Absolute Poetry 2.0
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La Macchia Nera n°16

Rossano Astremo - Il passaporto

Articolo postato mercoledì 3 gennaio 2007
da Christian Sinicco

Christian Sinicco (CS): Parlaci dei siti e dei blog dove operi, delle loro caratteristiche, dei problemi inerenti alla fruibilità e delle statistiche, del tuo "programmarti" il lavoro. Se lo spazio che utilizzi è una tua creazione, o se è frutto di una tua idea o di un’idea condivisa con altre persone, parlaci delle tappe che hanno portato alla sua nascita e della forma che hanno preso le successive collaborazioni con altri artisti o critici.

Rossano Astremo (RA): Vertigine (vertigine.blog.dada.net) , il mio blog, ha più di tre anni. Il primo post risale al 25 luglio del 2003. Titolo: Siamo pronti. Contenuto: informazioni sull’imminente uscita del primo numero di una rivista cartacea da me curata. Nome della rivista, giusto per non confondersi: Vertigine. Quindi l’idea iniziale che mi ha spinto a scegliere di dare vita, crescere ed accudire un blog è strettamente legata alla nascita di un piccolo progetto editoriale cartaceo. Le mie prime esperienze di “scrittura consapevole” risalgono agli anni di studi universitari, quando, assieme ad altri due amici, diedi vita ad un foglio di poesia fotocopiato che distribuivamo gratuitamente nelle biblioteche universitarie e nelle librerie leccesi. Un’esperienza poco legata alle logiche proprie della multimedialità, più vicina al mondo della fanzine e delle punkzine autoprodotte degli anni ’70 e ’80. La scoperta di un mezzo come il blog per me ha rappresentato il tentativo di portare un piccolo progetto di rivista militante al di là delle limitate logiche della provincia. Creare, quindi, una sorta di piccola bacheca informativa, in maniera tale che anche gente di Ventimiglia e di Messina potesse essere a conoscenza di quello che facevo. Sin dal principio, quindi, io ho utilizzato il blog non con finalità diaristiche, ma propriamente letterarie. Col passare del tempo il blog Vertigine è divenuto altro. Oltre ai post informativi riguardanti i contenuti, le presentazioni, le modalità d’acquisto della rivista cartacea, il blog è divenuto contenitore di recensioni, poesie, racconti, mie e non solo, segnalazioni di libri da poco stampati e di eventi letterari degni di nota. Leggere il mio blog voleva dire (e vuol dire), quindi, entrare in contatto con i miei gusti letterari, con le mie passioni e le mie ossessioni. Successivamente è nata la collaborazione col sito Musicaos (www.musicaos.it), curato da Stefano Donno e Luciano Pagano, nato nel gennaio 2004 e con il quale tuttora collaboro. Così come miei interventi compaiono con regolarità su Books Brothers (www.booksbrothers.it), sito curato da Michele Trecca, Enzo Verrengia e Maurizio Cotrona.

CS: Hai mai fatto un’inferenza sui visitatori del tuo sito? Chi credi siano, che tipologie di utenti?

RA: Ultimamente ho partecipato ad un incontro a Foggia dal titolo “Le tribù dei blog”. Tra i partecipanti anche Ivano Bariani, ideatore assieme ad altri ragazzi dell’ottima rivista on line “Frenulo a mano” (www.famlibri.it). Bariani ha raccontato la genesi del sottotitolo che accompagna la loro rivista: letteratura fica. La scelta di quel “fica” (non innocente) ha reso possibile uno strano meccanismo di accessi al loro sito. L’80% della gente che accede su Fam ci arriva inserendo su google la parola “fica” e che magari ha un interesse davvero nullo per tutto ciò che concerne la scrittura e mondi affini. Questo per dire che il mio blog è visitato anche da questa gente estranea al mondo delle lettere, ma lo zoccolo duro dei lettori è rappresentato da scrittori, giornalisti, blogger (quel micromondo di addetti ai lavori che utilizza sistematicamente Internet e grazia ai quali la “discussione” attorno alla letteratura è tornata prepotentemente alla ribalta).

CS: Parlaci dei siti che visiti di più, e dei blog sia collettivi che individuali. Quali i migliori secondo te e perché?

RA: Blog che seguo da molto e con costanza sono Vibrisse (www.vibrissebollettino.net), Nazione Indiana (www.nazioneindiana.it), Carmilla (www.carmillaonline.com), Il primo amore (www.ilprimoamore.it), tutti spazi collettivi nei quali la poesia non ha, probabilmente, la giusta risonanza. Ma seguo e leggo con piacere anche Liberinversi (liberinversi.splinder.com), UniversoPoesia (universopoesia.splinder.com), AbsolutePoetry (www.absolutepoetry.org), Dissidenze (www.dissidenze.com), spazi nei quali le proposte di testi poetici e critici ben si accordano con i miei “gusti”. Senza voler dimenticare il lavoro che da anni fanno in rete Marco Giovenale, Massimo Sannelli e Biagio Cepollaro.

