Absolute Poetry 2.0
Collective Multimedia e-Zine

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Redatta da:

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Lucy

inedito per l’anno che verrà

Articolo postato domenica 31 dicembre 2006
da Gabriele Pepe

Ogni tanto vengo a disturbare le colta e bella compagnia con questi mie impudicizie. Ma il bisogno di confrontarsi anche con i propri limiti a volte è predominante. E poi dove potrei trovare platea più competente di questa a così basso prezzo? :o))
Ne approfitto anche per farvi tanti AUGURI PER UN 2007 COLMO DI PACE E DI SODDISFAZIONI UMANE E POETICHE!
Grazie a tutti
pepe

10 commenti a questo articolo

> Lucy
2007-01-06 13:47:10|di Gabriele Pepe

Non ho capito se il commento n.9 è un simpatico incoraggiamento o una garbatissima presa per il culo. In ogni caso ringrazio sentitamente l’autore dello stesso e se magari mi fa capire chi è sarei ancora più contento!... ;o))

pepe


> Lucy
2007-01-06 01:38:17|

nuove tracotanze
braaaaaavo er pepe


> Lucy
2007-01-05 17:22:59|di erminia

come direttrice di collana e curatrice della recente antologia Poesia del Dissenso II (Collana Troubador, Joker, 2007), non posso che spendere una nota totalmente a favore dello stile con cui Gabriele ha toccato l’argomento in questo suo poemetto "Lucy", sulla natura arcaica dell’uomo, come della poesia. Vico sarebbe a favore della direzione intrapresa da Pepe.


> Lucy
2007-01-05 16:12:18|

gabriele lo so che non è obbligatorio commentare e infatti mica ti commento! :-) due paroline e besta. "tracimata sull’incrocio progredito" alla mia lettura (sottovoce) è un verso che mi dà qualche perplessità, non so, vedi tu e rivedrò anch’io. notevoli le chiuse reiterate come salmi. davvero affascinante questa nostra primordiale madre lucy. non c’è voluto molto coraggio a leggerlo, si legge molto volentieri, insomma prende abbastanza. bravo, bel lavoro. con stima antonella


> Lucy
2007-01-05 13:40:13|di Gabriele Pepe

Ciao Antonella bentornata e buon anno!

Non ti preoccupare non è obbligatorio commentare.

Grazie per essere passata di qui.

ciao

pepe


> Lucy
2007-01-04 23:49:51|di antonella

ciao gabriele, sono stata senza linea, ora scarico il file e leggo. auguri di buon anno. antonella


> Lucy
2007-01-04 09:19:30|di nevious

Caro Gabriele, voglio propormi come cavia per sperimentare quanto si sta discutendo nel post di Chiara Daino sui limiti dell’interpretazione. Siccome la lettura delle tue poesia mi ha “illuminato”, ho provato a commentarle. Perdonami in anticipo se avrò forzato alcune mie interpretazioni, tirandole verso di me. Ma il tradimento fa parte del gioco.

***

L’inizio è affascinante. Lucy come “vigilia” della nostra commedia humana. È lei che “adorna” la scena; è lei che ci porta all’erezione. Qui è il materialismo primordiale, mi dico; qui è il principio di ogni itinerario: verso la fuoriuscita dal primitivo. E in lei è anche la nostra fine terrena: archiviati come corpi privi di carne, un attimo prima di divenire polvere. La sua risurrezione è - non può che essere - priva di religione. Non può che essere fossilizzazione naturale.

Nel secondo pezzo entra la soggettiva: l’io - quello del poeta? - si vede passeggiare sino a diventare traccia secolare, impronta di una esistenza vitale e in progress. Il suo svanire nella morte si manifesta nel segno: i passi, ricoperti dalla cenere del vulcano, sono per noi la narrazione di un percorso. E non c’è “teca” che possa rinchiuderne l’incedere. Che l’autore stia parlando segretamente della poesia?

Il terzo è una sorta di inno alla madre dell’umanità. Lei occupa la scena, imperiosa. E in lei niente somiglia al Dio creduto creatore. Osserva la natura che ha intorno non come colei che l’ha creata, ma come colei che sa che la “materia” sarà il luogo da cui trarre e in cui porre segni nuovi. Il cielo è una pagina vuota da riempire (le nubi sono senza forma, o meglio: Lucy non le ha ancora dato parola). Lucy è ciò che illuminerà la paura.

Nel quarto torna la voce del poeta. Si lamenta per la naturalità perduta, per aver coperto di troppe parole quelle ossa primigenie, per aver marchiato le cose. Il “logo” è il segno che abbiamo perduto per sempre la libertà di Lucy: siamo nel solco profondo della proprietà?

A questo punto il poeta lancia la sua preghiera: chiede “conforto”. Non a una qualche divinità riconosciuta, ma a quella che è - direi per natura - una spontanea non-divinità. La lacerazione denunciata in precedenza assume qui una tensione umana-solo umana (nuovo umanesimo?); e il conforto può essere il segno di una volontà di ricercare nell’umanità perduta di Lucy una forma ulteriore di comunione dell’umano con se stesso, al di là delle catene correnti.

Il sesto e il settimo episodio precisano meglio i contorni di questa preghiera senza religione. Insegnaci, o madre, quel tuo passo nutriente e senza consolazione (se non, forse, quella che viene dal camminare stesso). Il “conforto” richiesto precedentemente viene declinato in consapevolezza: la vita è il passaggio verso la morte (un “onere inconsolabile”). Il finale è la catastrofe del parziale e del provvisorio: il fluire scomposto dell’umano è senza assoluto. E il suo “destino” è la “dispersione”.

Il rischio è che Lucy diventi un idolo. Ma tutto il poemetto mi sembra fecondativo & nutritivo, con giusta cautela.

Nevious


http://www.neviogambula.it

> Lucy
2007-01-02 17:30:34|di Gabriele Pepe

Grazie a te Chiara che hai avuto la pazienza di soffermarti sui miei testi.

Ho introdotto quella variazione perché ad una lettura ad alta voce la prima stesura mi è sembrata davvero troppo cacofonica con quei "tr" ripetuti ben 4 volte... sembrava uno scioglilingua: "trentatré trentini..." :o)))

A presto

ciao

pepe


> Lucy
2007-01-02 13:09:42|di Chiara Daino

Gabriele,
incisive le chiuse. La doppia valenza semantica di "comprendere" è scelta puntuale e ricca che apprezzo.
La rettifica alla numero 6
introduce una variazione (anche se, personalmente, preferivo l’originale).
Grazie per aver condiviso con noi.

canini i denti ed altre connivenze

compresi i sogni ed altre ridondanze

compresi i polsi ed altre militanze

compreso il logo ed altre supponenze

comprese le falene ed altre provvidenze

compresi i troni e nuove tracotanze

comprese le tempeste ed altre luminarie

Chiara Daino


> Lucy
2007-01-01 19:49:44|di Gabriele Pepe

ops c’è un errore. Al n.6 l’ultimo verso fa "compresi i troni e nuove tracotanze". Per i pochi coraggiosi che hanno avuto il fegato di scaricare e leggere ;o))

pepe


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