Absolute Poetry 2.0
Collective Multimedia e-Zine
Coordinamento: Luigi Nacci & Lello Voce
Redatta da:
Luca Baldoni, Valerio Cuccaroni, Vincenzo Frungillo, Enzo Mansueto, Francesca Matteoni, Renata Morresi, Gianmaria Nerli, Fabio Orecchini, Alessandro Raveggi, Lidia Riviello, Federico Scaramuccia, Marco Simonelli, Sparajurij, Francesco Terzago, Italo Testa, Maria Valente.
Christian Sinicco (CS): Parlaci dei siti e dei blog dove operi, delle loro caratteristiche, dei problemi inerenti alla fruibilità e delle statistiche, del tuo "programmarti" il lavoro. Se lo spazio che utilizzi è una tua creazione, o se è frutto di una tua idea o di un’idea condivisa con altre persone, parlaci delle tappe che hanno portato alla sua nascita e della forma che hanno preso le successive collaborazioni con altri artisti o critici.
Silvia Molesini (SM): Mi muovo in molti spazi che in comune tra loro hanno il fatto di occuparsi di poesia, questo dal 1998. Inizialmente pubblicavo i miei testi su siti che mettevano a disposizione un apparato predisposto, ne sono fioriti a decine nei primi anni del 2000 (Bookcafè, Arpanet, Scrivi-collegato a Bompiani-, Scritturafresca, Liberodiscrivere per citarne qualcuno).
Questi luoghi sono serviti a conoscere persone, sostanzialmente, e, attraverso un procedimento che chiamerei di “affinità elettiva”, a dare le mosse a progetti collettivi autonomi. La creazione del sito di Karpos, luogo di riferimento web del non-progetto artistico del gruppo omonimo, ne è un esempio. Incontrarsi in rete è significato, in questo caso, condivisione di competenze (il sito è stato costruito da chi, fra noi, conosceva quel linguaggio, dopo l’acquisto di un dominio) e di intenti (inizialmente attraverso un forum, durato quasi un anno , poi con incontri sfociati in vere e proprie “disseminazioni”).
Da un anno circa mi sono allontanata da K., per contrasti interni, ma continua la collaborazione con chi ha voluto quel “luogo”e i molti altri che ne sono derivati.
L’esperienza del blog è in qualche modo connessa a quanto sopra ma nasce da un’esigenza di maggior autonomia (non considerando le compartecipazioni che rispondono quasi tutte a microprogetti in progress, Zeropoetry e Studio Conforti tra queste). Gestisco almeno quattro spazi che rispondono ciascuno ad esigenze diverse: Nascita e morte (titolo provvisorio) propone la stesura di un immaginario romanzo che si svolge sotto gli occhi dei possibili commentatori, si alimenta di un ipotizzabile voyeurismo ma presenta cose anche difficili, cose che mi sarebbe difficile osare fuori di lì. E’ il sito in cui do anche informazioni su quello che faccio e su chi sono i miei referenti in rete. 13 algebriche mistiche e Cahiér de doléances sono blog-contenitori di testi poetici. Poesiaitalianaadesso è un blog di selezione di testi altrui tratti da quello che è diventato il mio panorama poetico anche alla luce del percorso fatto sul web.
Una delle forme più solide che hanno preso le collaborazioni successive, oltre alla stesura a più mani del romanzo a rete “Rifrazioni scomposte su corpo 12”, è stata la partenza “collettiva” della collana Libero di Stile per Liberodiscrivere edizioni e la conseguente esplorazione concreta della prospettiva orale.
CS: Hai mai fatto un’inferenza sui visitatori del tuo sito? Chi credi siano, che tipologie di utenti? In che rapporti sei con i tuoi utenti? Quali argomenti maggiormente li interessano? Quali, in sostanza, le correlazioni tra la rinascita della poesia e la diffusione dell’informazione su internet?
SM: Ci ho provato, ma con ShinyStat ho risultati “a spanne”, sostanzialmente riesco a vedere i linkati dal sito e chi ci arriva attraverso le chiavi di ricerca. Buona parte degli accessi è comunque, credo, legata a questa benedetta rete di cui sempre parliamo fatta di collegamenti a collegati da collegati con collegati. E il mondo, l’argomento, è la poesia. Non tutti ne sono interessati allo stesso modo, buona parte delle persone con le quali sono in contatto la praticano, sostanzialmente, e chi è interessato al mio blog credo si riconosca almeno in parte nella mia scrittura. La cosiddetta rinascita della poesia sta in questa inedita possibilità di leggerla facilmente, di averla a disposizione senza fatica a costo bassissimo e non per questo di scarsa qualità (io credo che in rete ci sia eccellente poesia, anche se fatta da ignoti - quattro nomi fra questi Rossella Valentino, Rosamaria Caputi, Lilli Hofer, Amilga Quasino -, e tanta).
