Absolute Poetry 2.0
Collective Multimedia e-Zine
Coordinamento: Luigi Nacci & Lello Voce
Redatta da:
Luca Baldoni, Valerio Cuccaroni, Vincenzo Frungillo, Enzo Mansueto, Francesca Matteoni, Renata Morresi, Gianmaria Nerli, Fabio Orecchini, Alessandro Raveggi, Lidia Riviello, Federico Scaramuccia, Marco Simonelli, Sparajurij, Francesco Terzago, Italo Testa, Maria Valente.
Christian Sinicco (CS): Parlaci dei siti e dei blog dove operi, delle loro caratteristiche, dei problemi inerenti alla fruibilità e delle statistiche, del tuo "programmarti" il lavoro. Se lo spazio che utilizzi è una tua creazione, o se è frutto di una tua idea o di un’idea condivisa con altre persone, parlaci delle tappe che hanno portato alla sua nascita e della forma che hanno preso le successive collaborazioni con altri artisti o critici.
Andrea Margiotta (AM): Comincio col dirti che ho una concezione antica e modernissima del poeta: ho una cultura umanistica, da letterato tradizionale e, in più, sono pasolinianamente un nostalgico della purezza e innocenza perdute, di rapporti schietti e semplici, di racconti davanti a un fuoco o a un bicchiere di vino in un’osteria toscana… Tuttavia, prendo atto di vivere nel 2007 e cerco di afferrare il positivo che la tecnologia può offrire: internet mi affascina per le possibilità di vedere interagire testi e personalità differenti; ma non lo vedo in termini sociologico-informativi ma mitico-vitalistici e, se vuoi, visionari: dunque, come cyberspazio un po’ inquietante e misterioso, come una zona ignota e un po’ oscura nel suo segreto ultimo…
Faccio il blog come un Palazzeschi incendiario che dica: lasciatemi divertire… Il che non vuol dire con superficialità o approssimazione… Si chiama radiolondra ed è un blog di tipo diaristico-letterario-cinematografico…
Talvolta, c’è qualche micro-saggio critico-letterario che cerco di rendere leggero, in uno stile brillante, originale e creativo, secondo la migliore tradizione della critica anglosassone e della conversation… Tutti i post – se raccolti, asciugati e rivisti – potrebbero comporre un libro di saggistica critico-letteraria, di quel tipo particolare di critica che si fa mondo…
Qualcuno, un po’ moralista, non ama una certa aneddotica personale o l’euristica privata, ma sono ottimi antidoti per fuggire le astrazioni che fanno sempre male alla poesia e alla vita…
Mi piace guardare al modello (inarrivabile ovviamente) della parabola evangelica, semplice e profonda, chiara e oscura ma sempre concreta mai astratta o teorica…
Oppure all’aforisma di Nietszche o di altri…
Tento un giudizio sulle cose d’arte (il che non vuol dire giudicar le persone: semmai si giudica l’atto …) e su taluni aspetti o ambiti della realtà che ci tocca vivere… Sarebbe molto più facile fare un blog neutrale, incolore o di servizio…
Qualcuno mi ha chiesto pezzi per il suo sito o blog: ma devo dire, sinceramente, di non essere interessato a collaborazioni gratuite in rete (semmai, sui giornali cartacei, benché, in passato, abbia rifiutato varie occasioni; ma ora sarei leggermente più disponibile…) … Certo, ci possono essere eccezioni…
Sono un tipo semplice e generoso, per carattere…
Il problema è chiedersi come mai un idraulico, se si rompe una cosettina, lo devi pagare e il pezzo creativo-letterario, magari di qualità, invece pare debba esser sempre gratis…
Negli USA ti pagano anche il bel racconto su rivista…
Vabbé… In una prossima vita spero di rinascere a Savannah (Georgia)…
Quanto alla nascita del blog, fu dopo una mia partecipazione, la seconda volta, al festival poetico Parcopoesia di Riccione: mi era capitato di dialogare fruttuosamente con qualche poeta più giovane e mi son detto: ok, continuiamo in rete?
CS: Hai mai fatto un’inferenza sui visitatori del tuo sito? Chi credi siano, che tipologie di utenti? In che rapporti sei con i tuoi utenti? Quali argomenti maggiormente li interessano? Quali, in sostanza, le correlazioni tra la rinascita della poesia e la diffusione dell’informazione su internet?
