Absolute Poetry 2.0
Collective Multimedia e-Zine
Coordinamento: Luigi Nacci & Lello Voce
Redatta da:
Luca Baldoni, Valerio Cuccaroni, Vincenzo Frungillo, Enzo Mansueto, Francesca Matteoni, Renata Morresi, Gianmaria Nerli, Fabio Orecchini, Alessandro Raveggi, Lidia Riviello, Federico Scaramuccia, Marco Simonelli, Sparajurij, Francesco Terzago, Italo Testa, Maria Valente.
Christian Sinicco (CS): Parlaci dei siti e dei blog dove operi, delle loro caratteristiche, dei problemi inerenti alla fruibilità e delle statistiche, del tuo "programmarti" il lavoro. Se lo spazio che utilizzi è una tua creazione, o se è frutto di una tua idea o di un’idea condivisa con altre persone, parlaci delle tappe che hanno portato alla sua nascita e della forma che hanno preso le successive collaborazioni con altri artisti o critici.
Luciano Pagano (LP): Musicaos.it è la rivista che curo come direttore, webmaster e grafico dal gennaio del 2004. La rivista non potrebbe essere ciò che è, attualmente e nel corso degli anni, senza l’apporto di quasi cento, tra ospiti e collaboratori, scrittori e critici tra cui Stefano Donno, Rossano Astremo, Mauro Marino, Elisabetta Liguori, Flavia Piccinni, Francesco Sasso, Irene Leo, Giovanni Matteo, Giorgio Viva, Maria Zimotti, e tanti altri.
Musicaos.it è un sito dedicato alla letteratura esordiente e non, caratterizzato da una forte presenza (preponderante fino al 2005) di autori che non avevano mai pubblicato su altri supporti. Un sito, quindi, non un blog, un’ibridazione. La scelta di strutturare Musicaos.it come sito fu dettata tre anni fa da una necessità pratica, dal fatto cioè che non possedevo un collegamento internet e che di conseguenza potevo ricevere/scaricare i materiali una volta/due alla settimana; dopo la lettura e dopo aver collezionato i numeri grazie al supporto di altri collaboratori potevo impaginare tutto per conto mio (html), per poi mettere online il sito con scadenza mensile o bimestrale. La prima volta che ho creato un sito internet è stato nel 1997, la piattaforma che allora utilizzai era xoom (virgilio), le pagine che caricai erano realizzate con un template del microsoft word che dava un sacco di problemi di gestione e impaginazione. Il 2004 è stato un anno di crescita all’interno dei confini del sito, è stato l’anno in cui da zero Musicaos.it è arrivato ad avere quel credito per cui sul nostro territorio (Lecce, Salento, Puglia), si poteva parlare di esso come “rivista” e non semplicemente come “sito” di letteratura. Un sito dedicato alla letteratura che è strutturato come una rivista tradizionale, con uscite periodiche che permettono di gestire con facilità il flusso dei materiali. Intendiamoci, il desiderio di strutturarsi come rivista nasceva non tanto quanto contrapposizione all’idea di sito, quanto perché nel particolare momento dal quale provenivamo, sul territorio, la presenza di riviste letterarie era ancora legata a fenomeni editoriali dalla diffusione incerta oppure poco raggiungibile. Quel che ci interessava era far leggere chi scriveva e scrivere di ciò che leggevamo per i lettori. Le statistiche vere e proprie non sono state attivate fino al marzo 2005, fino a quel momento ci impegnavamo soprattutto a costruire collaborazioni con scrittori e critici sul nostro territorio, approfittando della presenza di ospiti che giungevano in Salento per presentare libri o partecipare a dibattiti e convegni. La programmazione del mio lavoro è legata alle scadenze della rivista e alla maturazione dei contatti e delle relazioni che si intrecciano al margine del lavoro di redazione, che condivido da quasi due anni con il lavoro di redazione di una seconda rivista, più vecchia di Musicaos.it, edita dalla casa editrice Besa Editrice, la rivista in questione è Tabula Rasa (e in essa, con modi molto simili, porto avanti lo stesso tipo di lavoro.
CS: Hai mai fatto un’inferenza sui visitatori del tuo sito?
LP: Consultando le statistiche dei visitatori posso accorgermi di pagine che vengono lette di più rispetto ad altre, oppure di quanto tempo viene speso per ogni pagina, un’inferenza vera e propria è stata effettuata prima e dopo le volte che su Musicaos.it abbiamo messo dei nuovi numeri, oppure dei file in PDF da scaricare, in particolare nella sezione Romanzo Elettronico. E’ ovvio che le inferenze restano tali, interferenze per capire se dal punto di vista tecnico tutto funziona come deve, l’ideale (forse irraggiungibile) sarebbe che ad ogni scaricamento corrispondesse una lettura e non un semplice passaggio.