CS: Parlaci dei siti che visiti di più, e dei blog sia collettivi che individuali. Quali i migliori secondo te e perché? Quale critica o pensiero, metodi di lavoro, emergono dall’impegno dei redattori degli altri spazi? Ti sei scambiato delle informazioni utili per il tuo lavoro? Hai collaborato con altri redattori? (Se sì spiegaci come, e se hai interesse in futuro a collaborare con altri redattori ipotizza quello che andresti a proporre e come lo realizzeresti).
SM: Continuo a frequentare i siti di pubblicazione di cui parlavo, Liberodiscrivere (“il libro si libera della rete”) che sta proponendo il mio libro e sul quale continuo a pubblicare brani, ed altri. Ovviamente c’è stato modo di venire a contatto con realtà più complesse e sostanziali come i siti di ricerca e critica letteraria, o di proposta autoriale selezionata (Atelier, Vibrisse, Poetastri, Absolute, Nazione Indiana, Phemios, I Miserabili, Vico Acitillo, Fucine Mute, Fabula) e con le propaggini, di solito sottili, del mondo dell’editoria esterna al web (il sito vetrina di Anterem, ad esempio, rivista alla quale sono stata abbonata per circa dieci anni). Il problema più rilevante, e tiro ampiamente fuori dalla critica Universopoesia e Liberinversi, veri luoghi di effettivo interscambio, è la difficoltà di accesso al materiale poetico, vedo una specie di stipsi, una costipazione diffusa armata di teorizzazioni sulla sottrazione, un attorcigliamento tipico dei luoghi elitari della cultura “alta”. E’ una visione d’insieme, con i suoi ovvi limiti.
Apprezzo la presenza “morbida” di un poeta come Sannelli e del da poco scoperto Cepollaro (ecco, per me la rete è uno scoprire) con i suoi pdf , veri trait-d’union tra il fuori e il dentro rete ed esempi di disponibilità all’interazione. Ottima cosa FuoriCasa.Poesia, anche se non si capisce bene da che parte prenderla.
Comunque i miei blog preferiti sono quelli della mia ganga, che ti devo dire, una poesia della Hofer (verflucht.splinder.com) al giorno toglie il critico di torno.
CS: Che importanza riveste il dibattito culturale, anche in rete, o il pensiero critico sulla contemporaneità nella tua realtà di artista e di operatore culturale? Quali i temi che hai affrontato o i problemi che hai contribuito a risolvere? Quali le tue linee guida oggi, e le tematiche che affronteresti con urgenza?
SM: E’ importante, mi sembra ovvio (sopra si scherzava) che l’approccio critico alla cultura e ai suoi mezzi di propagazione sia vivo e lotti insieme a noi(...). Una realtà come quella della rete dimostra la sua essenzialità ed il suo spessore proprio in questo. Fanno sorridere i giudizi degli elefanti del nostro panorama culturale (Eco, Conte) sul “fenomeno blog”, ad esempio, come se Grillo e la Wikipedia (che non è un blog ma utilizza mezzi di interazione simili a quelli di un blog collettivo) fossero microrealtà prive d’importanza evidente, come se Società delle Menti e tutta la dialettica dei forum non avessero dato segni evidenti di possibilissimo dispiegamento organizzato. Parlo di organizzazione ancora prima di parlare di aggregatori: la lista dei link che ogni blog si porta appresso è la vera profondità del suo orizzonte, la proposta concreta di realtà contigue e pre-selezionate.
Tra i temi prevalenti del dibattito letterario vedo l’interrogazione continua sul significato della contemporaneità e sul ruolo del poeta, e questo alla luce dell’instabilità dei ruoli e la moltiplicazione degli attori propagata dal mezzo. Io penso ad una maggiore integrazione delle realtà esterne, l’editoria, la radiotelevisione (rai Futura, rai Educational, radio3 si stanno già muovendo in tal senso), l’università. Ma non troppa. C’è una fondamentale autonomia che manterrei intonsa nel modulo anarchico del mondo della rete, da questa farei partire, come fate, riflessione e costrutto.
CS: Si parla spesso di migliorare la qualità dell’informazione, la comunicazione o il dibattito della poesia in rete, ma i siti non sono molto attrezzati dal punto di vista della multimedialità e sui blog - anche se ciò non accade solo su internet - prevalgono spesso linee oltranziste, si configurano lobby o gruppi di interesse. Quali i problemi della riconoscibilità sociale del poeta in internet? E, dal punto di vista sociale o sociologico, quali a tuo avviso vantaggi e svantaggi che il web ha portato alla poesia e ai poeti? Cosa infine è stato di supporto alla tua attività, anche per ciò che concerne l’autopromozione?