AM: Per una serie di motivi, so, più o meno, chi passa dal mio blog: devo dire che c’è pochissima fuffa… I più sono aficionados che tornano con una certa regolarità, che leggono senza lasciare commenti: ci sono anche alcune figure del mondo editoriale, qualche poeta noto (ammesso che un poeta possa mai dirsi davvero noto…), universitari e varie provenienze dal Ministero dei Beni culturali…
Ad ogni modo, sono interessato più alla qualità che alla quantità: e la qualità assomma tante cose che possono venir fuori anche dopo un po’ di tempo e nella vita reale…
Quanto agli argomenti che interessano di più, devo dire, a malincuore, che la polemica e le invettive tirano sempre e fanno alzare il picco (e come sai, il mio blog è pieno di post polemici – corollari inevitabili di un tipo sincero e schietto - e non lo faccio proprio apposta…) … Sono molto più contento quando qualcuno noti certe questioni importanti della letteratura e della poesia, che spesso sfioro; e mi gratificano quelli che mi scrivono apprezzando i testi poetici o quelli che riescono a intuire il sottotesto che è una costante dei miei scritti…
CS: Parlaci dei siti che visiti di più, e dei blog sia collettivi che individuali. Quali i migliori secondo te e perché? Quale critica o pensiero, metodi di lavoro, emergono dall’impegno dei redattori degli altri spazi? Ti sei scambiato delle informazioni utili per il tuo lavoro? Hai collaborato con altri redattori? (Se sì spiegaci come, e se hai interesse in futuro a collaborare con altri redattori ipotizza quello che andresti a proporre e come lo realizzeresti).
AM: Be’, a me interessa il nudo e crudo testo poetico, dunque: LiberInVersi di Massimo Orgiazzi; anche se mi piacerebbe maggiore verve latina di fuochi d’artificio nei commenti, come parti integranti o appendici della vitalità o meno dei testi e non quella specie di britannica compostezza (si parla sempre di understatement inglese e ci si dimentica che c’è un sottilissimo confine tra esso e la falsità o ipocrisia… Non per nulla, qualcuno parlò di Perfida Albione… )…
Aprendo uno spazio temporale–immaginativo, pensa ad un Pasolini o Fortini o Testori o Dario Bellezza che vengono a commentare le poesie nei post, pensa che baruffe e che scontri…
Certo, l’importante è farlo con stile, che non vuol dire tanto una compostezza di toni o di linguaggio… Lo stile è stile: c’è chi l’ha e chi no… Se leggi le belle poesie di Antonio Delfini scopri come anche l’invettiva più accesa e avvelenata possa costituire grande materia d’arte (senza scomodare lo stesso Dante infernale)…
Ma Orgiazzi è un ragazzo intelligente e, quando si scatenerà lui, dovremo scappare tutti e nasconderci su un’isola deserta...
Poi c’è Universopoesia di Fantuzzi, che è un po’ la mia piazzetta dove vado a fare un giro: Matteo, pur essendo più giovane di me, è un esempio di equilibrio e di maturità e di ironia… Ed è un buon poeta…
Leggo spesso il classico Nazione Indiana… La rivista l’Attenzione e il sito La poesia e lo spirito…
Leggo qualche intervento di Sannelli: vocazione purissima e autentica ma troppe tendine intellettuali: avverto sempre una patina, uno schermo, un filtro tra lo scrivente e le cose…
Quando Sannelli scrive, mi pare sempre, non di vedere le cose brillare davanti ai miei occhi ma come riflesse in uno specchio in una malaticcia luce giallognola…
Poi ci sono blog o siti personali di scrittori o poeti che stimo: Davoli, Aglieco, Manzoni (che però ha chiuso ed è presente liberamente in rete…), Guglielmin e altri…
Poi c’è quell’anarchico di Massari che ha chiuso il blog per un altro progetto che aspetto con interesse: lui è anche un buon poeta … (e sono stato uno dei primi a dirlo, quando non lo conosceva ancora nessuno)… Forse con Massari mi piacerebbe, più che collaborare a recensioni o altro, condividere un pezzo di strada creativa - performativa, come poeta anarchico, benché di anarchismo di natura diversa… Se non avessi altre priorità e urgenze…
Mi piace la passione autentica di Davide Nota, l’intelligenza: non mi piace quando – più che il frate asino di Sannelli – fa proprio il mulo (cioè quando si arrocca ideologicamente e blocca una parte delle sue capacità di ragionamento e di ascolto in una cristallizzazione dogmatica)…
Mi piace quando scrive poesie (su cui mi permetterei qualche piccolo consiglio, ma in privato): la stoffa c’è… Non mi piace quando fa il ciclostilato di sezione …
Mi piace il suo pasolinismo: non mi piace quando fa il notaio o l’erede testamentario delle più recondite volontà pasoliniane…
Mi piace il suo ardore giovanile: non mi piace la sua presunzione giovanile…
Con lo scrittore Giuseppe Genna ci scrivevamo anni fa: sempre molto stimolanti i suoi interventi, nei vari siti dove appare…
