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Le Corrispondenze di Ferri & Sanchini

Articolo postato lunedì 1 agosto 2011
da Valerio Cuccaroni

Pubblichiamo, per gentile concessione degli Autori e dell’Editore, due brani tratti da Infernaccio, Prima Parte del poema dialogico Corrispondenze ai margini dell’Occidente di Loris Ferri e Stefano Sanchini, uscito di recente per i tipi di Effigie.

A presentarlo bastino alcune parole di Roberto Roversi, tratte dalla Nota introduttiva:

«Un Dante e un Virgilio del nostro tempo. Non dentro all’inferno dei morti ma nell’assordante inferno della vita, sempre percosso da un franare di sassi. Domande che circondano il lettore, lo allagano. Come in una stanza senza vetri. Un ansimare di parole che risuona con una musica da organo, forte e scandita. [….] Dunque, un Dante e un Virgilio del nostro tempo? Intrappolati nella densità di un mondo che non dà respiro? Un convulso risuonare e tormentarsi fra le alte pareti di un inferno cittadino? La sapienza del chiedere, la lucida ossessione del tendere l’arco delle parole per l’impegno di rispondere o almeno di collegarsi a quella ossessione, e intanto, aperta, la tragica ferita di continuo indotta dal sapere poco e dal volere molto, placando l’affanno dell’incertezza sulle spalle del compagno di questo viaggio nell’inferno poi nel purgatorio delle parole» (rr)

Loris Ferri e Stefano Sanchini fanno parte della redazione della Rivista di Poesia e Realtà La Gru. Loris Ferri ha pubblicato la raccolta poetica: Borderlinea (Thauma, 2008), con prefazione di Gianni D’Elia, e di prossima pubblicazione è il poema in versi Rom -uomo-. Stefano Sanchini ha dato alle stampe l’opera prima Interrail (Fara Editore, 2007), con prefazione di Davide Nota, e il poema eretico Via del Carnocchio (Thauma, 2010). Fanno parte del progetto Calpestare l’oblio - Cento poeti italiani contro la minaccia incostituzionale per la resistenza della memoria repubblicana.


Da Infernaccio

Stefano:

la fame ritrova la sete
dell’adulto con bandiere più nere
e il suo culto mai smesso dell’avere

il carrarmato schiaccia le madri
l’aereo bombarda moschee
per il petrolio in terre straniere

di questa storia che non ha una memoria
io ricordo gli ospedali le scuole
crollare a due passi da casa

dall’altra parte del mare dov’erano
le intelligenti armi non so
gli stolti eran davanti alle televisioni

calcificati dai loro palloni e dai grandi
fratelli educati al competere a vincere
premi; si fa cupa l’era del capitale

non ci si può distrarre non basta
il tempo a pensare
io penso ai fratelli minori

una colpa ce l’hanno
ed è quella di essere nati;
Loris ti prego ferma la guerra

voglio che torni il carretto di legno
con sopra il grano e sopra ubriaco
il contadino che canta al suo mulo

Loris:

e nel vino ubriaco che solca il bicchiere,
del canto di lotta nei bar di provincia
forse qualcuno è rimasto, ancora a parlare
forse un delirio ci lascia vedere ciò che sarebbe!

«allora venga la notte e squarci l’ombra
in forma di falce scavi il cranio alla terra
perché siano i morti vivi meno soli»…
così Pier Paolo, Borìs e Volodja

non voglio per me contare i defunti
non voglio solo fiutare cose sepolte
già un odore resiste che nessuno ricorda
di un fascismo ancora vivo nei costumi

nostri….ahimè! non basta capire ma sentire
si deve in questo giorno nell’ora e nel tempo
in cui terre che furono nome d’Iguana
ora in morte il loro suono è sancito

terre fecondate nel sangue semplice
degli indigeni; ma noi gendarmi dell’etimo
a muovere guerre ai mulini a vento,
sappiamo ciò che in terra va colto

non è sangue, ma è frutto fecondo…

(tratto da Lories Ferri - Stefano Sanchini, Corrispondenze ai margini dell’Occidente, ed. Effigie, Milano, 2011, pp. 44, € 10)

9 commenti a questo articolo

Le Corrispondenze di Ferri & Sanchini
2011-09-23 17:26:44|di Davide Nota

Si tratta, a mio avviso e molto semplicemente, di un libro importante e impossibile da non prendere in considerazione (il gusto sta al riconoscimento di un’Opera come l’umore alla matematica): un’ispirazione potente e piena, visceralmente partecipata (questo libro SENTE) - in una forma espressiva travolgente, sovraccarica di immagini e sonorità, un horror vacui che testimonia un’esigenza di PARLARE AD ALTA VOCE, PARLARE SEMPRE (questo libro PARLA). Il movimento del poema, che spazia molto e liberamente come un unico flusso, si aggroviglia soprattutto attorno al dilemma annoso del rapporto tra poesia (scrittura) e azione. Scaduta l’estetica della contemplazione, è un libro profondamente generazionale nel senso che introduce - indimenticabilmente - una voce che è anche in varie declinazioni collettiva, introduce cioè degli argomenti condivisi - come condiviso è il sentimento dell’irriducibilità della vita concreta e fisiologica (che in Sanchini e Ferri è innanzitutto lo stile del "dialogo", questo parlare di tutto ciò che viene da parlare - ma con la serietà e severità del desiderio che può avere un condannato a morte per ogni singolo suono semantico). (Questo libro DESIDERA) Sorprende soprattutto come il getto continuo e talvolta anche violento di esigenza comunicativa (la cui natura è soprattutto quella dell’esecuzione orale) sia lavorato e controllato con vera maestria stilistica e ritmica. Nell’esecuzione sorprende la resa. A mio avviso uno dei più importanti libri dell’anno, un libro che c’è e che ha una fisionomia assolutamente unica. Da avere.


