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MIRCEA DINESCU: 3 testi

(poesia straniera - numero IV)

Articolo postato lunedì 18 febbraio 2008
da Luigi Nacci

Dopo il magiaro János Pilinszky, il giovane albanese Viktor Kubati, il croato Slavko Mihalić, presento tre testi del poeta rumeno Mircea Dinescu.

Nato nel 1950 da famiglia operaia, Dinescu è noto dagli anni ’70 sia per la sua produzione poetica che per la sua opposizione al regime. Arrestato nell’89 per un’intervista critica a “Liberation”, fu liberato al momento della Rivoluzione. Negli anni successivi ha fondato importanti riviste, tra le quali “Accademia Catavencu”, la più famosa pubblicazione satirica della Romania, rimanendo una importante figura di riferimento della società rumena. Autore di diverse raccolte poetiche, ha vinto vari premi (nel 1999 il Premio Herder).


La democrazia della natura

A marzo i bidoni dell’immondizia esplodono
imbrattano di gatti rossi come fiamme
il buio neorealista.
Ferve la città sotto il loro fosforo ingordo
il bacio ha l’odore dolciastro dello zolfo.
Donne gravide fluttuerebbero d’un tratto nella stanza
se non vi fossero i pesanti sacchi di sabbia
che brontolano davanti al televisore
soffiando sulle minestre eterne.
Passano sciami di farfalle sotto le gonne delle ragazze
e la mia mano cade greve di polline.
Una piccola termocentrale installata in bocca agli sciocchi
ora darebbe il massimo rendimento
(indolente e squattrinato non ho neppure paura).
Un bambino piscia sul campanile
e il buon Dio accoglie il suo getto caldo
come un lenimento su un calcagno reumatico.
La patata marcia gettata su uno spiazzo
esibisce anch’essa il suo piccolo cazzo verde
come segno di democrazia della natura.


Il cercatore di segni

Al capolinea del 6
zingare serene vendono funghi velenosi
il lustrascarpe legge la vita di Napoleone
l’artista altri non è che il cliente del barbiere paralitico.
Ma oltre tutte le apparenza s’innalza la fabbrica di cognac
il suo alluminio umilia la chiesa
i barili di plastica brillano come le icone
l’acqua si trasforma in vino
Dio in un condotto
i magi guidati dai raggi Roengten
battono al tuo petto come alla porta di un sanatorio.
Tu fingi di non sentire
perché viene la primavera:
donde se no queste volpi macchiate d’olio per motori
questi contabili che entrano furtivi nel boschetto di carrubi;
molto più in basso certo
alle foci del Danubio
tac tac una macchina da cucire racimola folaghe e pellicani
o si spara col fucile.
Tu fingi di non sentire perché viene la primavera
e il brusio della città asciuga le tue lacrime:
la piccola esplosione del filo d’una calza sulle cosce della ragazza
il grido del soldato della minuscola stazione
lo squittio del topo affamato nella cassetta postale
le risa di coloro che stanno appollaiati sui camion sopra un mobilio scadente.

(entrambi da LA DEMOCRAZIA DELLA NATURA, 1981)


Inventario del quarto mondo

Una scorza d’anguria che naviga nel bosforo delle formiche
un giornale che perde la memoria
una patata in calzini leggeri
un barattolo che arrugginisce al pianto d’un bambino
un coltello scomunicato tra la cipolla e il Papa
una trombetta che invecchia all’imbocco del canale
una scarpa con vista verso il mare
una bottiglia svuotata di senso
un limone isterico…
Offriti un’altra possibilità tu Colombo dell’immondizia,
Lettore di scarafaggi,
alla nuova creazione del mondo
sii testimone sereno
che le cose celesti nulla hanno a che fare con:
un limone una bottiglia una scarpa una trombetta
un coltello un barattolo una patata un giornale
e una scorza d’anguria

(da ESILIO SU UN GRANELLO DI PEPE, 1983)


(traduzioni di Marco Cugno, in F. Doplicher, Antologia europea, Stilb, 1991)


***

se qualcuno fosse a conoscenza di volumi di Dinescu tradotti in italiano, farebbe una gran cortesia a segnalarlo

2 commenti a questo articolo

MIRCEA DINESCU: 3 testi
2008-02-21 09:59:09|di pietro citati

grande dinescu altro che dante!!! un poeta se non e’ visionario e folle invece che ruffiano e impostato che poeta e’?


MIRCEA DINESCU: 3 testi
2008-02-20 15:47:30|di luisenzaltro

Segnalo un bell’evento per un bel libro tradotto da poco:

presentazione del libro inedito in Italia del poeta ceco Petr Halmay "l’impronta del tempo"
edito dalle Edizioni del Folgio Clandestino, e presentazione del nuovo numero de "Il Foglio Clandestino", il 62esimo!

Sarà presente l’Editore Gilberto Gavioli.

il 29 febbraio ore 21
a sesto san giovanni (mi)
presso Centro S.clemente di Via Volta 11
MM1 Sesto Rondò


Petr Halmay

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