Mi piace molto anche il lavoro in rete di un personaggio che a pelle mi risulta simpaticissimo: il Camilliti di Lietocolle, oltre all’ottimo lavoro editoriale vero e proprio che svolge…
Sono questi editori-artigiani lombardi – come anche il Bertelli dell’Obliquo che è anche un notevole artista – tipi concreti che han voglia di far cose concrete per la poesia…
Se un giorno girassi un noir come regista, al Camilliti sicuramente proporrei una parte (non so se da buono o da cattivo)…
Ma, tornando a Internet, io sono come un marinaio con spirito d’avventura che navighi molto liberamente: e in mare trovi di tutto, dallo squalo alla balena bianca, dai pirati ai tesori ed isole…
Dal testo di qualità, al testo che ti intenerisce per la fresca verità, ma dove senti la mancanza di consapevolezza stilistica o di adeguati mezzi espressivi… Io ho un fiuto per il bel pezzo critico o il buon testo poetico… E si trova davvero tanto in rete…
Dunque, non posso dirti siti migliori o peggiori…
Non mi piacciono quei siti dove ti aggrediscono in dieci, in modo squadristico, solo perché non la pensi come loro… Ricorda pratiche degli anni settanta (che, in più, comprendevano accessori come spranghe, stalin - erano chiamati così certi bastoni - e, perfino, le p38…)… Già ne ho vissute nella vita reale e universitaria…
Io comunque mi so difendere…
CS: Che importanza riveste il dibattito culturale, anche in rete, o il pensiero critico sulla contemporaneità nella tua realtà di artista e di operatore culturale? Quali i temi che hai affrontato o i problemi che hai contribuito a risolvere? Quali le tue linee guida oggi, e le tematiche che affronteresti con urgenza?
AM: Il pensiero critico – dal greco krino – è un pensiero che sceglie… Per scegliere occorre un giudizio sulle cose… Il giudizio – che non sia la pensata della mattina o l’istintività – in me si forma nel paragone continuo con un’ esperienza di fede che supera i miei pensieri, le mie belle intuizioni o i miei meriti… Il resto, segue…
Io poi sono legato alla lettura, all’oggetto fisico libro (che sia il libro di un trapassato o di un poeta amico, come Calandrone o Damiani, che te lo abbia regalato con bella dedica); e poi sono legato al rapporto concreto e reale con i maestri…
CS: Si parla spesso di migliorare la qualità dell’informazione, la comunicazione o il dibattito della poesia in rete, ma i siti non sono molto attrezzati dal punto di vista della multimedialità e sui blog - anche se ciò non accade solo su internet - prevalgono spesso linee oltranziste, si configurano lobby o gruppi di interesse. Quali i problemi della riconoscibilità sociale del poeta in internet? E, dal punto di vista sociale o sociologico, quali a tuo avviso vantaggi e svantaggi che il web ha portato alla poesia e ai poeti? Cosa infine è stato di supporto alla tua attività, anche per ciò che concerne l’autopromozione?
AM: Riconoscibilità sociale del poeta in internet? Cerchiamo prima di riconoscerli nella vita reale!
Personalmente, ritengo che la troppa informazione danneggi la persona umana (intendo come bombardamento di notizie) e mi pare che anche Benedetto XVI l’abbia detto (e, prima di lui, Balzac con quel suo “il giornalismo, se non ci fosse, bisognerebbe soprattutto non inventarlo”)…
Quindi, anche la poesia… C’è poi una differenza di linguaggio (senza richiamare le funzioni di Jakobson) tra il poetico (espressivo) e quello della comunicazione (informativo)… Aporie non da poco…
Dunque, io penso che Internet – se inteso in termini puramente sociologico-comunicativi-informativi - non serva molto alla poesia, anzi, ne sottrae spazio immaginativo… La troppa informazione non aggiunge altrettanta immaginazione, semmai può essere il contrario… Dante era più informato di noi? La poesia ha bisogno di un suo giardino di non sapere e di beata e giovanile incoscienza…
Tornando a quanto dicevo all’inizio, per tal motivo io vedo Internet in termini di misteriosa galassia, cyberspazio… Visione sciamanica, se vuoi…
E l’autopromozione? L’unica promozione che un poeta può farsi è lasciare un po’ del suo sangue sulla pagina scritta… Solo quello conta…
Se vi riserverò qualche sorpresa, sarà perché qualcuno ha apprezzato i miei versi scritti in solitudine, magari dopo scorribande o avventure notturne o qualche amorazzo…
Non certo per internet…
CS: Che importanza riveste su internet il lavoro di "mappatura" delle esperienze poetiche? E’ possibile tracciare un primo bilancio, critico e di autori, e quali le sue eventuali implicazioni a 360°? Quali gli autori interessanti che hai potuto leggere in rete e che ti sentiresti di promuovere anche in altri contesti, alzando la qualità della poesia nelle sue manifestazioni? (Indica i contesti - reading, performance, dibattiti, spettacoli, happening, installazioni... -, indica gli autori e motiva le tue scelte).