SM: E’ indifferente, a mio avviso, essere attrezzati o meno. L’interfaccia informatica da sola permette multimedialità ( il link, come dicevo sopra, da solo è un mondo) , mai come ora sono fondamentali i contenuti, anche perché nel mare magno di questo accesso massificato all’informazione saranno i veri determinanti qualitativi. La configurazione di lobby, vero fenomeno ubiquitario dei luoghi di ogni rete, è inevitabile. Ma trattandosi di “potere leggero”, quello che solo può proporre il web, sarà maggiore anche la possibilità di dissociazione attiva e prolifica (Karpos ne è stato un esempio, ma ho visto molte altre derive trasformarsi in nuovi centri e viceversa).
L’atteggiamento poetico, infine: sembra possedere chiunque si interessi anche minimamente di scrittura, e internet è un luogo di scrittura (e lettura!) formidabile. Non vedo grandi svantaggi in questo, per la poesia, casomai ci fornisce la cifra dell’immaginario attuale, le caratteristiche dell’amato, una visione delle mode dell’anima. Chi fa poesia per mestiere (si fa ancora, no?) non dovrebbe che rallegrarsi di quest’interesse, così come chi si occupa di psicoterapia non si allarmerà certo delle reti di auto-aiuto che nascono dalle interazioni tra persone. Il suo vantaggio è nel confronto con i luoghi della speculazione,finalmente accessibili nella loro poliedricità, e con la scrittura degli altri, molti, come lui, sorprendentemente simili e talvolta, grazie al cielo, profondamente diversi. Una lezione di umiltà, un ridimensionamento all’altera Calliope, una formazione continua.
CS: Che importanza riveste su internet il lavoro di "mappatura" delle esperienze poetiche? E’ possibile tracciare un primo bilancio, critico e di autori, e quali le sue eventuali implicazioni a 360°? Quali gli autori interessanti che hai potuto leggere in rete e che ti sentiresti di promuovere anche in altri contesti, alzando la qualità della poesia nelle sue manifestazioni? (Indica i contesti - reading, performance, dibattiti, spettacoli, happening, installazioni... -, indica gli autori e motiva le tue scelte).
SM: La mappatura ha senso, come qualsiasi tentativo di ordine dei sistemi confusi, ma andrebbe tentata senza creare i presupposti per un moltiplicarsi di classificazioni parallele (penso alle antologie, che vorrebbero essere “mappanti” ed invece si trasformano in macchie di leopardo, ciascuna con la pretesa di rappresentarlo). Il lavoro di Poecast è molto valido, ad esempio, ma trascura, e credo non potrebbe fare altrimenti, molte voci e visioni che vanno considerate; per dare contributo autentico alla mappatura dovrebbe mantenersi aperto, continuamente in movimento e in contatto, chiarire bene il suo status di “work in progress” (anche le cartine della terra sono state pensate così) e soprattutto avere chiaro che la mappa non è il territorio.
Stiamo attualmente portando avanti una serie di presentazioni di testi poetici che tenta l’approccio con il teatro (Bonomo, Carrino, Caputi, Rossetti) e utilizza la musica come spessore intrinseco al tessuto testuale (Ansuini). Gian Marco Griffi, Liliana Ischia (la Lilli di cui sopra), Chiara Yorke, Pier Maria Galli, Pietro Salvatore Anastasio sono autori che porterei a chiunque. Liberinversi e la stupefacente serie di Universopoesia mi stanno facendo conoscere molte altre voci interessanti ma mi fermo qui.
La Macchia Nera n.01. Massimo Sannelli
La Macchia Nera n.02. Sebastiano Aglieco
La Macchia Nera n.03. Tommaso Lisa
La Macchia Nera n.04. Massimo Gezzi
La Macchia Nera n.05. Matteo Fantuzzi
La Macchia Nera n.06. Cristina Babino
La Macchia Nera n.07. Alessandro Ansuini
La Macchia Nera n.08. Massimo Orgiazzi
La Macchia Nera n.09. Giampiero Marano
La Macchia Nera n.10. Erminia Passannanti
La Macchia Nera n°11
2009-09-29 00:56:15|di Cris
Ciao Silvia sono gioiosa e piangente nell ’aver letto alcune tue poesie e commenti e scorci esistenziali . Se ti va mandami il tuo numero di telefono —ho problemi col computer ultimamente Ciuaao