere alcun problema: semmai c’è stato un possibile contributo ad estendere contatti, conoscenze. Un contributo di divulgazione, insomma. La mia linea guida primaria in questo senso, riguarda la condivisione e il dialogo di stampo critico. Solo attraverso lo sviluppo di contatti critici, di una rete di scambi multilaterali di informazione, cultura, sapere, ma con basi fortemente e rigorosamente critiche (cioè imperniate su esperienza, lettura, studio, comparazione e approfondimento continui) si arriva ad affrontare con efficacia le urgenze della contemporaneità che riguardano eminentemente l’educazione e lo sviluppo intellettuale delle nuove generazioni, che spesso constato prive di consapevolezza storica, letteraria, delle tradizioni e anche politica. Costruire basi per queste generazioni "povere" perché "automatizzate", è fondamentale. Tentarlo non significa riuscire. Occorre far uscire dai solai polverosi delle lettere, le lettere stesse, la civiltà che contengono e metterle a percorrere fianco fianco all’attualità la via giusta di divulgare, far conoscere, avvicinare, insegnare ad amare un patrimonio "nostro". Come autore non credo di poter dire molto, visto il basso impatto della mia scrittura, recente e poco sviluppata: senz’altro la ricerca è orientata in prosa come in poesia al riconoscimento di ciò che la scrittura è capace di manifestare oggi dell’umanità: va da sé che la letteratura ha sempre fatto questo: ha parlato di umanità, ne è stata continua manifestazione e testimone. Ma oggi la consapevolezza di questo ruolo è ancora e sempre più importante, insieme alla ricerca dei segni che la illustrano e la fondano: in parte perchè come ogni epoca, questa ha qualcosa di peculiare rispetto alle altre (quindi la ricerca va orientata su ciò che meglio riflette il periodo: linguaggio, esperienza, storie), ma in parte anche perchè tutti sentiamo che la spersonalizzazione della nostra società dei consumi, della delega a meccanismi/organismi, mette a rischio la letteratura come sempre è stata concepita sinora e rischia di farne, né più né meno, un semplice meccanismo commerciale.
CS: Si parla spesso di migliorare la qualità dell’informazione, la comunicazione o il dibattito della poesia in rete, ma i siti non sono molto attrezzati dal punto di vista della multimedialità e sui blog - anche se ciò non accade solo su internet - prevalgono spesso linee oltranziste, si configurano lobby o gruppi di interesse. Quali i problemi della riconoscibilità sociale del poeta in internet? E, dal punto di vista sociale o sociologico, quali a tuo avviso vantaggi e svantaggi che il web ha portato alla poesia e ai poeti? Cosa infine è stato di supporto alla tua attività, anche per ciò che concerne l’autopromozione?
MO: Il problema della riconoscibilità sociale del poeta su internet riguarda la riconoscibilità sociale e di status di internet stessa. Il mezzo è ancora in via di validazione per tutto, per ogni cosa, dagli acquisti alle aggregazioni di gruppi di qualsivoglia estrazione. Lo stesso vale per la letteratura: si veda il dibattito dello scorso agosto tra Eco, Conte et alii. Il vantaggio, come detto è la maggior diffusione, migliore divulgazione, condivisione. Lo svantaggio è la dispersione, la frantumazione in gruppi, l’inflazione e l’autoisolamento in stanze singole chiamate anche potenzialmente gruppi e blog. La ricoscoscibilità del poeta è secondo me legata proprio alla consapevolezza del suo ruolo di intellettuale dal quale si può sviluppare una crescita critica e libera da continue derive indotte dalla strumentazione stessa: una persona di orientamento e non l’ago di una bussola impazzita sotto l’azione di campi magnetici come il successo editoriale, la visibilità a tutti i costi. Come già detto sono il rigore, la precisione, una certa intransigenza, a dover guidare la presenza della letteratura in rete come nel mondo, ma anche la capacità di farsi portatori di analisi lucide, nette.
CS: Che importanza riveste su internet il lavoro di "mappatura" delle esperienze poetiche? E’ possibile tracciare un primo bilancio, critico e di autori, e quali le sue eventuali implicazioni a 360°? Quali gli autori interessanti che hai potuto leggere in rete e che ti sentiresti di promuovere anche in altri contesti, alzando la qualità della poesia nelle sue manifestazioni? (Indica i contesti - reading, performance, dibattiti, spettacoli, happening, installazioni... -, indica gli autori e motiva le tue scelte).
MO: Il lavoro di "mappatura" delle esperienze poetiche su internet riveste un’elevata importanza, proprio perché è teoricamente possibile tracciare un primo bilancio critico di autori con implicazioni che se non sono, almeno si avvicinano ai 360°. Ma richiede tempo, che spesso non si ha a disposizione: tempo per riordinare, raccogliere, impostare sviluppi di spunti e temi appena accennati. Alla rete devo l’incontro con la maggior parte degli autori italiani contemporanei che conosco. Sulla rete esistono diversi spazi che con precisione e professionalità si dedicano alla scoperta e all’approfondimento della poesia contemporanea, da FuoriCasa.Poesia a "La costruzione del verso" di Gianfranco Fabbri a "Blaque de ta nuque" di Stefano Guglielmin, che con uno stile leggero, veloce, ma mai approssimativo delinea con pochi tratti temi di frequente dibattito in poesia, così come aspetti e voci dimenticate. Ecco, quello che emerge in questi spazi è materiale potenzialmente rielaborabile, consultabile come database, ma soprattutto riorganizzabile in cartaceo per l’aspetto sia antologico che critico. La rete contiene oggi testi di autori da considerare senz’altro promettenti. Percorsi come quelli di Andrea Ponso, Massimo Sannelli, Stefano Massari, originali quanto diversi l’uno dall’altro perchè staccati dagli usuali orizzonti espressivi propri della poesia italiana contemporanea, si incrociano in maniera diversa con la rete e nella rete: da attività in prima persona nella critica e nella divulgazione a semplici collaborazioni su spazi e siti di carattere letterario. Tracciare un bilancio critico dei tentativi di mappatura va oltre l’antologizzare le voci che emergono più determinate e sicure, perché dal bilancio occorre emerga la complessità di voci attraverso cui si è orientata la ricerca, un’analisi delle tendenze e dei percorsi, delle tematiche e degli approcci, dal quale dovrebbe essere possibile costruire in modo naturale le ragioni.
La Macchia Nera n.01. Massimo Sannelli
La Macchia Nera n.02. Sebastiano Aglieco
La Macchia Nera n.03. Tommaso Lisa
La Macchia Nera n.04. Massimo Gezzi
La Macchia Nera n.05. Matteo Fantuzzi
La Macchia Nera n.06. Cristina Babino
La Macchia Nera n.07. Alessandro Ansuini
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