CS: Chi credi siano i tuoi utenti?
LP: Secondo me gli utenti del sito sono divisi in due categorie, quelli che ci arrivano per caso e quelli che ci arrivano perché sono in cerca di qualcosa. Credo che questo ragionamento valga per tutti i siti che in genere si occupano di diffondere contenuti, anche perché un motore di ricerca restituisce un risultato che è tanto interessante quanto è interessante e articolata la chiave di ricerca inserita. Inoltre è difficile fare affidamento sui risultati dei motori di ricerca come metro dell’interesse di una pagina. Ecco perché fin da subito Musicaos.it è stato strutturato come una rivista, perché è il modo di diffusione e continuità che più si avvicina alle esigenze di chi la rivista la fa e di chi la legge. Inoltre, sempre a riguardo delle tipologie, il sito è abbastanza differenziato da permetterne una fruizione su diversi e molteplici livelli; le sezioni dedicate ai Testi e agli Interventi possono interessare un pubblico di lettori che si occupano di scrittura e critica letteraria, mentre nella sezione Download sono ospitati veri e propri lavori di sperimentazione audio e video, che possono interessare chiunque; mentre nella sezione Diario, uno dopo l’altro, sono ospitati tutti gli eventi che ci sono stati segnalati dal 2004 a oggi e che abbiamo ritenuto degni di nota, insieme a interventi critici che ci andava di pubblicare, per la loro urgenza, al di fuori della normale programmazione della rivista.
CS: In che rapporti sei con i tuoi utenti?
Preferisco la definizione di ’lettori’, malgrado la rete e il concetto di utenza (da utor) tenda a dividere il tutto tra chi fornitori di contenuti e fruitori degli stessi. Rispondo quotidianamente ai quesiti, alle richieste di informazioni, agli invii di materiali.
CS: Quali argomenti maggiormente interessano gli utenti?
LP: Alcuni scrivono per chiedere informazioni su autori che non conoscono, mi riferisco in particolare a chi spedisce una email per essere messo in contatto con qualche autore ospitato sulla rivista (quelli che non decidono di porre direttamente il loro indirizzo nell’intervento ospitato). Altri per avere informazioni su autori di cui si è parlato sul sito, per chiedere edizioni di testi o cose simili, domande che non hanno trovato risposta da un’altra parte e di cui la risposta, per qualche coincidenza, viene cercata su Musicaos.it, mi ricordo di un’insegnante israeliana che nel suo italiano imperfetto ci chiese come contattare l’Einaudi (?!?) dopo aver letto della presentazione di un libro al Fondoverri a Lecce, voleva sapere come inviare una email all’autrice del libro presentato. Esiste una sezione del sito dedicata alle recensioni di pellicole cinematografiche, anche film usciti da parecchi anni o classici, che è molto visitata. La maggior parte dei visitatori, tuttavia, legge le recensioni e i testi inediti.
CS: Quali, in sostanza, le correlazioni tra la rinascita della poesia e la diffusione dell’informazione su internet?
LP: La poesia è una cosa e internet un’altra. La comunicazione, di cui partecipano entrambe, è un ambito oggi così vasto da creare spesso confusione tra i diversi fenomeni che entro essa si agitano, una confusione che non è dovuta a colpe o intenzioni nascoste, almeno così dovrebbe essere, quanto all’impossibilità insita nel rendere un’immagine di un oggetto così vasto.
La poesia è un lavoro di scrittura nel quale si cerca di comunicare il più possibile con mezzi antichissimi che provengono da un passato e che cerchiamo di trasportare in un immediato futuro, passando per un presente che vorremmo fosse il più orizzontale, dilatato ed esteso possibile. Esteso nel pubblico, esteso nella comprensione, orizzontale nella possibilità di incontrare chiunque con le parole di tutti, anche con le parole che nessuno osa. La rinascita della poesia in rete deriva da una relativa rinascita della poesia e dell’interesse per la poesia nel nostro paese e nella nostra editoria. Il poeta è una voce del suo tempo, il poeta parla ad un mondo e conosce il mondo, il poeta fornisce al mondo gli strumenti per conoscere e al lettore che non può accumulare una quantità di esperienze così varie e tutte insieme il poeta da una visione delle cose, il poeta, senza gli altri, è solo; la poesia vive nel paradosso di occupare il gradino più alto della possibilità di espressione, anche nell’esperienza del lettore medio, ma ci si è mai domandati se ciò non deriva anche da una mancanza di strumenti critici adeguati che consegna al mercato una valanga di testi? Ecco uno dei motivi per cui la voce del poeta deve ritagliarsi uno spazio all’interno dell’inflazione, senza isolarsi, cercando le persone. Credo che il lettore vada in cerca di letture che siano letture della realtà.