AM: Mappare significa –geograficamente – disegnare su carta una rappresentazione del mondo reale: dunque ecco l’America e l’Italia a forma di stivale… E per i poeti delle ultime generazioni? Ancor prima di individuare i migliori, occorrerebbe capire chi siano proprio i poeti stessi, tra tanti che scrivono… Dunque, più che mappature, che possono essere schedature che documentano l’esistenza di uno scrittore ma non danno ragione del suo valore, occorrerebbero gesti critici importanti… Io vedo alcuni muoversi: dovrebbero districarsi e sapersi orientare nella selva del poetico contemporaneo… Non facile, certo, e forse per alcuni critici un po’ esibizionisti o con ambizioni o velleità da scrittori, non troppo gratificante…(meglio scrivere su autori arcinoti)…
Ma il critico deve essere un medico non un primo attore: il critico ha bisogno di una vocazione altruistica… (si ritorna alla confusione delle vocazioni favorita da certe false illusioni democratiche di cui aveva parlato Elémire Zolla)…
Dunque, ben vengano critici: volete nomi? Non serve: quelli veramente appassionati alla poesia, se lavorano, si vede… E se sono anche capaci, acuti e intelligenti, si vede ancora di più…
Mi auguro che internet, la rete possa fornire un piccolo contributo a liberare energie in tale senso e direzione, senza restare imbrigliati nella rete stessa come pesci… Auspico un moto che dalla vita passi alla rete e dalla rete alla vita, come nel principio dei vasi comunicanti… Era anche l’idea che avevamo un po’ tutti in un incontro sul tema a Macerata tra me, Orgiazzi, Manzoni, Davoli, Fantuzzi e Massari…
Quanto ai nomi di poeti nuovi che apprezzo, basta leggere tanti miei interventi in rete nei vecchi post… Ma chi va a riguardare i vecchi post? be’, forse qualche patito c’è… Purtroppo vige la ferrea regola della comunicazione: post freschi e appena sfornati; ed ecco che si torna a quella specie di incompatibilità tra espressione poetica e messaggio della comunicazione…
Peccato, poiché spesso le vere perle critico-creative o certe intuizioni si trovano proprio in qualche commento di passaggio…
Ma chi va a rivedere i vecchi post? Essi finiscono dimenticati nel cimitero di internet come il Totò e Ninetto Davoli burattini nella discarica, in un episodio filmico di Pasolini…
La Macchia Nera n.01. Massimo Sannelli
La Macchia Nera n.02. Sebastiano Aglieco
La Macchia Nera n.03. Tommaso Lisa
La Macchia Nera n.04. Massimo Gezzi
La Macchia Nera n.05. Matteo Fantuzzi
La Macchia Nera n.06. Cristina Babino
La Macchia Nera n.07. Alessandro Ansuini
La Macchia Nera n.08. Massimo Orgiazzi
La Macchia Nera n.09. Giampiero Marano
La Macchia Nera n.10. Erminia Passannanti
La Macchia Nera n.11. Silvia Molesini
La Macchia Nera n.12. Stefano Guglielmin
La Macchia Nera n.13. Luigi Metropoli
La Macchia Nera n.14. Manila Benedetto
La Macchia Nera n.15. Stefano Massari
La Macchia Nera n.16. Rossano Astremo
La Macchia Nera n.17. Luciano Pagano
La Macchia Nera n.18. Davide Nota
La Macchia Nera n.19. Vincenzo Della Mea
La Macchia Nera n.20. Luca Paci
La Macchia Nera n.21. Martino Baldi
54 commenti a questo articolo
La Macchia Nera n°22
2007-01-30 23:52:20|di lorenzo
(scusate se è OT: a me la censura non piace, ma capisco che ci sono necessità di moderazione. non sarebbe male invece bandire l’anonimato, no? lo so che è un po’ "osé", ma personalmente non lo sopporto)
lorenzo
La Macchia Nera n°22
2007-01-30 23:43:38|
A proposito della mancanza di democrazia all’interno di Absolute, Davide, ti invito a riflettere e a ricrederti. Non essendoci alcuna redazione, come ha precisato Martino, tu ti trovi davvero dinanzi ad un insieme di individui che agiscono autonomamente. Devi stare certo che ognuno risponde per sé, secondo la propria opinione. Se ti senti offeso da Lello, non mi sembra comunque la fine del mondo: vuol dire che per volta fai l’incudine. Verrà il momento - e tu certo sembri il tipo che mette subito in atto la strategia dell’ “Allarme-Allarme” – della tua degna "riscossa". Ma poi verrà anche di nuovo il momento del tuo avversario, e si avrà una infinita escalation di aggressioni, come nel Nord Irlanda, fino a quando non si istaurò con fatica e autocritica delle parti in causa una mezza proposta per un Peace Process.
