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Luigi Socci, uno che dice non

una scheggia impazzita di vetro nel gratta gratta e vinci della poesia

Articolo postato sabato 10 marzo 2007
da Christian Sinicco

Grasso


Allegria. Allegria.
Allè allè allè grrrrrrrrrrrrrrrrrrr-
-ia.

Riepilogando:
serve il fluido glaciale
(pazienza per i crampi) e le fialette
puzzolenti:
il massimo per spargere
le rogne senza grane

e il torciglion di merda
col sonaglio, le caramelle
mooolto ma molto buone
all’aglio:
succhiarle piano
senza masticare
per farsele durare

e la scheggia di lana
di vetro che si chiama
la starnutina
oppure il gratta-gratta,
il meglio sul mercato per prodursi
pruriti vari ai corpi.

Le finte cincingomme
le marlboro fasulle
munite di tagliola
che stacca una falange.
Chiodo di gomma che strapassa un dito.

uno che si rialza
che gli hanno dato un sacco
di botte con la clava
che ride e dice non
mi sono fatto niente

uno che si rialza
uno che dice non

uno che si riaggiusta
si pettina si dà
una spolveratina
si pizzica le guance
ritorna come prima

uno che dice non
mi sono fatto niente
uno che dice non
uno che dice niente


Nel vario armamentario
del circo dello strazio il requisito
necessario è che spruzzi
o dia la scossa
ogni cosa.

Carne professionale
siamo del carnevale
del finto farsi male la ferita
che maschera la piaga.



Il viaggiatore ignoto

Accappatoi fregati negli alberghi
saponi con i peli appiccicati
sfoghi d’acne da treno:
segni inequivocabili di viaggio
più o meno.

L’avviso ai naviganti era criptato.
Era evidente il posto era sbagliato.

Scelte per punto fermo
come riferimento
stelle cadenti e vento.

Era evidente il posto era sbagliato
col cane che non solo
non riconosce ma persino
staccare dal polpaccio è complicato.

Era evidente
il posto era sbagliato:
tizi mai visti
spazi ridotti, pieni di rischi.
Non ho
amici con divani come questi.

Come in una morale
senza l’ombra di fiaba
era evidente io stesso ero sbagliato,
andato a finire
e tornato.



Dallo spioncino

Mi lascio questi occhi che ho
per vedere le ombre all’orizzonte,
dietro una lente rimpiccolente,
di molta gente.

Da questo buco
ho visto i testimoni per esempio
di geova le donne delle scale
il messo iettatorio
dell’amministratore condominiale.
L’ex-tossico in realtà tutt’ora tossico
cui devo un set magnifico
di spugne per la casa
all’aroma di pesce
ho spiato pensando
- esce o non esce? -.

Da questo varco
nella porta ci passa una scintilla
nero pupilla.

Ma provate a pensare
a una schiena che trema familiare,
ombra tra gli zerbini
pericolante all’inizio delle scale,
che va via in una bolla di vetro
di quelle con dentro venezia o san pietro
densa di un’aria unta, senza attrito.
Appesa al corrimano
convessa, senza fretta,
noncurante della targhetta
con scritto il mio cognome che si stacca.

Souvenir deprivato
di neve e di memoria
a un palmo in linea d’aria
di distanza illusoria.

Dispersa nel viavai
per sempre come al solito
restando e un po’ viandando
senza lasciapassare senza i visti
al trotto a dirotto allo sbando
in ritardo sui tempi imprevisti.

Al riparo del chiuso
la guardo come non si deve
internato al sicuro
dalla parte dove si vede.

Ma provate a pensare
come si contrae la vista
di fronte a qualcosa che è troppo vicino
provate a pensare
alla condensa sullo spioncino.



Se è vero che la polvere

Scarsi reperti, resti,
nella scarpiera in frigo
nel posto delle scope
pochi grammi di scorie.
Come tipo
mi accontento di poco.
A me mi basta un niente
(un niente, 2-3 niente)
se è vero che la polvere
domestica è composta
dal nostro quotidiano sbriciolarci
in parte consistente.

Questa poesia è così buona
che si può dimostrare
me la scrivo e non chiedo
cosa c’è da mangiare.



Luigi Socci (Ancona 27-09-66): rappresentante plurimandatario, scrittore di poesie part-time e performer testimoniale, non ha, come è noto, alcun legame di parentela con Antonio Socci. Laureato in lettere moderne a Bologna con tesi gaddiana, come versificatore ha pubblicato su numerose riviste cartacee ed elettroniche. Una vasta scelta di suoi testi si può leggere, con prefazione di Aldo Nove, nell’ “VIII Quaderno italiano di poesia contemporanea” (a cura di F. Buffoni, ed. Marcos y Marcos, 2004), in “Samiszdat”, antologia allegata all’ “Annuario di poesia 2005” (a cura di G. Manacorda, ed. Castelvecchi), seppure in forma mutilata da un poco urbano non richiesto editing e nell’imminente “Venti Nuovi - Antologia della nuova poesia italiana” (a cura di A.Cortellessa, ed. Guanda). Automunito, è direttore artistico del festival di poesia “La punta della lingua”, organizzato nelle Marche in collaborazione con l’associazione culturale Nie Wiem. Ha organizzato, condotto come maestro di cerimonia e partecipato in veste di competitor, a numerosi slams nazionali e internazionali vincendone addirittura (nonostante la verve declamatoria pari a quella di Giuliano Amato), uno. Ma in effetti giocava in casa.