CS: Che importanza riveste il dibattito culturale, anche in rete, o il pensiero critico sulla contemporaneità nella tua realtà di artista e di operatore culturale?

RA: Mi sembra che i lit-blog svolgano, con le dovute gerarchie del caso, il ruolo nel passato svolto dalle terze pagine dei grandi quotidiani (riflessioni critiche su romanzi e testi poetici), e dalle riviste novecentesche (quello di proporre al grande pubblico autori di talento). Inutile ricordare che Saviano ha pubblicato i suoi primi reportage su Nazione Indiana. Detto questo, è normale che la lettura di questi spazi ha molto stimolato e, se vogliamo, indirizzato il mio lavoro di scrittore. In poesia ciò che mi interessa è interrogarmi sulle modalità di rappresentazione della complessità del mondo d’oggi. Come si può linguisticamente rappresentare il caos civile, politico, privato dell’uomo contemporaneo?

CS: Si parla spesso di migliorare la qualità dell’informazione, la comunicazione o il dibattito della poesia in rete, ma i siti non sono molto attrezzati dal punto di vista della multimedialità e sui blog - anche se ciò non accade solo su internet - prevalgono spesso linee oltranziste, si configurano lobby o gruppi di interesse. Quali i problemi della riconoscibilità sociale del poeta in internet? E, dal punto di vista sociale o sociologico, quali a tuo avviso vantaggi e svantaggi che il web ha portato alla poesia e ai poeti?

RA: Sul discorso delle lobby mi viene da dire che è una cosa naturale. Condannabile, ma naturale: nella metropoli caotica che è la rete ognuno cerca il proprio quartiere di riferimento nel quale sentirsi ben accolto e protetto. Certo, ci sono le cosiddette “marchette” che possono dar fastidio, poeti amici che si recensiscono tra di loro, che spammano recensioni su quanti più spazi possibili, generando un cortocircuito di senso che va a colpire la serietà del ruolo del critico letterario. L’utilizzo del web per i poeti: se da un lato rappresenta una manna dal cielo, dall’altro può considerarsi un grosso svantaggio. Due estremità che collidono. Tutti si dicono poeti poiché pubblicano versi sul loro blog. Questa democratizzazione del ruolo del poeta va a discapito della qualità della produzione di versi. A volte mi capita di entrare in blog di ragazze che frequentano il Liceo che postano le loro poesie: un mare di soggettività pieno di “cuore e amore”. Non c’è da preoccuparsi: è il lettore a conferire il passaporto di poeticità ad un “testo”.

CS: Che importanza riveste su internet il lavoro di "mappatura" delle esperienze poetiche? E’ possibile tracciare un primo bilancio, critico e di autori, e quali le sue eventuali implicazioni a 360°? Quali gli autori interessanti che hai potuto leggere in rete e che ti sentiresti di promuovere anche in altri contesti, alzando la qualità della poesia nelle sue manifestazioni?

RA: Ogni bilancio che concerne le esperienze poetiche degli ultimi anni è sempre frutto di una scelta soggettiva e come tale opinabile. In “Parola plurale”, il saggio introduttivo dei curatori non a caso era intitolato “Odissea delle forme”, facendo riferimento alla varietà incasellabile per forme e contenuti della poesia italiana degli ultimi trent’anni. Detto questo, la rete mi ha permesso di entrare in contatto con l’opera poetica di molti autori che stimo: Gianluca D’Andrea, Andrea Inglese, Florinda Fusco, Sara Ventroni, Giuliano Mesa, Tommaso Lisa, Chiara Daino, Adriano Padua, Paolo Fichera, solo per citare alcuni nomi.

La Macchia Nera n.01. Massimo Sannelli

La Macchia Nera n.02. Sebastiano Aglieco

La Macchia Nera n.03. Tommaso Lisa

La Macchia Nera n.04. Massimo Gezzi

La Macchia Nera n.05. Matteo Fantuzzi

La Macchia Nera n.06. Cristina Babino

La Macchia Nera n.07. Alessandro Ansuini

La Macchia Nera n.08. Massimo Orgiazzi

La Macchia Nera n.09. Giampiero Marano

La Macchia Nera n.10. Erminia Passannanti

La Macchia Nera n.11. Silvia Molesini

La Macchia Nera n.12. Stefano Guglielmin

La Macchia Nera n.13. Luigi Metropoli

La Macchia Nera n.14. Manila Benedetto

La Macchia Nera n.15. Stefano Massari

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