Absolute Poetry 2.0
Collective Multimedia e-Zine
Coordinamento: Luigi Nacci & Lello Voce
Redatta da:
Luca Baldoni, Valerio Cuccaroni, Vincenzo Frungillo, Enzo Mansueto, Francesca Matteoni, Renata Morresi, Gianmaria Nerli, Fabio Orecchini, Alessandro Raveggi, Lidia Riviello, Federico Scaramuccia, Marco Simonelli, Sparajurij, Francesco Terzago, Italo Testa, Maria Valente.
Christian Sinicco (CS): Parlaci dei siti e dei blog dove operi, delle loro caratteristiche, dei problemi inerenti alla fruibilità e delle statistiche, del tuo "programmarti" il lavoro. Se lo spazio che utilizzi è una tua creazione, o se è frutto di una tua idea o di un’idea condivisa con altre persone, parlaci delle tappe che hanno portato alla sua nascita e della forma che hanno preso le successive collaborazioni con altri artisti o critici.
Luca Paci (LP): Io scrivo su Erodiade, blog nato da un’idea di Erminia Passannanti nel 2005 e gradualmente divenuto più ’collettivo’. Il blog viene tenuto aggiorato in maniera regolare da me ed Erminia ed i temi decisi insieme. L’intenzione è quella di usare una piattaforma relativamente nuova per discutere in maniera leggera e veloce di poesia, letteratura e società. Inoltre, dal momento che non vivo più in Italia il blog mi sembra il luogo più adatto per discutere di poetiche, prospettive comuni e (ri)allacciare rapporti. I collaboratori di Erodiade sono per la più parte poeti e letterati che usano il blog come vetrina e/o mezzo di comunicazione alternativo alla carta stampata che viene percepita spesso come elitaria, antidemocratica e clientelare. Erodiade e’ caratterizzato da una forte spinta sperimentalistica che si esprime sia nella pubblicazione del materiale sia nelle discussioni teoriche.
CS: Hai mai fatto un’inferenza sui visitatori del tuo sito? Chi credi siano, che tipologie di utenti? In che rapporti sei con i tuoi utenti? Quali argomenti maggiormente li interessano? Quali, in sostanza, le correlazioni tra la rinascita della poesia e la diffusione dell’informazione su internet?
LP: Dal luglio del 2005 abbiamo avuto circa 60.000 cliccate ma questo non significa ovviamente che abbiamo 60 mila visitatori diversi. C’è uno zoccolo duro che segue il blog composto da un centinaio di persone direi ma e’ una stima assolutamente approssimativa e per nulla scientifica. Il pubblico che segue Erodiade è in generale interessato alla poesia ma anche ai rapporti tra letteratura, politica e società. Ci sono anche utenti che non comprerebbero una rivista di poesia in edicola ma interessati a dibattiti e poesie on line. E’ un numero di utenti le cui abitudini informatiche sarebbe interessante studiare. Tra gli utenti che conosco v’è un’età compresa tra i 30 e i 50 anni anche se non manca qualche ventenne.
CS: Parlaci dei siti che visiti di più, e dei blog sia collettivi che individuali. Quali i migliori secondo te e perché? Quale critica o pensiero, metodi di lavoro, emergono dall’impegno dei redattori degli altri spazi? Ti sei scambiato delle informazioni utili per il tuo lavoro? Hai collaborato con altri redattori? (Se sì spiegaci come, e se hai interesse in futuro a collaborare con altri redattori ipotizza quello che andresti a proporre e come lo realizzeresti).
LP: I siti che visito maggiormente sono quelli che per affinità tematica e personale mi sono più vicini: Absolute, Liberinversi, La costruzione del verso, Universo Poesia e Vocativo sono quelli che mi vengono in mente. In genere sono blog in cui il moderatore non e’ una primadonna. Mi piacciono i siti che lasciano spazio all’inedito più che quelli magari sono strutturati benissimo ma non dicono niente di nuovo. Il contatto con altri moderatori mi ha insegnato molto sull’etichetta del blog e su come può essere gestito in maniera intelligente. La maggior parte dei ‘colleghi’ sono gentili e disposti a lasciare spazio a nostre iniziative. Penso che ci sia uno scambio di esperienze (tecniche, poetiche, critiche, ecc.) veramente inestimabile. Sono venuto a conoscenza di realtà poetico-politiche come Trieste e Udine, attraverso la rete e ne sono veramente contento. Mi piacerebbe poter coinvolgere più blog per avere maggior visibilità e progettare qualcosa che vada ad incidere direttamente nel mondo editoriale. Un po’ di tempo fa si era anche parlato di un incontro in un città da stabilire ma poi non si è materializzato. Certo il fatto che io viva e lavori in Inghilterra non aiuta molto. Ho accettato con piacere la proposta di co-gestire Absolute Poetry anche se non ho postato ancora nulla in 6 mesi. Il problema è che su Absolute ci scrive tanta gente e gli articoli postati rischiano di perdersi nel mare magnum della rete. Per quanto riguarda il futuro più o meno prossimo vorrei fondare a Londra una rivista telematica di letteratura comparata in cui lo scambio tra lettere e tradizioni non sia mediato dalla patina acccademica ma ci vuole tempo e forza lavoro, vedremo.