10 commenti a questo articolo

Luigi Socci, uno che dice non
2010-12-20 18:11:27|

Io ho il suo volume con dedica !!!!! (freddo da palco !!!!)


Luigi Socci, uno che dice non
2009-05-09 21:40:32|di Maria Luisa Martimucci (Bergamo)

Voglio incontrare LUIGI SOCCI!!!!!
Poesia poetica. Questo è quanto.
Me l’ha fatto conoscere F.Scarabicchi..
Maria Luisa (Bergamo)


Luigi Socci, uno che dice non
2007-03-17 09:24:15|di rasputin

socci sono il raspo! verresti il 28 marzo merc. ad un final-slam a reggio emilia nel mitico maffia con gli spara lisa zuccoli e ottimi slammisti di reggio? sarebbe stratosferica la tua presenza.. rasputin


Luigi Socci, uno che dice non
2007-03-16 20:38:52|di luigisocci

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fax 071-2801824
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astenersi perditempo
l.


Luigi Socci, uno che dice non
2007-03-16 16:58:08|di Martino

Concordo, Maria. Non scherzavo: è uno dei miei poeti preferiti.


Luigi Socci, uno che dice non
2007-03-16 10:55:03|di maria

Martino, a me piacciono perché sanno ridere e sanno ridere amaro.
Poesia senza pretese, che si prende poco sul serio perché -dice-

‘mi accontento di poco./
A me mi basta un niente/
(un niente, 2-3 niente)...’

un canto carnascialesco al sangue, un serioso joglar, iocularis oculato...

mi piace il punto d’osservazione con biglietto di andata & ritorno, cosapevole che il ritorno è ancora un altro viaggio, dove la prospettiva cambia, perché l’osservatore cambia irreversibilmente posizione

‘Come in una morale/
senza l’ombra di fiaba/
era evidente io stesso ero sbagliato,/
andato a finire/
e tornato’

vita da osservatore - fuori campo- ma consapevole che questa è ancora una posizione privilegiata, un’immagine sfalsata, un mestiere risibile, la magra figura di chi vorrebbe descrivere quello che si vede e che per farlo può impiegarci anche tutta la vita, (la propria), ma resta sempre una cosa irrisoria alla fine

‘Al riparo del chiuso/
la guardo come non si deve/
internato al sicuro/
dalla parte dove si vede.’/

eppure...

‘Ma provate a pensare/
come si contrae la vista/
di fronte a qualcosa che è troppo vicino/
provate a pensare/
alla condensa sullo spioncino.’

ma, tanto non fa niente, perché il poeta è quello che quando cade, vi dirà: ok, ok, va tutto bene, non preoccupatevi, non mi sono fatto niente, non mi faccio niente...

‘uno che dice non/
mi sono fatto niente/
uno che dice non/
uno che dice niente’


Luigi Socci, uno che dice non
2007-03-15 20:51:49|di Martino

Luigi Socci è un grande poeta e uno pochi dei motivi per cui la mattina quando esco in auto per iniziare la lunga giornata di lavoro del bravo rappresentante riesco a resistere alla tentazione di fiondarmi a tutta velocità sul primo pilone dell’Enel. Uno dei pochi motivi d’orgoglio della professione. L’altro è Igor De Marchi. Chissà se un giorno faranno un festival di poesia dei rappresentanti. Almeno gli sponsor si dovrebbero trovare! Oppure l’antologia di poesie dei rappresentanti: una copia del libro in omaggio a tutti i clienti per ogni acquisto di dieci confezioni di Ace Neo-blanc (se lo fa Einaudi) o Vetril (se esce nello Specchio Mondadori).

P.S. Molto prosasticamente sarei curioso di sapere che articoli venda Socci.


Luigi Socci, uno che dice non
2007-03-12 14:42:02|

come no signorì , la pubblicità è l’anima dell’agente di commercio, parlatemi bene parlatemi male l’importante è che mi si parli.
salutz
luigisocci


Luigi Socci, uno che dice non
2007-03-11 21:56:48|di Al De Santis

Io adoro semplicemente la poesia di Luigi Socci !!!


Luigi Socci, uno che dice non
2007-03-10 12:37:54|di maria

Che bello, Christian! Io sono una grande fan di Luigi Socci e, anzi, mi mangio le mani perché sei arrivato a lui prima di me, ma va bene uguale, tu, io, un altro l’importante è averlo qui e ce lo teniamo stretto e caro e ce lo sbandieriamo ai quattro venti: LUIGI SOCCI è un gran talento, grandi collane e case editrici contendetevelo in gare d’appalto!
(pubblicità da fan, spero all’autore non dispiaccia ;-)


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