CS: Parlaci dei siti che visiti di più, e dei blog sia collettivi che individuali. Quali i migliori secondo te e perché? Quale critica o pensiero, metodi di lavoro, emergono dall’impegno dei redattori degli altri spazi? Ti sei scambiato delle informazioni utili per il tuo lavoro? Hai collaborato con altri redattori? (Se sì spiegaci come, e se hai interesse in futuro a collaborare con altri redattori ipotizza quello che andresti a proporre e come lo realizzeresti).
LP: Leggo molto. Mi piacciono i siti che hanno caratterizzazione, marcatura, peculiarità, caratteristiche per cui si possano definire unici nel loro genere. Il bello dei blog dedicati alla letteratura è che molti di essi rispondono a queste mie aspettative. Ne cito alcuni: Dissidenze, di Giampiero Marano; l’interesse per questo sito nasce dalla mia formazione filosofico-letteraria, attualmente, insieme a CarmillaOnline, è uno dei siti che vado a leggere per un desiderio di ’approfondimento’, inoltre molti dei collaboratori, tra cui Carlo Dentali o Alessandro Broggi, appartengono alla mia generazione, e quindi rispondono ad un’altra mia curiosità, quella cioè di leggere ciò che viene prodotto, sotto il versante critico, da chi mi somiglia. Su Dissidenze scrivono critici che fuori dal web sono molto attivi. La rivista di Lietocolle, Ulisse, è un altro sito che visito con interesse. Poi c’è il sito “Il primo amore”, dove invece è più facile leggere gli interventi di autori appartenenti ad una generazione precedente alla mia, e dove tra le altre cose sono presenti come autori alcuni dei miei scrittori preferiti. La mia è una lettura distante, in apparenza, dall’idea di orizzontalità di internet, è un modo per cercare di creare un dialogo tra scrittori e scritture, almeno nella mia esperienza di lettore. Poi ci sono i blog, leggo “VibrisseBollettino” e “Bottega di lettura”, per via delle molte recensioni e degli interventi, lucidissimi, sull’attualità letteraria e non solo. Mi piace il nuovo sito di Giuseppe Genna (www.giugenna.com). “Frenulo a mano” è un sito che mi ha sempre incuriosito, per il coraggio e per la poliedricità, oltre che per i bei racconti che ci ho letto. Il sito dei Wu Ming è importante perché a mio parere ha dimostrato e continua a dimostrare, anche dal punto di vista dello sfruttamento delle possibilità offerte dalla tecnologia attuale della rete, un esempio di lungimiranza, vedi alla voce utilizzo di formati di scambio file alternativi ai formati ufficiali, podcast, file di presentazioni e dibattiti scaricabili, ecc.
CS: Hai interesse in futuro a collaborare con altri redattori? Ipotizza quello che andresti a proporre e come lo realizzeresti.
LP: Mi piacerebbe realizzare uno ’spazio’ in rete, dove sperimentare la scrittura di un’opera non multimediale, solo testuale, ma di differenti percorsi, dove più scritture divergono e si ricongiungono, un progetto originario che poi viene stravolto e a cui ognuno aggiunge qualcosa, senza che ciò prenda la struttura di una rivista, di un sito, di un blog.
CS: Che importanza riveste il dibattito culturale, anche in rete, o il pensiero critico sulla contemporaneità nella tua realtà di artista e di operatore culturale?
LP: Mi è capitato di rispondere ad una domanda simile in un intervento comparso sul numero 4 della rivista online Ulisse/Lietocolle, la questione era proprio il ruolo dell’intellettuale, chiaramente nella mia esperienza personale, rimando a quei due interventi perché non vorrei essere ripetitivo a riguardo: Ritratto dell’artista da giovane. Artista e intellettuale nella società temporanea, “Le ragioni del lavoro intellettuale” - sul forum dell’editoria pugliese del 12 marzo a Bari.