Quando a me, con il mio aneddoto personale sulla censura e sul blocco del mio ID a postare, da parte dei due gestori di siti citati – censura che all’epoca non riferii a nessuno perché stavo al mare e in vacanza e di cui tranne il fastidio delle e-mail che mi mandavano back-channel, non me ne poteva fregare di meno, francamente – ti spiego perché ho ripreso la faccenda: la ripesco adesso a distanza di quasi due anni solo ad indicare come certa gente dietro al lap-top si creda schierata al fronte e dunque in questa farsa metta gloriosamente in atto operazioni di censura e blocco dell’ID simulando scenari di spionaggio e controspionaggio...senza sapere di quanto il tutto sia risibile.
Tali filtri e blocchi totali dell’ID da parte del prete Centofanti e dall’Orgiazzi sono passatempi di chi trova ricreazione alla noia del proprio lavoro in piccole simulazioni di alleanze e guerre. Ognuno ha i suoi divertimenti. Costoro spendono giornate e nottate ad elaborare siti perché abbiano un pubblico e ad organizzare networking virtuali. Cosa c’è di male a trovare sollievo in questo modo alla propria pena?
La mia presenza là come in altri siti è solo quella di presentare discorsi dalla prospettiva atea e comunista, su argomenti letterari, culturali e di attualità, una parte che, sì, mi va di svolgere come va ad altri di svolgere la propria. E’ cercare di contribuire come fate anche voi a stabilire una rete di rapporti tra artisti più o meno significativi e validi.
Ma l’incontro con questi due siti, e con i loro gestori, devo essere franca e chiara, è stato estremamente sterile. Il discorso comunista non ha trovato in questi due luoghi nessun elemento di confronto, e i primi interlocutori che hanno disturbato ogni possibilità di dialogo sono proprio coloro che adesso, qui, o sotto anonimato o con il loro nome, ospitati alla pari con gli altri, la fanno da “Bravi” di Don Rodrigo, con il curato che palpita dietro l’angolo.
Tutto questo mio commento, Davide, è dunque soprattutto per sottolineare come invece su Absolute questo genere di procedimenti non hanno luogo! Non credo che qui si giochi ai soldatini di piombo, e soprattutto sappiamo come fare fronte ad eventuali aggressori sia front / che back-channel. E sappiamo spero come risolvere amichevolmente e civilmente le tensioni tra individui stressai e offesi. Tutto si ridimensiona. Nemici diventano amici, e così via dicendo, col tempo. Basta cambiare prospettiva.
bye,
ermi
La Macchia Nera n°22
2007-01-30 23:38:27|di Andrea Margiotta
Scusate, mentre siete impegnati a parlare di tutto e di più e a chiarire i vostri posizionamenti e orientamenti, qualcuno ha letto per caso anche l’intervista di questo post?
Rispondo a Lorenzo Carlucci che, ripeto, nei molti commenti, è l’unico che ponga questioni relative all’intervista di Sinicco e quindi al tema del post… Sì, in effetti mi devi perdonare ma io cerco sempre di evitare le astrazioni e le teorie o le analisi (pur essendo un tipo caratterialmente molto analitico)… Poi tu mi hai pure chiesto una cosa che si presta più di altre all’euristica personale…
Una volta, studiando Romano Guardini per l’esame di Ermeneutica filosofica, fui colpito da un passaggio che, più o meno, diceva che la troppa riflessione depotenzia l’elan vitale…
E a Guardini si potrebbe accostare quel che diceva Carrel : “Poca osservazione e molto ragionamento conducono all’errore. Molta osservazione e poco ragionamento conducono alla verità”
Quindi, guardare la realtà con gli occhi spalancati e pieni di stupore e domande, come quelli del bambino, senza per questo essere infantili, è il posizionamento migliore per l’intelligenza umana… Ed è ragionevole…
Io penso che il peccato mortale, da Cartesio in avanti, sia stato quello di parlare di ragione dimenticando ciò da cui l’uomo trae il concetto di ragione stessa: cioè dall’esperienza…
Così, fabbricando un concetto di ragione sganciato astrattamente dall’esperienza e dall’intelligenza delle cose, si distorce il giudizio sulla realtà dei fenomeni…
Continuando, posso dirti che considero maestri pochissime persone: il tempo in cui viviamo, io e te, è piuttosto avaro di maestri… E ci sono alcuni maestri che non ho avuto modo di conoscere personalmente, primo tra tutti Karol Wojtila …
Mi hai chiesto di poeti… No, i pochi maestri in poesia li ho cercati e conosciuti o mi è capitato di conoscerli… Altri come Caproni o Montale o Ungaretti, non ho fatto in tempo…
Moltissimi sono stranieri, tipo il greco G.Ritsos, lontani da me per generazione o luoghi…
L’ultima che amo è americana e si chiama Susan Stewart nata nel ’52 in Pennsylvania...