Le Corrispondenze di Ferri & Sanchini
2011-09-15 13:26:21|di elisa

non mi trovo d’accordo con roberto e anche io consiglio la lettura integrale del testo; all’inferno contemporaneo si contrappone l’innocenza non solo nelle immagini, ma in ogni singola parola per costruirle(carretti/legno/grano/ubriaco/contadino/canta/mulo),(terre/fecondate/semplici/indigeni/etimo/mulini a vento/frutto/fecondo)in contrasto con la parola guerra e sangue vere protagoniste dell’ infernaccio contemporaneo


Le Corrispondenze di Ferri & Sanchini
2011-09-12 20:42:40|di francesco accattoli

errata corrige al commento n°6: domando scusa, ho letto frettolosamente il commento n°5 di Valerio, interpretandone male il senso. ritiro pertanto quanto detto al commento n°6


Le Corrispondenze di Ferri & Sanchini
2011-09-12 19:52:58|di francesco accattoli

io l’ho letto integralmente appena uscito, la lezione di filologia l’hai citata tu, quindi sei tu a dover aprire gli occhi a me e a Roberto e a coloro che magari non conoscono l’autore e il suo mondo poetico


Le Corrispondenze di Ferri & Sanchini
2011-09-12 19:27:17|di Valerio

tutto condivisibile, francesco, ma il riferimento al sito specializzato vuol essere un invito, almeno qui, quando si fa una critica, ad argomentarla.
la lezione di filologia riguarda i riferimenti interstuali contenuti nel passo citato. ma appunto filologia si può dare solo se si conosce l’autore, il suo modus scribendi, le sue fonti, l’intera opera. quindi, anche in questo caso, il tuo invito a leggere integralmente l’opera prima di giudicare mi sembra molto appropriato.


Le Corrispondenze di Ferri & Sanchini
2011-09-12 18:11:38|di Francesco Accattoli

A parziale sostegno di "Roberto" e per nulla a detrimento della poesia del duo Ferri/Sanchini che trovo ottima, credo che la libertà di espressione valga per tutti, quando sia di nostro gradimento e quando non lo sia.
E’ vero che questo è un sito specializzato, però questo non significa che i suoi frequentatori necessariamente debbano possedere una laurea in letterature comparate. Altrimenti occorrerebbe mettere un banner lampeggiante in cui si invita i lettori degli articoli a non commentare qualora sprovvisti di una conoscenza approfondita della letteratura mondiale degli ultimi 2 secoli.
Sulla lezione di filologia sarei curioso che ci venisse fornita, e non risparmiata, così da apprendere tutti quanti qualcosa di nuovo.
Quanto alla poesia in questione, caro Roberto, lei è libero ed autorizzato a vederla e percepirla come crede, ci mancherebbe, non siamo sotto regime, senza alcuna spocchia intellettuale però la invito - se ancora non lo ha fatto - a leggersi l’opera intera: sono convinto che cambierà d’opinione e che ritroverà il sapore di quell’epica civile che si è andata perduta, oltre a innumerevoli spunti ed approfondimenti verso altri autori che lei stesso potrà di volta in volta riscoprire. Buona lettura.


Le Corrispondenze di Ferri & Sanchini
2011-09-12 16:18:26|di Valerio

caro roberto, e se i versi che fustiga così ferocemente, senza argomentare, fossero delle citazioni? per decenza le risparmio la lezione di filologia, ma, quando critica, almeno su siti specializzati come questo, cerchi di essere meno superficiale. grazie. saluti


Le Corrispondenze di Ferri & Sanchini
2011-08-16 16:46:20|di roberto

"voglio che torni il carretto di legno
con sopra il grano e sopra ubriaco
il contadino che canta al suo mulo"

"terre fecondate nel sangue semplice
degli indigeni; ma noi gendarmi dell’etimo
a muovere guerre ai mulini a vento,
sappiamo ciò che in terra va colto

non è sangue, ma è frutto fecondo…"

mah! la retorica di queste immagini è davvero deprimente.
più che di poesia civile mi pare si tratti degli sfoghi esistenziali di due adolescenti


Le Corrispondenze di Ferri & Sanchini
2011-08-03 21:14:41|di redmaltese

molto bella l’idea delle corrispondenze tra due poeti che soffrono per la storia dell’uomo, per il destino del mondo.
e molto apprezzabili anche i testi. bel momento.
ciao


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