Le idee e il pensiero critico sono strumenti che di volta in volta vanno riconcettualizzati, mai consegnati ad uno stato di grazia tale da rendere un’idea o alcune idee sempre utili. Le cose su cui mi interrogo sono i motivi per cui sto facendo e lavorando a certe cose, il perché io utilizzi determinati modi di espressione, perché cercando alcune persone piuttosto che altre, perché con modi che somigliano alla critica o alla poesia piuttosto che la narrativa, oppure con la lettura. Quando ho l’opportunità di intervenire in dibattiti pubblici o presentazioni cerco di mantenere queste domande in relazione a ciò che ascolto, cercando di capire se l’interlocutore sta parlando per cercare di realizzare un tessuto di idee oppure di romperlo.
CS: Quali i temi che hai affrontato o i problemi che hai contribuito a risolvere?
LP: “Contribuito a risolvere” è un’espressione immane e improponibile, che forse esula dall’ambito entro cui mi muovo e lavoro. Il lavoro con Musicaos.it è nato per creare uno spazio laddove si sentiva una forte carenza di spazio. Un luogo dove la scrittura esordiente e non, assieme alla critica letteraria, potessero trovare un’espressione libera, dove gli autori, soprattutto, potessero incontrare i lettori ed iniziare un percorso.
CS: Quali le tue linee guida oggi, e le tematiche che affronteresti con urgenza?
LP: Uno degli obiettivi che mi piacerebbe raggiungere con la rivista nei prossimi anni sarebbe quello di riuscire ad aggregare materialmente, oltre che in modo redazionale e elettronico, le persone che intenderanno collaborare al nostro progetto editoriale.
CS: Si parla spesso di migliorare la qualità dell’informazione, la comunicazione o il dibattito della poesia in rete, ma i siti non sono molto attrezzati dal punto di vista della multimedialità e sui blog - anche se ciò non accade solo su internet - prevalgono spesso linee oltranziste, si configurano lobby o gruppi di interesse.
LP: Secondo me esistono pensieri in contraddizione. Non credo che la qualità dell’informazione, la comunicazione o il dibattito della poesia in rete non riescano ad incontrare siti attrezzati. Anzi. Mai come adesso la libertà di veicolare contenuti è stata così alta e di vicina accessibilità per tutti. Oggi potete girare un intervista ad uno scrittore con un telefonino e farne l’upload su youtube, per poi mettere il link all’intervista sul vostro blog, eppure vi capita di vedere il web pieno di interviste a scrittori? Si possono leggere i propri poemi ad alta voce e registrarli in formato MP3 per poi metterli a disposizione dei propri lettori, eppure quanti scrittori fanno qualcosa del genere non a pagamento. Bisogna saper spendersi. Il problema è duplice. Intanto quando diciamo ’tutti’ non dobbiamo dimenticare la grande fetta di persone e lettori che è fuori dai canali di accesso ai siti internet dedicati alla letteratura per volontà propria. Non ho bisogno di andare su internet per accorgermi se un libro è bello o no, se è interessante o meno. Il vantaggio che ha portato internet è stato nel fatto che le dinamiche e il funzionamento dell’editoria (anche virtuale) sono divenuti un patrimonio interessante e sensibile, accessibile ad un pubblico sempre ristretto, comunque più vasto di quanto non fosse dieci anni fa. Quindi la rete, almeno dal punto di vista tecnico, è pronta e molto attrezzata.
“Linee oltranziste. Lobby. Gruppi di interesse.”. Secondo me, dove si scrive, si discute poesia, si recensiscono libri di versi che venderanno tra le duecento copie e le cinquecento (nella migliore delle ipotesi), non può che celarsi la somma di grandi sforzi, a volte può dare fastidio che molti di questi sforzi vadano in direzioni opposte, che malgrado tutto non esista un consenso generale nei confronti della poesia e che esistano ’sacche di resistenza’ nei confronti di essa; quando una poesia è forte è capace di resistere anche a questo.
CS: Quali i problemi della riconoscibilità sociale del poeta in internet?
LP: Il poeta trova una sua riconoscibilità sociale nel momento in cui si confronta, si ’sporca’ di società, al di fuori della quale non esiste, per contraddizione in termini, alcun ruolo ’sociale’.
CS: E, dal punto di vista sociale o sociologico, quali a tuo avviso vantaggi e svantaggi che il web ha portato alla poesia e ai poeti?
LP: Una migliore possibilità di circolazione dei testi, fruibilità e interconnessione tra gruppi di poeti al fine di creare azioni comuni e concordate, in una parola: incontro. Secondo me ciò che descrive Giuseppe Granieri nel suo "Blog generation" a proposito delle possibilità di aggregazione che offre la rete dovrebbe costituire uno spunto interessante per tutti coloro che ne utilizzano gli strumenti.