Non esiste un maestro che mi stia antipatico perché, se è un maestro, non può starmi totalmente sulle balle: può esserci qualche scontro, è umano…
Come vedi, si resta nel personale: ma tu riusciresti a darmi una definizione teorica di rapporto con i maestri senza partire dalla tua esperienza di vita?
Penso che questo mio rapporto con i maestri sia più intuibile da un orientale che da un occidentale…
Maestri a parte, io sono portato poi a valorizzare ogni accento di verità, se lo avverto, venisse pure da qualcuno idealmente distante da me… Qualche volta mi capita di citare perfino Fidel Castro, quando dice qualcosa di giusto…
Anche se è il Castro che cita un altro più remoto patriota cubano… vabbé…
Non credo molto nelle appartenenze di parrocchia: credo nelle singole persone… Quindi non escludo che un giorno, qui a Roma, possa farmi un Porto rosso, come aperitivo, insieme a Lello Voce: invitiamo anche Mario Lunetta che venne a fare un salto nel mio programma in Rai…
Ancora: in effetti, c’è una parte della critica cinematografica “seria”, vedi Giusti, per esempio, che ha rivalutato il cinema comico: e, come dici tu, molti intellettuali e molti insospettabili, come il pasionario Diliberto, avvertono più insight psicologico nei film di Boldi-DeSica che in quelli dei Muccino e Veronesi…
Oggi Totò viene riconosciuto genialmente comico: però ai tempi era considerato un sottoprodotto culturale…
A parte questo, i film che amo davvero sono altri, come ho spesso detto nel mio blog…
Sarebbe interessante, per un logico come te, vedere il film Ordet di C.T. Dreyer dove l’irruzione del miracolo, illogico a una logica umana, inaudito, imprevedibile, dà vita a una delle scene più memorabili della storia del cinema…
Personalmente, avendo incontrato la fede in un’esperienza cristiana con molti riferimenti culturali derivati da San Tommaso, non posso che nutrire rispetto per la logica aristotelica…
L’unica riserva è che di solito il logico è più interessato alla correttezza dei passaggi logici di un ragionamento che al contenuto di vero della formulazione finale… I logici sono molto più impegnati a concludere correttamente che a trovare conclusioni giuste. Non riescono a vedere il risultato a causa del procedimento.
Non so se tu sia d’accordo su questo…
Naturalmente, è un discorso ultracomplesso che non si può certo affrontare qui…
Cambiando argomento, penso che Adrianoooooo abbia fatto molto bene a cancellare certi commenti che erano solo insulti, soprattutto quelli di un anonimo che si è smascherato chiaramente nello stile, da giudice moralista inquisitore, come se lui fosse perfetto e che ha completamente sparato fuori bersaglio (e fuori misura, come talvolta gli capita) riguardo a quel che dice di me (e so il perché)…
Mi dispiace ma devo dire che mi aspettavo, prima o poi, un suo assalto a tradimento: conosco il tipo psicologico, fascio moralista e temo i discorsi sull’etica se sganciati dalla radice prima, dal cuore della morale… I preti o monaci laici mi insospettiscono…
Preferisco chi si professi ateo pur con dubbi sulla reale esistenza di un ateismo totale e reale nella vita dei più…
Egli dice che gioco a fare il poeta: evidentemente però questo gioco comincia - e, invero, c’era sempre stato interesse - ad esser preso sul serio dalla grande editoria (e non certo per i miei interventi in rete) …
Anche se lui, un filino me ne ha fatta, pubblicando una mia poesia nel suo blog tempo fa, a me della pubblicità su Internet frega molto poco e serve a poco… Per la continuazione del gioco, basta che attenda un po’ certe novità editoriali, sulle quali potrà “giudicare” con maggiore serenità…
Se ragionerà con la testa più che con le viscere, cambierà idea e ammetterà d’aver preso un granchio, per quanto mi riguarda…
Per ora, lo perdono e sono pronto a ri-stringergli la mano… Ha equivocato su una certa cosa male interpretando la mia ironia…
Mi aveva invece molto divertito, nel suo “cazzonismo” strampalato e canzonatorio, il commento di un certo mi pare signor Bell (chiaramente in pseudonimo) che si dimostra un tenace e puntuale lettore del mio blog e un tipo spiritoso… Al quale ricordo che l’anarchismo cristiano è una posizione anche tolstoiana…
In conclusione, una cosa non particolarmente importante, ma, giacché, colgo l’occasione per dirla con un sorriso, anche se mi rivolgo in absentia, pare: non capisco perché Davide Nota, come ha già fatto altre volte, abbia sempre bisogno di sottolineare che non c’entra nulla con me, come se volesse prendere le distanze e affermare una sua appartenenza a una certa sinistra, della quale tutti penso non abbiano dubbi… E della quale, tra l’altro, facevo parte anch’io in gioventù, da responsabile di partito, Pci e poi Mario Capanna, prima che ne avvistassi i limiti (così come fece Capanna che però non trovò niente di più interessante: passò brevemente nei verdi e poi si ritirò a scrivere e a far politica in altri modi)…
Caro Davide, devi sempre ribadirlo? è necessario? Tu sei tu, non hai bisogno di etichette o distintivi, dunque… Non aver paura: nessuno ti ha mai accostato al “cattivone” bogartiano noir, neppure Lellone … Ok?
