Absolute Poetry 2.0
Collective Multimedia e-Zine

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MILO DE ANGELIS legge LUCREZIO

Primo incontro del ciclo 2008 dedicato a Piero Bigongiari

Articolo postato martedì 8 gennaio 2008

Venerdì prossimo, 11 gennaio, alle ore 17, presso la Sala "Piero Bigongiari" della Biblioteca San Giorgio di Pistoia, Milo De Angelis terrà un incontro sul poeta Lucrezio, in cui leggerà le proprie traduzioni dal De rerum natura.

L’incontro è il primo del 2008 nell’ambito del ciclo BIG – La poesia pensa: Il grande carico della poesia, a cura di Paolo Fabrizio Iacuzzi.

* * *

Milo De Angelis (1951) poeta e amico di Piero Bigongiari (cui ha dedicato “idealmente” il Distante un padre del 1989) legge le sue traduzioni in progress dal “De rerum natura” di Lucrezio, solo in parte raccolte in Sotto la scure silenziosa. Frammenti dal “De rerum natura” (“Niebo” 4/1978, Sàtyros 2002 e SE 2005). Poeta da lui preferito fin dagli anni della formazione al liceo (la tesina della maturità), De Angelis scandisce Lucrezio con una dizione tagliente, da profondo conoscitore del suo linguaggio che approfondisce e penetra con grande potenza e precisione, ma al di là di ogni vuota filologia. Vincitore del “Ceppo” (2000) con Biografia sommaria e del “Viareggio” con Tema dell’addio (2005), De Angelis legge Lucrezio a specchio della propria poesia, fra visione e cosmogonia, in un corpo a corpo serrato che si sofferma sugli aspetti drammatici, angosciosi e patologici. L’angoscia, la morte, l’amore e la malattia sono i quattro temi “musicali” della poesia di Lucrezio (e della propria): una musica dura e percussiva, razionale e allucinata, sempre in bilico tra sillogismo e rivelazione, scienza e delirio. Ha detto De Angelis: “Lucrezio è un poeta aspro, solitario, come lo furono Nietzsche e Leopardi. Ha un grande rapporto con l’antico. L’opera di Lucrezio è tutta pervasa dal buio, dallo sgomento e dal mistero”.

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