CS: Che importanza riveste il dibattito culturale, anche in rete, o il pensiero critico sulla contemporaneità nella tua realtà di artista e di operatore culturale? Quali i temi che hai affrontato o i problemi che hai contribuito a risolvere? Quali le tue linee guida oggi, e le tematiche che affronteresti con urgenza?
LP: Domanda difficile e complessa. Secondo me il modo di fare poesia sta cambiando. Come ho già osservato in altra sede il blog pone delle domande che coinvolgono il cambiamento della relazione tradizionale tra redattore/ editore e pubblico o, se vogliamo usare un linguaggio più ideologico, tra intellettuali e masse. Non c’è più soltanto il poeta confinato nello studiolo con la penna in mano. La poesia si può anche fare collettivamente. I dibattiti sul ruolo, le finalità, le estetiche del sentire poetico si stanno allargando ed in questo contesto è importante avere dei punti di riferimento, dei blog seri che portino avanti discorsi specifici e focalizzati. Si potrebbe aggiungere che il blog in qualche modo mette in discussione il concetto di cultura. Infatti il cambiamento di linguaggio e dei canoni di referenza a seguito dell’impatto con il villaggio globale sta creando delle inedite modalità di comunicazione e scrittura. Un esempio sono i commenti che si inseriscono nella narrazione principale mettendo in questione, attraverso un’infinita espansione di punti di fuga, il ruolo del testo come detentore definitivo di Verità. La verità è frammentata, plurale, condivisa ed il testo principale spesso serve soltanto ad avviare una discussione che può e deve sconfinare dall’imposizione di una narrazione a senso unico per liberare a pieno la potenzialità del tema in questione. Bisognerebbe anche trovare il modo di conservare, archiviare le discussioni più interessanti. Poi c’è il podcast, altro mezzo utilissimo per diffondere letteralmente la voce dei poeti. Tutto questo è qualcosa di radicalmente nuovo e prima o poi le grandi potenze editoriali se ne renderanno conto. I grandi conglomerati multimediali si stanno già organizzando per limitare la libertà anarchica della rete attraverso sistemi più o meno espliciti di inclusione/ esclusione. Il potere, lo sappiamo, non tollera voci contrastanti alla legge del profitto.
CS: Si parla spesso di migliorare la qualità dell’informazione, la comunicazione o il dibattito della poesia in rete, ma i siti non sono molto attrezzati dal punto di vista della multimedialità e sui blog - anche se ciò non accade solo su internet - prevalgono spesso linee oltranziste, si configurano lobby o gruppi di interesse. Quali i problemi della riconoscibilità sociale del poeta in internet? E, dal punto di vista sociale o sociologico, quali a tuo avviso vantaggi e svantaggi che il web ha portato alla poesia e ai poeti? Cosa infine è stato di supporto alla tua attività, anche per ciò che concerne l’autopromozione?
LP: Il linguaggio della rete deve essere rapido ed incisivo, non si può pretendere che qualcuno lega in linea saggi di 3-4 mila parole. Direi che questa esigenza pratica detta in qualche modo i vantaggi ed i limiti dell’espressione in internet. Se io scrivo un saggio d’italianistica lo pubblico su una rivista accademica, non perché questa sia in assoluto più importante ma perché in quel contesto il mio saggio ha una maggiore incisività culturale. Per quanto riguarda articoli brevi, polemici e componimenti poetici non lunghi allora penso che la rete sia un ottimo strumento per farsi conoscere e conoscere. Io concepisco la rete come una rete di ( relazioni, scambi, scontri polemiche, ecc.). Per quanto riguarda il poeta in particolare, internet ha portato una vera e propria rivoluzione copernicana- questa almeno è la mia impressione. Oggi ci sono poeti che vengono letti e diffusi tramite i gangli della rete e che eludono bellamente la carta stampata, non importa se per scelta o per emarginazione. Ci saranno studi, approfondimenti su questo fenomeno, gruppi alternativi alla struttura editoriale classica potranno emergere e fondersi. E’ un periodo incredibilmente interessante. A livello personale penso che il blog mi abbia dato la spinta necessaria per autopromuovermi senza avere l’impressione di svendermi. Molti leggono la mia produzione in poesia e prosa, c’è un interessante scambio di idee e questo mi appaga.