Comunque, ti ringrazio per la simpatia e spero che tu possa essere un lettore intelligente del mio secondo libro, che forse non sarà solo per circoli ristretti, così come io lo sarò del tuo (se mi capiterà tra le mani)…
Nel frattempo, (ed è il tema di un post nuovo su AP) rallegriamoci del fatto che Aldo Nove ci abbia felicemente sorpresi…
Bravo Antonello! Sei forte…
Erminia, è il caso di dire che don Centofanti ti ha fatto proprio uno scherzetto da prete…
A me sta simpatico ed è anche l’unico a cui ho dato un pezzo gentilmente richiestomi, anche se, personalmente, non avrei mai intitolato un sito “la poesia e lo spirito” perché, come si sa, lo spirito soffia dove vuole…
Comunque, devi ammettere che l’Attenzione e il nuovo sito di “la poesia e lo spirito” contengono spesso cose molto interessanti e c’è impegno e competenza…
Ad ogni modo, io alle donne mando i fiori (almeno a quelle che mi interessano)… Arcaicamente romantico…
andrea margiotta
La Macchia Nera n°22
2007-01-30 21:01:46|di Martino
Caro Davide,
forse Christian, Adriano, Lorenzo e gli altri non sono stati abbastanza chiari, anche se mi sembrava di sì, ma la redazione non può smentire alcunché perché non esiste nessuna redazione nel senso tradizionale del termine. Absolute è uno spazio in cui ogni "redattore" (leggi "individuo dotato della possibilità di inserire un post" e niente di più) agisce in piena autonomia. Sono d’accordo con Lorenzo quando dice che la tua scelta è sbagliata, come sono d’accordo con Erminia quando dice che non ci sono vittime e carnefici in questa discussione, ma parti che si confrontano anche aspramente e non è il caso di fare del vittimismo. "L’animoso confronto" tra te e Lello Voce dura da molto. Vi siete detti quel che pensate l’uno dell’altro e Lello ha auspicato di non vederti più da queste parti, ma non ti ha tolto la possibilità di postare commenti (come è stato fatto altrove per altre persone). Nella redazione, come è normale, ci sarà chi è d’accordo con lui e chi invece spera di rileggerti qui, ma non è importante questo. E’ importante che, comunque, le porte restino aperte (salvo il sacrosanto diritto di Adriano a moderare in caso di eccessi).
Sarebbe importante inoltre - a mio parere - che si esercitasse maggiormente quella splendida virtù che è il dubitare delle proprie certezze, dei propri meriti e delle proprie ragioni (che siano quelle di chi si sente vittima o quelle di chi si sente il diritto sacrosanto di diventare carnefice). Diciamo che - è il mio modesto parere - né tu né Lello Voce siete esattamente due campioni nell’esercizio di questa automoderazione.
Di sicuro, non è istituendo "il campionato della purezza" che si arriva da qualche parte, ma almeno riconoscendo l’uno all’altro (o, meglio, agli altri) almeno l’onestà intellettuale che si vanta per propria.
Questa, in tutta modestia, la mia opinione. Con questo ti saluto e spero di rileggerti su questo sito.
Martino
La Macchia Nera n°22
2007-01-30 20:03:28|
Complimenti!, in un solo mese siete riusciti a far scappare due poeti come Sannelli e Nota.
r.
p.s.: sono abbastanza fuori dall’anonimato? spero questa mia espressione di modesto disappunto non venga presa per insulto e sottoposta a ulteriore censura.
La Macchia Nera n°22
2007-01-30 17:52:57|di Adriano Padua
Siete come i bambini dell’asilo. Non vi si può lasciare da soli. Si è raggiunta l’indecenza. Cancello i commenti anonimo-insultanti e metto i futuri commenti al post in moderazione. Vi saluto e vi invito a smetterla di giocare, usate meglio questo mezzo e, sopratutto se insultate, mettete la firma.