CS: Cosa infine è stato di supporto alla tua attività, anche per ciò che concerne l’autopromozione?
LP: Racconto in dieci righe la mia esperienza di autopromozione precedente alla rete. Spedizione di manoscritti a case editrici. Mancata risposta da parte della maggior parte delle case editrici interpellate. Risposta interessata da parte di editori a pagamento nei confronti delle mie poesie e/o testi narrativi. Pubblicazione di testi in autoproduzione. Organizzazione di spettacoli teatrali incentrati su testi poetici composti da me e altri autori, insieme ad attori, al fine di far conoscere i testi poetici. Scarso interesse e scarsa partecipazione fino ad oggi da parte dell’accademia e dell’università nei confronti del mio lavoro, scarso interesse e scarsa partecipazione fino ad oggi da parte delle istituzioni nei confronti del mio lavoro. Il supporto alla mia attività è stato determinante perché mi ha permesso di entrare in contatto con altre realtà a partire da Lecce, la città dove vivo. Musicaos.it è ancora oggi una rivista autofinanziata, alcune delle spese sono coperte dagli sponsor automatici.
CS: Che importanza riveste su internet il lavoro di "mappatura" delle esperienze poetiche?
LP: Una mappatura delle esperienze in rete è stata ’lanciata’ poco tempo fa da Giulio Mozzi, proprio su VibrisseBollettino. Ad un certo punto dell’esperienza è nato un dibattito sulla felicità di quest’idea. La mia opinione è che la rete, costituita come una rete di connessioni, costituisca già una mappa, nella quale ognuno costruisce il suo percorso. Faccio un esempio. Dopo diversi modi di catalogare i vari link, su Musicaos.it ho deciso di rappresentarli in due modi, un modo statico, su una pagina di link e uno che modifico quando mi pare, in fondo all’homepage del sito, dove tutti i siti sono messi in fila, senza distinzione e descrizione, una sorta di tagclouds priva di interattività. Ecco, ognuno disegna la propria mappa, il lettore sceglie di leggere i siti che rispondono ad alcuni criteri, più o meno momentanei, gusti, esigenze passeggere. Non c’è niente di più fastidioso che andare su un sito credendo di leggere qualcosa e di trovare una pagina bianca scaduta. Le mappe sono utili ad orientarsi, specie quando si entra in uno spazio per le primissime volte, questo è un merito di Giulio Mozzi e di tutti i collaboratori di VibrisseBollettino, un’opera di catalogazione e ricerca della qualità; le mappe e le selezioni sono utili per cominciare a cercare a partire dall’esperienza e dai risultati di qualcuno che ha fatto della ricerca letteraria il proprio mestiere.
CS: E’ possibile tracciare un primo bilancio, critico e di autori, e quali le sue eventuali implicazioni a 360°?
LP: Non spetta a me fare un bilancio. Mi piace pensare che alcuni autori siano partiti con noi e abbiano costruito qualcosa, un percorso concreto e tenace. Mi piace pensare che alcuni dei nostri file messi a disposizione per il download siano scaricati da centinaia di persone ogni mese, sia che essi siano romanzi oppure file audio recitati.
CS: Quali gli autori interessanti che hai potuto leggere in rete e che ti sentiresti di promuovere anche in altri contesti, alzando la qualità della poesia nelle sue manifestazioni?
LP: Vertigine di Rossano Astremo
FuoricasaPoesia. Magazine
progetto letterario Re: ITA
UniversoPoesia
a cura di Mauro Marino - Fondoverri e LeParolediDentro
Sparajurij lab
Neuropa
Valvolamitralika
Psiche (di Irene Leo)
Tutte le altre interviste del ciclo "La Macchia Nera":
La Macchia Nera n.01. Massimo Sannelli
La Macchia Nera n.02. Sebastiano Aglieco
La Macchia Nera n.03. Tommaso Lisa
La Macchia Nera n.04. Massimo Gezzi
La Macchia Nera n.05. Matteo Fantuzzi
La Macchia Nera n.06. Cristina Babino
La Macchia Nera n.07. Alessandro Ansuini
La Macchia Nera n.08. Massimo Orgiazzi
La Macchia Nera n.09. Giampiero Marano
La Macchia Nera n.10. Erminia Passannanti
La Macchia Nera n.11. Silvia Molesini
La Macchia Nera n.12. Stefano Guglielmin
La Macchia Nera n.13. Luigi Metropoli
La Macchia Nera n.14. Manila Benedetto
La Macchia Nera n.15. Stefano Massari
La Macchia Nera n.16. Rossano Astremo
Commenta questo articolo