CS: Che importanza riveste su internet il lavoro di "mappatura" delle esperienze poetiche? E’ possibile tracciare un primo bilancio, critico e di autori, e quali le sue eventuali implicazioni a 360°? Quali gli autori interessanti che hai potuto leggere in rete e che ti sentiresti di promuovere anche in altri contesti, alzando la qualità della poesia nelle sue manifestazioni? (Indica i contesti - reading, performance, dibattiti, spettacoli, happening, installazioni... -, indica gli autori e motiva le tue scelte).
LP: Mappare è necessario anche se a volte può diventare un esercizio crudele. Bisogna stare attenti a non mappare troppo (presto) altrimenti si rischia di lasciar fuori elementi fondamentali. Ogni tentativo di antologizzare, riassumere deve per forza escludere, quindi è un’ operazione veramente delicata che dovrebbe essere fatta collettivamente con persone di diversi orientamenti culturali e sociali. PoeCast è un esempio di ottimo strumento di mappatura non invasiva. Si opera una selezione che ha necessariamente un grado di soggettività e la si offre al pubblico dei blogger. Per quanto riguarda gi autori che hanno destato la mia attenzione metterei in primo piano i critici: Sinicco, Padua, Orgiazzi, Fantuzzi, Metropoli, Manzoni, Inglese. Per quanto riguarda i poeti il mio elenco sarebbe lunghissimo. Conta che prediligo il verso sperimentale e non sopporto la dittatura della lirica come pensiero unico del poetico.
La Macchia Nera n.01. Massimo Sannelli
La Macchia Nera n.02. Sebastiano Aglieco
La Macchia Nera n.03. Tommaso Lisa
La Macchia Nera n.04. Massimo Gezzi
La Macchia Nera n.05. Matteo Fantuzzi
La Macchia Nera n.06. Cristina Babino
La Macchia Nera n.07. Alessandro Ansuini
La Macchia Nera n.08. Massimo Orgiazzi
La Macchia Nera n.09. Giampiero Marano
La Macchia Nera n.10. Erminia Passannanti
La Macchia Nera n.11. Silvia Molesini
La Macchia Nera n.12. Stefano Guglielmin
La Macchia Nera n.13. Luigi Metropoli
La Macchia Nera n.14. Manila Benedetto
La Macchia Nera n.15. Stefano Massari
La Macchia Nera n.16. Rossano Astremo
La Macchia Nera n.17. Luciano Pagano
La Macchia Nera n.18. Davide Nota
La Macchia Nera n.19. Vincenzo Della Mea
8 commenti a questo articolo
La Macchia Nera n°20
2007-01-14 21:55:45|di vocativo
be’, penso che Cepollaro sia molto più di uno scaricamento di libri virtuali... ;)
La Macchia Nera n°20
2007-01-14 14:44:06|di luca paci
Luigi, gli ebook sono ormai una realta’ negli Stati Uniti e ci sono parecchi siti dedicati allo scaricamento di libri ’virtuali’. Ci sono anche siti di poesia sperimentale in cui e’ possibile scaricare gratuitamente. Per quanto riguarda gli aggregatori ci sono diverse directories.
http://www.splut.com e’ quella che uso maggiormente per la poesia britannica on line
La Macchia Nera n°20
2007-01-14 12:26:29|di vocativo
Luca, il tuo nomadismo ti porta ad essere snodo di più culture. Credo sia un arricchimento per la realtà italiana.
Mi chiedevo e ti chiedevo se esistesse in UK una realtà online come quella di Cepollaro o qualcosa come poecast di Vincenzo della Mea...
La Macchia Nera n°20
2007-01-14 11:22:43|di luca paci
I blog inglesi sono interessanti, erminia
http://catalogueblog.blogspot.com di anne welsh
http://toddswift.blogspot.com di todd swift
ti danno un’idea di come si muovono.
La Macchia Nera n°20
2007-01-13 23:44:29|di ermi
ottima intervista e prospettiva: che ne dici dei blog inglesi? ne frequenti qualcuno?
erminia
La Macchia Nera n°20
2007-01-13 19:47:55|di luca paci
Ricordi bene Luigi, il blog e’ per me un mezzo per molti versi simile alla radio libera e le sue potenzialita’ sono assai grandi. Il lavoro di christian, e’ un passo necessario per la lungo dibattuta questione della mappatura e della visibilita’ delle realta’ piu’ dinamiche della rete per quanto riguarda la poesia. le questioni sollevate nei blog raggiungono potenzialmente migliaia di utenti e questo rimescola le carte in tavola..
La Macchia Nera n°20
2007-01-13 18:54:30|di vocativo
Uan volta, Luca, scrivesti che il fenomeno blog potrebbe essere rapportato alla proliferazione delle radio libere degli anni ’70... :)
(non credo di meritare la presenza tra i nomi da te elencati, troppo buono!)
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La Macchia Nera n°20
2007-01-15 13:25:06|di luca paci
vero voc . Cepollaro e’ un pionere nel suo campo..