PS. lorenzo devo cancellare anche il tuo "cattivacci". Devo dire che era tra le cose più intelligenti di questo post, assieme ai tuoi altri commenti
La Macchia Nera n°22
2007-01-30 02:46:04|
lorenzo, ti scrivo domani in email. ciao. d.
La Macchia Nera n°22
2007-01-30 02:41:56|
p.s.
sì, su carta sporca c’è una mia lettera che parla anche di questo scempio, una lettera scritta ad una presenza amica. ma anche a tutti voi, e soprattutto a me stesso.
per chi vorrà sentirla, è lì. ed è la mia "unica" versione dei fatti, al di là del tremendo clamore dentro il quale vengo trascinato mio malgrado, vittima di me stesso e degli automatismi nervosi che ci rendono partecipi ed automi.
ma non è qui che io sono, nè sono forse qui mai stato.
per chiunque voglia parlarmi (veramente) la mia email è davidenota@alice.it. scusate di nuovo il disturbo. ora vi lascio agli esilaranti nota a pie’ di lello voce. ciao,
Davide Nota
La Macchia Nera n°22
2007-01-30 02:38:06|di lorenzo carlucci
disclaimer: davide nota ti ringrazio per la stima ma io non sono redattore di absolute.
lorenzo
p.s. secondo me non c’è bisogno di prendere decisioni e posizioni così "absolute". mi sembra inutile chiedere "smentite" dalla redazione (com’era inutile chiedere "scuse formali" a a.m.), tanto più che davvero, mi pare, la "redazione" di absolute è una compagine eterogenea fatta di gente che non di rado si manda affanculo vicendevolmente. il sito si riserva di cancellare gli OT, e mi sembra che applichi la regola in modo piuttosto moderato. per il resto, la "democrazia" o meglio "la libertà di parola" prevede anche che tu ti becchi gli insulti di L. Voce, e gli inviti ad andare altrove (se non vuoi parlare di letteratura), come chiunque altro da chiunque altro. no? ho perso un pezzo?
Commenta questo articolo
La Macchia Nera n°22
2007-01-31 01:26:39|di Christian Sinicco
Martino, io la penso diversamente, perché in tutti i luoghi in cui la "diatriba", anche a distanza, tra Voce e Nota ha avuto luogo (ero lì a commentare e ho seguito) ad un certo punto Nota ha tirato in ballo la parola "potere"; e piace dire xy, ma mai il nome, e poco Nota nella sua attività ha motivato le polemiche, facendo nomi e circostanze, come ben rappresentato su carta sporca, ora. Diamo le colpe al potere per poterci nascondere nella massa, non per creare qualcosa.
Quindi da una parte c’è chi procede da teppista che interpreta come vuole, lancia il sasso e poi nasconde il pugno, e dall’altra chi ha più di qualche motivo (direi fondato criticamente) per non avere una buona considerazione. Io non gradisco, poi, anzi, sono disgustato, che ci siano lettere spedite alla "redazione" chiedendo scuse (per cosa poi? Perché non c’è sopportazione tra due persone?) o che mi si chieda di intervenire in difesa. Che devo difendere Nota da Voce, Voce da Nota? Sono la polizia? Sono la magistratura?
Poi mi si dice che sono Ponzio Pilato, che per non perdere il poco potere che ho, non mi metto contro Voce, con cui peraltro collaboro, e che è un signore perché ciò che dice fa, e non si tratta solo di parole, ma di concretezza, come può essere quella di dare, quando può, spazi ad altri?!
Per rispondere a r. che non si firma, scappa chi ha la coda tra le gambe, scappa e cerca di difendersi in "altri" blog denunciando violenze chi ha paura del confronto, o denunciando aspetti legittimi del reale come l’incomunicabilità o l’inconciliabilità tra diverse posizioni, o addirittura falsificando il disprezzo che prova chiamando in causa sani principi o perbenismi vari.
A questo punto (e tra poco mi fermo e più non intervengo), mi domando se ci si rende conto che siamo in un terreno (la letteratura) dove la conoscenza e l’esperienza hanno un peso di fronte l’ignoranza o la pochezza delle argomentazioni, e che certi protagonismi (per poi dirsi minori, o umili...ma ci prendiamo in giro? Siete nel medioevo, qualcuno vi è regredito?) non possono che risultare evidenti assurdità: forse, con un po’ di intelligenza, basterebbe riconsiderare il lavoro, e smettere di pensare per un attimo a riconoscersi in linee per riconoscersi in spazi, in gruppi, in correnti, in piccole teorie paraocchi del mondo, e iniziare a rimboccarsi le maniche, capire anche che ci sono distanze abissali, ma che più importante è tracciare, attimo dopo attimo, le personali rotte di uomini: solo grazie a queste ci si può incontrare veramente.